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Called a danger, now Giorgia Meloni is EU’s most popular leader


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Inviato
47 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

il problema non è nemmeno la Meloni, che , poveretta fa quello che può, il problema è il livello infimo delle persone di cui si è circondata…parenti e amici degli amici…

 

Non li ha scelti. Quello è il materiale politico disponibile. Fanno parte, insieme a lei, dello stesso vivaio ideologico della destra estrema, che sarebbe rimasta estranea ai giochi della politica governativa senza lo sdoganamento berlusconiano.

Men che meno sarebbe arrivata addirittura ai vertici del governo se l'Italia non fosse stata attraversata, negli ultimi 15 anni, da quella ventata populista che ancora soffia sul Paese.

 

 

Inviato
1 ora fa, ferrocsm ha scritto:

Quando governava la sinistra lo si diceva a chi da dx protestava, ora che governa la dx siete voi che che lo dite a chi professa idee più a sinistra

Esatto. E non ti fa pensare all'assoluta inutilità di tutta questa partigianeria ?

Detto questo, faccio presente che io non ho mai detto che l'Italia fa schifo (anzi, sono convinto che sia un ottimo posto in cui vivere nonostante i suoi politici) e nessuno mi ha mai detto di andare in Svizzera. 

Se emigro faccio le cose per bene: prendo la palla al balzo e vado in Australia a castrare i canguri :classic_biggrin:

Inviato
44 minuti fa, penteante ha scritto:

Non li ha scelti. Quello è il materiale politico disponibile.

Si però se hai a disposizione solo la banda bassotti ma ci tieni al tuo paese oltre che alla tua immagine politica magari puoi pensare di affidarti, nei ruoli chiave, a dei tecnici o almeno a delle persone senzienti.

Sta facendo lo stesso errore/orrore dei Cinque Stelle: imbarcare qualunque idiota al governo purché sia di provata fede. Abbiamo visto com'è andata a finire coi grillini.

  • Melius 1
Inviato

Non poteva, doveva fare un governo politico, perchè per 10 anni aveva strepitato contro i governi tecnici e i governi abusivi del PD. Non a caso la sua parola d'ordine è stata: "la pacchia è finita".

E poi la sua carica ideologica, unita alla sua inesperienza specie dei contesti internazionali, la porta probabilmente a sovrastimare le sue capacità e quelle dei camerati. 

Inviato
1 ora fa, Velvet ha scritto:

C'ho un'età, sai com'è. Vent'anni di meno e non starei tanto a pensarci, stanne certo 

Tu pensa quanto sono stato bischero io, che a 27-28 anni mi si presentò l'occasione di andare a lavorare a Zurigo.

All'epoca pagavano da dio, qualcosa come il triplo di quello che prendevo qui. Ci andò un mio collega, si trovò bene, lo stipendio triplo causa spese (affitto & varie) e costo della vita corrispondeva in realtà a 1.5 di quello italiano ma butta via...

Stavo per sposarmi con tutto quello che ne consegue in termini organizzativi, e lasciai perdere. Non dirò di avere commesso un grave errore: qui dove sono sto bene e probabilmente del "casino" italico alla fine avrei sentito la mancanza. 

Non è un registratore e non esiste il tasto REWIND, quindi... facciamo che è andata bene così.

 

 

Inviato
14 minuti fa, lufranz ha scritto:

Non è un registratore e non esiste il tasto REWIND, quindi... facciamo che è andata bene così.

Ma si Luca, alla fine se stiamo (sto) qui a lamentarci è anche perchè a questo "complicato" paese ci siamo affezionati e ne siamo tutto sommato orgogliosi per molti aspetti. E perchè la nostra vita ormai è qui.

Ma dobbiamo ammettere tutti, senza partigianerie, che lo stato di arretratezza e le battaglie quotidiane su mille fronti per poter lavorare e vivere qui, con discutibili soddisfazioni economiche rispetto allo sforzo se confronti la nostra realtà con quella di altri paesi vicini,  sono sfiancanti.

A me piacerebbe una classe politica di cui andare orgoglioso quando si confronta a tu per tu con gli altri leaders. Con Draghi un pochino lo ero, lo confesso. E avevo speranza che fosse l'ultima possibilità per tirarci fuori dalla palta per un po'.

 

E' andata come è andata. Si può solo sperare che questi imparino in fretta, sennò la vedo bigia a scontrarci frontalmente con le corazzate franco-tedesche da qui a fine legislatura. Non abbiamo niente da guadagnarci e molto da perdere, perchè il nostro bastimento fa acqua da tutte le parti.

 

Inviato
8 minuti fa, Velvet ha scritto:

Si può solo sperare che questi imparino in fretta

...e sta imparando dai... un po' di pazienza eh :classic_wink:

Inviato

Sempre sul fronte della politica estera , l'ANSA riporta le dichiarazioni fatte da un alto funzionario europeo durante l'ultimo consiglio europeo sul tema della migrazione.

