one4seven Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 5 minuti fa, granosalis ha scritto: paghiamo senza batter ciglio l'ennesima bolletta del servizio di streaming che mese dopo mese ci lascia con un pugno di mosche in mano. ?? In che senso?
granosalis Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 2 minuti fa, one4seven ha scritto: In che senso? nel senso dell'articolo che ho citato, lo hai letto?
one4seven Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 @granosalis si ma secondo me dice cavolate. Sempre che l'articolo riporti correttamente... Voglio dire, prima di tutto la musica si può ancora comprare, sia su supporto fisico sia in download digitale. Il fatto di poterla "noleggiare" è una possibilità in più, che offre ad un prezzo vantaggioso la fruizione "a tempo" (finché paghi il noleggio insomma) di un catalogo praticamente "sterminato". Mai l'accesso alla musica è stato così a basso costo in relazione alla "quantità" ed alla qualità. Per cui... Cosa vuole Morgan? 1
granosalis Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 3 minuti fa, one4seven ha scritto: si ma secondo me dice cavolate. a me invece ha fatto riflettere. E senza la presunzione di pensare chi ha ragione o chi ha torto, mi domando come mai la transizione dalla musica come bene alla musica come servizio, non abbia generato un'indignazione pari al ruolo che la codifica MQA ha avuto nello streaming. Il pagare per non avere va bene, ma se quel non avere e' in MQA allora brandisco la spada, armo tanto di scudetto con relativo logo (NO/MQA) e mi ergo a paladino in difesa della Musica??? Per me c'è qualcosa che non torna.
one4seven Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 @granosalis ma indignazione de che? Che problema c'è con la musica come servizio? Tra l'altro è un passaggio che sta avvenendo in molti settori del mercato. Ripeto: la musica si può tranquillamente ancora comprare e possedere come "bene", se la fruizione come "servizio" non lo si trova soddisfacente. Non sò cosa centri la questione MQA in tutto ciò, ma pure lì... chissenefrega di MQA? Voglio dire.. nei fatti conta zero, al massimo zero virgola.
Questo è un messaggio popolare. stefano_mbp Inviato 5 Maggio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Maggio 2023 24 minuti fa, granosalis ha scritto: certe pratiche di distribuzione musicale come lo streaming Una volta c’era la radio … ascoltavi un brano di un album, ne parlavi con gli amici, ti cresceva la voglia e alla fine ti compravi l’album, vinile o cd che fosse. E occupava per parecchio tempo un posto privilegiato e poi lo mettevi nello scaffale quasi come una preziosa reliquia … un po’ feticismo e un po’ grande amore per quel supporto che ti riportava ricordi speciali. C’era lo scambio di dischi con gli amici più fidati (come i libri … prestarli era come togliersi una costola), li trattavi con cura ancor più maniacale. E poi scattava la voglia di cercare altri album dello stesso artista o gruppo … ma i vinili o cd costavano e c’era anche il sacrificio … insomma conquiste vere e proprie da venerare nei tuoi scaffali. Poi è arrivato lo streaming … consumo di massa della musica, quasi uno spreco di banda trasmissiva, cosa ti rimane … come il fumo che soffi sulla mano che poi chiudi a pugno … la riapri e il fumo non c’è più, andato … Lo streaming sembra, ma non è in realtà, tutta la musica in punta di dita, cerchi distrattamente, ascolti, non ti piace e dimentichi, ti piace e la metti tra i preferiti ma tu non hai quel brano o quell’album e per di più può anche sparire perché qualcuno non ha rinnovato il contratto di streaming … come in tutto la troppa abbondanza/opulenza genera scarso interesse, si perde il vero valore delle cose. La musica, di qualsiasi genere, è passione, ricerca, collezione, studio e tanta soddisfazione e anche voglia di possedere qualcosa di fisico. Forse il mio punto di vista è troppo “romantico”, troppo da collezionista, ma certo l’idea che la “mia” musica sparisca come quel fumo nel palmo della mano mi terrorizza, perché quella musica che entra nella mia libreria, nel mio scaffale, me la sono cercata, studiata, ne ho curato i metadati in maniera ossessiva, ho “inseguito” quel compositore o quel direttore o quel solista, ho letto delle loro vite e dei loro successi, e tutti sono diventati parte di me. E ogni volta che apro la mia app è come se entrassi nella mia biblioteca dove vado a cercare un autore in quei cassetti pieni di talloncini scritti spesso a mano con bella scrittura e penna stilografica … e trovo le diverse esecuzioni, con diverse orchestre e direttori, a distanza anche di decenni e cerco i segni della maturazione artistica di un direttore o di un solista, e trovo anche 7, 8, anche 10 minuti di differenza nell’esecuzione dello stesso brano … … cose impossibili o molto difficili usando i servizi di streaming. Ho provato più volte ad avvicinarmi allo streaming ma dopo poco sono sempre fuggito a gambe levate … non fa per me, per nulla al mondo 3
maxgazebo Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 @stefano_mbp sono d'accordo, mi ritrovo in quello che scrivi...anche per me lo streaming è bellissima innovazione specialmente per trovare nuovi artisti con più facilità, ma non riesco a pensare di essere legato alla connessione internet ed a qualcuno che mi mantiene i preferiti...me li tengo io come file fisico su un HDD al limite, aggiunti di volta in volta, e con Daphile li vado a leggere quando sento musica...lo streaming lo uso un po' come quando senti la radio, le playlist consigliate, ma non come riferimento La battuta di arresto l'ho avuta quando sono passato da Qobuz a Tidal, ho dovuto ricominciare da capo, perso tutte le cose che avevo fatto, salvato...ma non scherziamo, non se ne parla proprio
one4seven Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 7 minuti fa, stefano_mbp ha scritto: Poi è arrivato lo streaming … consumo di massa della musica eh? il consumo di massa della musica (a casa) nasce con l'avvento dei supporti. Quasi un secolo fa.
