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Cari centristi, il Centro non esiste


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Inviato

 

 

Cari centristi, il Centro non esiste.

di Gianfranco Rotondi
 

 

In realtà cosa è il Centro? Helmut Kohl ne dava una meravigliosa definizione sociologica: “Il Centro non esiste, è solo il perimetro degli elettori che si spostano da una parte all’altra”. E allora cosa era la Democrazia cristiana? Non era il Centro e non si definiva tale, aveva al suo interno una destra, una sinistra, e cento sfumature di moderatismo. Ma non era il Centro.
 

Se fosse un gioco di società, come quelli che trovavamo sotto l’albero di Natale della nostra infanzia, sulla scatola ci sarebbe scritto: “cerca il Centro”. La caccia al tesoro centrista occupa le cronache di tutta la Seconda Repubblica, e promette di impegnare anche la terza.

Ma in realtà cosa è il Centro? Helmut Kohl ne dava una meravigliosa definizione sociologica, consegnata a me e Rocco Buttiglione davanti all’indimenticabile bistecca di “Mario”, in via della Vite a Roma: “Il Centro non esiste, è solo il perimetro degli elettori che si spostano da una parte all’altra”. Voleva dire che esiste un elettorato centrista, non un partito centrista, perché la politica è la scelta tra due tesi, e chi si mette in mezzo è inutile. Volando meno alto, Pinuccio Tatarella diceva che “il Centro è solo un taxi per spostare truppe da una parte all’altra”: traduzione levantina del concetto teutonico del vecchio Helmut.
 

E allora la Dc cosa era? Non era il Centro, non si definiva di Centro, aveva al suo interno una destra, una sinistra, e cento sfumature di moderatismo. Ma non era il Centro, era uno dei due poli della prima Repubblica, il più forte e longevo. La Dc tedesca – ancora viva e vegeta – è stata uno dei due poli della politica tedesca. Il Ppe è la prima forza politica europea, e occupa saldamente la “pole position” di un bipolarismo in cui è incerta – al massimo – la posizione alternativa.


In Italia il tema non è chi occupa il Centro. Esisteranno sempre partiti centristi che – direbbero Kohl e Tatarella- “trasportano gli elettori da una parte all’altra”. Ma non è il tema del riassetto del nostro sistema politico. La questione aperta è chi occupa la prima posizione, chi succede alla Democrazia cristiana e a Forza Italia nella guida politica della maggioranza naturale di questo Paese, costituita da un blocco sociale alternativo al modello statalista, segnato laicamente dalla ispirazione cristiana, interprete contemporaneamente di una domanda di libertà economica ed equità sociale.
 

È questa il tema, altro che il mosaico centrista con le quaranta tessere che non si incastrano mai.

 

Inviato

Direi che il centro, nella versione migliore e più nobile,  dovrebbe essere il luogo dell'equilibrio e del buonsenso, della ragione e dell'esperienza di vita,  che ti porta a capire che quasi mai il mondo è tutto bianco o tutto nero, che la ragione non sta mai da una parte sola, e che in ogni guerra ognuno piange i suoi morti.

Nella versione più deleteria, che è quella della politica italiana, è invece il posto dove stare per vendersi al miglior offerente,  e aver meno spazio da percorrere nel fare il salto della quaglia.

 

  • Melius 1
extermination
Inviato

Al centro, che non esiste, non esistono estremismi. quanto basta che non debba esistere.

Inviato

Magari il centro non esiste, ma esiste la moderazione, la "misura".

Ottima è la misura.

E oggi, purtroppo, non sta a sinistra, non sta con Fratojanni, con il PD né tantomeno con i cinque stelle.

Non sta certamente con chi non vuole far parlare gli altri, con chi prende le parti degli squadristi che al grido di "fuori i fascisti dall'università" vogliono impedire convegni, e li coccolano e giustificano quando "okkupano" scuole e università, non sta con chi, letteralmente, si inventa le notizie per denigrare i Ministri al governo, non sta con chi considera l'essere "indagato" e poi "prosciolto" comunque una sorta di ignominia, salvo quando ad essere indagato e magari condannato a 10 anni è uno dei tuoi, che allora diventa una specie di martire e eroe contro il razzismo.

Μέτρον ἄριστον

Inviato

Non è che ha continuare a ripeterle diventano vere.

Inviato
1 ora fa, appecundria ha scritto:

“Il Centro non esiste, è solo il perimetro degli elettori che si spostano da una parte all’altra”.

E grazie ar ca...

E tu vedi di continuare a prenderli a calci nelle gengive...

Gaetanoalberto
Inviato
1 ora fa, maverick ha scritto:

Nella versione più deleteria, che è quella della politica italiana, è invece il posto dove stare per vendersi al miglior offerente

Purtroppo lo è diventato, non me ne vogliano, da quando, dopo il massacro craxiano (intendo...praticato a causa sua), il neonato Berlusconismo ha reso la campagna acquisti più spudorata, in un momento di crisi in cui la scomparsa della DC ha sparigliato i topi tra le varie segreterie. Ma non è sempre stato così, ed il commercio ha riguardato equamente tutte le parti politiche. 

