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Inviato
10 minuti fa, one4seven ha scritto:

Amazon (e gli shop online) ha ucciso i negozi fisici. Non lo streaming.

Esattamente come i centri commerciali hanno fatto fuori le botteghe di paese.

Certo hanno dato anche loro una bella botta ma ad un processo iniziato già molto tempo prima a cui lo streaming ha dato il definitivo colpo di grazia. 

Se quello che dici è vero, al fenomeno dei centri commerciali avremmo assistito all'apertura dentro a questi di negozi specializzati, invece non c'e' traccia. 

Inviato

@granosalis Nel mercato odierno regge solo la grande distribuzione.

Così, come le mutande non le compri più dalla "mutandara", ma vai da Intimissimi, così il cd o l'LP lo prendi da Amazon invece che da "Discolandia". 

Poi è certo che lo streaming ha sostituito per gran parte i supporti, ma ha fatto anche rientrare nel mercato legale chi i dischi già non li comprava, ma li copiava! 

Inviato
6 minuti fa, one4seven ha scritto:

Nel mercato odierno regge solo la grande distribuzione.

Così, come le mutande non le compri più dalla "mutandara", ma vai da Intimissimi, così il cd o l'LP lo prendi da Amazon invece che da "Discolandia". 

Analisi corretta, si. Ma tu cosi' dicendo ti metti dalla parte di chi la musica la vende e la commercializza e magari li giustifichi accettandone tacitamente il fatto. 
Se ti metti nei panni dell'utilizzatore, questo non ti genera alcuna indignazione? 

Quoto ancora Morgan: "Ma lo spirito critico che fine ha fatto? Sotterrato? Lo dico a chi vuole uscire da questo torpore: è un vero e proprio abuso. Qualcosa per cui avremmo dovuto lottare da più di dieci anni»." 

Inviato
2 minuti fa, granosalis ha scritto:

Se ti metti nei panni dell'utilizzatore, questo non ti genera alcuna indignazione? 

Ma indignare de che?

Mi dovrei indignare perchè oggi se voglio ascoltare l'ultimo degli u2, basta che schiaccio play sull'app, invece che spendere 40 € per i cd? (4 mesi di abbonamento). 

 

Sarà che è Morgan, che invece si lamenta perchè tramite streaming guadagna di meno? :classic_wink:

  • Moderatori
Inviato
4 ore fa, stefano_mbp ha scritto:

Una volta c’era la radio … ascoltavi un brano di un album, ne parlavi con gli amici, ti cresceva la voglia e alla fine ti compravi l’album, vinile o cd che fosse.

E occupava per parecchio tempo un posto privilegiato e poi lo mettevi nello scaffale quasi come una preziosa reliquia … un po’ feticismo e un po’ grande amore per quel supporto che ti riportava ricordi speciali.

C’era lo scambio di dischi con gli amici più fidati (come i libri … prestarli era come togliersi una costola), li trattavi con cura ancor più maniacale.

E poi scattava la voglia di cercare altri album dello stesso artista o gruppo … ma i vinili o cd costavano e c’era anche il sacrificio … insomma conquiste vere e proprie da venerare nei tuoi scaffali.

Poi è arrivato lo streaming … consumo di massa della musica, quasi uno spreco di banda trasmissiva, cosa ti rimane … come il fumo che soffi sulla mano che poi chiudi a pugno … la riapri e il fumo non c’è più, andato … 

Lo streaming sembra, ma non è in realtà, tutta la musica in punta di dita, cerchi distrattamente, ascolti, non ti piace e dimentichi, ti piace e la metti tra i preferiti ma tu non hai quel brano o quell’album e per di più può anche sparire perché qualcuno non ha rinnovato il contratto di streaming … come in tutto la troppa abbondanza/opulenza genera scarso interesse, si perde il vero valore delle cose.

La musica, di qualsiasi genere, è passione, ricerca, collezione, studio e tanta soddisfazione e anche voglia di possedere qualcosa di fisico.

