one4seven Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 Sente o non sente, secondo me la questione è irrilevante. Abbiamo da anni un formato standard PCM, senza perdita di dati, con cui la musica viene prodotta in ambito professionale e riprodotta in ambito consumer, che non ha costi di royalties. Fine. Altro non serve. MQA (che tentava di inserirsi nella seconda parte della catena commerciale) è un prodotto che nasce "inutile". Non risponde alle esigenze reali di nessuno. Ed infatti il mercato ne sta decretando la fine.
SimoTocca Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 @one4seven Sai bene che sono spesso d’accordo con te e lo sono anche in questo caso (d’altra parte non avrei lasciato da anni Tidal/MQA per Qobuz/HiRes se non fossi d’accordo con te..no?). E però.. però quando si parla della nascita di MQA, ci si dimentica di fare la genesi della storia recente che riguarda il mercato discografico globale. MQA nasce in un contesto dove, in una manciata di anni che vanno dal 2000 al 2010, la diffusione rapida dei CD masterizzati copiati da un CD originale e poi, peggio mi sento, la “liquefazione” del CD in formato lossy mP3, che circolava gratis fra gli amici vicini…e lontani!, ha provocato una crisi di vendite cosi colossale da far fallire, e non una bensì due volte, la più grande e blasonata casa discografica della storia, la EMI! La casa discografica dei Beatles, basterebbe questo, ma anche di Karajan, Klemperer e della Callas… Fallita! Le case discografiche si sono quindi dovute “tutelare” da materiale che circolava gratis (!!) in formato identico per qualità (16/44) o in formato lossy ma con qualità ancora più che accettabile se ascoltato in auto o su portatile (iPod et similia). Ce ne dimentichiamo facilmente noi ..ma le case discografiche se ne ricordano benissimo e ne hanno fatto tesoro. La Sony era stata preveggente introducendo il SACD, non duplicabile perché protetto e che prometteva migliore qualità audio, ma il mercato “vero”, quello dei grandi numeri e non della ristretta cerchia di pochi audiofili spendaccioni, non è mai partito, quindi alla fine il SACD è nato ..morto! La “rinascita” del vinile, un formato che non ha mai superato le limitazioni tecniche di quando è nato come LP (anni ‘50 del novecento!), è stato probabilmente pompato dalle case discografiche, e se non l’hanno sponsorizzato direttamente (fatto che non so di per certo, quindi non lo affermo), lo hanno di sicuro cavalcato e benedetto! Il vinile non si duplica! Si compra e ci si tiene a casa (e si presta malvolentieri per paura di graffi e danni al disco, no?). Il vinile suona meglio del digitale attuale? Assolutamente ..No!!! Ma non è il posto per dibatterne questo… Il CD, come formato fisico, è già morto e lo stanno onorevolmente seppellendo con esequie che dureranno anni, ma non decenni perché le fabbriche di CD stanno scomparendo letteralmente. Del resto un file liquido 16/44 suona meglio del CD semplicemente perché il CD è soggetto alle prestazioni di una buona meccanica del lettore (non ne fanno quasi più e sono parecchio costose) e ad una buona ottica laser… Il file liquido no! Ed arriviamo alla nascita di MQA… La nascita di MQA è avvenuta prima che fosse concepito lo streaming su larga scala e quindi è stata vista con favore dalle grandi case discografiche che hanno aderito subito all’idea. MQA garantiva la qualità audio del Master ma in un formato lossy, in maniera da preservare l’unico “tesoro” della casa discografica, il Master originale! Se non si è capita questa logica, si perde molto del perché della nascita di MQA e del suo successo iniziale. Perché poi, dopo poco, è arrivato lo streaming e lo streaming ha fatto capire che, pur con un basso costo mensile, era possibile tornare a fare grandi guadagni mettendo “a disposizione” i file in HiRes, senza averne chissà quale danno…anzi! La Disney insegna: con 8,90 euro al mese fa vedere tutti i suoi film (e quelli delle Major cinematografiche che ha acquisito) in formato HD. Tutti i grandi classici Disney, che se ne acquistavi solo due da Blockbuster spendevi come un anno di abbonamento, sono adesso disponibili in qualità video più alta e con un costo assai minore! E… la Disney ha incrementato il suo fatturato, in questi ultimi 4 anni del…150%! Chiaro il concetto? Chiaro il contesto da cui si partiva? Chiaro il rapido cambiamento tecnologico e di marketing per cui adesso con lo streaming ci guadagni pur mettendo a disposizione una alta definizione audio (o video)? MQA aveva la possibilità di rilanciare proponendo una qualità audio ancora più alta… anche se il contesto ormai era diventato difficile.. ma non lo ha fatto, ha semmai giocato al ribasso..! E quindi..