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Guerra in Ucraina: monitoraggio e analisi situazione sul terreno [thread unico]


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Inviato

Si certo …..donne e bambini ucraini


 

 

 

 

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Inviato

la stampa internazionale segnala una forte recrudescenza della propaganda russa verso l'estero volta a mettere in cattiva luce il paese aggredito e ad insinuare giustificazioni e ragioni dell'espansionismo dello squilibrato del cremlino

  • Haha 1
Inviato
Il 22/1/2023 at 21:00, ferdydurke ha scritto:

dal crollo dell'economia sovietica mai avvenuto,

Gode infatti di ottima salute! :classic_biggrin:

Non si vede ciò che non si vuol vedere evidentemente.

Inviato
Il 22/1/2023 at 21:25, ferdydurke ha scritto:

mentre sono state duramente colpite le economie dei paesi europei e questo è sotto gli occhi di tutti ( a parte l'Ungheria che continua imperterrita a comprare il gas di Putin impunemente]…

Infatti l’Ungheria sta passando una crisi nera e noi italiani abbiamo una crescita della produzione industriale nonostante il caro energia, direi che stai guardando la realtà attraverso una lente deformante.

 

https://www.eastjournal.net/archives/128968

 

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UNGHERIA: L’economia sull’orlo del baratro, e non è colpa di Bruxelles

Gianmarco Bucci  14 Dicembre 2022

L’Ungheria è il paese UE con il tasso d’inflazione più alto: lo stop al tetto del prezzo degli idrocarburi non promette nulla di buono.

A novembre l’Ungheria ha registrato il tasso d’inflazione più alto di tutta l’UE: i prezzi sono aumentati del 22.5%. Il governo fa marcia indietro sulle misure contro il carovita incolpando Bruxelles, ma iniziano a farsi sentire le voci che criticano apertamente il premier Viktor Orbán: torna lo spettro del Fondo Monetario Internazionale.

 

https://www.wired.it/article/russia-sanzioni-economia-difficolta/amp/

 

 

La Russia ammette l'impatto delle sanzioni

28 dicembre 2022

 

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Le conseguenze della guerra

Adam Berry/Getty Imagesnone

Il presidente della federazione russa, Vladimir Putin

 

Per la Russia si prospetta un 2023 difficile, per ammissione dello stesso ministro delle Finanze Siluanov. A incidere sono state le ultime sanzioni del G7, dell'Unione europea e dell'Australia

L’economia della Russia sta vivendo un inverno rigidissimo. La conferma è arrivata lo scorso 27 dicembre direttamente dal ministro delle Finanze del governo di Vladimir Putin, Anton Siluanov. 

 

Inviato
Il 25/1/2023 at 10:00, Martin ha scritto:

come si possa pensare di "mettere in ginocchio" con le sanzioni un paese che letteralmente galleggia su materie prime ed energetici,

È stato fatto, a meno di non pensare che “economia” si limiti a vendere gas e petrolio, cosa che è stata comunque ridimensionata, sia nelle quantità sia nei prezzi.

Inviato
Il 9/2/2023 at 10:53, 31canzoni ha scritto:

Infatti la stiamo facendo per procura: mettiamo armi, intelligence, logistica e ci basta che a morite siano gli ucraini.

Gli ucraini avrebbero combattuto comunque, mai avrebbero accettato di tornare nuovamente sotto il giogo della Russia, hanno già dato, senza gli aiuti occidentali di ucraini ne sarebbero morti sicuramente anche di più e con ogni probabilità non avrebbero mai potuto neppure sperare di vincere la guerra e respingere l’invasione. 

Inviato
Il 9/2/2023 at 12:09, Panurge ha scritto:

La Wagner ha ammesso  che presso la compagnia   non si arruolano neppure più i carcerati.

