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Melius Club

L'importanza dell'agricoltura e il Liceo del Made in Italy


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briandinazareth
Inviato
1 minuto fa, Roberto M ha scritto:

Il regime forfettario a 85k per i liberi professionisti e’ il piu’ poderoso attacco all’evasione fiscale mai visto.

 

:classic_biggrin:

 

sai quanti evadono per restare sotto la soglia? 

1 minuto fa, Velvet ha scritto:

Se tu sei convinto che il problema dell'Italia siano le PMI o lo scarso rendimento industriale non so che farci...Si vede che il considerevole PIL lo generano gli impiegati del catasto, mentre il mostruoso debito pubblico lo genera la fabricheta.

 

basta vedere i numeri di produttività e ricerca. 

insomma, basterebbe partire dai fatti, per una volta ;) 

briandinazareth
Inviato
3 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Mettiti d’accordo con il tuo alter @appecundria, che nell’altro thread ha scritto che le migliori societa’ di ricerca e sviluppo sono le piccole startup, tipo Moderna e Biotech.

 

se non capisci la differenza fra alcune eccellenze (anche in italia) e il discorso statistico sulla produttività e ricerca non so che farci. 

ci sono i numeri, sono pubblici, sono analizzati e vediamo il problema della produttività italiana e pure dove è concentrato. 

se vuoi continuare a fare propaganda del piccolo e bello senza fatti a sostegno non so che farci... 

mi sembra che ci sia un po' di ideologia in questo, di quella antica dei campanili.

Inviato
40 minuti fa, Velvet ha scritto:

Aziende, anche piccolissime, che fanno gola ai giganti.

Come al solito generalizziamo, certo che ci sono realtà anche piccole che fanno ricerca e sperimentazione, ma quando poi dopo aver sperimentato devi passare a mettere in produzione il tutto allora lì comincia a nascere qualche problemino. Se io sperimento un nuovo motore a riluttanza in fase di prototipo mi sbizzarrisco, faccio tagliare al laser la lamiera statorica e rotorica con le mie misure e le mie specifiche caratteristiche e ne facci fare una decina di campioni, stabilito quello che più mi soddisfa poi arrivano le note dolenti, sai cosa costa uno stampo di tranciatura lamiera magnetica? Sai quanto costa la pressa per stamparla? Sai quanti stampi di tranciatura ti servono per completare una serie di motori di diversa grandezza? Allora ritorno a più miti consigli e mi guardo intorno cercando cosa ci sia già in commercio, secondo te un colosso come la  Nidec giapponese avrà i miei stessi problemi di pecunia una volta stabilito come deve essere il suo motore?    

  • Melius 1
appecundria
Inviato
13 minuti fa, Roberto M ha scritto:

nell’altro thread ha scritto che le migliori societa’ di ricerca e sviluppo sono le piccole startup, tipo Moderna e Biotech

Ho collaborato a lungo con una Fortune500 che vinceva costantemente premi per la ricerca e sviluppo e... non aveva un reparto di R&S. Acquisiva tre o quattro start-up all'anno.

Inviato
14 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

secondo te un colosso come la  Nidec giapponese avrà i miei stessi problemi di pecunia una volta stabilito come deve essere il suo motore?    

Se sei bravo magari la Nidec (che qui pare abbia appena chiuso uno stabilimento) compra da te l'idea e il brevetto. 

Inviato
9 minuti fa, Velvet ha scritto:

compra da te l'idea e il brevetto.

Ma non stavamo discutendo di piccole e medie imprese che fanno innovazione? Prima scriviamo che ce ne sono tante anche se invise alla sinistra che privilegia invece le grandi, poi scriviamo che una volta fatta l'innovazione le piccole hanno da essere comprate dalle grandi?  

Inviato
14 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

una volta fatta l'innovazione le piccole hanno da essere comprate dalle grandi?  

Comprare da te idee e brevetti non vuol dire che necessariamente compra te.

Vuol dire che tu fai R&D e la produzione la fa il grosso. L'ha spiegato anche Bruno più su.

 

Inviato
3 minuti fa, Velvet ha scritto:

Comprare da te idee e brevetti non vuol dire che compra te

Eccolo qui, uno grosso che compra e uno piccolo che deve vendere è sempre il solito ns discorso italiano che prima l'Europa, poi l'Italia, poi la regione, poi la provincia, poi la città, poi il piccolo comune, ma se tutti i piccoli comuni facessero fronte unico anche essendo piccoli potrebbero dire la loro, invece come per le pmi ci si guarda sempre in cagnesco uno con l'altro attendendo che una volta sfiancati arrivi il grosso a comprarti. In questo sta anche un nostro grosso difetto tutto italico, il guardarci in cagnesco uno con l'altro invece di imparare a collaborare, ma guai a collaborare con un tuo diretto concorrente, piuttosto aspetto il pesce grosso che ci venga a mangiare uno dopo l'altro. 

Inviato
7 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

, invece come per le pmi ci si guarda sempre in cagnesco uno con l'altro attendendo che una volta sfiancati arrivi il grosso a comprarti. In questo sta anche un nostro grosso difetto tutto italico, il guardarci in cagnesco uno con l'altro

Buh, può essere. Forse dipenderà dal settore in cui operi, ma non mi pare sia una regola. 

appecundria
Inviato

Poi bisognerebbe capire come un liceo del made in italy possa influire su tutto ciò. 

Inviato

Un liceo del polpettone al sugo o degli ziti alla genovese servirebbe.