Gaetanoalberto
Inviato

Ad ogni modo, mi autodedico questo thread e contesto vivamente. 

Si è agito scientemente e politicamente per attingere al centro, polverizzandolo, ed assumendo che la polarizzazione fosse la soluzione dei mali,  identificati nella DC. 

Lo stesso gioco, a parti fintamente nuove, perché di nuovo c'è ben poco, si fa oggi verso il PD. 

Ci sta, è normale che le ali cerchino di sorpassare il centrocampo, ma spesso è lì che si vince la partita. 

Viva Oriali. Viva l'Inter. Viva la defunta. 

Edit: Rotondi mi pare sia l'amico di Silvio. Vale? 

 

Inviato

La Democrazia Cristiana in effetti è stata una illusione ottica, a conferma il fatto che adesso non esiste più. 😉 

Inviato

La realtà è che l’esistenza o meno del “centro politico” è strettamente legata al sistema elettorale scelto, la definizione 

8 ore fa, appecundria ha scritto:

Il Centro non esiste, è solo il perimetro degli elettori che si spostano da una parte all’altra”.

è perfetta per spiegare il meccanismo in un sistema maggioritario ed il nostro sistema, seppur “imbastardato”, lo è ed è questo il motivo per il quale, ad esempio, la scelta che fece al tempo Renzi di guardare all’elettorato del centrodestra da leader del PD pagò in termine di consensi così elevati, era una sinistra che guardava al centro e che proprio al centro raggiunse un consenso cosi elevato da convincere anche parte dell’elettorato di destra.

Lo stesso meccanismo visto sempre partendo da sinistra funziona invece al contrario perché finisce per allertare parte degli elettori del centro politico “spaventàti” dalla sinistra estrema, finendo per spingerli verso destra, che è un po’ la dinamica accaduta in queste elezioni.

In questa logica le critiche rivolte a Renzi e Calenda da sinistra, quella di aver favorito la vittoria del centro destra, in realtà sono completamente sbagliate, al contrario hanno impedito una vittoria epocale che avrebbe permesso alla coalizione della Meloni di sfondare il tetto di consensi che avrebbe portato ad essa il numero di parlamentari necessario alla modifica della Costituzione in modo unilaterale.   
Nel maggioritario le dinamiche sono esattamente quelle della frase di Helmut Khol, al contrario con un sistema proporzionale, quello che ha caratterizzato per decenni il nostro sistema politico dal dopoguerra ad oggi, il centro diventa il “luogo di ritrovo” in cui si ritrova la classe dirigente che aspira al Governo, che ha la possibilità di scegliere a seconda delle situazioni di guardare a sinistra od a destra, che può garantire ai propri parlamentari eletti di giocare sempre al tavolo del governo, di gestire sostanzialmente sempre il potere rendendo il concetto democratico dell’ alternanza una chimera, non è un caso infatti che il sistema italiano si è scongelato all’indomani di Tangentopoli, con il disfacimento della Democrazia Cristiana e la fine della politica dell’arco Costituzionale ed il rientro della destra nell’alveo del gioco democratico.

Tra l’altro questo aspetto, la politica dell’arco costituzionale, fu anche quella che favorì la Democrazia Cristiana permettendole di raggiungere consensi elevatissimi da spendere sul piatto del clientelismo politico che alimentò per decenni la spesa pubblica, cosa a cui non fu estraneo neanche il PCI nell’ottica di una pacificazione nazionale che termino appunto solo con la fine della prima Repubblica.

Oggi sempre di più si sta andando nella direzione che porterà il sistema politico del paese nella direzione di un’elezione diretta del Presidente del Consiglio e quindi di un legge elettorale di impronta maggioritaria, quindi necessariamente si duplicherà la competizione elettorale appena conclusa nei ruoli ricoperti dai protagonisti, la fine annunciata di Forza Italia per evidenti limiti di età e il probabile ulteriore calo di consensi della Lega, ormai è finita la spinta propulsiva delle origini, apre nuovi scenari al centro del sistema politico italiano, quello che non esisterebbe, vedremo chi sarà più bravo ad occuparlo velocemente.

Inviato
2 ore fa, maurodg65 ha scritto:

porterà il sistema politico del paese nella direzione di un’elezione diretta del Presidente del Consiglio

Speriamo di no.

Inviato
5 minuti fa, appecundria ha scritto:

Speriamo di no.

Legittimo sperare, ho paura che dovrai fartene una ragione però, ma questo si vedrà.

Inviato

Quelli che votano scheda bianca per non sporcare,  oh yeah! Cit.

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