senek65 Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 17 minuti fa, aldofranci ha scritto: parte che se puoi (tu in senso generico) e conviene il robot ce lo metti anche al posto di uno stacanovista indefesso, come si fa a negare che tanti altri aspetti siano altrettanto rilevanti se non preponderanti? Io non nego nulla. Ho fatto presente che questo aspetto è, non solo per me ma per molti altri che conosco, un problema serio. Mentre risolviamo gli altri, risolviamo pure questo.
aldofranci Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 @senek65 Ma certo, figuriamoci fare l'elogio o l'apologia dell'assenteismo. Basta che la risoluzione non diventi vessazione, risolviamo tutto.
Martin Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 1 ora fa, Velvet ha scritto: resta a casa con la nonna o la tata sennò rompe le balle all'apericena Però è noto come, quanto a "brechen die Bälle", i bimbi italiani non solo vincano ma siano proprio un altro campionato. (Sgnàolamenti paragonabili per il momento li ho visti solo da parte di USA-kids...)
Martin Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 Una nota in merito ai teteski: Sono i maggiori affittuari d'Europa - in media quindi oltre a ricevere salari più alti, il loro lumpenproletariat è pure sgravato dall'immobilizzo di working-capital dovuto alla casa di proprietà. Detta condizione non è però trasferibile all'istante da noi per ragioni storiche: La casa di proprietà italiana era la vera riserva aurea del paese, quella che ha praticamente legato il valore della lira a qualcosa di palpabile nel periodo (lunghetto) nel quale anche le trattorie di pesce a Rovigno volevano essere pagate in deutsche mark e se mostravi le lire ti indicavano il portarotolo del cesso. In pratica, l'italiano medio è costretto dagli eventi passti e dall'incertezza costante a mantenere una quota di immobilizzo maggiore del fiero alleaten cermaniko.
keres Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 @Martin Circa il 45 per cento dei crucchi ha casa di proprietà, il livello più basso dell'Europa che conta. Stanno facendo in modo che anche da noi si vada verso tale trend, imponendo case green obbligatorie che pochi potrebbero permettersi nel prossimissimo futuro. Poi vorrei capire, perche non lo so, a chi appartiene il resto, cioè il 55 per cento delle case tedesche.
vizegraf Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 Privo come sono di cognizioni socio/economico/finanziarie, non sono capace di individuare le cause preponderanti delle difficoltà di piccole aziende. Sono però d'accordo con @senek65 che le reiterate assenze del lavoratore mettano in grave difficoltà l'azienda, la quale non assume personale per il piacere di avere numeroso personale alle dipendenze, ma per necessità produttive. Qualcuno ha affermato che il male in Italia è quello delle piccole imprese. Bene, chudiamole tutte e facciamo un'unica mega impresa. Però mi deve spiegare (quel qualcuno) come si fa e nel frattempo i lavoratori che fanno.
audio2 Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 15 minuti fa, keres ha scritto: a chi appartiene il resto come altrove dove la piccola proprietà è stata fatta fuori, a banche assicurazioni società di costruzioni grandi immobiliari e via dicendo nonchè ad una forte quota di edilizia pubblica, che mi immagino funzioni meglio che da noi.