…ma a quanto affermano ora arruoleranno direttamente degli americani che si sono offerti in massa per combattere con i russi. :classic_biggrin:

 

Inviato

l'ONU conferma, a fine gennaio, l'uccisione in 11 mesi di 14.000 civili tra cui 426 bambini in Ucraina

secondo fonti ucraine le cifre sono maggiori

i 133.000 soldati russi morti, ad oggi, in terra ucraina non valgono la morte di un solo civile e in ogni caso pesano sulla coscienza degli espansionisti che li hanno inviati

non risultano bombardamenti di obiettivi civili in territorio russo, risultano invece stragi fatte dai russi (es. stazione ferroviaria) che la propaganda putiniana ha cercato di addossare agli ucraini

.

non è che citando l'uccisione di 4 civili nel 2014 si pareggino i conti

in ogni caso la morte di 4.000 civili nella guerra civile in donbass in OTTO anni ad opera delle 2 fazioni pesano esclusivamente sulla coscienza dello straniero direttamente coinvolto con suoi militari privi di "mostrine", senza la di cui azione non ci sarebbe stata alcuna guerra e (forse) 14 morti anzichè 14.000 (10.000 armati)

  • Thanks 2
Inviato

https://medium.com/@giubberosseredazione/la-russia-rimuove-leuro-dal-suo-fondo-sovrano-d-ora-in-poi-solo-oro-e-yuan-b59812049c07

 

 

 

LA RUSSIA RIMUOVE L’EURO DAL SUO FONDO SOVRANO. D’ORA IN POI, SOLO ORO E YUAN

Secondo la testata ufficiale del partito comunista cinese, Global Times, il ministero delle finanze russo ha dichiarato che azzererà la quota di euro nel National Wealth Fund (NWF), il fondo sovrano russo, a partire da quest’anno, lasciando solo oro, yuan cinesi e rubli, secondo quanto riferito dai media russi giovedì.

 

 

 

Inviato

https://medium.com/@giubberosseredazione/nyt-lultimo-anno-ha-dimostrato-che-contro-un-economia-del-g20-gli-usa-e-l-europa-da-soli-non-74db045259b1

 

 

 

NYT: “L’ULTIMO ANNO HA DIMOSTRATO CHE CONTRO UN’ECONOMIA DEL G20 GLI USA E L’EUROPA DA SOLI NON SONO PIÙ IN GRADO DI IMPORRE REGIMI DI SANZIONI DALLE CONSEGUENZE SCHIACCIANTI”

 


 

 

A un anno di distanza dall’applicazione delle sanzioni, l’economia russa ha resistito allo shock molto meglio del previsto, afferma oggi il New York Times. Le previsioni catastrofiche sul crollo dell’economia russa non si sono avverate. I motivi sono da ricercare nelle dimensioni e nella posizione commerciale della Russia, senza dimenticare il ruolo svolto dai paesi non allineati.


 

 

Nel marzo 2022, l’Institute of International Finance ha previsto che l’economia russa si sarebbe contratta del 15% entro la fine dell’anno. Tuttavia, nell’ultimo anno, l’economia russa sembra essersi contratta di un importo notevolmente inferiore, poco più del 3%. Nel suo outlook più recente, l’FMI si aspetta che l’economia russa registri una ripresa molto contenuta dello 0,3% nel 2023. Nel frattempo, ci si aspetta che l’Unione Europea si espanda di appena lo 0,7% e che il PIL britannico scenda dello 0,6%.


 

 

Perché l’economia russa si è dimostrata relativamente resiliente sotto le sanzioni? La limitata efficacia delle sanzioni è dovuta alla risposta politica della Russia, alle sue dimensioni, alla sua posizione commerciale e all’importanza dei paesi non allineati nell’economia mondiale. Una rapida risposta alla lotta alla crisi può attenuare l’impatto a breve termine delle sanzioni. Attraverso controlli sui capitali e aumenti aggressivi dei tassi di interesse, la banca centrale russa ha evitato una catastrofica crisi finanziaria nella primavera del 2022. Le rimanenti riserve finanziarie del governo forniranno un cuscinetto per un po’ di tempo a venire


 

 

Se l’impatto sulla Russia è stato deludente, non è certo perché non si è tentato di tutto. Sotto ogni punto di vista, le sanzioni occidentali dell’ultimo anno sono state impressionanti per rapidità e portata. A pochi giorni dall’invasione, la banca centrale russa ha visto congelare 300 miliardi di dollari di attività estere. Nelle settimane e nei mesi successivi, i governi occidentali si sono mossi per bloccare tutti gli investimenti esteri; tre quarti del settore finanziario russo sono stati scollegati dalla rete di pagamenti SWIFT; le esportazioni di componenti ad alta tecnologia sono state bloccate; voli, spedizioni, manutenzione e servizi assicurativi verso la Russia sono stati bloccati; e i paesi occidentali hanno interrotto la loro dipendenza dall’energia russa.