Forse il mio punto di vista è troppo “romantico”, troppo da collezionista, ma certo l’idea che la “mia” musica sparisca come quel fumo nel palmo della mano mi terrorizza, perché quella musica che entra nella mia libreria, nel mio scaffale, me la sono cercata, studiata, ne ho curato i metadati in maniera ossessiva, ho “inseguito” quel compositore o quel direttore o quel solista, ho letto delle loro vite e dei loro successi, e tutti sono diventati parte di me.

E ogni volta che apro la mia app è come se entrassi nella mia biblioteca dove vado a cercare un autore in quei cassetti pieni di talloncini scritti spesso a mano con bella scrittura e penna stilografica … e trovo le diverse esecuzioni, con diverse orchestre e direttori, a distanza anche di decenni e cerco i segni della maturazione artistica di un direttore o di un solista, e trovo anche 7, 8, anche 10 minuti di differenza nell’esecuzione dello stesso brano …

… cose impossibili o molto difficili usando i servizi di streaming.

Ho provato più volte ad avvicinarmi allo streaming ma dopo poco sono sempre fuggito a gambe levate … non fa per me, per nulla al mondo

 

Sottoscrivo ogni singola parola :classic_wink:

Inviato

I negozi di dischi sono stati uccisi dai CD a 40000 lire, dalle ristampe che introducevano minime differenze nella scaletta per farti comprare un’altra volta il disco, da cofanetti venduti a prezzi da libri d’arte, da confezioni miseririmme. È stato allora che molti, moltissimi si sono rivolti alla condivisione (dopo essere passati prima per i CD a noleggio per farci la copia su Compact Cassette e poi ai CD pirata). Quando l’industria discografica si è trovata con le pezze al sedere per la sua stessa cupidigia, è arrivato Steve Jobs con l’idea rivoluzionaria: abbassare di nuovo i prezzi. Da lì in poi siamo arrivati allo streaming. Si chiama legge della domanda e dell’offerta, funziona sempre.

  • Melius 1
Inviato
10 ore fa, campaz ha scritto:

Steve Jobs con l’idea rivoluzionaria: abbassare di nuovo i prezzi. Da lì in poi siamo arrivati allo streaming. Si chiama legge della domanda e dell’offerta, funziona sempre.

Non penso proprio che tutto questo sia frutto di un desiderio di noi consumatori, ci hanno portato esattamente dove volevano portarci. 

Ci hanno messo dentro un pentolone con l'acqua fredda e cotti talmente lentamente che non ce ne siamo neanche accorti.

 

Inviato
24 minuti fa, granosalis ha scritto:

Ci hanno messo dentro un pentolone con l'acqua fredda e cotti talmente lentamente che non ce ne siamo neanche accorti.

 


Dipende dai punti di vista: per un collezionista di supporti questi sono tempi duri, hanno tirato fuori i nastri a 450 euro e i vinili (magari ricavati da un master digitale anche quando l’originale era analogico) a 100. I CD non sono più oggetti da collezione e infatti te li tirano dietro (ho visto il cofanetto di tutto il periodo Miles Davis su Prestige a prezzi talmente bassi da risultar imbarazzante!). Per chi si concentra sull’ascolto della musica è il nirvana: niente oggetti costosi, niente spazio sugli scaffali, niente da spolverare. Personalmente ho un NAS con due tera di musica (avevo liquefatto tutta la mia collezione prima di buttare via i CD e vendere i vinili) che non uso da anni. Con un abbonamento a Qobuz ho tutti i contenuti che mi servono, li ascolto, li studio, se spunta un contenuto per me inedito scrivo il nome sulla casella di ricerca e lo ascolto immediatamente. Un PC e un buon paio di cuffie e sono felice. In più posso ascoltare le radio di tutto il mondo in alta qualità senza disturbo alcuno (chi scrive ascoltava negli anni ottanta BBC Radio 4 in… onde lunghe). Io credo che la tecnologia ci abbia aiutati e abbia fregato chi godeva di vantaggi semi-monopolistici. In ogni caso, pur “studiando” il jazz dal 1949 al 1969 non avrei mai acquistato TUTTI i 1200 dischi che ho schedato: non avrei potuto spendere tanti soldi, non avrei avuto spazio in casa, avrei dovuto litigare con mia moglie… e molti di quei titoli in formato fisico erano introvabili. Rispetto il tuo punto di vista, ma le mie orecchie non hanno mai goduto tanto come da quando c’è Qobuz.

