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Stax X9000 versus Audeze CRBN: due diverse declinazioni della tecnologia elettrostatica


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Inviato
46 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

ovvero ho richiesto il montaggio di alcuni componenti selezionati seguendo le indicazioni di quel mio amico ingegnere elettronico progettista…

Sono curioso, nello specifico stiamo parlando di cosa?

1 ora fa, SimoTocca ha scritto:

il Tube Rolling, che era quanto avevo inteso tu avessi suggerito, non solo non è la mia passione, ma spesso rientra solo nel “fine tuning”, e a volte addirittura sarebbe meglio “non toccare” quanto previsto dal progettista… ma è un discorso fatto millanta volte, in sedi più appropriate.

Per me il tube roll è un fine tuning irrinunciabile, non lo consiglio a chi non ha pazienza e a chi non ha  conoscenza delle valvole.

Nel mio caso, sono stato sempre avvallato dal progettista, il buon Leonardo Lamberti, anche prima di montare le 807a ho avuto il suo nulla osta.

Inviato
58 minuti fa, MCnerone ha scritto:
2 ore fa, SimoTocca ha scritto:

 

Sono curioso, nello specifico stiamo parlando di cosa?

Si parla di diversi condensatori, di diverse resistenze, del cablaggio interno, delle “ciabatte” portavalvole e, last but not least del potenziometro del volume …

Tieni conto che poi io ho cambiato diverse valvole con tubi  equivalenti …e anch’io nel tube Rolling ci ho speso diverse giornate… ma ecco, una volta trovata la “mia formula”, poi ho cercato di non toccare più nulla… se no…addio tempo speso ad ascoltare musica (mio unico scopo), ma solo tempo ad ascoltare l’amplificatore e le sue modifiche… troppo stress! 😉

Messo come è adesso, sinceramente non ho sentito in giro molti amplificatori che suonano altrettanto bene con le elettostatiche … peraltro la Audeze CRBN è stata progettata e provata per gran parte dalla Audeze proprio utilizzando un Woo Audio WES…

Detto questo di certo il Guerra è un signor amplificatore che non teme nessuna concorrenza, e sono d’accordissimo… specie se rivalvolato…

E ci avrei fatto tempo fa anche un pensierino se non fosse il fatto che, come altre volte ho detto, le “cose” mi rimangono “attaccate” alle mani e non riesce rivenderle facilmente senza rimpianto…

Per esempio, adesso che sono in rodaggio del nuovo DAC, sono felice di essermi tenuto le 009, perché, per esempio, con questa nuova sorgente suonano in maniera magnifica…

E però… chiedimi se ho pensato a dar via il DAC Schiit Ygggdrasyll… no?? Perché sai che la mia risposta è no! Lo tengo… 😆

Sto ascoltando con soddisfazione suprema con il DAC Mola Mola e la solita catena che “finisce” con le Stax 009 il bellissimo e forse sottovalutato album Ascension di Coltrane…

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  • Thanks 1
Inviato
16 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Si parla di diversi condensatori, di diverse resistenze, del cablaggio interno, delle “ciabatte” portavalvole e, last but not least del potenziometro del volume …

si capisco, il solito, ma lo sai dove è debole il woo, nell'alimentazione, e nei trasformatori di uscita.images.jpeg.c40d659b36ce7c1f07e9a97738b2b9e9.jpeg

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Inviato

una vecchia risposta di spritzer a proprosito di woo wes...

 

 

The simplest answer is that the WES and BHSE have nothing in common, at all.  Sure they both drive electrostatic phones and have similar tubes but it ends there, same with the Electra.  The goal of both Woo and EC is to price their amps at the same level or higher to fool people to think they might be in the same class which they clearly aren't.  Let's just view what a WES with all the upgrades and updates looks like:

 

 

This is what 8000$ will buy you.  Now for some impressions of the design, the PSU in this thing is the usual Woo joke.  Utterly overloaded tube rectifiers which don't matter due to the bridge present.  No regulation what so ever except for the circuit which powers the LED's and front end heaters.  This power supply is very similar to what Stax do so why would anybody pay a premium for this? 

