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Melius Club

Ciao ciao Superbonus 110


Velvet

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Inviato
2 ore fa, solitario ha scritto:

veramente quelle ditte edili chudessero

Ma non chiude nessuno, e’ un piagnisteo di categorie e lobby (guardate agli utili dei costruttori delle caldaie) che in questi hanno hanno semplicemente prosperando guadagnando l’ira di dio e che non vuole mollare l’osso a 5 stelle.

Prima dei bonus facciate e bonus erano tutti chiusi ?

Non si trova un muratore o un artigiano neanche a pagarlo d’oro, i cantieri vanno tutti a rilento, semplicemente, finita questa pacchia coi soldi pubblici (che non sono “gratuiti”) si tornerà alla sana normalità.

Guadagneranno un po’ meno ma non fallirà proprio nessuno.

  • Melius 1
Inviato
28 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Non c’è nessun condono, ne’ tantomeno “marameo” a chi paga le tasse.

Confondere la possibilità di rateizzare con sanzioni meno usuraie date a chi non ce la fa (e non e’ un evasore) con un “condono” e’ becera propaganda.

@Roberto M non arrampicarti sugli specchi che scivoli. Se avessi avuto la possibilità di rateizzare sempre le tasse da quando sono nato, oggi sarei più ricco perché avrei avuto maggiori capacità d'investimento per attività che ho fatto in passato etc. etc. la rateizzazione, se deve esistere, allora deve essere emanata prima della scadenza di una tassa non inventata dopo ad hoc per gli evasori. Roberto  qua non abbiamo le fette di prosciutto sugli occhi: allora invita pure tutti gli italiani a non pagare entro i termini.....tanto pagheranno dopo a rate :classic_smile:

Inviato
Il 17/2/2023 at 08:12, Superfuzz ha scritto:

le imprese si sono fidate dello Stato Italiano

e lo Stato Italiano s'è fidato delle imprese

Inviato
18 minuti fa, Roberto M ha scritto:

che cosa dobbiamo fare, se non bloccare subito questa porcheria ?

E poi non ci vedo nessuna “doccia calda-doccia fredda”, solo un pazzo poteva pensare che ci saremmo tenuti per 15 anni questo superbonus da 60 miliardi di debito l’anno.

E’ chiaro che l’acqua calda stava finendo.

Personalmente sul 110 e sulla modalità attuativa come forse ricordi ho sollevato grandi dubbi da sempre, non sarò certo io a difenderlo considerato che ho discusso molto con quelli che si stracciavano le vesti in piazza e davano dei fessi a chi poneva dubbi.

Il punto è un altro: lo stato italiano non ha nessuna credibilità dal momento in cui cambia le carte in tavola ogni tre per due su questioni rilevanti per l'economia e il tessuto produttivo.

Non stiamo parlando di una norma sulla pesca del luccio, ma di un ambaradan che ha impegnato miliardi e mosso migliaia di aziende.

Sbagliato? Certo, ma intanto la valanga si era staccata. Ora si pone una rete di contenimento, vediamo se regge o se una volta piena travolge qualcuno.

Inviato
16 minuti fa, Roberto M ha scritto:

regalando soldi a pioggia alla gente per ristrutturarsi la casa

Ma magari!!!!

Invece ci si sono buttati a pesce i truffatori che hanno solo visto la possibilità di fare un mucchio di soldi producendo solo “carta”. Manco un secchio di vernice hanno comprato. 
Tralasciando le difficoltà delle imprese serie, oneste, che hanno visto triplicare i costi di materie prime, ed erano fuori dal mercato se non si prestavano agli intrallazzi. 

Inviato
22 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Io no.

@Roberto M e tanto piacere :classic_smile:

 

23 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Siccome a casa siamo in tre ho contribuito per 6000 euro anche per ristrutturarti la casa, oltre a darli pure a truffatori, faccendieri, approfittatori, speculatori e svariata gente più che benestante.

Io ogni volta che metto la benzina o quando pago qualsiasi tassa contribuisco con i miei soldi a ripianare gli oltre 100 miliardi di evasione fiscale che commettono tanti tuoi compaesani (anche miei ovviamente) perché se lo Stato non riesce a togliere le accise dalla benzina o ad abbassare le tasse in generale ciò è dovuto all'evasione fiscale che in Italia è fra le più alta d'Europa....come mai non parli mai di evasione fiscale in questo forum? Mi dici quanti post o argomenti hai aperto su questo tema? O sei come le TV di Berlusconi che parlano sempre del RdC e mai dell'evasione fiscale? Secondo te poi oggi chi evade principalmente le tasse in Italia: l'operaio metalmeccanico, il maestro di scuola elementare o il libero professionista (medico, avvocato, commerciante)? Risposta secca, senza tergiversare. Spieghi a questo forum qual è la politica della Meloni per ridurre l'evasione fiscale? :classic_biggrin:

Inviato

@Roberto M Magari non sai, ma non credo, che quando si fa il calcolo spese, si adopera il prezzario dei(magari ricordo male la sigla) per cui il "drogare i prezzi" e una balla, forse, prima, ti facevano i prezzi al "nero di seppia" in certi casi, poi c è chi ha fatto il furbo, ma se vuoi ti faccio vedere il mio contratto con i calcoli e i prezzi, poi vai in rete e vedi cosa chiedono per gli stessi materiali e poi vediamo. 

