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Domanda per gli architetti


hifi_marco

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Fabio Cottatellucci
1 ora fa, alexis ha scritto:

insegna a usare tratti sommessi e modesti, quando si disegna per la pubblica amministrazione, specie se capeggiate da certi ronzini laureati nel 68.

Era da riprogettare in stile brutalismo sovietico?

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A mio avviso e potendolo fare, distinguerei chiaramente quelle che vengono costruite con l’intenzione di creare, o mantenere lo stato, pur modernizzandolo nel confort e adeguandolo alle normative, sono le case di famiglia: quelle cioè destinate a durare e a portare avanti qualcosa di personale, di intimo, con alberi piantati da quelli che diventeranno (o erano) nonni e che ci tengono al mantenimento della tradizione, ci vedono affetti e collegamento tra generazioni, e le abitazioni temporanee, che non hanno nessuna particolare pretesa di continuità e neppure architettonica: sono solo funzionali e che, alla morte dei proprietari, vengono sbrigativamente vendute dagli eredi. Poi ci sono le abitazioni particolari, che pretendono una loro unicità, seguono le linee di un’architettura diversa, hanno una concezione di vita fluida in cui i principi sono decisamente diversi, minimalisti e protesi al benessere hinc et nunc . Niente ricordi.
Da ultimo ci sono quegli edifici che sono anche postati qui sopra: sono indubbiamente curiosi ma non so per quanto tempo abitabili senza stancarsi. Immobili adatti ad  uffici ( finché durano),musei, edifici pubblici, teatri, eccetera. Ma non abitazioni in cui fare un nido che resti un punto fisso per tutta la vita. Del resto, oggi, il punto fisso non sempre è né prioritario, né possibile.

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@mom  il nostro focus, come studio, invece é proprio l'abitazione, privata ma anche di rappresentanza, all'occorrenza.. ma sempre calate nel territorio naturale, con fanatica attenzione da parte nostra..

Da noi in AA poi il territorio Alpino e fortemente tutelato da apposita Commissione, che peró, caso piu unico che raro, supporta la ricerca e la sperimentazione, non a caso ci sono bellissimi esempi di architettura contemporanea.

C'é da dire che la ricerca e la sperimentazione é anche supportata da certi Clienti del cosidetto jet-set ( parola che detesto) che arrivano in misura crescente, AA sta diventando in certe zone una specie di San Moritz.. e si vede, purtroppo, anche a livello dei prezzi dei terreni e degli immobili.. a tratti fuori da ogni logica.

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Lo schifo estetico totale è spesso offerto dalla c.d "edilizia residenziale pubblica".  Mi spiegarono che per legge i progetti dovevano ricorrere a "tecniche e disegno innovativi" e che questo aveva aperto alle peggiori pecionate "dal foglio alla cazzuola". 

Altra caratteristica italica è quella della casa-colosseo, ovvero che deve durare duemila anni e passare dal trisavolo al quadrinipote acquisito.   Bene per pochi e selezionatissimi edifici, ma probabilmente per il residenziale massivo meglio il concetto del degrado programmato con ricostruzione aggiornata, e ovviamente decommissioning progettato con cura (ricicli, riutilizzi, recuperi) 

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A me le foto del Mad piacciono molto.

Ogni epoca deve dare in architettura il

meglio di se’ originale.

Oggi non avrebbe senso costruire alla maniera d’un Palladio o d’ un Coppede’.

Cosi’ come non si potrebbe scimmiottare una sinfonia di Beethoven.

il difficile sta in due cose:

-realizzare cose che rappresentano in fatto di design, concezione e materiali, il massimo che esista. Non deve esserci spazio per cose mediocri.

-armonizzarle con l’ambiente circostante, umano e naturale.

Sono ovviamente avvantaggiati contesti vergini, difficile fare un grattacielo in centro a Roma, ma in altre parti perche’ no.

Ogni volta che passo all’Eur, resto ammirato dalla lungimiranza e avanguardia urbanistica del quartiere realizzato per l’esposizione in quel tempo…un De Chirico 

 

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Fabio Cottatellucci
7 minuti fa, otaner ha scritto:

Eccoti accontentato; l'architetto spagnolo Bofill.


Se ascolti l'intervista, anche lì la sindaca ha chiesto di fare qualcosa di più 'tranquillo' com'è accaduto ad @alexis.

PS Devono aver visto il Teatro di Marcello a Roma con sopra le case dei Savelli...

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