 

Now for the amp section, here is where it gets from bad to "we will kill your headphones".  First off, a HE90 should never be used with a WES or a WEE.  Never in a million years should the twain meet as both will destroy the phones.  It's easy to see in the amp pic, see the small PCB next to the output sockets?  Yeah, those aren't close to be the correct values though for Stax they are closer so not as big of a deal.  So with actual amp the worst idea are those output chokes as there should be only two of them.  Simply connecting them as a single push-pull unit doesn't work, they need to be on the same core.  Inductors for Stax are bad idea though given the electrostatic load and its behaviour but a push-pull choke at least works.  This doesn't which is why the amp sounds like shit, hell it sounds like it is broken.  You can also clearly see that there are four isolated amp sections here with no adjustment so how can one phase know what the other one is doing?  It can't so the natural drift found in all circuits is , quite literally, out of control.  The amp should also be wired differently to use the benefits of matched triodes within the same envelope.  The phase splitter is also an absolute dog and should never have been there.  How come the ESX uses all the same tubes, far less components and doesn't need one?  Other stuff such as series connected heaters for the EL34's are a problem.  These are not computer/TV tubes and were never designed to be series connected. 

 

So the bottom line is this, it's an 8K$ amp that measures and sounds worse than a SRM-323S and has less power.  Also worse components and build quality.  My initial reaction to hearing a WES at CJ'10 was to ask Jack if it war broken.  That sums it up nicely enough...

 

Inviato
16 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Messo come è adesso, sinceramente non ho sentito in giro molti amplificatori che suonano altrettanto bene con le elettostatiche

e questo è il necessario, le tue orecchie saranno sempre l'unico giudice supremo.

buoni ascolti.

Inviato
7 ore fa, MCnerone ha scritto:

questo è il necessario, le tue orecchie saranno sempre l'unico giudice supremo.

buoni ascolt

Vedi Sal, hai perfettamente ragione, le mie orecchie sono il giudice supremo, sempre e comunque.

E sono orecchie che ti assicuro, tale Spritzer non si sogna neppure di avere, perché sono orecchie abituate ai concerti dal vivo di musica classica e musica da camera fin da quando avevano 6 anni…almeno 2 o 3 concerti alla settimana, poi il Consevatorio, poi la musica da camera fra amici..

No, penso che qui sopra al forum di “possessori” di orecchie così “allenate” alla musica dal vivo, quella vera, quella difficile da riprodurre, non ce ne siano poi tanti…

E le mie orecchie, abituate alle più belle sale da concerto del mondo mi rivelarono a suo tempo che il WES suonava parecchio meglio del BHSE … e per tale motivo, anche se più costoso, mi accattai il WES. Che mi tengo stretto, qualunque cosa dica il Sig. Aperol, Spritz o come diavolo si chiama.

È perché “prima di tutto la musica” che non cambio spesso impianto, una volta trovato il mio ideale.

Mio consiglio? Per valutare bene con le proprie orecchie e vivere felici e senza la mania del “cambio apparecchio ogni 5 minuti”, consiglio di frequentare di più le sale da concerto e bazzicare meno forum, guru, santoni e affini… 

Poi, wè, ognuno libero di fare come meglio crede e preferisce…😉

Inviato

E visto che negli ultimi posts abbiamo un po’ divagato, parlando di amplificazione, ritorno “a bomba” sul suono della X9000, ascoltata stamani con il nuovo DAC Mola Mola Tambaqui, dopo un breve rodaggio.

Intanto faccio questa affermazione: il DAC influenza il suono finale assai… a mio avviso molto piu dell’amplificatore! Certamente molto molto più del cambio delle valvole…

E di questo primo anello della catena i cuffiofili, chissà perché, si curano non troppo! Male!

Quindi stamani, come prima prova ho “messo sul piatto”, ooops sul Player Audirvāna, un album uscito da poco, anzi un cofanetto, per i tipi della Decca. Le sinfonie di Sibelius eseguite dalla Filarmonica di Oslo diretta da un giovane direttore ascoltato dal vivo a Firenze poco tempo fa, Klaus Makela.

Ovviamente Sibelius è “pane quotidiano” sia per l’orchestra che per il direttore (come Verdi lo è per l’orchestra della Scala e Chailly…).

La sinfonie di Sibelius implicano un’orchestra davvero ampia, con gli archi che spesso evocano “atmosfere nordiche”, brumose.

Dal vivo si coglie bene questo dettaglio, ma in genere nell’ascolto domestico in digitale quest’aria diventa così gelida da non far scambiare i violìni…per Pinguini De Longhi! 

Con la 009, di suo un po’ asettica e freddina sugli acuti, solo un DAC MultiBit, come l’Yggdrasyll fino ad ora riusciva a mitigare un po’ questo “freddo eccessivo” dei violìni, questa sensazione di artificialità, al prezzo tuttavia di ridurre un po’ la luminosità e il dettaglio.