granosalis Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 11 minuti fa, one4seven ha scritto: ma indignazione de che? Che problema c'è con la musica come servizio? Ecco vedi, abbiamo già dato tutto per scontato e l'idea stessa che ci possa essere qualcosa che non va neanche ci sfiora. 12 minuti fa, one4seven ha scritto: Tra l'altro è un passaggio che sta avvenendo in molti settori del mercato. Lo osservo anche io, semplicemente non credo che tutto quello che ci propinano vada nella direzione che ritengo giusta. 13 minuti fa, one4seven ha scritto: Ripeto: la musica si può tranquillamente ancora comprare e possedere come "bene", se la fruizione come "servizio" non lo si trova soddisfacente. Grazie al cielo, oserei dire. Ma si osserva un fenomeno di massa come lo streaming che è diventata la prima modalità di fruizione della musica nella società odierna. 14 minuti fa, one4seven ha scritto: Non sò cosa centri la questione MQA in tutto ciò, ma pure lì... chissenefrega di MQA? Hai scritto 80 messaggi in questo 3D su MQA, ora (di bonu a bonu) chi se ne frega di MQA? 😂
one4seven Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 @granosalis ho dato la mia opinione su MQA, la ritengo una questione di scarsa importanza. In questo 3d abbiamo parlato di tutto, penso che i messaggi "netti" sul caso MQA siano la minoranza. 9 minuti fa, granosalis ha scritto: l'idea stessa che ci possa essere qualcosa che non va neanche ci sfiora. Ogni sistema pone vantaggi e criticità. Non è che il sistema precedente fosse tutto rose e fiori. A me interessa che ora si può accedere alla fruizione della musica ad un costo molto più vantaggioso rispetto agli anni passati. Significa che ne può fruire legalmente anche chi prima non poteva, e semplicemente ricorreva a copie "pirata" dei supporti o download illegali. Qualcuno che mi elenca le criticità? Quelle vere però, non le preferenze personali, tipo quella che non posso odorare il profumo del cartoncino degli LP...
stefano_mbp Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 4 minuti fa, one4seven ha scritto: Qualcuno che mi elenca le criticità? Quelle vere però La gestione dei metadati è molto scadente, almeno per i servizi più diffusi (Qobuz e Tidal), molto buona per Idagio e Primephonic (ora Apple Music Classical) ma le scelte tecnologiche di questi ultimi due servizi rendono la fruizione molto complessa se non impossibile con la maggior parte degli streamer. In alcuni casi i booklet aiutano a approfondire ma la ricerca è difficoltosa e spesso non porta a nulla (parlo di date di registrazione, eventuali versioni rimasterizzate, informazioni su artisti, direttori, solisti, orchestre spesso sono gravemente incomplete). E anche se fossero ben gestiti mancano gli strumenti per rendere la navigazione semplice e fruibile. Sono questi aspetti fondamentali che se non soddisfatti portano solo irritazione mettendo quindi in discussione la piacevolezza di utilizzo. La “volatilità” dei cataloghi soggetti a scelte commerciali. Strettamente vincolati alla disponibilità della connessione internet Le interfacce alle API per l’accesso ai servizi possono essere implementate in modo diverso da costruttori di hw/sw diversi, manca un processo di certificazione che garantisca la qualità e la eguale fruibilità dell’implementazione (es. se passo da Lumin a Auralic ci sono differenze nella realizzazione e nella fruibilità delle interfacce). Vero che gli erogatori dei servizi non sono responsabili ma dovrebbe essere loro cura garantire la stessa qualità/fruibilità sulle diverse piattaforme hw/sw, in fondo ne va del gradimento del loro servizio.
