Nasce la SuperLega europea: scisma nel calcio europeo

[GianGastone II]

17 ore fa, landrupp ha scritto:

18 ore fa, GianGastone II ha scritto:

Calata di mutande per un futuro di cui manco un cerino bagnato hanno in mano. Manco rodomontata.

E beh, se lo dici tu, c'è da crederti, magari poi chiama Infantino in fifa e glielo fai presente oltre a scriverlo qui, casomai poi ci riferisci pure che ti ha detto...

Eddai che e' commedia con tutti i soggetti, solo voi ad appassionarvici...

Io un po' seguo perche' a volte il grottesco e' spettacolare

[GianGastone II]

1 ora fa, landrupp ha scritto:

l Consiglio della Lega di Serie A aveva discusso del progetto SuperLeague, con tanto di verbale, lo scorso 16 febbraio. Due mesi prima dei comunicati stampa che ne hanno annunciato la nascita. E con ogni probabilità analoghe discussioni sono avvenute in Premier League, Bundesliga e Liga, come si evince dal verbale riservato di quella riunione che Il Sole 24 Ore è riuscito a visionare. Nessun golpe.

Ah perche' basta parlarne un po'  per poi andersene per i cazzi propri a non essere golpe?

[GianGastone II]

1 ora fa, maurodg65 ha scritto:

Certo, ne vogliono giustamente molti di più che discorsi,

Per poi sputtanarli a gogo, commettere illeciti, bancarottare come prima. Meglio nutrire bene e benino le altre che senza sareste di una noia mortale.

[maurodg65]

15 minuti fa, GianGastone II ha scritto:

Per poi sputtanarli a gogo,

Saranno cazzi nostri…che dici? 

 

15 minuti fa, GianGastone II ha scritto:

commettere illeciti,

Quali illeciti? Quelli nella tua testa? 
 

 

16 minuti fa, GianGastone II ha scritto:

bancarottare come prima

Sbagli bersaglio, tra le società fallite in passato la Juventus non c’è…

17 minuti fa, GianGastone II ha scritto:

Meglio nutrire bene e benino le altre che senza sareste di una noia mortale.

Nutrire con i tuoi, troppo comodo nutrirle con quelli degli altri, fermo restando che poi le “altre” non mi sembrano brillare per la salute finanziaria visti i bilanci ed il legame a doppio filo con i ricavi dei diritti TV, senza i quali il piatto sarebbe vuoto.

[GianGastone II]

@maurodg65 Io sono per la ricchezza mobile voi per i monopoli.

[Branch]

Non so come andrà a finire questa storia, ma ho la sensazione che per chi ne uscirà sconfitto saranno dolori. I finali a tarallucci e vino sono un prodotto tipico italiota. All'estero sono un po' più rigidi. Chiunque perderà, ho idea che dovrà pagare. 

[maurodg65]

1 ora fa, GianGastone II ha scritto:

Io sono per la ricchezza mobile voi per i monopoli.

Certo, tu mobiliti la ricchezza altrui arricchendo chi ti fa comodo arricchire, sei pure in buona compagnia in Italia, stai con la maggioranza. 

[landrupp]

2 ore fa, GianGastone II ha scritto:

Io sono per la ricchezza mobile voi per i monopoli.

Dipende a che livello fermi la tua analisi: la UEFA é ricchezza concentrata e monopolio su calcio e relativi introiti

[aldofranci]

4 ore fa, maurodg65 ha scritto:

Scusami ma non è andata così, si sono minacciare le squadre inglesi e la proprietà affinché rinunciassero al progetto, altrettanto si è fatto a livello politico e mediatico nei confronti degli altri per farli desistere, lo hanno fatto in nove ed ora tu te ne esci dicendo che tutto questo non è mai accaduto e che si sarebbero lasciate libere quelle squadre di andare avanti per la propria strada

 

No no, intendo quello che scrivi tu.

