artepaint Inviato 6 Maggio 2023 Inviato 6 Maggio 2023 46 minuti fa, 31canzoni ha scritto: non ci sono giornalisti "liberi" sul terreno che possano documentare in modo indipendente, ci sono solo gli uffici stampa dei due eserciti contrapposti questo è falso, completamente falso, anzi falsissimo cito solo 3 nomi italici, ma se ne potrebbero citare decine e decine, dai 5 continenti = Lorenzio Cremonesi, noto e validissimo inviato (corsera) di guerra da diversi lustri, noti i suoi reportage da Afghanistan e Siria, dove per un pelo è scampato alla morte = Luca Steinmann, stava in Donbass nel febbraio 2022 e i russi tollerano la sua presenza = Francesca Mannocchi, chi non l'apprezza ..... lasciamo perdere, che è meglio 2
31canzoni Inviato 6 Maggio 2023 Inviato 6 Maggio 2023 @artepaint guarda che non ho detto che i giornalisti presenti siano scarsi o corrotti, ma semplicemente che possano vedere ciò che gli fanno vedere. La mannocchi è quella che ci sono le persone che non capiscono ma per fortuna ci sono i decisori? Non faccio ulteriori commenti si era commentata da sola.
audio2 Inviato 6 Maggio 2023 Inviato 6 Maggio 2023 questa dei decisori me l' ero persa. vabbè, meglio così.
Antoniotrevi Inviato 6 Maggio 2023 Inviato 6 Maggio 2023 Questo è un mezzo corazzato ucraino distrutto da BMD-4M
Antoniotrevi Inviato 6 Maggio 2023 Inviato 6 Maggio 2023 @newton il compito degli aerei non è distruggere i carri nemici, servono contro fortificazioni e postazioni difensive, o comunque obiettivi logisticamente importanti
criMan Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 Altro attentato stavolta ad uno scrittore nazionalista russo tale Zakhar Prilepin, che aveva manifestato dissenso verso il dittatore. Attentato non è andato a segno. Un estratto da il giornale per capire un po' il tenore dei suoi pensieri : Gerasimov ha sulla coscienza la morte di centinaia di soldati russi. Prima o poi dovrà rendere conto dei suoi fallimenti». Era lo scorso ottobre quando lo scrittore ed ex deputato nazionalista Zakhar Prilepin, 47enne veterano del Donbass, manifestava tutto il proprio disappunto verso la catena di comando dell'esercito russo, in un'intervista concessa al quotidiano Prospekt. Ieri Prilepin è stato vittima di un attentato. […] Prilepin […] è vicinissimo alle posizioni del capo della Wagner Prigozhin, così come a quelle del leader ceceno Kadyrov […] Prigozhin insomma sembra avere il tocco della medusa: chi gli si avvicina troppo, […] rischia di perdere la vita. Da ieri però il proprietario della milizia privata ha deciso […] di defilarsi dall'assalto nel cuore dell'Ucraina. […] Prigozhin sostiene di essere stato «tradito da Mosca» e ha insultato l'esercito russo per l'incapacità di fornire munizioni. Le sue accuse sono rivolte al capo di stato maggiore delle forze armate Gerasimov e al ministro della Difesa Shoigu. […] ....... È molto probabile sia un altro regolamento di conti, non andato buon fine, tra Wagner e governo del dittatore russo. Certo che se la Wagner ammazzasse il duce putinesco e relativa cricca non è che avremmo una situazione migliore. Un duce sanguinario sostituito da un militare... Stanno messi male.
bost Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 3 ore fa, criMan ha scritto: Prigozhin sostiene di essere stato «tradito da Mosca» e ha insultato l'esercito russo per l'incapacità di fornire munizioni. @criMan erchè non le danno? ne hanno poche? non mi sembra...
