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C'è futuro per la sinistra o si è dissolta per sempre?


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io però non ho ancora capito bene cosa si intende per ideologia meritocratica e, soprattutto, in cosa differisce, se differisce, dal concetto di merito. Esiste qualche riferimento bibliografico-manifesto-articolo-pensatore a cui attingere? Non so, a leggere qua dentro mi sembra l'ennesima super cazzola radical chic (termine obrobioso ne sono cosciente, ma è per capirsi).

1 minuto fa, maurodg65 ha scritto:

Sono le deduzioni fatte da coloro che si definiscono di sinistra e scrivono qui nelle nostre discussioni sul tema.

Chi, dove, quando?

Se poi dico che tutti quelli di destra sono fascisti, giustamente, ti incazzi, perché faccio una generalizzazione, allo stesso modo, non generalizzare tu con questa idea magica della sinistra e dell'idea progressista che avete a destra. 

Gli altri sono evanescenti al dunque. Merito si ma fino a un certo punto; merito solo per le cose che meritano; merito non giustifica ricchezza; demerito non vuol dire no alla solidarieta’; io non ci ho capito tanto.

per me l’importante e’ lavorare poco e guadaganare bene di piu’ non so

Adesso, mozarteum ha scritto:

Veidt non fa mistero. Canzoni lo vedo pasoliniano; analogico hasta la vista. I comunisti duri e puri non mancano e sono coerenti

Si, ma i comunisti duri e puri sono una larga minoranza, peraltro molti di quelli che si definiscono comunisti (giusto per intendersi un analogico) non rinnegano il capitalismo e non pensano che il fine ultimo di una società improntata alla solidarietà sia la redistribuzione. 

E' come se dicessi che la destra è il pagliaccio di Predappio con il fez. 

4 minuti fa, wow ha scritto:

 

Comunismo 2.0, la nuova sinistra eccola qui. 😄 


 

Contro l'ideologia del merito

Mauro Boarelli


Cosa significa esattamente merito? Questa parola seducente mantiene ciò che promette? Oppure è una parola ambigua? Grattando la superficie, il merito mostra la sua vera natura: quella di una ideologia che sta trasformando la scuola, l’università, il sistema sanitario, la pubblica amministrazione, il mondo del lavoro nel nome della concorrenza e del mercato. Il concetto di cittadinanza è messo a rischio, e con esso il principio dell’uguaglianza sociale. Dietro al merito si nascondono questioni cruciali per comprendere il nostro tempo.

massimalismi a parte l’unica cosa che è veramente di  sinistra è cercare di garantire a tutti non dico uguale ma almeno  buona formazione e qualche opportunità di ‘’partenza’’….e non mi riferisco ai 2 milioni di under 35 che si sono trasferiti all’estero

Il 7/11/2022 at 13:28, maurodg65 ha scritto:

L’errore di fondo è che consideri la solidarietà come il fine e non come un complemento di una società occidentale moderna in cui la ricchezza viene prodotta e garantita dall’economia di mercato e poi redistribuita in una quota parte nella società, l’ideologia della sinistra oggi al contrario vede nella solidarietà e nella redistribuzione della ricchezza il fine e nell’economia di mercato il mezzo per arrivare allo scopo sfruttanti la ricchezza e l’ingegno del privato.

Mi sto riferendo a questa tesi di Mauro. 

 

4 ore fa, extermination ha scritto:

tende sempre più a prevalere il valore al noi ( essere squadra)  all'io. 

Che è il modo con cui le aziende fregano quelli in gamba. 
Non ho mai visto un team di lavoro in cui non ci fosse uno o due in gamba che oltre al lavoro si dovevano tirare dietro tutta la fuffa che è sempre presente in quantità in qualsiasi gruppo sociale, lavorativo o scolastico che sia. 
È un’ottima tecnica per mediare al rialzo il livello mediocre usuale. 
“Noi” diamolo al gatto. 
 

  • Melius 1

@wow @31canzoni grazie, prendo nota. Ho come il sospetto però che, leggendo le note introduttive del libro segnalato da @wow, di base ci sia il solito rifiuto dell'economia di mercato e la solita "glorificazione" del conflitto sociale come forma di crescita e acquisizione di diritti. Insomma, lo ammetto, parto prevenuto, ma acquisterò e leggerò. Grazie ancora.

  • Thanks 1
4 ore fa, maurodg65 ha scritto:

la domanda ora ma chi ce lo fa fare di sbatterci e romperci i cogliote?

Il grande disastro dell’ugualismo socialista. Infatti è capottato perché ognuno faceva finta di lavorare nel mentre lo stato faceva finta di pagarli. Ne usciva un bel succo di niente ed è capottato. 
Accadrà lo stesso all’Italia se non troverà il modo di tornare a differenziare a sufficienza il risultato. Ben oltre la metà del paese vive accontentandosi, che di più non val la pena. 

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