one4seven Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 2 minuti fa, stefano_mbp ha scritto: La “volatilità” dei cataloghi soggetti a scelte commerciali. Strettamente vincolati alla disponibilità della connessione internet Ti faccio passare solo queste due, perchè le altre riguardano aspetti di una eventuale "qualità del servizio" che non coinvolgono tutti i fruitori, ma una ristretta, se non ristrettissima, nicchia di utilizzatori particolarmente "esigenti". La volatilità dei cataloghi è un problema che c'è sempre stato, anche con i supporti. Anzi, soprattutto coi supporti. Mai capitato di non trovare un disco perchè non lo ristampano da tempo? Aivoglia... La disponibilità dei titoli è stata, è e sarà sempre soggetta a scelte commerciali. Oggi in streaming trovo e posso ascoltare titoli che non avrei trovato in negozio o mi sarebbero costati un rene. Non che ci sia proprio tutto eh... manca un bel pò di roba, ma, generalmente, ce n'è cmq di più, molta di più, rispetto a quanta ne puoi trovare dal tuo negozio di fiducia, anche fosse il più fornito del mondo. Il vero vincolo critico, secondo me, è la disponibilità della connessione ad internet.
stefano_mbp Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 4 minuti fa, one4seven ha scritto: Mai capitato di non trovare un disco perchè non lo ristampano da tempo? Aivoglia.. Ma se un giorno lo trovi e lo metti tra i preferiti e dopo un mese non viene rinnovato il contratto lo perdi …
stefano_mbp Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 6 minuti fa, one4seven ha scritto: quanta ne puoi trovare dal tuo negozio di fiducia, Ormai i negozi “fisici” hanno pochissimo assortimento, gli shop online sono il mio riferimento
granosalis Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 39 minuti fa, stefano_mbp ha scritto: La “volatilità” dei cataloghi soggetti a scelte commerciali. La volatilità certo, ma anche l'ampiezza dei cataloghi non mi pare rappresenti la totalità dei brani esistenti. Inoltre alcuni di essi sono fruibili solo in certe nazioni, etc. Io però non sottovaluterei l'aspetto romantico della cosa, che hai ben eviscerato e che va oltre l'odore della carta. Con quello che hai detto prima, davvero ben scritto ed argomentato, ho messo un melius meritatissimo, mi hai fatto pensare ad una manifestazione di cui ho appreso la conoscenza in radio. In questo incontro, di cui non ricordo il nome, ogni persona andava con un libro appeso al collo ad incontrare altre persone che non si conoscevano tra di loro. L'arte, ma perchè no, la musica come forma di aggregazione. Le persone si incrociavano con lo sguardo, vedevano il libro che poteva attrarre il proprio interesse perche' conosciuto o semplicemente attirati dalla copertina e così si cominciava una conversazione. Ed io ho pensato con un briciolo di tristezza a tutti quelli che hanno venduto in blocco le proprie collezioni di musica convinte che tutto fosse nel cloud, tutto nella rete sempre disponibile. Metaforicamente parlando, cosa appendiamo al nostro collo? il nulla. La mancanza del possesso non limitato ai fini collezionistici, non è cosa da sottovalutare. Cosa mettiamo nella nostra libreria musicale affinchè le persone con cui entriamo in contatto, anche casualmente, possano poggiare lo sguardo e l'attenzione? Cosa tramandiamo ai nostri figli? Perchè la musica è eterna, ma noi un pò meno. 1
one4seven Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 1 minuto fa, stefano_mbp ha scritto: gli shop online sono il mio riferimento Si.. erano inclusi nel discorso. 5 minuti fa, stefano_mbp ha scritto: Ma se un giorno lo trovi e lo metti tra i preferiti e dopo un mese non viene rinnovato il contratto lo perdi … Può succedere, ma in fondo, quanti casi effettivi conosci di "sparizioni" di titoli?
granosalis Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 16 minuti fa, one4seven ha scritto: Non che ci sia proprio tutto eh... manca un bel pò di roba, ma, generalmente, ce n'è cmq di più, molta di più, rispetto a quanta ne puoi trovare dal tuo negozio di fiducia, anche fosse il più fornito del mondo. Lo streaming ha ucciso tutto questo. I negozi sono praticamente tutti morti, salvo rare eccezioni e come vedi, quando parlavi del fatto che esistono anche altre forme di distribuzione fisica della musica non hai valutato che queste sono comunque influenzate ed in certi casi compromesse dal fenomeno streaming.
one4seven Inviato 5 Maggio 2023 Inviato 5 Maggio 2023 5 minuti fa, granosalis ha scritto: Lo streaming ha ucciso tutto questo. I negozi sono praticamente tutti morti Amazon (e gli shop online) ha ucciso i negozi fisici. Non lo streaming. Esattamente come i centri commerciali e la grande distribuzione hanno fatto fuori le botteghe di paese. 1
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