è fallita! Ma, e concludo questo lungo intervento, sono grato ad MQA perché mi ha fatto ascoltare in una qualità audio migliore, molti album che amavo (ad iniziare dalla quinta sinfonia di Mahler diretta da Abbado a Berlino, che in MQA 24/44 suona assai meglio del file 24/44 originale DG e assai assai meglio del CD corrispondente..). MQA in tempi di streaming di qualità ha perso la sua funzione e il suo senso iniziale.. ma non era un’idea balzana e non era “fuffa”. Anzi! Lo dico, come sempre, IMHO, ma lo dico avendo ascoltato a lungo nell’impianto audio domestico i vinili (e sempre su “signor giradischi”!), le compact cassette (ho avuto un Nakamichi 700, non era il 1000 ma..quasi!), le bobine (Revox B77 e Tandberg), I CD (Sony 555, Tecnnics MASH sl 2000, Teac VDRS meccanica + DAC Theta separato, duo ancora ben funzionante a oggi), i SACD (Accuphase 700 e 600, il secondo me lo sono tenuto..). MQA non è fuffa, come qualità audio di ascolto! Poi è assolutamente vero, come da mia premessa, che allo stato attuale un file 24/96 ascoltato su un “signor DAC” offre una qualità audio superiore… e quindi MQA diventa inutile… inutile sì, ribadisco, ma fuffa no! 2
one4seven Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 @SimoTocca Ma si, all'inizio uno spazio commerciale lo avevano pure individuato. Ci poteva stare. Il punto della questione formati, però ,secondo me, non sta sul versante qualitativo. Quella è una faccenda che era già stata risolta anni prima. PCM lineare non compresso. Chiusa la partita. E' lo standard de facto. Il punto è tutto squisitamente commerciale. Abbattere i costi della distribuzione, proteggendosi, per quanto possibile, dalla diffusione illegale dei files. Quindi via formati fisici, relegati a nicchia per appassionati, e distribuzione dei files via web. MQA non risponde a nessuno di questi requisiti. Forse all'inizio... Le piattaforme di streaming, invece, si. Ma non dal lato tecnico, bensì da quello commerciale. Deve essere più conveniente stare nella legalità che non. Paradossalmente, MQA stava rendendo meno conveniente, il vero motivo per cui si è ristabilita una maggiore ( ma non totale) legalità all'interno del mercato della distribuzione dei files.
SimoTocca Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 @one4seven Assolutamente giusto il tuo ragionamento, che del resto fa seguito alle mie premesse. Lo streaming in alta qualità rende “più conveniente” e più comodo stare “nella legalità”… Per noi audiofili, l’incentivo dell’alta qualità per invogliare a pagare quello che si ascolta (pagare poco, se no non ci si abbona e si preferisce l’illegalità dello scambio sottobanco, no?) è stata una manna! Se no si rimaneva a Spotify…che per la maggioranza va anche bene… ma per noi appassionati di audio che guardiamo il pelo nell’uovo proprio no! A proposito di Spotify: all’inzio ho confrontato gli stessi album, precisi ‘ntefici di pirsona pirsonalmente (cit. Catarella di Camilleri), usando il mio impianto cuffie con Stax 009 e un buon DAC (Schiit Yggdrasyll), non costoso ma eccellente. Lo dico SOGGETTIVAMENTE, ma il divario fra lo stesso album ascoltato su Spotify lossy a 320kps e in formato HiRes 24/96 su Qobuz era per me così grande da rendermi quasi addirittura “intollerabile” continuare la prova …che tuttavia mi sono sforzato di proseguire per un mese! Lo sottolineo per @sandromagni che magari questo vale solo per me.. ma appunto riporto anch’io la mia esperienza. Wè, magari è solo effetto Placebo… ma approfitto per dire che un recente studio pubblicato su un giornale americano di Neuroscienze ha evidenziato come sia l’uso prolungato, l’entrare in confidenza, il vero modo di esprimere un giudizio soggettivo su oggetti che riteniamo uno migliore di un altro simile, e non il confronto rapido. Questo proprio per una “insufficiente spazio” di memoria a breve termine per confronti di oggetti simili (insomma