 

La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni nel proprio intervento sui migranti ieri al Consiglio europeo "è stata piuttosto vigorosa, molto efficace, rispettata e costruttiva. Penso abbia fatto delle ottime osservazioni, ha ascoltato, ha espresso una posizione, non condivisa, ma presentata sempre con una modalità rispettabile". E' quanto ha sottolineato un alto funzionario europeo riferendosi ai lavori del vertice Ue conclusosi la notte scorsa.

 

Quella delle Ong, ha osservato la stessa fonte, "naturalmente è una questione. Il tema della ricerca e del soccorso è un problema per l'Italia come lo è per la Germania e per Malta, con vedute diverse", ha spiegato ancora il funzionario. Ma Meloni nel suo intervento "ha sempre mantenuto il rispetto" degli altri "anche se con alcune opinioni molto differenti sui movimenti migratori. Grazie a un incontro trilaterale con l'Italia si è riusciti a concordare sul linguaggio" delle conclusioni.

 

 

 

 

Inviato
3 ore fa, ferrocsm ha scritto:

Rimaniamo comunque la seconda nazione industriale d 'Europa

si ma non basta, nel senso che la potenzina regionale non la possiamo certo fare, ma per contare un 

qualcosa di più perlomeno internamente in europa ci vogliono le politiche adatte, e cioè :

stato che funziona

conti in ordine

esercito moderno, armato ed adeguato anche in rapporto al numero di abitanti

cioè siamo lontani anni luce da tutto ciò

Inviato

Leggetevi le dichiarazioni della Meloni riportate dall'ANSA riguardo agli ultimi giorni , palla in tribuna.

 

 

IL RAPPORTO CON MACRON
"Confesso che trovo alcune letture italiane un po' provinciali. Il tema non è 'gelo', 'problemi', il tema è che l'Italia è una nazione abbastanza centrale in Ue da dover dire quando su qualcosa non è d'accordo rispetto al passato in cui per noi era sufficiente stare in una foto e questo bastava a descrivere la nostra centralità", ha detto Meloni rispondendo ad un domanda sul botta e risposta con Macron sull'invito di Zelensky a Parigi. Quanto successo "non compromette i miei rapporti, ma quando c'è qualcosa che non va devo dirlo", ha ribadito Meloni.

"Non è facile per nessuno di noi gestire la questione Ucraina con l'opinione pubblica, quello che noi facciamo lo facciamo perché è giusto ma forse non è la cosa migliore sul piano del consenso. Quello che era giusto era la foto dei 27 con Zelensky, anticipare la compattezza con una riunione a Parigi era politicamente sbagliato. Il tema non era stare nella fotografia e io non ho condiviso" la scelta, ha spiegato la presidente del Consiglio. "Credo che ieri non andasse indebolita la forza dell'immagine di unità dei 27 a Bruxelles. A Parigi" con Zelensy "c'erano due presidenti, e non gli altri 25".

"Rispetto a chi pensava che la politica estera italiana era solo farsi dare la pacca sulla spalla e non considerare gli interessi italiani, ecco io credo che gli interessi dell'Italia siano più rilevanti", ha evidenziato.

"Rispetto a chi pensava che la politica estera italiana era solo farsi dare la pacca sulla spalla e non considerare gli interessi italiani, ecco io credo che gli interessi dell'Italia siano più rilevanti".

"Chi pensa ad una Ue di serie A e serie B, chi pensa che l'Europa debba essere un club in cui c'è chi conta di più e di meno, sbaglia. Secondo me quando si dice che l'Ue ha una prima classe e una terza classe, vale la pena ricordarsi del Titanic. Se una nave affonda non conta quanto hai pagato il biglietto", ha proseguito Meloni.

 

extermination
Inviato

@criMan Sentir parlar Giorgia di Europa in questi termini genera in me stupore e sorpresa. È lei o non è lei?! Ceeeeerto che è lei!!!

Inviato
45 minuti fa, criMan ha scritto:

Leggetevi le dichiarazioni della Meloni riportate dall'ANSA riguardo agli ultimi giorni , palla in tribuna.

IL RAPPORTO CON MACRON
"Confesso che trovo alcune letture italiane un po' provinciali. Il tema non è 'gelo', 'problemi', il tema è che l'Italia è una nazione abbastanza centrale in Ue da dover dire quando su qualcosa non è d'accordo rispetto al passato in cui per noi era sufficiente stare in una foto e questo bastava a descrivere la nostra centralità", ha detto Meloni rispondendo ad un domanda sul botta e risposta con Macron sull'invito di Zelensky a Parigi. Quanto successo "non compromette i miei rapporti, ma quando c'è qualcosa che non va devo dirlo", ha ribadito Meloni.