 

 

Un anno fa le aspettative di una catastrofe economica andavano di moda. L’Agenzia internazionale per l’energia avvertiva che le sanzioni sulle esportazioni di petrolio del Cremlino avrebbero scatenato “la più grande crisi di approvvigionamento degli ultimi decenni”. Ma il mese scorso, la media a quattro settimane dei volumi di esportazione di greggio della Russia è stata al livello più alto da giugno.


 

 

Entro la fine del 2022, la maggior parte degli stati occidentali aveva sostanzialmente ridotto o interrotto del tutto le importazioni di petrolio, gas e carbone russi. Un ulteriore shock per Mosca è venuto dall’esodo delle aziende occidentali dalla Russia. Centinaia di multinazionali hanno lasciato il mercato russo, liquidato filiali locali o abbandonato del tutto i progetti di investimento. Un price cap del G7 sulle esportazioni di petrolio russo sembra funzionare senza interruzioni per i mercati globali, mentre dozzine di miliardi di beni di proprietà degli oligarchi russi sono stati congelati.
A dire il vero, le sanzioni hanno avuto effetti gravi. Anche una contrazione minore del previsto significa che l’economia russa è significativamente al di sotto della sua traiettoria di crescita nel lungo periodo. Nelle circostanze attuali, sarà fortunaa se riuscirà mai a riguadagnare il suo livello di reddito del 2021.

 

 

Certamente, il 2022 è stato un anno brutto per i russi comuni. Ma sia le crisi finanziarie del 1998 e del 2008 che la recessione pandemica del 2020 hanno causato contrazioni peggiori nella crescita del PIL reale rispetto alle sanzioni imposte nell’ultimo anno — misure una volta pubblicizzate come una “opzione economica nucleare”.


 

 

Il danno economico non è ancora finito. La mancanza di capitali stranieri, tecnologia e know-how ostacolerà sostanzialmente lo sviluppo futuro del Paese. Il settore russo del petrolio e del gas dipende dall’esperienza occidentale. Sarà difficile mantenere, figuriamoci espandere, gli attuali livelli di produzione nel lungo periodo. Il settore delle compagnie aeree è riuscito a rimanere in volo solo cannibalizzando la sua flotta per parti. Forse la cosa più paralizzante nel lungo periodo è stata la partenza di un vasto pool di professionisti talentuosi e istruiti. Centinaia di migliaia di tecnici informatici, insegnanti, accademici, ingegneri e scienziati ora vivono in esilio a Istanbul; Erevan, Armenia; e Tashkent, Uzbekistan.


 

 

L’Occidente ha dimostrato di possedere gli strumenti per distruggere le prospettive di crescita delle economie a reddito medio dipendenti dalle importazioni. Ma le sanzioni non sono riuscite a causare problemi paralizzanti e insormontabili tali da causare il collasso dell’economia russa o dello sforzo bellico di Putin.


 

 

L’ultimo anno ha dimostrato che contro un’economia del G20 gli Stati Uniti e l’Europa da soli non sono più in grado di imporre regimi di sanzioni dalle conseguenze schiaccianti. L’esperienza storica suggerisce che paesi più grandi sono maggiormente in grado di resistere alla pressione delle sanzioni, sia perché dispongono di maggiori risorse interne a cui attingere, sia perché sono più difficili da separare completamente dall’economia mondiale.


 

 

Mentre il commercio russo con l’Occidente è crollato, i suoi scambi commerciali con gli stati asiatici, mediorientali, latinoamericani e africani si sono ampliati. Mentre il mondo si riprende dalla pandemia e si adatta allo shock della guerra, le esportazioni di materie prime della Russia sono troppo allettanti per essere evitate del tutto. Il richiamo di materie prime a basso costo dalla Russia sta stimolando l’elusione delle sanzioni su una scala mai vista prima. Una “flotta oscura” globale di petroliere non assicurate e difficili da rintracciare vaga per gli oceani per consegnare petrolio russo agli acquirenti di tutto il mondo. I commercianti di materie prime che un tempo avevano sede in Svizzera si sono trasferiti negli Emirati per trattare carichi di petrolio, gas, carbone, fertilizzanti e grano russi. La Turchia è diventata un canale importante per le imprese globali che cercano di vendere alla Russia, mentre lunghi convogli di camion serpeggiano attraverso i passi di montagna del Caucaso. Le raffinerie indiane e le società di stoccaggio di petrolio di Singapore stanno realizzando ingenti profitti acquistando petrolio russo scontato e vendendolo in tutto il mondo. Attraverso una serie di intermediari, i microchip di fabbricazione occidentale continuano a finire negli elicotteri e nei missili da crociera russi. Piccoli paesi come l’Armenia e il Kirghizistan sono diventati affollati depositi di smartphone, lavatrici e altri beni di consumo da spedire in Russia.


