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L'Unione Europea accelera per la digitalizzazione


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Il portafoglio digitale europeo rappresenta la piena realizzazione del capitalismo della sorveglianza. Si tratta di un’identità online, fornita e gestita dalle istituzioni europee, che racchiude in sé tutte le informazioni personali del cittadino. Dalle carte d’identità al fascicolo sanitario, l’Unione Europea conoscerà ogni piccolo particolare della vostra vita.

Quando verrà introdotto il portafoglio digitale?

Il progetto è stato avviato a giugno 2021 ed in questi giorni sta subendo una notevole accelerazione. Se infatti la time-line vede la piena introduzione del portafoglio nel 2024, già nella primavera di quest’anno si parla dei primi progetti pilota. Come scrive il Consiglio europeo, l’obiettivo è un vero e proprio cambio di paradigma. L’arrivo dell’identità europea ha infatti un potenziale rivoluzionario notevole, cambiando il nostro vivere quotidiano così come ogni nostro rapporto con le istituzioni.

Caratteristiche del progetto

Il portafoglio digitale non è obbligatorio. Come però ben ci ha fatto comprendere l’esperienza del green pass, non serve obbligare per rendere uno strumento coercitivo. L’uso principale sarà come mezzo di identificazione nei servizi pubblici e privati dell’UE. Per intenderci, il famoso log-in che dobbiamo necessariamente fare per accedere a qualsiasi servizio nella rete.

Fra i principali usi che la Commissione europea suggerisce:

– la richiesta di certificati di nascita, certificati medici, segnalazione di cambio di indirizzo

– aprire un conto in banca

– presentare le dichiarazioni dei redditi

– fare domanda per un’università, nel proprio paese o in un altro Stato membro

– conservare una ricetta medica utilizzabile ovunque in Europa

– dimostrare la tua età

– noleggiare un’auto utilizzando una patente di guida digitale

– fare il check-in in un albergo

Si tratta sostanzialmente di quella rivoluzione 4.0 di cui parlava già tempo fa il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab. Un mondo tutto online, che basa la sua economia sui dati e che vede come unica valvola di progresso la tecnologia di sorveglianza.

“Le tecnologie digitali possono semplificarci la vita” – afferma Ivan Bartos, vice primo ministro per la digitalizzazione e fra i primi sostenitori dell’ID – “Sono convinto che un portafoglio di identità digitale europeo sia indispensabile per i nostri cittadini e le nostre imprese. Stiamo assistendo a un enorme progresso nel modo in cui le persone utilizzano la propria identità e credenziali nel contatto quotidiano con entità pubbliche e private e nel modo in cui utilizzano i servizi digitali”.

Il collegamento con il Covid

Il portafoglio digitale nasce sulle macerie della crisi sanitaria. Se infatti all’apparenza Covid-19 e l’ID europeo non hanno nulla a che fare, è invece tutto partito proprio da lì. Ad ammetterlo è la stessa Commissione europea, nessun complotto. “La pandemia di COVID-19 ha evidenziato ulteriormente l’importanza di questo aspetto, poiché i governi e le aziende private hanno ridotto al minimo indispensabile le interazioni fisiche” si legge nel sito del portafoglio.  Le quarantene imposte hanno infatti agevolato la diffusione dei mezzi di comunicazione a distanza, digitalizzando settori che non avevano nulla a che fare con la tecnologia. Dalla scuola, alla sanità, ora è venuta l’ora dello stesso essere umano.

IDENTITÀ DIGITALE PORTAFOGLIO DIGITALE UNIONE EUROPEA

 

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@Bazza diventerà come in Cina se continua così. Anche se la fai fuori il vasino la notte sapranno tutto di te. E poi con questa digitalizzazione, non pensate che se vogliono ci bloccano ogni cosa ? Basta che non vai a genio o esprimi un  dissenso sei tagliato fuori ogni cosa con un click dall'altra parte. 

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14 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

E se lo fa per tutto il settore industriale non vedo perché non cominciare anche ad esempio nel pubblico.    

Guarda che il settore industriale/produttivo rispetto alla PA italiana è avanti di almeno 30 anni. A me non spaventa nulla, nel mondo produttivo digitalizzato ci vivo ogni giorno, mi spaventa solo la PA Italiana che anziché sostituire sistemi bizantini con una vera digitalizzazione sono anni che sovrappone le due cose con sistemi eterogenei, così hai il doppio degli adempimenti e il triplo di rotture di coliotes

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3 minuti fa, Velvet ha scritto:

mi spaventa solo la PA Italiana che anziché sostituire sistemi bizantini con una vera digitalizzazione

E probabilmente hai ragione, perché come darti torto se ad esempio davanti a quel monitor al mattino c'è un vecchio bacucco come me che già all'atto di avviare la macchina al mattino va in panico per la paura di essersi dimenticato la password diventa difficile davvero digitalizzare il tutto, ma ribadisco che da qualche parte bisogna pur cominciare. 

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briandinazareth
1 minuto fa, Velvet ha scritto:

Una cosa fatta bene (come in tutti i paesi normalmente avanzati) è una CIE (carta di identità elettronica) che ti dà accesso a tutti i servizi, ma proprio tutti. Compreso il voto.

 

è esattamente l'obiettivo dell'iniziativa europea.

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