Minaccia chiara e formalizzata: se fate sta roba intanto siete fuori e, per tutto il pregresso, rispondete pure davanti al giudice competente civile e amministrativo. 

Ciò premesso nessuno, neanche l'UEFA, può in ultima istanza impedire a un gruppo di privati di organizzarsi come gli pare nel rispetto della legge: fate come vi pare, ma fuori dalle palle (non col piedino dentro come vi farebbe comodo). 

 

La pressione politica, mediatica, del tifo (social o in carne ed ossa), mi pare pure sacrosanta e sensata.

Il calcio non è un club di signorotti che si muovono in carrozza per passatempi esclusivi e ricreativi, è un fenomeno che mobilita enormi aspetti oltre quelli tecnico-sportivi: sociali, fiscali, di ordine pubblico (si pensi agli enormi dispiegamenti di forze dell'ordine, a carico della fiscalità generale, in corrispondenza delle partite anche non di massimo livello). 

 

Ci mancherebbe che non ci fosse questa pressione, degli enti di governo dello sport, della politica e della società. 

 

4 ore fa, maurodg65 ha scritto:

direi che è una visione dei fatti completamente falsata da proprio punto di vista…

 

Sarà pure falsata dal mio punto da vista, ma ampiamente corroborata dalla dinamica e la successione degli eventi. 

Fosse stato così solido il progetto, non sarebbe crollato alle prime folate di maestrale. 

Come detto il quadretto è quello di un pugno di capitalisti straccioni ma spendaccioni, che piange miseria per aver essi stessi ridotto il calcio continentale a quel che è sotto gli occhi di tutti: un'immensa bolla speculativa di imprese pompate e affette da debiti mostruosi. La pandemia ha dato la mazzata biblica. 

Naturalmente ci sono le eccezioni, non unica ma la più illustre di tutte è il Bayern Monaco. Società seria, ben amministrata, vincente, coi conti in ordine, che (guarda caso) si è sempre tirata fuori da questa buffonata. 

Il caso Bayern già da solo fa saltare tutti gli alibi, c'è poco da discutere. 

 

In definitiva, la mia visione sarà falsata...ma la tua mi sembra altrettanto ideologica, condizionata dal tifo per una squadra (e per il modello aziendale che incarna) , oltre che ingenua e superficiale per ciò che concerne il contesto globale in cui si muove il fenomeno calcio. 

 

[wow]

6 ore fa, landrupp ha scritto:

Uefa è un’impresa che non si assume il rischio d’impresa: quello lo fa assumere alle società che partecipano alle sue competizioni. La Uefa di fatto abusa di una posizione dominante, anzi, di monopolio (legifera, organizza, dispone, sanziona) e retrocede agli associati solo una parte di quanto incassa.

Che stupidaggini si leggono in questo articolo. 

Quindi 15 squadre che si garantiscono, a vita, assicurandosi diversi miliardi di euro finanziamenti all'anno, garantiscono il rispetto del diritto di libera impresa, il principio della libera concorrenza, non si avvalgono di posizione dominante, non costituiscono un cartello o trust che dir di voglia? E meno male che è un articolo del sole e non di topolino. 😄

 

[wow]

6 ore fa, landrupp ha scritto:

Juve-Inter-Milan 64,7%, le altre 35,3%.
Ripartizione diritti tv in Italia:
Juve-Inter-Milan 21,5%, le altre 78,5%

Si continua a ignorare il concetto di economia di rete. 

Soprattutto si continua a ignorare che il calcio non è di Agnelli e compagnia secessionista. 

[maurodg65]

55 minuti fa, aldofranci ha scritto:

Ciò premesso nessuno, neanche l'UEFA, può in ultima istanza impedire a un gruppo di privati di organizzarsi come gli pare nel rispetto della legge: fate come vi pare, ma fuori dalle palle (non col piedino dentro come vi farebbe comodo). 

