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Il Monarca americano Biden è a Kiev: il preludio della fine dei tempi


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Inviato

 

Capito perché Zelensky è stato così poco democratico da mandare a casa, e opposizioni filo russe allo scoppio della guerra? 

Inviato

Stoltemberg deve convogliare più armi possibili all'ucraina, non c'è da vincere nessun premio, c'è da far perdere la guerra a chi l'ha iniziata. Lineare.

Inviato

Il mantra della narrazione ufficiale che tutti credono : c'è un aggressore, c'è un aggressore, c'è un aggressore.....

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Inviato

https://www.agenzianova.com/news/usa-von-der-leyen-a-washington-il-10-marzo-avra-un-bilaterale-con-biden/
 

Usa: von der Leyen a Washington il 10 marzo, avrà un bilaterale con Biden

 

Al centro del colloquio ci sarà la cooperazione tra Stati Uniti e Unione europea a sostegno dell’Ucraina, nel quadro dell’invasione russa”, afferma in una nota la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre

 

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si recherà in visita ufficiale a Washington il prossimo 10 marzo. Lo ha confermato in una nota la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, aggiungendo che il presidente Joe Biden è “ansioso” di accogliere la von der Leyen alla Casa Bianca. “Al centro del colloquio ci sarà la cooperazione tra Stati Uniti e Unione europea a sostegno dell’Ucraina, nel quadro dell’invasione russa”, ha affermato, aggiungendo che particolare attenzione sarà dedicata anche al coordinamento per il contrasto al cambiamento climatico e alla resilienza delle catene globali di approvvigionamento. Le parti discuteranno anche il lavoro svolto dalla task force congiunta per la sicurezza energetica europea, istituita un anno fa, e una serie di sfide internazionali, tra cui le sfide poste dalla Cina.

Inviato

@maurodg65 difendersi ma non troppo. Una legittima difesa non pregiudiziale, non russofoba, che tenga conto delle contraddizioni e degli errori dell'occidente, anche green volendo. La nuova linea della ditta.

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Buon anniversario della miglior debunkata di Open dell’anno 2022 😁

 

 

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Inviato

Infatti ha fatto blitzkrieg e ha conquistato tutta la Kamichatka e i Territori del nord ovest... 

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Biden consegna il premio lo Zerbino 2023.

And the winner is…

 

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Inviato

E intanto le sanzioni contro la Russia funzionano…..per gli USA forse?

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/04/maxi-piano-di-aiuti-usa-per-la-transizione-green-inizia-lesodo-dalleuropa-le-aziende-tedesche-studiano-la-delocalizzazione/7085729/

 

Maxi piano di aiuti Usa per la transizione green, inizia l’esodo dall’Europa: le aziende tedesche studiano la delocalizzazione

 

 

Audi, Bmw, Schaeffler, Siemens Energy e Aurubis, tra le altre, faranno importanti investimenti negli Stati Uniti o amplieranno le sedi già esistenti. Secondo un sondaggio della Camera di commercio e industria tedesca, un’azienda su dieci sta già pianificando di spostare la produzione. Intanto i Paesi Ue non riescono a mettersi d'accordo su come reagire.

L’Inflation Reduction Act, cioè il maxi piano degli Stati Uniti che prevede sussidi miliardari per le tecnologie ‘green’ prodotte sul territorio statunitense, inizia ad attrarre i grandi gruppi europei sull’altra sponda dell’Oceano. Diverse aziende tedesche sono infatti già pronte ad investire negli Usa. Proprio in questi giorni il cancelliere tedesco Olaf Scholz è in visita a Washington e, secondo i media tedeschi, intende affrontare con il presidente Usa Joe Biden anche le preoccupazioni circa una corsa ai sussidi e possibili svantaggi competitivi per la produzione in Europa. Dopo che all’inizio di febbraio i ministri dell’Economia di Germania e Francia, Robert Habeck e Bruno Le Maire, erano volati negli Usa per colloqui sul tema con il segretario al Tesoro Janet Yellen e la rappresentante americana per il commercio Katherine Tai (scatenando le ire dell’Italia, esclusa dalla missione). La questione potrebbe essere affrontata anche dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nell’incontro con Biden previsto per il prossimo 10 marzo.