claravox Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 Chi è (veramente) Zakhar Prilepin e perché è così importante per il futuro della Russia di Laura Ruggeri Seguo il lavoro di Zakhar Prilepin da molti anni, da quando rimasi folgorata dalla corrente che trasmette la sua scrittura: la ruvidità del registro parlato viene impastata cosi bene da diventare lirica, viene scavata per far emergere profondità insospettate, come se Prilepin avesse scoperto l’arte di ricamare versi con una mitragliatrice. Prilepin non aveva folgorato solo me, i suoi libri erano presto diventati un fenomeno letterario e il loro autore un personaggio di culto – si dice che persino il presidente russo abbia letto il suo best seller “Sankya”. Dietro alla fama di Prilepin non ci sono agenzie di marketing, ma la sua abilità nel cogliere il cambiamento spirituale che stava lentamente avvenendo nella società russa e farsene interprete. Prilepin lo fa non solo attraverso la scrittura, ma applicando il suo talento vulcanico e la sua energia in tutte le direzioni in cui lo spingono i suoi ideali di giustizia e verità. Giovane attivista del movimento di opposizione nazional bolscevico diventa presto l’erede politico del suo fondatore, Eduard Limonov, altro celebre scrittore. Ma non vi era spazio per due personalità cosi’ forti nel movimento. I rapporti fra i due si logorano e Prilepin prosegue la sua attività politica in una direzione diversa, fondando dopo qualche anno un partito che non cerca lo scontro diretto con il potere come facevano i nazional-bolscevichi ma apre ad una possibile collaborazione con le autorità su alcuni temi che da tempo preoccupano Prilepin, come la cultura, terreno quasi interamente dominato dal progressismo d’importazione. Prilepin è un organizzatore infaticabile, conosce molto bene la scena musicale russa, essendo stato attivo in quella rap, sia come performer che produttore: lancia e sostiene nuovi talenti avendo capito che il linguaggio ribelle del rap parla direttamente ai giovani, anzi, per molti di loro esso costituisce l’unica forma poetica accessibile e accettabile. Nelle sue produzioni rap Prilepin dimostra che ribellione giovanile e sentimento patriottico non si escludono a vicenda. Il colpo di stato americano del 2014 a Kiev, e la guerra contro i territori del Donbass che non riconoscevano la legittimità del regime fantoccio, avevano creato indignazione tra chi riteneva che il governo russo non facesse abbastanza per proteggere la vita e i diritti della popolazione russofona. E anche in quel caso Prilepin si fa da subito interprete di un sentimento ancora minoritario ma che negli anni sarebbe divenuto una forza trainante. Nella primavera del 2014 si precipita in Donbass per rendersi utile in qualche modo: scrive articoli, fa il corrispondente dalle zone di guerra, raccoglie e consegna aiuti umanitari. Stringe rapporti di amicizia con gli indimenticabili comandanti della resistenza Givi e Motorola, e con vari membri delle milizie popolari, fino ad assumere verso la fine del 2015 l'incarico di consulente dell'amministrazione della Repubblica Popolare di Donetsk nel settore dell'informazione e dei media. Mentre lavora a stretto contatto con l’altrettanto indimenticabile Alexander Zakharchenko decide anche di creare un proprio battaglione. Prilepin da anni divide il suo tempo tra il Donbass, lo studio, la scrittura, la famiglia (ha quattro figli) l’attività politica e culturale in Russia. Non scrive solo romanzi, ma anche libri di storia della letteratura russa, favorendo una riscoperta di autori noti e meno noti, conduce un programma di cultura sul canale televisivo NTV, partecipa attivamente all’organizzazione di incontri, festival e seminari. Lo scrittore ha riunito intorno a sè un’enorme famiglia fondata su affinità elettive e un comune interesse per la difesa delle radici e dei valori tradizionali della società russa: intellettuali, scrittori, musicisti, registi, architetti, artisti... Il festival “Tradizione”, che dal 2018 si tiene fuori Mosca, a Zakharovo, è una delle sue creazioni e può contare fin da subito sulla collaborazione tra gli altri del filosofo Alexander Dugin. L’anno scorso, proprio mentre lasciava questo festival la macchina su cui viaggiava Darya Dugina, e dove verosimilmente avrebbe dovuto esserci anche suo padre, viene fatta saltare in aria. Una tragedia che si è consumata in modo quasi identico ieri nella regione di Nizhny Novgorod, mentre Prilepin e sua figlia, insieme all’amico e assistente, Alexander Shubin, conosciuto proprio in Donbass, si recavano a far visita a dei familiari dello scrittore. Alexander è morto nell’esplosione mentre Prilepin è rimasto gravemente ferito. Dopo gli omicidi di Darya Dugina e del blogger e corrispondente militare Vladlen Tatarsky, Zakhar Prilepin sapeva di essere nel mirino dei terroristi ucraini e dei loro consiglieri e finanziatori occidentali. Del resto non è un mistero che Kiev aggiorni continuamente la lista dei “nemici dell’Ucraina”: ormai il tristemente famoso database di Mirotvorets assomiglia ad un lungo elenco del telefono, e contiene sempre più nomi di giornalisti e opinionisti. Prilepin era anche su una lista molto meno pubblica. Non è casuale che i tre bersagli colpiti siano persone in grado di influenzare l’opinione pubblica, rappresentino un punto di riferimento patriottico per la società russa, e costituiscono per molti giovani un esempio alternativo a quelli imposti dall’Occidente. Gli ucraini sono stati addestrati non solo per la guerra convenzionale ma anche per forme di guerra ibrida: il terrorismo, le operazioni psicologiche e la guerra dell'informazione figurano ampiamente nel loro repertorio e ricevono enormi risorse. Quanto all’Occidente che si riconosce nella NATO, esso persegue con ostinazione il progetto di cancellare completamente l’informazione, la cultura e la civiltà russa, non solo dall’Ucraina ma anche dal resto del mondo. Poiché tale cancellazione non può avvenire entro i confini russi, si assoldano terroristi per procedere all’eliminazione fisica di chi facendo cultura e informazione non solo influenza l’opinione pubblica nazionale, ma rafforza le basi su cui poggia il futuro della Russia. https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-chi__veramente_zakhar_prilepin_e_perch__cos_importante_per_il_futuro_della_russia/39602_49586/ 1
Ivo Perelman Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 2 ore fa, claravox ha scritto: Gli ucraini sono stati addestrati non solo per la guerra convenzionale ma anche per forme di guerra ibrida: il terrorismo, le operazioni psicologiche e la guerra dell'informazione figurano ampiamente nel loro repertorio e ricevono enormi risorse Quello per cui era stata formata Stay behind (Gladio in Italia) all'interno dei paesi aderenti alla Nato prima della caduta del muro di Berlino. Non hanno dovuto inventare niente di nuovo. Il programma c'era già.