 

Scusami mai questo sto sostenendo, fuori dalla palle una beata fava, hanno fatto di tutto per far fallire il progetto arrivando a minacciarla, come ha fatto Boris Johnson, inasprimenti fiscali e guerra diplomatica agli Emirati Arabia, scusami ma è l’esatto opposto di ciò che affermi, se si fossero limitati a dire ok, fuori dai campionati fate pure come credete sarebbe stato diverso, ma così non è andata, si è fatto in modo che il progetto fallisse per poi minacciare i club coinvolti, non è proprio la stessa cosa.

[maurodg65]

11 minuti fa, wow ha scritto:

Si continua a ignorare il concetto di economia di rete

È cosa sarebbe l’economia di rete? Io porto pubblico pagante e tifosi e tu incassi una rilevante quota parte dei ricavi in relazione al peso sportivo lamentandoti pure che qualcuno prende più di te? 

[maurodg65]

1 ora fa, aldofranci ha scritto:

Fosse stato così solido il progetto, non sarebbe crollato alle prime folate di maestrale. 

È crollato per i motivi sopra descritti, non per il fallimento del progetto causa inconsistenza, c’erano pure i fondi pronti, ma per le minaccia ricevute sotto varie forme, il progetto SL sarebbe potuto partire, come da statuto e come chiarito più volte anche qui ma da questo orecchio non ci senti, solo con l’assenso della UEFA assenso che non è mai arrivato, quindi hai voglia di dire fate pure quello che volete ma non giocherete i campionati nazionali, la risposta è stata voi non farete nulla e se non vi ritirate dal progetto SL vi squalifico pure dalle competizioni europee, direi che è ben diverso.

[landrupp]

il pensiero di Flavio Tranquillo su SL e dintorni é di una lucidità che pochi hanno: esperto di sport americano, non ha alcuna empatia per l'una o l'altra delle parti...da leggere.

.

 

 

Laicamente

Published by Flavio Tranquillo on May 8, 2021

Nella ridda di dichiarazioni e di “colpi di scena” che si susseguono in merito alla vicenda della Superlega, c’è un aspetto che mi preme sottolineare, perchè rappresenta il cuore del mio ultimo libro, “Lo sport di domani”. In un recente convegno Evelina Christillin, membro del Consiglio della FIFA, ha sostenuto che

queste 12 squadre l’anno scorso hanno accumulato debiti per 730 milioni di euro e nove di queste sono tuttora in un passivo acclarato. Io mi astengo da qualunque tipo di valutazioni sulla bontà o meno della Superlega, non spettano a me, ma è evidente che sono le singole federazioni a far sopravvivere il mondo dello sport a tutti i livelli (femminile, giovanili, infrastrutture), mentre questi club concentrano sempre più le loro spese su calciomercato e commissioni ai procuratori.

 

Anche sorvolando su come i dati di bilancio vengano citati a destra e a manca in maniera apodittica e strumentale, il ragionamento della signora Christillin poggia su basi davvero fragili e su “dati” che non possiamo affatto aggettivare con “evidente”. La frase “sono le singole federazioni a far sopravvivere il mondo dello sport a tutti i livelli” non è infatti ricevibile senza esercitare il minimo sindacale di senso critico.

Ne “Lo sport di domani” mi permetto di ricostruire puntualmente come detta sopravvivenza sia invero demandata alle tasche dei cittadini, siano essi genitori o tesserati. I fondi con cui le federazioni concorrono (in parte) alla sopravvivenza in questione (che non è crescita/sviluppo) provengono da due fonti: 1) governi (e quindi fiscalità generale e quindi ancora cittadini) e 2) diritti media e sponsorizzazioni delle squadre nazionali, formate dai dipendenti delle squadre di club che prestano a titolo pressoché gratuito la propria opera a datori di lavoro che incamerano ingenti ricavi senza sostenere i costi e i rischi che qualsiasi altro imprenditore dell’economia legale deve invece affrontare nella sua attività. Le federazioni, per loro natura, non generano direttamente alcun tipo di risorsa, perchè non investono capitali propri o di rischio. Possono essere più o meno capaci di negoziare buone condizioni con governi, TV e sponsor, e possono organizzare più o meno bene competizioni ed attività connesse, il che è importante, certo. Se però non ci fossero le tasche dei cittadini, non sarebbero in grado di garantire neppure questa versione imperfetta (e inaccettabile) di “diritto allo sport”, virgolette d’obbligo.