 

 

Rispetto ai modelli prebellici, questo nuovo allineamento commerciale è meno efficiente, più costoso e più soggetto a interruzioni. Tuttavia, ha consentito alle importazioni russe di tornare ai livelli prebellici. Forse la lezione più urgente degli effetti limitati delle sanzioni è ciò che ci fanno perdere: la terribile posizione economica dell’Ucraina e ciò che l’Occidente può fare per sostenerla. Nonostante tutta l’attenzione prestata alle sanzioni, esse sono uno spettacolo secondario e non l’arena principale in cui sarà determinato il futuro dell’Ucraina. Infatti, concentrando l’opinione pubblica sulla performance economica della Russia, l’undicesima economia mondiale nel 2021, la campagna di sanzioni ha distolto l’attenzione dagli effetti di gran lunga più paralizzanti dell’orribile guerra della Russia contro l’economia più piccola e debole dell’Ucraina.

 

 

 

 

 

 

Inviato
3 ore fa, maurodg65 ha scritto:

Gli ucraini avrebbero combattuto comunque, mai avrebbero accettato di tornare nuovamente sotto il giogo della Russia, hanno già dato, senza gli aiuti occidentali di ucraini ne sarebbero morti sicuramente anche di più e con ogni probabilità non avrebbero mai potuto neppure sperare di vincere la guerra e respingere l’invasione. 

Ho sempre invidiato le persone che non hanno dubbi, che distinguono sempre un nero e un bianco e mai incontrano la domanda che pone il grigio. Mi faccio sempre vincere dal dubbio, dalla mancanza di incrollabili certezze, dalle discrasie che emergono tra la realtà e la sua rappresentazione, dalla testardaggine dei dati di realtà che ribaltano certezze che pensavo acquisite. Bravo tu, si campa meglio e si fa meno fatica ad aver certezze incrollabili e fede.

Inviato
1 ora fa, claravox ha scritto:

NYT: “L’ULTIMO ANNO HA DIMOSTRATO CHE...

te pensa che una anno fa cose simili le dicevano anche i paesan freak de noantri qui presenti

ecc ecc

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Inviato

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_messaggio_di_roger_waters_allonu/82_48713/


 

 

Il leggendario co-fondatore dei Pink Floyd, Roger Waters, è intervenuto questo pomeriggio in videoconferenza in una sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul conflitto ucraino su richiesta della parte russa.

Nel suo discorso il musicista si è scagliato contro  il complesso industriale militare a scopo di lucro evidenziando il devastante impatto della guerra, sia sulle persone che sull'ambiente.

 

 

In merito alla guerra in corso tra la Russia e l'Ucraina, Waters ha definito l’operazione militare russa in Ucraina come "illegale", ma ha anche ricordato che "non è stata non provocata". Ed ha aggiunto: “Quindi condanno anche i provocatori nei termini più forti possibili.”

Inoltre, ha invitato i leader delle parti coinvolte nel conflitto, compresi quelli di Stati Uniti e NATO, a porre immediatamente fine alle ostilità. "[Il presidente degli Stati Uniti Joe] Biden, [il presidente russo Vladimir] Putin, [il presidente ucraino Vladimir] Zelensky, gli Stati Uniti, la NATO, la Russia, l'UE, tutti voi per favore cambiate rotta ora, accettate un cessate il fuoco in Ucraina oggi".

 

 


Parlando a nome dei "milioni senza voce", Waters ha concluso: "Grazie per l'ascolto di oggi, ci sono troppi di noi che non condividono i profitti dell'industria bellica. Non alleviamo volentieri i nostri figli e le nostre figlie perché servano come carne da cannone. A nostro avviso, l'unica mossa sensata oggi è chiedere un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Senza se e senza ma. Non un'altra vita ucraina o russa dovrebbe essere sprecata: sono tutte preziose ai nostri occhi".


 

 

 

 

 

 

Inviato

Mentre x i profitti del mondo musicale, ci sguazza bene, visto che si è arrabbiato, non poco, per i concerti annullati. 


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