"Non è facile per nessuno di noi gestire la questione Ucraina con l'opinione pubblica, quello che noi facciamo lo facciamo perché è giusto ma forse non è la cosa migliore sul piano del consenso. Quello che era giusto era la foto dei 27 con Zelensky, anticipare la compattezza con una riunione a Parigi era politicamente sbagliato. Il tema non era stare nella fotografia e io non ho condiviso" la scelta, ha spiegato la presidente del Consiglio. "Credo che ieri non andasse indebolita la forza dell'immagine di unità dei 27 a Bruxelles. A Parigi" con Zelensy "c'erano due presidenti, e non gli altri 25".

"Rispetto a chi pensava che la politica estera italiana era solo farsi dare la pacca sulla spalla e non considerare gli interessi italiani, ecco io credo che gli interessi dell'Italia siano più rilevanti", ha evidenziato.

"Rispetto a chi pensava che la politica estera italiana era solo farsi dare la pacca sulla spalla e non considerare gli interessi italiani, ecco io credo che gli interessi dell'Italia siano più rilevanti".

"Chi pensa ad una Ue di serie A e serie B, chi pensa che l'Europa debba essere un club in cui c'è chi conta di più e di meno, sbaglia. Secondo me quando si dice che l'Ue ha una prima classe e una terza classe, vale la pena ricordarsi del Titanic. Se una nave affonda non conta quanto hai pagato il biglietto", ha proseguito Meloni.

se vogliamo raccontarcela….questa è la toppa, qualcuno che sa di comunicazione nel suo staff c’è sicuramente….e quando esce senza filtri soprattutto a livello internazionale che fa danni

Inviato

se l'alternativa è salvini o berlusconi direi che c'è andata benone

Se invece il riferimento è draghi mi pare che dalla champions siamo in coppa italia senza capire come

Ma draghi era troppo per il paese di cialtroni che siamo, il popolo non era rappresentato

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
2 ore fa, max ha scritto:

qualcuno che sa di comunicazione nel suo staff c’è sicuramente

Inviato

Non sono un elettore di questo governo e non lo sarò mai, ma non mi sento di dar torto al 100% alla mujer nacional. Sulla questione dell'incontro con Zelensky un filino di considerazione in più lo meritava, per un semplice motivo: Meloni è la leader europea che si ritrova l'opinione pubblica più filorussa d'occidente. (Ad esempio siamo gli unici costretti a secretare tipologia e quantità degli aiuti militari) L'unica che si ritrova un servizio pubblico radiotelevisivo che ospita regolarmente in prima e in seconda serata qualche m.rda filorussa mascherandosi dietra la pluralità dei pareri. L'unica che ha per  ministro un imbecille che sfoggiava magliette di pootin.  E che governa un popolo di siòre-Marie petulanti e lagnose, una massa di infanti incapaci di provvedere a se stessi (cit.)  "E il prezzo del gas, gné-gné, e gnaa-famo, gné-gné,  e cosa vogliono sti ucraini, gné-gné, and so on, gné-gné."

In breve, è quella che probabilmente pagherà il prezzo politico personale più alto nell'aver sposato la causa dell'Ucraina.

In queste condizioni, non dico a cena, ma  almeno farla accomodare al tavolo al momento del dolce - era sufficiente lasciarle chiedere una forchetta al cameriere e fare  un  "prendo un po' del tuo" con Macron, Scholz o Zelleschi , no ? 

 

  • Melius 2
Inviato

 

Articolo del 2015, ma per certi versi ancora attuale:

 

Le cause storiche dell’antitalianismo.

Aldo Giannuli

 

La “sindrome da anti italianità” è così diffusa e pervasiva da porre il problema delle sue cause. Gli italiani non si piacciono e non si stimano, questo è evidente, e coltivano atteggiamenti autolesionistici che non hanno riscontri in nessun altro paese in Europa, dove, dai greci agli inglesi, dai tedeschi agli spagnoli, di polacchi ai portoghesi, dai francesi ai rumeni o agli ungheresi sembrano tutti abbastanza orgogliosi della loro identità nazionale, pronti a rintuzzare eventuali accuse o critiche (spesso luoghi comuni). 

Al contrario, in Italia l’autodenigrazione porta all’impudica esibizione delle piaghe nazionali, quasi a riscatto della propria identità individuale: italiani sono sempre gli altri.

