Martin Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 20 minuti fa, audio2 ha scritto: oggi non sarebbero nemmeno vendibili. il fragolino si, basta non definirlo "vino" - per legge non si può. El vin da Candìa, da Cipro, etc, dubito possa trovare riscontro nel gusto odierno: Erano vini poderosamente ossidati (in pratica resi stabili dalla saturazione dei legami chimici disponibili) ma in modo diverso dai "difetti nobili" odierni.
mozarteum Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 1 ora fa, ferrocsm ha scritto: A Londra per esempio le donne andavamo matte per il Grasparossa di Castelvetro. Famoso playboy di Velletri
Martin Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 7 minuti fa, Velvet ha scritto: Ma quindi anche il lambrusco, al pari del prosecco, si potrebbe considerare vino ? Mi diceva un prosecchista che il "resto del mondo" chiederebbe a gran forza pisciarelle gasate ancor più blande, che con la pecetta "product of Italy" farebbero Bingo. C'è un certo dibbattito all'interno dei consorzi di tutela, per il momento prevale ancora chi intende continuare ad esportare vini che sarebbero definiti tali anche secondo la normativa italiana, ma la posizione si sta indebolendo...
giannicimbalo Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 Rngrazio per i suggerimenti..in effetti le cantine postate da Sinuko sono in zona Ribeauvillè..che ha vigne spettacolari..Schofitt invece è prorio qui in città. Grazie ancora
stefanino Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 3 ore fa, artepaint ha scritto: la fascia bassa franzosa è una ciofeca vero in generale soprattutto nel caso dei brand piu diffusi. . Io ho conosciuto, grazie a una amica sommelliera il Lejeune Il prodotto basic e' veramente buono. Hanno anche le varie "Grand Reserve Cru eccetera eccetera" ma li il rapporto qualite' prezzo del prodotto entry e' veramente di buon livello e ,a mio parere, un po' sopra gli champenoise spumantizzati di pari prezzo. Anche parlando di Franciacorta, che sulle bollicine fa prodotti notevoli, bisogna stare attenti ai grandi brand che a volte inseguendo i volumi fan bottiglie relativamente economiche (15-25 euro) sulla cui qualita ho qualche perplessita'. Altri meno orientati al volume per il volume anche sui prodotti meno costosi mantengono uno standard qualitativo buono. (esempio Ca Majol non mi ha mai deluso) . C'e' anche da dire che la spritz-mania non promuove la qualita del vino piu che tanto. prendi del vino lo annacqui e ci aggiungi aperol. Lo bevo, mi piace ma mi rendo conto pero' che anche un vino scrausetto funziona. . PS non sono un amante degli spumantizzati, son piu da bianco fermo zona vesuvio (eccezionali).
Panurge Inviato 18 Gennaio 2023 Autore Inviato 18 Gennaio 2023 @Martin le pisciarelle gasate magari fanno cassa a breve ma mettono il marchio Italia nella zona a basso margine e sono facilmente replicabili ovunque ovvero il distacco dai cugini aumenta invece di ridursi.
Panurge Inviato 18 Gennaio 2023 Autore Inviato 18 Gennaio 2023 L'uomo più ricco del mondo, in questo momento, è il re del lusso, qualcosa vorrà dire.
stefanino Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 Adesso, Panurge ha scritto: L'uomo più ricco del mondo, in questo momento, è il re del lusso, qualcosa vorrà dire. Che Tesla e Amazon sono scese di valore
Martin Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 49 minuti fa, Panurge ha scritto: ma mettono il marchio Italia nella zona a basso margine e sono facilmente replicabili ovunque infatti è proprio su questo che verte il "dibbattito", c'è chi ritiene che la zona a basso margine non intaccherebbe cmq quella del vino-vino e costituirebbe solo domanda inevasa regalata alla concorrenza. L'esempio classico è l'aceto balsamico: Il consorzio gestisce perfettamente la referenza top, il "tradizionale" e quella da GDO/autogrill che non ha pestato i piedi alla prima, anzi ha fatto da traino: Dopo anni di aceto balsamico da mensa-a-ticket anche all'operaio vien voglia di provare quello "tradizionale" a prezzi cartier.
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