Inviato
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

non chiude nessuno, e’ un piagnisteo di categorie e lobby (guardate agli utili dei costruttori delle caldaie

Rispondo solo a questa, poi mi taccio. Affermazioni come questa denotano la più profonda ignoranza sull’argomento e sulla situazione. Ma io dico, perché spararle sempre e comunque, anche quando si è palesemente all’oscuro dell’argomento in questione? Perche parlare sempre e comunque per preconcetti? 

  • Melius 2
Inviato

Lo aveva scritto già Roberto in un altro thread ma questo credo metta fine alle discussioni sul tema:

 

https://www.corriere.it/economia/finanza/23_febbraio_18/giorgetti-sul-superbonus-scelta-necessaria-senza-interventi-dovevamo-ridurre-spesa-sociale-422d352c-af04-11ed-b1a1-f70141d8ba43.shtml

 

 

Giorgetti: «Sul Superbonus scelta necessaria, senza interventi dovevamo ridurre la spesa sociale»

Spesso accusato di non far sentire la propria voce nel governo, Giancarlo Giorgetti giorni fa lamentava che i suoi atti di coraggio politico passano sotto silenzio. Quasi fosse semplicemente scontato che un ministro dell’Economia prenda decisioni impopolari. 

Ma è Giorgetti che ha firmato la reintroduzione delle accise sui carburanti, una volta risceso il prezzo del petrolio; ed è sempre Giorgetti che ha tradotto in misure concrete le sue stesse critiche ai bonus immobiliari. Prima il ministro ha alzato un argine all’avanzata del re di tutti i sussidi, riducendo i crediti d’imposta sugli interventi ambientali dal 110% al 90%. Poi il decreto di giovedì ha bloccato la cedibilità di quei crediti (per il futuro), impedendo che vengano trattati come moneta creata dal fisco invece che dalla Banca centrale europea. 

Dunque il ministro, e il governo, non hanno avuto paura di prendere misure poco appetibili e necessarie alla tenuta dei conti. Ma dietro la loro scelta anche un’altra ragione - più urgente - che diverrà chiara quando, il primo marzo, l’Istat pubblicherà i dati di contabilità nazionale. Quel giorno l’istituto di statistica fisserà i risultati di crescita, deficit e debito pubblico per l’anno scorso. 

Poi aggiungerà una postilla: una drastica revisione al rialzo dei disavanzi per il 2020 e il 2021; va da sé poi che la revisione dei criteri di calcolo porterà anche a un deficit sul 2022 molto più alto di quanto annunciato anche solo nella nota di aggiornamento (Nadef) del governo in ottobre scorso. Tutto è legato a doppio filo alle peculiarità e patologie dei bonus immobiliari. E il paradosso è che solo grazie al decreto di ieri il governo salva i saldi di bilancio di quest’anno, dunque la possibilità di prolungare parte dei sussidi al consumo di energia se necessario. Dice Giorgetti: «Non fossi intervenuto (sulla cedibilità dei crediti d’imposta immobiliari, ndr) sarei stato costretto a rinunciare al rinnovo di qualunque misura sociale». 

Per capire quale sia il nesso, va fatto un passo indietro in questa vicenda poco onorevole nella storia della finanza pubblica nazionale. Eurostat, sulla base del suo nuovo manuale di contabilità, sta chiedendo che ogni credito d’imposta immobiliare di questi anni sia contabilizzato «per competenza». 

L’agenzia statistica europea prevede cioè che l’impatto sui conti sia registrato nell’anno in cui ogni credito d’imposta viene legalmente riconosciuto, non negli anni futuri durante i quali i detentori di quei crediti pagheranno meno tasse. In quegli anni, magari distanti, gli effetti si faranno sentire sullo stock del debito pubblico per molto più di 100 miliardi. Ma il deficit è calcolato da sempre «per competenza», cioè quando una spesa o un’entrata in meno (o in più) sono decise. 

Nessuno sa dire oggi di quanto sarà rivisto il rosso di bilancio, nemmeno l’Istat. La riscrittura è in corso e sarà macroscopica. I 110 miliardi di crediti in circolazione fino all’autunno scorso - da allora cresciuti ancora - rappresentano circa il 6% del prodotto lordo (Pil) e solo una piccola parte di essi è già visibile nei saldi di finanza pubblica perché assorbiti da minori tasse versate. Dunque è presumibile che il deficit pubblico del 2020 sia corretto ben sopra al 10% del Pil (invece del 9,5% ufficiale di oggi), quello del 2021 sia più vicino al 9% che al 7,2% che risulta oggi e quello del 2022 risulti più vicino all’8% che al 5,6% indicato nella Nadef. 