Il fenomeno è diffuso a tutte le nostre latitudini religiose, regionali e sociali: i cattolici si sentono parte di una comunità mondiale e, tacitamente, non perdonano all’Italia la fine dello stato pontificio, i protestanti e gli ebrei di essere stati perseguitati dalla Chiesa e dal fascismo, gli industriali parlano dei loro operai come assenteisti che dovrebbero prendere esempio da quelli tedeschi o giapponesi, gli operai deprecano che il padronato italiano sia il più miserabile del pianeta, i lavoratori autonomi si sentono oppressi da uno stato esoso ed inefficiente, lo stato si lamenta dell’evasione fiscale dei lavoratori autonomi, i meridionali parlano dell’impresa dei Mille come di un episodio di colonizzazione, i settentrionali maledicono l’Italia che gli lega al piede la palla di piombo del Sud, persino i romani hanno da ridire su quell’Italia che gli consente di campare da più di un secolo.

E non parliamo dei partiti, nei quali serpeggia da sempre l’antitalianismo. I laici (repubblicani, liberali e soprattutto azionisti) da sempre ritengono che il peccato originale dell’assenza della riforma protestante non sia stato riscattato dall’unità nazionale, che non ha fatto di questo paese una nuova Inghilterra, ed alimentano una insopportabile polemica moralista. I comunisti ritengono di non essere mai andati al governo, in mezzo secolo di prima repubblica, perché questo è un popolo fatto guasto da clientele e corruzione, i socialisti ed i democristiani, al contrario, si lamentano della deriva giustizialista, frutto del populismo qualunquista che giace nella pancia del paese ed ha consegnato alle patrie galere una classe politica di ineguagliate capacità; persino i fascisti hanno atteggiamenti antitaliani, rimproverando agli italiani di aver perso la guerra per non aver saputo soffrire e combattere ed additano il fulgido esempio dei tedeschi (che, come è noto, la guerra l’hanno vinta).

(…)

Come si vede l’antitalianismo è l’ottimo alibi morale per autoassolversi delle proprie colpe e insufficienze e, soprattutto, per lasciare tutto come è, perché, tanto, con il legno storto dell’italianità, più di questo non si può fare: “non sono io ad aver sbagliato, sono stati gli italiani a non essere all’altezza del mio progetto”.

(…)

Ma, per quanto non manchino pecche, l’auto diffamazione tocca punte che non si giustificano e, dunque, occorre scavare nella storia e nella psicologia di questo paese, per trovare risposte non banali.

(…)

Alla base penso ci sia una identità nazionale fragile, sempre insidiata, da un lato, da una proiezione universalistica, come è proprio del cattolicesimo, e, dall’altro, dal particolarismo localistico, eredità degli stati regionali del XVI secolo e, prima ancora, dell’ordinamento feudale. Su questo si sono poi innestate le guerre dal XV ed il XVII secolo, con il loro costante e degradante appello allo straniero contro il “nemico vicino”, e poi la perdita dell’indipendenza. Di qui il ritardo nell’unificazione nazionale e, di conseguenza, nella modernizzazione, alla cui tardiva maturazione l’Italia ha pagato prezzi assurdi.

La mancanza di un progetto chiaro di nazione, fra velleità imperialistiche e ripiegamenti autarchici e provinciali, ha compromesso le speranze dell’Unità nazionale sin dal nascere, per colpa di una classe dirigente liberale di bassissimo profilo: inetta, corrotta, chiusa, impreparata ed interessata solo a mantenere i privilegi della casta da cui proveniva. Se il ceto politico liberale fu cattivo, quello fascista fu pessimo.

Alimentò folli manie di grandezza accompagnandole con una gestione vertiginosamente al di sotto delle aspirazioni.
Il colpo di grazia è venuto dalla guerra, con la sconfitta che ha sepolto ogni aspirazione a giocare un ruolo autonomo ed a cercare un adattamento furbesco e subalterno.  Il ceto politico della repubblica, pur inizialmente dignitoso, fu comunque il ceto politico di un paese sconfitto che covava in sé un profondo senso di colpa. Ad una prima positiva stagione di ricostruzione economica e di semina democratica –anche se non priva di ombre- seguì l’insuccesso dell’ondata del sessantotto e questo ridestò l’antica protervia delle classe dominanti. E fu la restaurazione degli anni ottanta, che, come tutte le restaurazioni, segnò il declino del paese. Di qui la permanente insicurezza di chi non si sente all’altezza delle sfide e si dà per vinto in partenza.

L’europeismo degli italiani fu solo il desiderio di oblio di una nazione che non credeva più in sé stessa. Ora, che anche la chimera europea svanisce mostrandosi matrigna, resta solo la cenere dell’autodenigrazione.

Ma non è questo che ci permetterà di uscirne. La coscienza delle proprie insufficienze e colpe è nulla se non si accompagna al desiderio di tornare a volare. E studiare il passato è necessario solo per capire quanto siano profonde le radici che si intende tagliare e distinguere quelle che possono ridar vita alla pianta.

 

  • Melius 2
Inviato
30 minuti fa, Martin ha scritto:

e non lo sarò mai

...mai dire mai .... ( cit.):classic_biggrin:


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