Nessuno piu’ cucina a casa roba di tradizione e tempo una generazione tutto andra’ perduto.

Gia’ la genovese mangiata a Napoli non e’ quella di mia nonna la cipolla non e’ sqaugliata

 

briandinazareth
Inviato
11 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Gia’ la genovese mangiata a Napoli non e’ quella di mia nonna la cipolla non e’ sqaugliata

 

 altre nonne la facevano diversa e non esisteva "la genovese" uguale per tutti, nessuno voleva uniformarsi ma farla migliore alla propria maniera. 

forse dietro a queste follie meloniane c'è quell'aspetto un po' strano dell'idea della tradizione cristallizzata.

 

briandinazareth
Inviato
58 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

In questo sta anche un nostro grosso difetto tutto italico, il guardarci in cagnesco uno con l'altro invece di imparare a collaborare, ma guai a collaborare con un tuo diretto concorrente, piuttosto aspetto il pesce grosso che ci venga a mangiare uno dopo l'altro. 

 

da incorniciare, è un problema culturale profondo. 

Inviato

Il capitolato della genevose doc (olen docet peccato non scriva piu’ ma come dice un mio amico: sono disposto a discutere solo a parita’ di sintassi) prevede otto ore di cottura del pezzo di carne e della cipolla. Troppo per qualsiasi ristorante

Inviato

L'attuale ordinamento scolastico, con i relativi piani orario, risale alla c.d. riforma Gelmini, ossia al governo Berlusconi 2008-2011. Qualche nome dei ministri di quel governo: Raffaele Fitto, Giorgia Meloni, Ignazio Larussa. In altri termini, gli stessi che hanno prodotto l'ultima riforma degli ordinamenti scolastici, ora intendono demolire ciò che hanno varato 13 anni fa.

Sul c.d. "Made in italy" è attivo un indirizzo degli istituti professionali.

INDIRIZZO: IP13 INDUSTRIA E ARTIGIANATO PER IL MADE IN ITALY
TITOLO DI STUDIO: ISTITUTO PROFESSIONALE INDIRIZZO "INDUSTRIA E ARTIGIANATO PER IL MADE IN ITALY".

Quindi l'intento sarebbe di trasformare un indirizzo professionale in un liceo. L'intezione mi pare quanto meno curiosa.

  • Melius 2
Inviato

Per evitare fraintendimenti, si dovrebbe aver ben chiaro cosa è un lavoratore autonomo, cosa una microimpresa e cosa una piccola e media impresa.

In italia vi sono circa 5 milioni di lavoratori autonomi e di questi quasi il 75% non ha dipendenti e quindi opera da solo.

Una microimpresa ha fino a 10 dipendenti ed una piccola impresa fino a 50, la media impresa ariva a 250 dipendenti.

Il thread nasce sull'ipotesi di un liceo per il made in Italy. Ma se l'intento è di innalzare le competenze professionali dei neo-diplomati, dubito che l'autonomo sia disponibile ad assumerlo e a pagarlo di conseguenza, il loro sbocco lavorativo dovrebbe essere l'impresa strutturata, quindi quanto meno una piccola impresa, con oltre 10 dipendenti.

Le mie valutazioni sulla produttività delle microimrpese non rinviene dai testi di economia. Ho lavorato per 10 anni in quella che dovrebbe essere ancora la più grande associazione di artigiani d'Italia nella sede di Bari. Ne ho conosciuti per lavoro migliaia e posso sostenere che la gran parte di loro erano al più dei buoni operai, ma che non erano in grado di fare un calcolo orario di costo d'impresa, cosa verificata personalmente in più casi. Ho parlato recentemente con ex colleghi, ma anche con amici commercialisti, al situazion non è cambiata di molto. Si arriva all'assurdo di persone che non sono neppure in grado da gestire una PEC e che lascia le credenziali al commercialista o al dipendente dell'associazione, con risvolti potenzialmente penali. Se su costoro si dovesse basare il futuro del nostro paese, il fallimento è prossimo.

Che ci fosse una enorme evasione fiscale lo rilevavo nel momento in cui costoro chiedevano prestiti alle cooperative di garanzia. Se per il prestito la cooperativa si fosse basata sul reddito dichiarato, non lo avrebbe concesso a quasi nessuno, i redditi dichiarati erano molto al di sotto del livello di sopravvivenza e quindi in teoria non avrebbero avuto la possibilità di restituirlo.

L'evasione fiscale di massa e l'incapacità di fare un calcolo del costo orario di impresa è stata un ostacolo alla modernizzazione di queste imprese. L'autonomo o con qualche collaboratore precario e spesso in nero faceva concorrenza sleale a coloro che cercavano di mettere su una vera impresa. I veri imprenditori mi dicevano di clienti che li etichettavano come eccessivamente cari solo perché avendo dei dipendenti ed una struttura d'impresa dovevano fare un calcolo del costo orario d'impresa, che risultava superiore al lavoro del tutto in nero dell'autonomo. Anche queste non sono cose lette dai libri, ma sentite direttamente dagli interessati. Alla fine costoro si rivolgevano ad un mercato diverso da quello dell'autonomo, perché in quell'ambito di mercato non potevano competere.

Il paese ha bisogno di meno imprese, meno partite IVA; le microimprese devono diventare piccole imprese, le piccole medie e le medie grandi. Queste possono dare opportunità vere di lavoro a giovani quailificati, a laureati in mabito scientifico, anche qui in Meridione, con retribuzioni adeguate.

  • Melius 1

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