criMan Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 2 ore fa, bost ha scritto: erchè non le danno? ne hanno poche? non mi sembra... Stavo vedendo un video che posto dopo secondo cui il "discorso munizioni" in realtà servirebbe a coprire il mancato raggiungimento dell'obiettivo della presa di bakmut per il10 maggio (come da ingaggio) e perché secondo rapporti dell'intelligence della Wagner starebbe per iniziare un imboscata sulla stessa w. ; altri dicono che volutamente non mandano armi perché il comandante della w. È visto come un pericolo per il potere del duce. Essendo una dittatura ne sappiamo poco. 1
Antoniotrevi Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 "Wagner riceverà tutte le munizioni e le armi necessarie per continuare ulteriori azioni... Ci viene anche affidato il generale Surovikin per prendere decisioni nell'ambito della cooperazione con il MOD". - Prigozin
criMan Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 @Antoniotrevi è uscita l'Ansa alle 13:20. Prighozin: 'Mosca ci ha promesso le munizioni necessarie'. Il capo di Wagner: 'Completata l'operazione 'Tritacarne Bakhmut''. Da notare che l'operazione prima era per la conquista di bakhmut ora è diventata "Tritacarne" per indebolire le forze nemiche..... Come dire abbiamo raggiunto gli obiettivi lo stesso.
vizegraf Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 7 minuti fa, criMan ha scritto: per indebolire le forze nemiche..... Stesso piano di Falkenhayn a Verdun (Grande guerra) Peccato che come i tedeschi si sia indebolita anche la Wagner (per fortuna). 1
artepaint Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 1 ora fa, criMan ha scritto: Da notare che l'operazione (per i russi) prima era per la conquista di bakhmut ora è diventata "Tritacarne" per indebolire le forze nemiche..... trattasi di identico motivo per cui le truppe ucraine sono rimaste a difendere la cittadina, e le forze russe tritate (non solo quelle mercenarie) sono almeno il triplo di quelle ucraine nel breve periodo la capacità di immettere sul campo nuove truppe "discretamente" addestrate e "discretamente" armate atte a rimpiazzare le perdite è a favore degli ucraini che per addestramento, equipaggiamento e armamento hanno alle spalle mezzo mondo, nel mentre la Russia chiede aiuto ai circensi bielorussi per l'addestramento e agli amici islamici per l'armamento. (***) sul lungo la Russia putleriana ha molta più carne da inviare a macellazione, numericamente e disumanamente agli inizi di luglio un pò di nebbia si diradarerà (e che è uno scioglilingua?) e la situazione apparirà un pelino più chiara . (***) i russi col cavolo che potranno rimpiazzare nel breve i circa 11.000 mezzi corazzati (3.700 tanks) distrutti nel mentre gli ucraini si ritrovano con 200 tanks Leopard (pochi purtroppo) che prima non avevano oltre a oltre 2.000 mezzi corazzati (ben oltre gli 800 promessi) ricevuti da poco, in primis i Bradley (Infantry Fighting Vehicle)
Antoniotrevi Inviato 7 Maggio 2023 Inviato 7 Maggio 2023 Propaganda del Mod . Ministero difesa ucraino Per prima cosa i Russi non hanno MAI importato armi da altri paesi se non delle munizioni dalla nord Corea e alcuni shaed-136 dall'Iran che ora vengono prodotti in Russia con il nome di Geran-2
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