Di fatto Eurostat chiede una trasparenza sui conti pubblici che getta una luce diversa anche sui sorprendenti dati di crescita degli anni scorsi. Il governo di Mario Draghi probabilmente avrebbe imposto una stretta prima, non fosse stato per la resistenza dei 5 Stelle. Ora però Giorgetti guarda al 2023, con un occhio ai vincoli di Eurostat. 

Per l’agenzia europea i crediti d’imposta vanno subito a deficit se considerati «pagabili», cioè se è probabile che qualcuno ne beneficerà perché quelli sono cedibili, compensabili con altre imposte e spalmabili nel tempo: esattamente come il superbonus e i suoi fratelli. Per questo il governo ha bloccato la cedibilità dei crediti, in modo che i tre miliardi attuali di spesa mensile da superbonus non siano classificati da Eurostat nei conti 2023, gonfiando il deficit da 4,5% al 6,5% e privando così il governo di qualunque margine di bilancio. Un effetto collaterale della stretta, peraltro, dovrebbe essere una frenata dell’inflazione dei costi dell’edilizia.

 

  • Thanks 1
Inviato

 

 

Tutti i prezzi dell'edilizia sono stati pompati. 

Dal pennello al ponteggio.. 

Vedere quanto costava un ponteggio al m quadro prima e dopo bonus 110..... 

 

 

Inviato

Io sto cercando di capire ancora, e non lo trovo da nessuna parte, in che modo questi crediti vengono passati alle banche e scaricati a sua volta n volte non si sa come non si sa pagati da chi. 

Ho capito però che per motivi fiscali le banche non potevano prenderli più così è stato deciso di mettere in mezzo i bilanci degli enti per queste operazioni "di carta". 

Ho i brividi a pensare che se il castelletto di carta è stato studiato male la bancarotta è assicurata. Gli americani ne sanno qualcosa. 

 

Se qualcuno ci ha capito di più mi spieghi. 

Inviato
2 ore fa, Velvet ha scritto:

lo stato italiano non ha nessuna credibilità dal momento in cui cambia le carte in tavola ogni tre per due su questioni rilevanti per l'economia e il tessuto produttivo.

è il sistema che usa da sempre, si cambia di anno in anno.

proveddimenti civetta per ricavare un pò di gettito immediato invece che avere una base imponibile larga e stabile, oppure per provvedimenti elettorali.

Inviato

@criMan il punto è spiegato bene nell’articolo postato poco più su, praticamente per la contabilità dello Stato Eurostat calcola la spesa complessiva come debito nel momento in cui viene effettuata a prescindere dai tempi di ammortamento fiscali, ergo i 110 miliardi vengono calcolati come debiti negli anni in cui sono stati fatti i lavori, la questione messa così mette fine alla discussione.

Inviato
7 minuti fa, criMan ha scritto:

Se qualcuno ci ha capito di più mi spieghi

io ti posso solo dire che rispetto agli anni circa 2016/2017 il costo di acquisto e montaggio della stessa

identica caldaia è triplicato, fatture alla mano. chi ci marcia decidetelo pure voi.

 

Inviato
32 minuti fa, criMan ha scritto:

non si sa pagati da chi

Pantalone? 

Inviato
36 minuti fa, audio2 ha scritto:

identica caldaia è triplicato, fatture alla mano. chi ci marcia decidetelo pure voi.

Questo lo so' pure io, dovevo mettere una stufa a pellet nel salone poco più di un anno fa e i prezzi erano quasi raddoppiati più consulenze e certificazioni pompate perché testuale il venditore mi disse : tanto ci riprendiamo tutto.. 

 

 

Inviato
45 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

praticamente per la contabilità dello Stato Eurostat calcola la spesa complessiva come debito nel momento in cui viene effettuata a prescindere dai tempi di ammortamento fiscali, ergo i 110 miliardi vengono calcolati come debiti negli anni in cui sono stati fatti i lavori, la questione messa così mette fine alla discussione.

OK, l'ho capito. 

Facciamo finta che questo meccanismo fosse andato avanti. 

Io privato rifacevo aggratiss tutta casa (110%). 

La spesa x era un credito (carta) che passava alle banche come titolo esigibile (a garante lo stato italiano). 

Poi? 

Inviato
7 minuti fa, criMan ha scritto:

Poi? 

Poi veniva portato all’incasso anno per anno per il periodo previsto, normalmente mi sembra fossero dieci anni, in base allo spazio fiscale disponibile del contribuente, inizialmente poteva anche essere “girato” più volte ad altri, ma già dallo scorso governo si era deciso per una sola volta.

Spero di non aver scritto bestialità. :classic_biggrin:


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