Il nuovo DAC, il Tambaqui, fa questa specie di miracolo, almeno con la Stax 9000: mantiene una luminosità e una trasparenza esemplari ma fa suonare i violìni di Sibelius con lo stesso “corpo”, con la stessa “setositá” dell’ascolto dal vivo: un effetto strabiliante e sinceramente MAI ascoltato prima su un impianto domestico, con casse o cuffia, di qualunque costo! 
Insomma questo primo ascolto, difficile (e per chi non conosce Sibelius è bene procedere in ordine, la prima sinfonia, poi la seconda ecc ecc fino alla settima) per la complessità della musica, per i numerosi strumenti della grande orchestra ma sopratutto per questo continuo “tappeto sonoro” degli archi più acuti, i violìni, è superato dalla 9000 non solo a pieni voti, ma con la Lode che deriva da una sensazione di realtà mai ascoltata prima!

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P.S. Avrò cura, a breve, di riascoltare la prima sinfonia di Sibelius anche con la 009 e il nuovo DAC per capire ancora meglio … l’influenza del DAC sul risultato finale.

Ma ripeto che con la 9000 il risultato è semplicemente sbalorditivo.

 

Inviato

E poi… ovviamente, in onore al titolo del Thread ascolterò la stessa sinfonia con la Audeze CRBN…

Del resto forse solo adesso comprendo i superlativi usati da Herb Reichert su Stereophile, quando ha ascoltato e scritto la recensione della Audeze (ma anche della Stax 9000) con il Woo Audio 3 ES… forse perché la sorgente che ha usato era proprio il DAC Mola Mola Tambaqui!

https://www.stereophile.com/content/gramophone-dreams-56-woo-audio-3es-preamplifierheadphone-amplifier-and-audeze-crbn-0

Che…giustamente conclude:

“The Woo Audio 3ES preamplifier/electrostatic headphone amplifier and Audeze's new CRBN electrostatic headphones are extraordinary products that, while high up on the price scale, are also up there among the most exciting, smartly engineered audio components I've encountered at any price”.

Insomma… non proprio l’ultimo venuto Herb Reichert..

 

acusticamente
Inviato
8 ore fa, SimoTocca ha scritto:

quando ha ascoltato e scritto la recensione della Audeze (ma anche della Stax 9000) con il Woo Audio 3 ES…

Se mi è permesso un breve OT mi ha molto stupito vedere che, nella recensione che hai indicato, sia stato usato un disco di John Fahey, mia passione giovanile e di tanti tentativi di replicarne la capacità chitarristica.

Non mi sembrano, i suoi, dischi incisi particolarmente bene o con una gamma utile a discernere le caratteristiche sonore degli oggetti ma evidentemente il recensore lo ritiene ugualmente utile.

Inviato

@acusticamente Ma è del tutto ovvio che un impianto serve ad ascoltare, al meglio, la musica che ci piace… anche se non sono incisioni “di riferimento”. Anzi, forse proprio con le incisioni “non di riferimento” si valutano alcune delle caratteristiche più importanti. Oltre a valutare quello che ci “servirà” di più scegliendo un impianto invece di un altro. Per dire ci sono impianti che “perdonano” le incisioni bruttine, e impianti che invece mettono in evidenza i limiti di ciascuna registrazione non perfetta… e..beh, sulla base di quali registrazioni si ascolta maggiormente che si dovrà operare la scelta più consona a ciascuno di noi…

acusticamente
Inviato

@SimoTocca il concetto del “ascolto quello che mi piace” è giusto però me lo aspetto più da un utilizzatore e meno da un recensore, che dovrebbe avere la possibilità di scandagliare le possibilità di un apparecchio usando dischi che abbiano un’ampia gamma e numerosi aspetti (non che per forza debbano essere incisioni di riferimento)

Un po’ sarebbe come se io recensissi un obbiettivo e fotografassi un muro, perché mi piace fotografare i muri, e non una scena con una più ampia gamma tonale che mi permetta di capire le sue capacità.

Ma in realtà questo lo scrivo più in generale e tanto per filosofeggiare…

Nello specifico il mio stupore era essenzialmente per aver trovato in una prova ufficiale un musicista sconosciuto ai più, e che molto avevo amato.  Poi mi è venuto anche da considerare le caratteristiche delle sue incisioni ma non per adombrare una fallacità totale nella recensione.

