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SuperLega fase 2:


maurodg65

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Inviato

https://www.tuttosport.com/news/calcio/2023/02/22-103951314/rivoluzione_superlega_la_lotta_tra_usa_qatar_e_arabia_cambia_il_calcio
 

Rivoluzione Superlega: la lotta tra Usa, Qatar e Arabia cambia il calcio

Al di là della Corte di Giustizia, la battaglia per il controllo del football europeo potrebbe anche cambiare radicalmente le competizioni: ragioni economiche e politiche

22.02.2023 12:04

Nel calcio europeo non si compete solo per le coppe. Senza che la cosa susciti particolare interesse, è in corso una battaglia geopolitica per il controllo del pallone nel Vecchio Continente. Da una parte i Paesi della penisola araba, dall’altra gli americani e, ovviamente, si combatte con i soldi. Un mucchio di soldi, che serve a controllare una leva di cruciale importanza sotto il profilo politico, economico e sociale: il calcio. Attraverso il pallone, nazioni come il Qatar e l’Arabia Saudita, in parte gli Emirati, cercano il cosiddetto sportwashing, ovvero l’utilizzo del calcio per ricostruirsi un’immagine internazionale incrinata sul fronte dei diritti umani, ma soprattutto puntano a ottenere relazioni politiche e mettere le mani su importanti attività immobiliari, in estrema sintesi mirano ad acquisire un peso specifico sempre più rilevante in Europa. Peso che la finanza americana, evidentemente, non ha piacere di lasciare ai Paesi della penisola araba ed è così che molti fondi statunitensi sono entrati o stanno entrando in modo pesante nel calcio europeo.

Una Superlega americana

Come riportato da “Il Sole 24”, i fondi Usa hanno immesso 10 miliardi di euro fra acquisto di club europei e investimenti correlati nel calcio. Mentre 5 miliardi (focalizzati su pochi club) sono atterrati nel pallone europeo dalla penisola araba, per la quale tuttavia andrebbero conteggiati anche i duecento miliardi spesi dal Qatar per il Mondiale 2022. Cifre importanti e soldi veri, dunque, e nel posizionamento politico appare chiaro come i qatarini si siano schierati nettamente con l’establishment di Uefa e Fifa (Nasser Al-Khelaifi è il più fedele alleato di Ceferin; Infantino è l’uomo che ha pomposamente celebrato il Mondiale in Qatar). La posizione degli americani è meno palese e più defilata, ma agli osservatori più attenti non è sfuggito che il progetto della Superlega era (ed è) un progetto con una forte matrice finanziaria americana. E tra i sostenitori non c’era solo la JP Morgan, principale finanziatore della Superlega, ma anche la holding Usa Kroenke Sports & Entertainment, proprietaria dell’Arsenal, come pure l’azionista del Liverpool, la Fenway Sports.

L'ingresso delle Big Tech

D’altronde la posizione dei fondi americani rispetto all’organizzazione del calcio europeo è piuttosto critica. Se da una parte si godono la gallina dalle uova d’oro che è diventata (anche grazie a loro) la Premier League, ragionano da tempo su un modello di competizioni più efficiente sotto il profilo economico, vista l’insostenibilità finanziaria della maggior parte dei club. Anche perché sullo sfondo si stanno muovendo altri fondamentali attori per lo scenario sportivo mondiale: le cosiddette Big Tech, ovvero Google, Apple, Amazon. Tutte e tre hanno mosso i primi prudenti passi nel mondo dello sport nel corso del 2022: Google con il “Sunday ticket” con cui ha trasmesso su YouTube partite del campionato Nfl; Apple con la partnership (parlare di mera vendita di diritti non sarebbe preciso) con la Major Soccer Leagueche porterà alla lega calcio Usa 2,5 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni; Amazon con la trasmissione delle partite di Champions League. La prospettiva dei prossimi anni viene indicata con un impegno sempre più esteso e intensivo delle Big Tech nel mondo dello sport e l’impatto con i giganti finirà per ridisegnare le competizioni. Il concetto guida sarà quello di prodotto globale, format avvincente e grandi protagonisti sempre in gioco. Insomma, una Superlega sarebbe molto più adatta anche della Champions League, prodotto di punta mondiale del calcio dei club.