l’indecisione di giudizio vale fare due calici di vino, non fra vino e CocaCola!). Interessante, mi pare, e da leggere con attenzione anche quando si parla di cavi (per mia esperienza cavi diversi suonano in maniera anche molto diversa..) in cui la sicurezza che la piattina a 90 centesimi al metro suoni quanto un buon cavo spesso mezzo pollice (lasciamo fare le follie di prezzi fuori dal mondo, ma non riguardano solo i cavi..) ecco ..può essere legata più ad un “bias”, un errore di giudizio umano a breve termine piuttosto che alla mancanza effettiva di differenza… Cioè il cavettone da mezzo pollice suona meglio…ce ne accorgiamo a lungo termine, perché lì per lì può non sembrare…il confronto rapido a doppio cieco mette in difficoltà il nostro giudizio… Che bello, in fondo non è certo questo il primo limite all’intelligenza umana che si trova, no? Basta saperci convivere e smettere di giurare e spergiurare che tutta la realtà sia proprio quella che i nostri sensi ci dicono… anche questa roba vecchia, no? 1
one4seven Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 @SimoTocca bisogna aggiungere però un particolare: la convenienza è stata raggiunta escludendo la vendita, ed introducendo il noleggio "a tempo". Come dire: non mi "rubare" il prodotto, te lo faccio usare (ma non possedere) se paghi una piccola quota mensile. Lo scambio è vantaggioso, perché ti permetto di usare tutto il catalogo, e non solo i dischi che ti piacciono. Non è secondario sto fatto eh. Vuol dire che la musica resta ancora un prodotto non considerato conveniente, se venduto.
Mighty Quinn Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 1 ora fa, one4seven ha scritto: MQA non risponde a nessuno di questi requisiti. Risponde(va) al requisito fondamentale: date le giuste fanfare, abbindolare I più permeabili Per un po' ha funzionato
davenrk Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 1 ora fa, SimoTocca ha scritto: Lo streaming in alta qualità rende “più conveniente” e più comodo stare “nella legalità”… Conveniente per noi, letale per gli artisti e relative case discografiche che non avranno più i fondi per produrre dischi di qualità, alla fine in qualche modo si pagherà dazio
one4seven Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 11 minuti fa, davenrk ha scritto: relative case discografiche Le piccole. I grandi pareggiano il conto su altri lati (live, merchandising etc..). I dischi di qualità dipendono da tante altre cose, secondo me.
SimoTocca Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 3 minuti fa, davenrk ha scritto: Conveniente per noi, letale per gli artisti e relative case discografiche che non avranno più i fondi per produrre dischi di qualità, alla fine in qualche modo si pagherà dazio Comprendo che ormai si fanno affermazioni perentorie senza preoccuparsi minimamente di controllare i dati oggettivi della realtà.. I dati ufficiali del Mercato musicale mondiale, al marzo 2023, forniti da fonti ufficiali, dati controllabili con un click su internet, ci dicono invece che Il mercato discografico globale cresce per l’ottavo anno consecutivo, con un incremento di un ulteriore 10% netto nel 2022. E tutta questa straordinaria rinascita economica è trainata dai ricavi derivanti dallo streaming, per oltre il 70%! In altre parole: dal 2004 al 2015 il mercato discografico era crollato per via delle copie degli mP3, mentre negli ultimi 8:anni, sopratutto grazie allo streaming ha guadagnato, rispetto al 2015, oltre il 70%! Oè amici, il 70%!!! Questi sono i fatti, i dati, i numeri… il resto sono opinioni, spesso in libertà perché sganciate dalla realtà dei numeri primi… Non solo, ma aggiungo: grazie allo streaming di qualità molte piccole case discografiche indipendenti (penso al mercato della classica, in particolare) hanno trovato una nuova vita… e sono semmai le Major a soffrire di più di questa concorrenza. Album di pregio, nel Jazz e nella classica, in questi ultimi 5 anni, ne sono usciti a decine e decine (in alcuni casi segnalati anche sui “miei” Thread). Per il Pop e il Rock: mi pare che il problema sia più culturale che economico o finanziario se gli ultra settantenni Rolling Stones fanno il pienone agli Stadi …qualcosa vorrà pur dire…e se non escono più album Pop Rock belli la colpa non è certo dello streaming… suvvia!