Fossi in UEFA, inoltre, non sbandiererei con tale forza la posizione debitoria dei maggiori club, come se fosse una mia vittoria (???). Fino a ieri, infatti, chi osava porre la questione (e so di cosa parlo) veniva messo a tacere dalla stessa UEFA, la quale sosteneva che l’adozione del FFP aveva risolto tutti i problemi, mettendo in bonis la grande maggioranza dei club (assunto che veniva “dimostrato” usando in maniera parziale e strumentale i “dati” di bilancio). Se UEFA si intesta la responsabilità di tutto quello che succede nel sistema (e mi par di capire che sia così) dovrà farlo anche rispetto a quei 730 milioni, che non sono nati sotto i cavoli. Sempre che quella posizione debitoria sia, di per sé, il problema (e non lo è, il discorso è molto più ampio, complesso e profondo). 

Non è un caso che la trattazione della vicenda abbia preso una piega ben precisa: ci sono i buoni ed i cattivi, e tu non devi nemmeno scegliere: mica sarai per i cattivi, no? Alla fine saranno tutti buoni, padri misericordiosi e peccatori pentiti. Io, che tra perdoni e abiure sento una voglia di laicità fortissima, aspettando il pentimento e l’espiazione delle residue pecorelle smarrite esprimo un umile auspicio: che il sistema del calcio professionistico (governing body inclusi) smetta di nascondersi dietro l’ipocrita (e inesistente) sostegno che offrirebbe al mondo dilettantistico. Senza fare di tutta l’erba in fascio, gli attori di questa commedia sono:

le 12 della Superlega e un’altra dozzina di top club;

le squadre che “competono” con le due dozzine (senza alcuna possibilità di batterle salvo eccezioni transeunti che confermano infallibilmente la regola) e che dalle 24 ricavano sopravvivenza (non crescita/sviluppo) con operazioni puramente finanziarie che creano tensioni patrimoniali insostenibili per i top club e “attivi” apparenti per chi valorizza i giocatori destinati alle 24;

i vari poteri, dentro e fuori il mondo sportivo, più o meno forti e più o meno coscienti di quel che fanno, che puntellano questo sistema malfermo  per interessi più o meno generali proteggendolo da qualsiasi riforma;

gli altri soggetti strumentali a questo insostenibile sistema e che, dalle contraddizioni di quest’ultimo, conseguono cospicue rendite di posizione.

Tutti, e intendo tutti, farebbero bene a resistere alla tentazione di mettere in scena questo feuilleton (peraltro di non eccelso rigore narrativo)  per assumersi invece le responsabilità derivanti da una situazione che hanno, a vario e diverso titolo, contribuito a determinare. E che, a naso, non verrà risolta alla solita maniera, perchè le diseconomie sono diventate troppo rilevanti per continuare a ignorarle senza che il sistema finanziario presenti un conto puntuale e imponga un new deal, probabilmente usando veicoli di nuova generazione (fondi e non solo).  