Il parere della Corte di Giustizia Europea

E se la Corte di Giustizia Europea desse ragione all’Uefa? In realtà, lo scenario potrebbe anche prescindere dal parere della Corte, perché nella peggiore delle ipotesi non potrà essere vietata l’organizzazione di una competizione alternativa a quelle dell’Uefa, ma solo consentito all’Uefa di escludere i club che vi partecipano (e attenzione: ai club e basta, i giocatori potrebbero passare da un sistema all’altro e non perdere le nazionali). Insomma, gli americani potrebbero anche forzare l’introduzione della supercompetizione in cui raggruppare l’élite europea, garantendo introiti altissimi e l’unica vera visibilità globale. Sull’altro fronte, il Qatar e magari l’Arabia potrebbero spalleggiare la resistenza dell’Uefa alla pressione di una competizione alternativa, forti anche del fatto che i club transfughi dovrebbero uscire anche dai campionati nazionali, fattore che rappresenta un freno enorme per molti (a partire dai club italiani). Tuttavia, c’è chi inizia a chiedersi cosa ne sarà dei campionati nazionali in uno scenario uefacentrico, con la Premier League da una parte e la nuova Champions League dall’altra a prosciugarne i ricavi (l’ad della Serie A, Luigi De Siervo, ha recentemente dichiarato che i “nemici” più pericolosi per i diritti tv italiani sono proprio Premier e Champions). Il tema di una grande competizione europea, disegnata secondo criteri meno politici (ovvero senza doveri di inclusione di nazioni calcisticamente meno forti solo per esigenze elettorali) e più mediatico-commerciali, va quindi al di là del pronunciamento della Corte Europea, previsto fra meno di un mese. Ovvero: è, sì, una questione di diritto dell’Unione e di eventuale abuso di monopolio, ma anche un tema squisitamente economico e in parte anche geopolitico.

Gli Usa in Italia

E in questo quadro vanno inserite e considerate le compravendite di club che stanno moltiplicandosi in questi mesi con l’avanzata dagli americani da una parte e di qatarini e sauditi dall’altra. In Italia sono già sette i club a proprietà statunitense (Milan, Roma, Atalanta, Fiorentina, Genoa, Spezia, Bologna) e otto in Premier League (Arsenal, Aston Villa, Bournemouth, Chelsea, Crystal Palace, Fulham, Liverpool e Manchester United). Ma proprio in questi giorni l’Everton potrebbe diventare americano (777 Partners) e si replica il grande scontro Usa-Qatar per lo United che potrebbe passare in mani angloamericane se prevalesse Jim Ratcliffe (miliardario nel settore petrolchimico che prepara l’offerta con i fondi statunitensi Goldman Sachs e, guarda un po’, JP Morgan) o finire in mani qatarine in caso di successo dell’offerta diJassim bin Jaber Al Thani, ex primo ministro del Qatar. Una cosa è certa, qualunque sia il finale di questa vicenda e di quella più ampia a livello europeo, il calcio non è e non sarà mai del popolo, ma resterà un business venduto più o meno bene e che rimarrà più o meno rilevante a livello mondiale.

Inviato

Se le cose stanno realmente così si spiegherebbero molte delle cose che stiamo vivendo in questa fase.

Inviato

Chissà che finalmente non si rompa il giocattolo....

Inviato

La redistribuzione ci salverà…ed affosserà là Premier League. :classic_biggrin:

https://www.tuttosport.com/news/calcio/2023/02/25-104067586/la_premier_league_teme_la_nazionalizzazione_il_progetto_del_governo_non_convince_i_club


La Premier League teme la nazionalizzazione: il progetto del Governo non convince i club

La riforma annunciata nei giorni scorsi e presentata come "legge anti-Superlega" è stata accolta con gelo dagli investitori che stanno facendo grande il calcio inglese

25.02.2023 09:53

Molti media italiani hanno esultato all’annuncio che il Governo inglese abbia pronto un progetto per creare un ente regolatore della Premier League.Forse perché è passato il concetto di “legge anti-Superlega” e l’idea populisticamente sempre di successo che i “tifosi avranno più potere”. La Premier l’ha presa meno bene e, più in generale, i commentatori guardano con molto sospetto il “white paper”del Governo, perché suona come un commissariamento della lega inglese o, se volete, di nazionalizzazione della Premier, che perderebbe molta dell’autonomia dovuta a un’associazione privatistica. Perché l’ente regolatore imporrebbe stringenti regole economico-finanziarie, istituirebbe test di “ingresso” più rigidi per i nuovi proprietari e amministratori dei club, definirebbe una clausola per impedire alle società di partecipare a superleghe e affini. E, infine, assegnerebbe ai tifosi la possibilità di porre il veto per cambi di maglia e modifiche dello stadio (e quando si parla di tifosi, si parla delle associazioni dei tifosi, quella specie di sindacati piuttosto diffusi in Inghilterra, ma che tuttavia non rappresentano la totalità dei tifosi di un club).