A parte questo, che i dischi incisi male debbano suonare bene o male su un certo sistema penso sia questione comunque aperta e forse non semplice da definire.

Inviato
Il 22/11/2022 at 22:11, SimoTocca ha scritto:

Mio consiglio? Per valutare bene con le proprie orecchie e vivere felici e senza la mania del “cambio apparecchio ogni 5 minuti”, consiglio di frequentare di più le sale da concerto e bazzicare meno forum, guru, santoni e affini… 

Ma anche no, perché così si entra troppo nella vita altrui, se tu sei fortunato ed hai la possibilità di frequentare concerti e comprarti i tuoi giocattoli, non è detto che lo possano fare gli altri.

Leggere ed informarsi, fortunatamente è a costo zero, poi ognuno fa le valutazione che crede.

Inviato

Purtroppo, però, se si cerca il massimo della fedeltà possibile, spendendo anche molto in sistemi di riproduzione, bisogna pur rinfrescarsi con frequenza i riferimenti.

Se piace la classica, la lirica, sarebbe ottima cosa ascoltare musica dal vivo anche solo per disincrostarsi dalle solite pippe audiofile. Ovviamente con il massimo rispetto per le preferenze di tutti 

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Inviato

@MCnerone Ovviamente il mio “consiglio” era una considerazione generale, non rivolto a te o a nessuno in particolare, ma proprio in generale.

Ma, a mio avviso è assolutamente essenziale fare questo confronto fra musica live e musica riprodotta a casa propria.  Perche? Perché ovviamente ciascuno si deve fare un’idea personale di quello che ascolta, un’idea senza “intermediari”, e ancora meglio senza “parole”! Solo confronto personale, solo musica live versus musica riprodotta a casa propria.

Le considerazioni che si leggono in giro? In genere le rifuggo come la peste! Ricordo che da ragazzino (avrò avuto 12 o 13 anni) mi ero innamorato dei diffusori Dahlquist DQ10, diffusori a 5 vie che “mimavano” la mitica Quad ESL anche nell’aspetto. E mi ricordo i pareri negativi  di molti tecnici e negozianti esperti amici di mio padre. Cinque vie? Ma con un crossover complicatissimo! E che altoparlanti economici usano! Il Mid basso Philips che costa due lire! E il supertweeter Motorola da due centesimi al chilo! E giù tutta una serie di considerazioni tecniche negative! Volete saperlo? Mai ascoltato diffusori suonare meglio! O almeno mai a quel prezzo (che allora era quasi folle, il corrispondente di mezza Fiat cinquecento…e adesso rientrerebbe nella categoria dei diffusori quasi economici!!) 

E perché amavo quelle casse? Perché andavo già a teatro con gli amici delle medie, e l’allora giovane Riccardo Muti faceva suonare l’orchestra del Maggio Fiorentino in maniera meravigliosa! È solo quelle casse riuscivano a farmi sentire un suono che fosse simile a quello della sala da concerto! 
Sono quindi, da una vita, d’accordo con Mario… 

Inviato
20 ore fa, mariovalvola ha scritto:

Se piace la classica, la lirica, sarebbe ottima cosa ascoltare musica dal vivo anche solo per disincrostarsi dalle solite pippe audiofile. Ovviamente con il massimo rispetto per le preferenze di tutti 

Per quello che mi riguarda, poco, davvero poco, e le mie esperienze live, l’ultima l’anno scorso alla reggia di Caserta, sono state un disastro.

Poi, se si pretende di portare una sala da concerto, in una cuffia, hmmm, non mi hanno convinto nemmeno impianti da 100000€, figurarsi una cuffia, per quanto ben suonante.

Inviato

@MCnerone

vero, poi non esistono due sale da concerto nel mondo che abbiano la stessa acustica e tutta la musica riprodotta attraverso qualsiasi sistema tecnologico parte sempre da un impianto di registrazione, un tecnico del suono, una casa discografica che hanno sempre una loro impronta-caratteristica, per restare nella musica classica (che è quella generalmente meglio registrata) sono note le differenze timbriche caratteristiche delle varie case discografiche ad esempio le registrazioni D.G., le Decca, le EMI o le Philips  hanno tutte un loro carattere particolare, sia nelle versioni in studio che dal vivo, quindi secondo me avere come riferimento quello che si ascolta in un teatro o auditorio e cercare di ritrovarlo nel suono riprodotto da un impianto anche eccezionale  lo vedo molto difficile

Inviato

@MCnerone @pauls Certo che è molto difficile! E qui sta il bello della nostra passione, bello che consiste, almeno per me, nel ricercare il suono riprodotto in maniera più vicina possibile all’evento dal vero.