Gli assetti futuri delle competizioni, pur rispettando l’importanza che milioni di persone/tifosi vi annettono, dipendono da semplici scelte. Scelte che, una volta depositato il fitto polverone, faranno gli investitori, ovvero coloro che questi ultimi vorranno delegare alla bisogna ovvero gli enti che verranno riconosciuti dagli investitori (non certo dal diritto naturale) titolati ad agire. Che a fare quelle scelte sia la SuperLega, la SuperChampions, UEFA, FIFA, Pippo, Pluto o Paperino, non credo sia così importante e, personalmente, proprio non mi interessa. E comunque la designazione non scaturirà da un voto popolare o da un’enciclica. Ci saranno delle competizioni, e saranno i mercati a premiare o sanzionare l’assetto scelto, come è normale che sia. Se nel frattempo noi esterni stessimo maggiormente ai fatti, evitando di impancarci a improbabilissimi custodi di valori sacri come democrazia, solidarietà, egualitarismo che nulla hanno a che vedere con il formato di una competizione sportiva per professionisti, sarebbe meglio. Avete/abbiamo tutte queste energie da mettere sul tavolo? Facciamo qualcosa insieme per il diritto allo sport, calpestato e deriso come nemmeno chi non è popolo perchè diviso. Forse è meglio…

 

[GianGastone II]

@landrupp Il punto e' che gli europei non sono americani. Lo si diceva sin da subito mo' se ne esce ora il Tranquillo? Molto tranquillo direi.

[aldofranci]

32 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Scusami mai questo sto sostenendo, fuori dalla palle una beata fava, hanno fatto di tutto per far fallire il progetto arrivando a minacciarla,

 

Siamo in pieno argomento circolare. 

La minaccia sostanziale, l'avvertimento, chiamalo come ti pare, dell'Uefa un secondo dopo che è stata comunicata la Santa Amucchiata è stato: se fate questo siete fuori dal sistema competizioni europee. 

A questa è seguita un secondo dopo quella di tutte le federazioni nazionali: fuori dai campionati e dalle coppe nazionali. 

Non conveniva a nessuno di loro evidentemente, tanto più ai club inglesi vista l'importanza economica della PL. 

 

32 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

come ha fatto Boris Johnson, inasprimenti fiscali

 

Dilla meglio, un po' di onestà intellettuale ogni tanto non guasta: fine degli ingentissimi benefici fiscali di cui gode la PL, che è praticamente un enorme paradiso fiscale. 

E ci mancherebbe pure che non lo minacciasse. 

 

32 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

e guerra diplomatica agli Emirati Arabia,

 

Vedi sopra... 

 

32 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

scusami ma è l’esatto opposto di ciò che affermi

 

No per niente, basta avere una visione meno (faziosamente?) ingenua e semplificata delle cose del calcio. 

 

32 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

se si fossero limitati a dire ok, fuori dai campionati fate pure come credete sarebbe stato diverso, ma così non è andata, si è fatto in modo che il progetto fallisse per poi minacciare i club coinvolti, non è proprio la stessa cosa.

 

Certo che non è la stessa cosa, solo nel mondo delle fiabe o dei tornei di briscola si dice "prego accomodatevi e grazie per la partecipazione".

Nel mondo dell'economia, in cui si mischiano aspetti privatistici e pubblicistici, si dice " andatevene se volete, ma siate consapevoli delle conseguenze e questo è il conto".

 

[aldofranci]

38 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

il progetto SL sarebbe potuto partire, come da statuto e come chiarito più volte anche qui ma da questo orecchio non ci senti, solo con l’assenso della UEFA assenso che non è mai arrivato,

 

E ci mancava pure 🤣

Perché mai la UEFA avrebbe dovuto dare l'assenso ad un progetto che la caccia fuori dai giochi e che per giunta si basa su un totale (o quasi) sovvertimento dei principi meritocratici dello sport? 

Già tenerli in vita e renderli effettivi questi principi è una faticaccia, ci manca solo istituzionalizzarne la fine col beneplacido di UEFA e federazioni nazionali. 

Roba da matti. 

 

Saranno pure un pugno di burocrati e parassiti assetati di denaro Ceferin e compagnia, tu addirittura li vuoi come zerbini scemi. 

 

Suvvia ti stai arrampicando sugli specchi.