  • Melius 2
Inviato

@campaz Non dico che non ci siano vantaggi nella liquida, pure io ne usufruisco abbondantemente. 
Ma tutto ha un prezzo, il prezzo della volatilità. Si la musica arriva alle nostre orecchie, da un freddo hard disk, nas e chiavette USB. Personalmente mi piacerebbe poter sceglie ed è quello che cerco di fare oggi. Ascolto la liquida, compro su CD quello che mi piace o che non trovo su Qobuz, con le complicazioni che lo spostamento verso la liquida comporta. Che poi in fin dei conti mettere su un CD mi pone in una condizione di ascolto più focalizzato. Come parlare con una persona al telefono, mentre fai altro in casa o averla fisicamente li, di fronte a te. 
Io ritengo che lo spostamento verso la liquida e tutto quello che ne derivi, non sia una nostra scelta ma una situazione di comodo che cerchiamo di accettare facendola piacere e trovando gli aspetti positivi, che pur ci sono. 

Ultima Legione @
Inviato
2 ore fa, campaz ha scritto:

Rispetto il tuo punto di vista, ma le mie orecchie non hanno mai goduto tanto come da quando c’è Qobuz.

.

In effetti la necessitá e il desiderio del supporto fisico é piú che altro legato all'inconscio desiderio del ....."possesso" fisico.

.

Il supporto fisico in termini di praticitá, ingombro, versatilitá, economicitá, fruizione e disponibilitá, non puó reggere minimamente il confronto con il supporto dematerializzato (Files e/o Streaming che sia).

.

E anche se só giá di suscitare un vespaio di polemiche, le differenze in termini di resa sonora e Musicalitá generale tra un bano su CD/SACD e l'equivalente in formato "liquido" (rippato da CD o  acquistato tramite download) rimangono confinate a sfumature, marginalitá quando non proprio manifestamente e tangibilmente migliori, specie quando si parla di formati nativi Hi-Res.

.

Aggiungendo inoltre che comunque sia, quando si parla di album storici o che mi piacciono particolarmente, personalmente non mi nego certo l'acquisto su Vinile (CD e SACD non ne compró piú da almeno 4/5 anni) specie quando fatto con criterio o quando di una buona etichetta quali per esempio la Foné o la Velut Luna ritenendo ahíNoi, la stragande maggioranza della nuova gara di stampe e ristampe in Vinile delle grandi major, tecnicamente e qualitativamente semplicemente indecenti e scandalose.

.

E un buon Vinile fatta di un incisione di buona qualitá tecnica e artistica, é quello che personalmente mi basta per ripagare e soddisfare ampiamente la mia voglia tattile del maneggiare e del possedere la mia Musica.

.

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stefano_mbp
Inviato
15 minuti fa, granosalis ha scritto:

Non dico che non ci siano vantaggi nella liquida, pure io ne usufruisco abbondantemente.

La musica liquida non è solo streaming … la libreria, su nas o qualsiasi hdd, servita da un mediaserver è una innovazione stupefacente, non devi “ravanare” negli scaffali e hai tutto in punta di dita e puoi fare ricerche che con i supporti fisici sarebbero molto complicate a patto di gestire bene i metadati … non tutta l’innovazione viene per nuocere.