sandromagni Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 @SimoTocca il tuo ragionamento non fa una grinza ma io parto da un assunto per me certo che hires e redbook NON COMPRESSI IN ALCUN MODO suonano indistinguibili ! l'HiRes - taroccamenti a parte - ha davvero poco senso. Ma sto ascoltando da un po' l'HiRes denominato Max di Tidal e suona - con qualsiasi disco - diverso in meglio dal redbook corrispondente. Le conclusioni le puà trarre chiunque Anche la quanlità MP3 320 dei servizi streaming suona udibilmente peggio del redbook corrispondente. CHissà perchè se l'MP3 320 CBR me lo faccio io cal CD originale, la differenza scompare !!! Saranno le mie orecchie problematiche anche quelle dei miei amici...
stefano_mbp Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 24 minuti fa, sandromagni ha scritto: Ma sto ascoltando da un po' l'HiRes denominato Max di Tidal e suona - con qualsiasi disco - diverso in meglio dal redbook corrispondente. Le conclusioni le puà trarre chiunque Bisognerebbe capire quale sia il campionamento originale: se la registrazione e masterizzazione sono state realizzate, ad esempio, a 24/96 allora il 16/44.1 corrispondente sarà parzialmente “castrato” mentre il 24/192 sarà quasi “farlocco” … diciamo che ha solo la confezione più … attraente. nel caso di vecchie (o meno) registrazioni analogiche vale lo stesso discorso per la rimasterizzazione 1
Mighty Quinn Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 2 ore fa, stefano_mbp ha scritto: Bisognerebbe capire quale sia il campionamento originale Soprattutto bisogna capire se sono prove in cieco a confronto a parità di volume e file originali e ripetute tante volte Altrimenti non conta una mazza Per decenni gli audiofili sentivano la novità e gli cadeva la mascella o lo sentiva anche la moglie dalla cucina Tutte balle, solo suggestione del momento Le differenze per provarle vanno valutate sul serio E sul serio spariscono quasi sempre 1
one4seven Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 5 ore fa, FabioSabbatini ha scritto: date le giuste fanfare, abbindolare I più permeabili Mha... Questo è un fattore presente, ove più, ove meno, in tutte le presentazioni delle novità tecnologiche. Pensa quando fu presentato il CD. La solidità del progetto si vede sul lungo termine...
Mighty Quinn Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 @one4seven infatti se vai al post ho scritto per un po' Comunque ritengo, dati le opportune strategie di marketing, una tecnologia inferiore può prevalere Diversi esempi Betamax faceva più del doppio delle linee del VHS Comunque Estiquaatsi L'importante è che questa volta i fuffaroli non l'hanno avuta vinta Altri fuffaroli, quelli del dsd, ancora vanno in giro a darsi tono.... vabbè non si può pretendere di azzerare le cose inutili
one4seven Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 20 minuti fa, FabioSabbatini ha scritto: Altri fuffaroli, quelli del dsd Ma dai... Nemmeno confrontabile alla vicenda MQA. Il DSD nasce dagli stessi creatori de PCM per sostituire il PCM stesso. Parliamo di tutta la catena, dalla produzione al consumo. L'occasione era quella di passare all'alta risoluzione con un formato ed un supporto di difficile duplicazione. Fatto sta che il loro progetto precedente era più solido di quello che loro stessi immaginavano.
Mighty Quinn Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 9 minuti fa, one4seven ha scritto: Ma dai... Nemmeno confrontabile alla vicenda MQA. Il DSD nasce dagli stessi creatori de PCM Concordo che il dsd è meglio di mqa, ci vuol poco Ma: Era il primo formato considerato da Sony poi scartato in quanto ovviamente impiccioso e pieno zeppo di rumore Poi... decenni dopo lo hanno ripescato e vestito a festa per abbindolare gli audiofili e mangiare con le royalties (quelle del CD erano finite) "I actually had a SONY engineer say to me one time and this is quite few years ago…he said, ‘we realized after we got a ways down the road that DSD was kind of a mistake but we had too much invested in it’."
Mighty Quinn Inviato 20 Agosto 2023 Inviato 20 Agosto 2023 @one4seven Dsd: 6 db di gamma dinamica nativa resa ascoltabile da dosi monumentali di noise shaping Praticamente un miracolo delle magie estreme dei trucchi digitali E agli audiofili gli hanno dato a bere, e se la sono bevuta, che è il formato più analogico I primi anni spesso avvertivano: attenti ai tweeter che Ve li frigge Te credo è praticamente solo rumore alle alte frequenze
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