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Melius Club

La mamma finlandese e le nostre scuole


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Inviato
Adesso, appecundria ha scritto:

conosco meglio io l'inglese della mia insegnante

Si può facilmente misurare, se si vuole :classic_biggrin:

Basta volerlo :classic_laugh:

bungalow bill
Inviato

Basta sentire come parlano ( in italiano o peggio in inglese ) certi nostri giornalisti e poi uno si fa un'idea della cultura o coltura .

  • Melius 2
Inviato
1 minuto fa, Savgal ha scritto:

"apprendimento"?

Domanda un po' provocatoria (ma posso sbagliarmi) se posta da un "addetto ai lavori" con funzioni dirigenziali (se non sbaglio), la risposta è semplice, differenze tra i seguenti elementi in ingresso al processo misurati sui partecipanti:

a) conoscenze teoriche (parte preponderante nei nostri cicli scolastici di base)

b) capacità tecniche se previste come obiettivi nei processi di apprendimento dei vari cicli, attenzione che essere capaci di suonare uno strumento musicale è una "capacità tecnica" (presente ai miei tempi :classic_biggrin: ) come la capacità di utilizzare un pc con determinati programmi per realizzare determinati output

c) comportamenti (tipologia molto più di difficile gestione e misurazione) sempre se previsti come obiettivi nei diversi processi di apprendimento

E i medesimi in uscita dal processo (percorso) di apprendimento, il tutto misurabile, se si vuole ...

Renato Bovello
Inviato
26 minuti fa, corrado ha scritto:

darti ragione, quando ho fatto le superiori ne ho incontrato diversi di questi insegnanti. Totalmente incapaci nell'insegnare e ahimè erano proprio le materie principali del corso. Poi trovavi anche quello che oltre a non saper spiegare era anche una capra.

Sapere non implica saper spiegare , coinvolgere , educare . Se , oltre a questo , nemmeno sai , la frittata è servita 

Inviato

Il miracolo è come molti ragazzi poi vanno all’estero e si fanno molto onore con ciò che hanno appreso nel sistema scolastico italiano… lingue a parte dove la situazione è disastrosa. Una volta molto di più ma ora comunque ancora si difendono.

Io ho avuto moltissimi bravi insegnanti, soprattutto alle medie, che veramente mi hanno dato i mezzi per leggere la realtà che mi circonda ma quello che ho visto ultimamente durante la DAD attraverso in miei due più piccoli sembra una farsa al confronto. Mah…

—-

Non mi stupisco che un 14enne finlandese sappia parlare inglese meglio di un’insegnante italiano, tutto il nord europa è praticamnete bilingue da decenni… innanzitutto l’amministrazione pubblica

Inviato
8 minuti fa, Renato Bovello ha scritto:

Sapere non implica saper spiegare , coinvolgere , educare . Se , oltre a questo , nemmeno sai , la frittata è servita 

il grande problema è che non viene richiesto mai di dimostrare la propria competenza e conoscenza ad un insegnante. Si può fare, e si fa, un’intera carriera senza nessuno punto di valutazione e di selezione dopo un primo concorso TEORICO ed un anno di tutoring di un altro insegnate che mai si permetterebbe di segnalare defaillances. 

D’altro canto con i ridicoli stipendi che vengono pagati, l’ultima cosa che si può pretendere è che siano bravi ed insegnino con coscienza ed impegno… io mi stupisco che, pur insufficienti, siano ancora un 50% quelli che lo fanno. 

  • Melius 2
Inviato
2 minuti fa, Renato Bovello ha scritto:

Sapere non implica ..

Come tutti gli addetti ai lavori dovrebbero conoscere:

a) le conoscenze teoriche possedute e gestite dal formatore sono solo una parte delle skill del formatore

b) poi il formatore dovrebbe possedere capacità tecniche tipiche della professione del formatore:

 b1) sapere valutare le competenze in ingresso dei partecipanti ai suoi processi formativi

 b2) sapere analizzare eventualmente se richiesto i bisogni formativi dei partecipanti dei processi formativi dove ha una parte di responsabilità su analisi/progettazione/produzione materiali didattici/gestione attività formative/valutazione attività formative svolte, ovvero definire gli obiettivi formativi che il processo formativo di cui è responsabile deve garantire se richiesto

 b3) sapere progettare parte o in toto processi formativi se richiesto

 b4) saper produrre materiali formativi in senso lato in parte o in toto se richiesto

 b5) saper gestire con efficacia i processi formativi di sua responsabilità al meglio possibile con i partecipanti da gestire (belli e brutti :classic_laugh: )

 b6) saper valutare efficacemente il raggiungimento o meno degli obiettivi formativi

Renato Bovello
Inviato
4 minuti fa, Jack ha scritto:

insufficienti, siano ancora un 50% quelli che lo fanno. 

L’attitudine alla spiegazione è come il colpo di testa . Difficilmente allenabile e ancora più difficilmente migliorabile . C’è o non c’è . Non si scappa 

Inviato

Ferdinando @indifdha la classica impostazione di chi proviene dal mondo della Formazione professionale. L'istruzione scolastica, nei vari cicli, ha anche altri obiettivi però non posso negare che il processo di apprendimento inteso come creazione di conoscenze,abilità e competenze sta venendo meno perché confuso tra tonnellate e tonnellate di fuffa inutile. 

Inviato
16 minuti fa, Jack ha scritto:

Il miracolo è come molti ragazzi poi vanno all’estero e si fanno molto onore con ciò che hanno appreso nel sistema scolastico italiano

Tu credi ai miracoli?

Inviato
9 minuti fa, Renato Bovello ha scritto:

L’attitudine alla spiegazione è come il colpo di testa . Difficilmente allenabile e ancora più difficilmente migliorabile . C’è o non c’è

Assolutamente non vero, quello che è vero è che ci sono persone più portate e altre meno in partenza o di natura direbbe qualcun altro.

Ma:

a) è bene mettersi d'accordo su qual è il "centro di gravità permanente", per me è l'apprendimento dei partecipanti, l'insegnare con lezione frontale (brutto termine tecnico) è solo una modalità tra le tante per garantire l'apprendimento di conoscenze teoriche

b) purtroppo non praticato e totalmente ignorato ai tuoi tempi, esiste da molto tempo la "formazione formatori" che si occupa proprio di questo per cui puoi "prendere" delle persone che in partenza hanno bassi livelli di capacità tecniche tipiche del formatore e attraverso un percorso di formazione (apprendimento del formatore) fare in modo che in uscita abbiano dei livelli nettamente più alti

Renato Bovello
Inviato
1 minuto fa, appecundria ha scritto:

credi ai miracoli?

Io si , dallo scorso campionato 😀

  • Haha 2
Inviato
4 minuti fa, wow ha scritto:

altri obiettivi

Quali?

Inviato

Se l'avessero detto dei genitori italiani, il commento sarebbe stato: ecco i genitori iper protettivi che fanno causa alla scuola che non sa riconoscere le doti nascoste del pargolo.

Ma lo hanno detto due stranieri nordici e allora... scatta la sudditanza psicologica.

  • Melius 1
Renato Bovello
Inviato
1 minuto fa, indifd ha scritto:

Assolutamente non vero, quello che è vero che ci sono persone più portate e altre meno in partenza o di natura direbbe qualcun altro.

Permettimi di dissentire . Ho fatto anche il formatore nel mio attuale settore e resto convinto di quanto ho scritto sopra . Chi nasce tondo non muore quadrato . Giusto per citare un sommo 


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