L’archiviazione fisica ha i limiti dell’organizzazione bidimensionale (alto, basso, destra, sinistra), un mediaserver che si rispetti ti consente invece una navigazione multidimensionale e solo così riesci a fare ricerche anche complesse con estrema facilità … ma devi aver “progettato” con cura l’organizzazione dei metadati.

I servizi di streaming invece hanno solamente “digitalizzato” l’organizzazione tipica dei negozi fisici: scaffali, piani e poco altro

Inviato
Il 6/5/2023 at 10:11, stefano_mbp ha scritto:

la libreria, su nas o qualsiasi hdd, servita da un mediaserver è una innovazione stupefacente

Leggevo recentemente che la durata media di un HD è di circa due anni. Per assicurarti che la tua libreria non si perda, devi usare il RAID, fare backup, sostituire hard disk, etc etc. L'innovazione è il cloud, non gli archivi locali. Personalmente sono più nostalgico degli archivi bidimensionali, ma il problema non è l'archivio ma il tempo a disposizione per ascoltare la musica, almeno per me 😅

stefano_mbp
Inviato
24 minuti fa, granosalis ha scritto:

durata media di un HD è di circa due anni.

Dipende probabilmente dalle condizioni d’uso … in una cartella e sbattuto a destra e a manca anche meno ma io ne ho alcuni in funzione da almeno 7/8 anni e non fanno una piega (poi tocco legno …).

Della mia libreria di 8TB ho inoltre tre copie:

  • master - quella che riceve i nuovi album e dove faccio editing dei metadati, rigorosamente spenta quando non in uso
  • esercizio - copia della master (in modalità differenziale), collegata al server. Il server (Intel Nuc8i3/Ubuntu 22.04/Minimserver) è configurato per fermare i dischi dopo 30’ di inattività.
  • backup - altra copia del master, anche questa rigorosamente spenta se non durante la copia di refresh (in modalità differenziale)

… quindi ho ben 24TB totali in gioco …

NB. Gli aggiornamenti in modalità differenziale impiegano intorno a 1’ per un album … quindi nulla di cui preoccuparsi

.

il raid 1/5 e derivati è solo una precauzione per garantire la continuità, ovvero se si rompe un disco puoi continuare a leggere i dati, ma non è da considerare un backup.

Per il cloud occorrerebbero velocità di upload pari a quelle di download , e poi se salta la connessione internet sei  …. al buio (nel silenzio nel caso specifico), i costi inoltre sono ancora piuttosto elevati

Inviato

@stefano_mbp un plauso a te per come gestisci la tua libreria, non è certo una cosa da tutti. 

stefano_mbp
Inviato
33 minuti fa, granosalis ha scritto:

un plauso a te per come gestisci la tua libreria

È solo frutto del puro terrore di perdere qualcosa … sono del mestiere e so bene che con i hdd non è questione di “se” si rompono ma di “quando” si romperanno quindi meglio prevenire che … lanciarsi sotto un treno per la disperazione 😉

Inviato
4 ore fa, stefano_mbp ha scritto:

È solo frutto del puro terrore di perdere qualcosa

Ho anch’io il tuo stesso approccio, con l’unica differenza che la terza copia è nel cloud; in questo modo, neppure un incendio mi farà perdere tutto 😉

L’HD che uso come libreria principale ha ormai 7 anni e dovrei considerarne la sostituzione

Inviato
18 ore fa, granosalis ha scritto:

Leggevo recentemente che la durata media di un HD

Mi potresti dire dove lo hai letto?

Nella mia esperienza, sia privata che lavorativa, una cosa simile si è verificata 2 volte, di cui una con un HD di primissima generazione e su diverse centinaia di postazioni PC, che sia solo fortuna!?

Che poi il backup vada sempre fatto è a prescindere, per una serie lunghissima di motivi che non serve esporre.

Inviato

@granosalis … sono andato a cercare info sulla durata media degli hdd: MTBF (Mean Time Between Failure) = 1.500.000 ore che corrispondono a circa 17 anni

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