Ovvio che sono ben consapevole di ascoltare una registrazione e che sia dal vivo (magari manipolata mille volte in studio, facendo un tagliaecuci di momenti migliori di serate diverse..) o in studio, le implicazioni sono ben note: non solo sale diverse hanno acustica, quindi risultati sonori, diversi! Ma posti diversi, nella stessa sala, danno risultati sonori diversissimi! Ci pensavo proprio l’altra sera, nella sala grande del Maggio… dove quest’anno ho cambiato posto (sono andato nelle prime file della galleria più in alto). Ho ascoltato l’altra sera la prima parte del concerto in galleria (suono bilanciatissimo e potente, perché il teatro è un gioiello di acustica) e poi, nel secondo tempo, una mia amica mi ha chiamato nel palco di primo ordine, in basso a destra vicino ai violìni, dove avevo il mio posto fino all’anno scorso..posto che l’altra sera era rimasto vuoto.

Ebbene, stessa orchestra, stesso direttore… con il cambio di posto il suono si è trasformato: archi molto più in evidenza, fiati molto più in secondo piano…!

Però…ecco… è il risultato “globale” che conta, cioè l’impressione di ascoltare 🎧 come dal vivo.

E vi assicuro che, con i nuovi DAC e il nuovo digitale HiRes, ci sono album che in cuffia suonano come dal vivo …e altri album che in cuffia suonano… meglio che dal vivo!

Ovviamente conta anche con quale cuffia.

Questa sensazione di realtà, con la grande orchestra, ce l’ho con le Stax, abbastanza con la prima 007  ma certamente, è molto di più, con questa nuova 9000, assolutamente straodinaria da questo punti di vista, così come con la RAAL sr1 (ma in questo caso solo se la spingo con un amplificatore in classe A! 😉😆).

Con l’Audeze CRBN ho ascoltato con assoluta delizia il pianoforte di Zimerman in Chopin, e ho ascoltato un grancoda Steinway proprio con la stessa sonorità, la stessa intensità di suono, che ho ascoltato nel saloncino della Pergola, per il concerto degli Amici della Musica dedicato a Chopin…

Insomma, quello che sembrava un miraggio, con il nuovo digitale, in HiRes, e con le nuove cuffie ..è già diventato realtà!

Inviato
4 ore fa, pauls ha scritto:

sono note le differenze timbriche caratteristiche delle varie case discografiche ad esempio le registrazioni D.G., le Decca, le EMI o le Philips 

È addirittura una semplificazione! Nel senso che nell’ambito della produzione della stessa DG, ciascun grande artista aveva (ed ha) un ingegnere del suono di fiducia, un produttore preferito, tanto che le registrazioni di Bernstein, per dire, avevano standard di suono diversi da quelli di Karajan.

Ma, alla fin fine, questo che vor dì? A me preme il risultato finale, in cui gli archi devono suonare come archi, in maniera più vicina possibile a quanto avviene in qualunque sala da concerto “media”, una specie di “media della media”. In altri termini i violìni suonano come violìni in qualunque ambiente normale, più o meno bene come si è detto, ma sempre in un modo ben riconoscibile. Se i violìni diventano “muri di ghiaccio” come accade in qualunque, ripeto qualunque, registrazione di qualsiasi casa discografica grande o piccola, in registrazioni messe  su CD, vuol dire che il “gap”, il “bias”, insomma l’ostacolo è una carenza tecnologica. È un po’ come una fotografia, via! Se prendo una modella o un modello, è ovvio che le diverse condizioni ambientali, la luce, la mano del fotografo determinano risultati diversi…. ma in una buona fotografia quella persona risulta sempre ben riconoscibile! Se invece la fotografia è sfocata, per dire, e non riconosci più i tratti del viso…il problema non è la mano del fotografo, ma è un problema legato alla macchina fotografica… 

Mi piace ripetere che,per fortuna, negli ultimi anni gli avanzamenti tecnologici della sorgente digitale hanno consentito di raggiungere una riproduzione sonora davvero molto molto vicino alla realtà.

E da qui l’importanza di un buon sistema ampli-cuffia per riprodurre al meglio le informazioni date dalla sorgente!

 

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