Il progetto è stato accolto con gelo dalla Premier che, mantenendo l’aplomb più british possibile, ha comunicato che apprezzano «l’impegno del Governo per proteggere il continuo successo della Premier League». Ma... «È fondamentale che la regolamentazione non danneggi il gioco o la sua capacità di attrarre investimenti e accrescere l’interesse per il nostro gioco». Tradotto: gli investitori stranieri, che hanno fatto grande la Premier, non sono esattamente entusiasti che il business venga gestito dal Governo, e non solo perché i fondi americani sono tendenzialmente allergici a qualsiasi ingerenza dello Stato nell’iniziativa privata, ma anche perché in questo momento storico in Inghilterra si sono succeduti una serie di governi disastrosi. «La Premier è uno dei pochissimi business che hanno funzionato meglio dopo la Brexit. E non per merito della Brexit», scriveva un commentatore economico qualche mese fa. Ora si registrano molti timori all’idea che un ente governativo metta le mani sul settore che fattura brillantemente 6 miliardi di sterline all’anno (senza indotto). Anche perché l’ente sarebbe a spese dei club di Premier che dovrebbero sborsare circa 30 milioni per mantenere il carrozzone e, soprattutto, la prima azione dell’ente sarebbe di aumentare la solidarietà verso le serie inferiori, attualmente al 15%, ma da implementare - secondo alcune stime - fino al 25%. Un +10% che varrebbe 600 milioni con cui foraggiare gli altri campionati. Il rischio più temuto in Premier adesso è una frenata (se non proprio un’inchiodata) degli investimenti dall’estero soprattutto dagli Usa (che possiedono 8 club in Premier) per il terrore di vedere nazionalizzato il loro business. Ma la situazione potrebbe preoccupare anche il Cio, che da sempre vigila sulle ingerenze politiche nello sport (ne sappiamo qualcosa noi che abbiamo rischiato di andare senza bandiera a Tokyo) e un ente governativo di quel tipo limiterebbe in modo piuttosto clamoroso l’autonomia del calcio inglese e della stessa Federazione, quella che in teoria avrebbe quel ruolo e quelle mansioni. Si battaglierà, insomma.

Inviato
Il 22/2/2023 at 14:18, Idefix ha scritto:

Chissà che finalmente non si rompa il giocattolo

Non capire l'essenza del successo del calcio è da polli ( eufemismo) patentati. La sensazione di assistere ad un evento che travalica il fatto sportivo, è un primato che spetta a pochi fenomeni sociali. C'è una finale di campionato del mondo, una finale di campionato europeo, un campionato italiano, uno inglese. Vogliono moltiplicare gli eventi moltiplicando gli spezzatini da vendere, rendendo tutto più complicato o diluito come le amichevoli estive. E il tutto perché non sono in grado di gestire queste aziende in maniera sostenibile. Il risultato sarà un magari lento ma inesorabile disinteresse disaffezione, verso il calcio. Ma cosa vuoi che importi a gentaglia come agnello, che deve trovare uno scopo nella vita, una qualche parvenza di autorealizzazione personale...a tutti costi.

  • Melius 2
Inviato
1 ora fa, lampo65 ha scritto:

Vogliono moltiplicare gli eventi moltiplicando gli spezzatini da vendere, rendendo tutto più complicato o diluito come le amichevoli estive.

Lamberto, vogliono cominciare ad organizzare tornei non sotto l’egida della UEFA, lo spezzatino oggi c’è solo per garantire maggiori diritti TV ai partecipanti, ma il punto è che si sono soggetti disposti ad investire per avere ritorni economici importanti, il pubblico c’è ma manca l’organizzazione ed oggi è in corso la “battaglia”, ciò che stiamo vivendo si spiega con questa competizione per i miliardi che il calcio europeo garantirebbe.

Inviato
Il 22/2/2023 at 14:16, maurodg65 ha scritto:

il calcio non è e non sarà mai del popolo

Eh come no! Senza il popolo che paga fior di quattrini per vedere quattro deficienti correre dietro al pallone tutto questo non ci sarebbe.

Problemi del popolo che dovrà pagare biglietti piu salati per entrare allo stadio e abbonamenti sempre più cari in tv. Tanto finché paga hanno ragione loro a rapinarli sempre di più!

Inviato
2 minuti fa, tomminno ha scritto:

Eh come no! Senza il popolo che paga fior di quattrini per vedere quattro deficienti correre dietro al pallone tutto questo non ci sarebbe.

Appunto, non sarà mai più uno sport del popolo nel senso che non sarà mai più uno sport popolare.

4 minuti fa, tomminno ha scritto:

Problemi del popolo che dovrà pagare biglietti piu salati per entrare allo stadio e abbonamenti sempre più cari in tv. Tanto finché paga hanno ragione loro a rapinarli sempre di più!

