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Melius Club

I soliti simpaticoni dell'Economist


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6 minuti fa, penteante ha scritto:

Infatti gli elettori "flat-taxisti" dovranno farsene una ragione,

Ma infatti anche la stessa Meloni lo ha detto dopo le elezioni.

Resta il fatto che la riduzione delle imposte potrebbe anche essere genericamente sostenuta a bilancio da tagli alla spesa corrente che portino ad una riduzione significativa del debito pubblico ed essere quindi accettata anche dai mercati, una condizione che però oggi non ci appartiene ma che si dovrà perseguire prima o poi o meglio prima che sia troppo tardi. 

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2 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

una condizione che però oggi non ci appartiene ma che si dovrà perseguire prima o poi o meglio prima che sia troppo tardi.

Si sa che il tempo in politica e in economia è una variabile fondamentale.

E i mercati da una parte, il consenso politico in attesa di soddisfazione dall'altra, potrebbero avere l'orologio non reciprocamente sincronizzato.

Vedere alla voce Liz Truss.

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@penteante

Purtroppo in tantissimi credono che sia possibile incrementare la spesa pubblica e, contestualmente, diminuire la pressione fiscale. Probabilmente consegue dalla convizione che lo Stato sia il "nemico", gestito da borghesia e nobiltà contro gli interessi del "popolo" e non lo stesso soggetto che eroga assegni pensionistici anche a coloro che hanno versato poco e nulla ed assiste con la sanità pubblica tutti. La convinzione è la stessa di chi a metà Ottocento scriveva "Il potere statale moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese" e non è solo del proletariato.

Vi è poi un'altra convinzione, che le dinamiche dell'economia di mercato possano essere bloccate e modificate radicalmente dalla politica. Dopo pochi mesi costoro si rendono conto che nulla è cambiato e cercano un altro venditore che prometta loro quanto desiderano.

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30 minuti fa, penteante ha scritto:

Si sa che il tempo in politica e in economia è una variabile fondamentale.

Certo, infatti per certe riforme forse bisognerebbe prima preparare il terreno, specie se incidono in modo significativo sul bilancio dello Stato. 

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col popo' di debito pubblico che ci ritroviamo qualsiasi taglio alla spesa in grado di produrre "significative" riduzioni dello stesso sarebbe politicamente ingestibile, troppe sarebbero le boccucce da staccare dalla zizza.  La migliore delle ipotesi per noi è quella di mantenere una qualche linea di galleggiamento sperando che altri non facciano troppe onde, che il mare è già abbastanza agitato. 

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Intanto il prezzo del gas è sui livelli di agosto 21.

Contro la speculazione ci vuole chi capisce i mercati e riesce a mandare il messaggio che la festa sta per finire. Poi ci si lamenta della sudditanza alla finanza, basta scegliere quelli che quando aprono bocca sanno quel che dire.

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