Come riporta Tagesschau, aziende come Audi, Bmw, Schaeffler, Siemens Energy e Aurubis, tra le altre, stanno pianificando importanti investimenti negli Stati Uniti o ampliando le sedi già esistenti. Secondo un sondaggio della Camera di commercio e industria tedesca, un’azienda su dieci sta già pianificando di delocalizzare la produzione. La Bmw sta espandendo e modernizzando il suo stabilimento di Spartanburg, nella Carolina del Sud, dove sta investendo 1,7 miliardi di euro. Audi sta attualmente valutando la possibilità di costruire un primo impianto per la produzione di auto elettriche negli Stati Uniti. La localizzazione è attualmente “molto attraente”, ha dichiarato l’ad di Audi, Markus Duesmann, al Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung. Anche il produttore di tecnologia energetica Siemens Energy sta valutando l’idea di localizzare impianti per l’economia dell’idrogeno negli Stati Uniti. Il fornitore automobilistico Schaeffler sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda. “Siamo più propensi a costruire i prossimi stabilimenti in America”, ha dichiarato il numero uno Klaus Rosenfeld a ‘Welt am Sonntag’. Il più grande gruppo europeo di rame, Aurubis, sta attualmente costruendo un nuovo impianto di riciclaggio nello stato della Georgia, che dovrebbe entrare in funzione il prossimo anno e ora è in fase di ampliamento. 
L’Unione europea sta dal canto suo valutando una serie di azioni per rispondere all’Ira americano, ma sulla proposta di un fondo sovrano comune i “frugali” frenano mentre reagire con aiuti di Stato nazionali favorirà i Paesi con bilanci più forti e quindi più in grado di distribuire sussidi. Gli Stati membri “hanno pareri discordanti su come la risposta europea debba essere presentata”, ha ammesso il ministro per gli Affari Ue svedese Jessika Roswall al termine del Consiglio Affari Generali del 6 febbraio.

A favore degli Usa, oltre agli ingenti fondi, sembra esserci anche la velocità di realizzazione degli investimenti. In Germania i tempi sono molto più lunghi rispetto agli Stati Uniti, ha affermato Wolfgang Weber, direttore generale dell’Associazione dell’industria elettrica e digitale tedesca (Zvei). La più grande differenza tra l’approccio negli Stati Uniti e in Europa è “la velocità di attuazione”, ha spiegato Weber. La velocità ha convinto anche l’azienda chimica Evonik. Dopo che il governo degli Stati Uniti ha deciso di sovvenzionare i due terzi di un nuovo impianto di produzione, la decisione di investimento è stata presa rapidamente. Evonik sta costruendo un nuovo impianto per la produzione dei cosiddetti lipidi farmaceutici negli Stati Uniti. Secondo l’azienda, Washington sostiene il progetto, che vale circa 220 milioni di dollari, con circa 150 milioni di dollari.

 

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Inviato

@claravox Ma pensa furbo putin che ha invaso un paese per farci guadagnare gli americani.

Un complotto notevole con zelensky e tedeschi fessi e compagnia (ben svelato da travaglio, va ammesso) che poteva essere sventato resistendo alla tentazione di invadere un paese confinante. Ma quando biden a febbraio 2022 gli ha detto don't do it, putin avrà pensato a fare il contrario per fargli dispetto. E tac, fregati.

Oh può capitare, ben inteso.

Inviato

Più seriamente, ma sarei troppo ambizioso ad avere la pretesa che il messaggio passi, visto che pagano tutto loro per la difesa del fronte occidentale è più che giusto che ci guadagnino.

Inviato

pagano tutto direi di no, ne sul discorso armamenti ne sul discorso economia, che compensa ampiamente.

Inviato
3 ore fa, claravox ha scritto:

Audi, Bmw, Schaeffler, Siemens Energy e Aurubis, tra le altre, faranno importanti investimenti negli Stati Uniti o amplieranno le sedi già esistenti.

ma chi l'avrebbe mai detto eh?

Inviato
1 ora fa, newton ha scritto:

Ma pensa furbo putin che ha invaso un paese per farci guadagnare gli americani.

Io capisco che ognuno di noi possa vedere la guerra con angolazioni diverse, è chiaro che l’ultimo dei pensieri di Putin è farci guadagnare gli americani.

La guerra per Putin, sbagliato o giusto che sia dipende sempre da quale angolazione si guardi, è esistenziale.

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