Appunto. 

Inviato
4 ore fa, lampo65 ha scritto:

E il tutto perché non sono in grado di gestire queste aziende in maniera sostenibile

da anni le società si lamentano di una UEFA mai paga di arricchirsi sulle spalle dei club e delle difficoltà a mantenersi competitivi contro arabi e premier, ma da quest'orecchio a Nyon pare non ci sentano...e intanto da quando è stato introdotto il FPF il fenomeno plusvalenze si è allargato in tutta Europa, fatti salvi gli amici degli amici per cui ci sono regole più elastiche, evidentemente 

 

4 ore fa, lampo65 ha scritto:

Ma cosa vuoi che importi a gentaglia come agnello, che deve trovare uno scopo nella vita, una qualche parvenza di autorealizzazione personale...a tutti costi.

Allora è gentaglia pure quella spagnola e anche tutti quelli che se anche non ci mettono la faccia, non sono neppure usciti dalla SL a quanto pare, Zhang compreso... perché prendersela con uno solo? Credi davvero ci sia solo "agnello" dietro la sl?

Inviato

@lampo65 standing ovation 

Il mio commercialista si è comprato la Porsche, domani vado ad ordinarla anche io..

..ah, no, non posso permettermela, chissà, forse con qualche magheggio, se non mi mettono in galera..🤔

È quello che la Juve, e non solo, ha fatto.

Poi ve l'han detto mille volte, fatevi sta SL e levatevi dalle palle, tanto cosa ci state a fare in questo campionato di poveracci

 

Inviato
1 ora fa, lampo65 ha scritto:

Ma dove vanno sti soldi della uefa, fatemi capire.

Questo è del giugno 2021:

 

https://www.calcioefinanza.it/2021/06/24/uefa-ricavi-quanto-incassano-club/


Uefa, 3,5 miliardi di ricavi attesi nel 21/22: ai club il 78%

Da questa cifra, l’Uefa effettuerà diverse detrazioni:

323 milioni di euro saranno detratti per coprire i costi organizzativi/amministrativi stimati relativi alle competizioni;

il 3% (105 milioni di euro) sarà destinato ai pagamenti del turno di qualificazione;

il 4% (140 milioni di euro) riservato ai club non partecipanti

10 milioni di euro sarà destinato al programma di distribuzione della UEFA Women’s Champions League

Delle entrate nette risultanti di 2,922 miliardi di euro, il 6,5% sarà riservato al calcio europeo e rimarrà alla UEFA (190 milioni di euro), e il restante 93,5% sarà distribuito ai club partecipanti. Sulla base delle previsioni, quindi, l’importo totale disponibile per la distribuzione ai club partecipanti nel 2021/22 è di 2.732 miliardi di euro, di cui 2.032 miliardi di euro saranno distribuiti ai club che partecipano alla UEFA Champions League e alla Supercoppa UEFA , 465 milioni di euro saranno distribuiti ai club che partecipano alla UEFA Europa League e 235 milioni di euro saranno distribuiti ai club che partecipano alla UEFA Europa Conference League.

Inviato
1 ora fa, Gici HV ha scritto:

ah, no, non posso permettermela, chissà, forse con qualche magheggio, se non mi mettono in galera..🤔
È quello che la Juve, e non solo, ha fatto.

Ma smettila di scrivere minchiate.

Inviato
Adesso, maurodg65 ha scritto:

Ma smettila di scrivere minchiate.

Smettila tu che hai riempito tutti i 3d di calcio con una ridicola difesa di una società indegna.

Inviato
2 minuti fa, Gici HV ha scritto:

Smettila tu che hai riempito tutti i 3d di calcio con una ridicola difesa di una società indegna.

Di indegno ci sei solo tu che, non da ora, diffami ed insulti raccontando un sacco di balle, ultima quella del post quotato.

Travaso di bile di un frustrato. 

Inviato

@maurodg65 😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😅😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

Ti stai attaccando agli specchi da più di un mese in una assurda difesa della Juve, manco fossi Moggi o Agnelli, almeno il giapponese che difese l'isola per tot anni dopo la guerra lo fece con nobili intenti...

Già vi è andata di lusso nel 2006, ritieniti fortunato che non siete ripartiti dalla terza categoria.

Inviato
1 minuto fa, Gici HV ha scritto:

Ti stai attaccando agli specchi da più di un mese

Questo è un thread sulla SuperLega e non sulla vicissitudini giudiziarie della Juventus, pensavo fosse chiaro.

Detto questo non hai capito al solito un pēnis di quello che sta accadendo con le plusvalenze, ma vomiti bile e spari cazzate come tuo solito. 


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