Velvet Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 1 ora fa, Martin ha scritto: Una nota in merito ai teteski: Sono i maggiori affittuari d'Europa - in media quindi oltre a ricevere salari più alti, il loro lumpenproletariat è pure sgravato dall'immobilizzo di working-capital dovuto alla casa di proprietà. certo, ma c'è da dire che discreta parte della middle-class tedesca se ne impippa della casa di proprietà, specie nelle città grandi. Grazie al kombinat fra redditi elevati e ottimo welfare disponibile per tutte le fasce d'età, riescono ad allevare famiglie numerose, pagare l'affitto, vivere bene e mettere via un gruzzolo per l'inverno della vita da passare possibilmente viaggiando nei paesi più caldi senza preoccuparsi di 4 muri. Chiamali scemi. 1 ora fa, Martin ha scritto: La casa di proprietà italiana era la vera riserva aurea del paese, quella che ha praticamente legato il valore della lira a qualcosa di palpabile nel periodo (lunghetto) nel quale anche le trattorie di pesce a Rovigno volevano essere pagate in deutsche mark e se mostravi le lire ti indicavano il portarotolo del cesso. E il risultato è che ora abbiamo un patrimonio edilizio in gran parte fatiscente (sul quale il 110 ha inciso meno di zero),con interi paesi abbandonati in zone neanche turisticamente attrattive dove se erediti qualcosa ti fai il segno della croce, e che le sempre più stringenti normative energetiche metteranno definitivamente fuori mercato. Diciamo che l'italiano e la lungimiranza mediamente stanno su due binari diversi. Infatti a Rovigno hanno comprato tutto i tedeschi e gli austriaci (chiamali scemi bis)
Fabio Cottatellucci Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 3 ore fa, senek65 ha scritto: se vuoi assumere come ti pare e piace in effetti ci sono vincoli burocratici che non te lo consentono Ad esempio, la normativa contro la schiavitù.
Fabio Cottatellucci Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 32 minuti fa, Velvet ha scritto: Diciamo che l'italiano e la lungimiranza mediamente stanno su due binari diversi. Per l'italiano tre mesi è già lungo termine. Qualsiasi piotta che rotola per strada da raccattare è (anche a livello di dignità) meglio che investire sul futuro. 1
senek65 Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 20 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto: Ad esempio, la normativa contro la schiavitù. Che non credo esista però. Se no non ci sarebbe chi lavora a 5€ per una cooperativa. 1
Fabio Cottatellucci Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 16 minuti fa, senek65 ha scritto: Che non credo esista però. Esiste il reato di "Riduzione in schiavitù".
Martin Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 Altra cosa che ribalta il presepe è che in Germania le forme di lavoro precario/a termine/ a chiamata sono diffusissime, credo più che in qualsiasi altro paese europeo UK compresa, aiutate anche dalla pressochè totale detassazione/decontribuzione delle retribuzioni fino a 450 euro mese. 4 posti in "minijob" convengono molto più di un tempo indeterminato, e la massa studentesca &/o immigrata esteuropea (perché parla già bene il tedesco) è in grado di svolgere anche minijob con un discreto grado di qualificazione. Si consideri infine l'attitudine propria di quelle genti, prendere l'equivalente del ns. reddito di cittadinanza (la legge Harz) è per loro uno stigma e non un vanto.
Velvet Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 2 ore fa, Martin ha scritto: Altra cosa che ribalta il presepe è che in Germania le forme di lavoro precario/a termine/ a chiamata sono diffusissime, credo più che in qualsiasi altro paese europeo UK compresa, aiutate anche dalla pressochè totale detassazione/decontribuzione delle retribuzioni fino a 450 euro mese. Infatti è pieno di giovani studentesse&studentessi (arianissimi) che per arrotondare i capricci o pagarsi gli studi lavorano nei negozi o nei locali a part-time. Cosa che mi sembrerebbe più che normale e che avveniva anche da noi fino a tutti gli anni 90 compresi. Ora non più, pare preferiscano tik-tok anche se non remunerativo. PS faccio notare che normalmente i virgulti tedeschi vanno fur dai ball (a vivere per conto proprio) a 18/20 anni, non a 30 passati come in Italia.
solitario Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 La "produttività" una bella parola che dice tutto e niente, gli italiani, ad ore lavorate sono 3 o 4 in Europa, nonostante un pil + basso , ma bisogna vedere da cosa è dato, se le ore lavorate sono alte, crolla im mito dell'assenteismo ( per vari motivi) ma si affaccia , quello, della mancanza di innovazione, in pratica, il lavoratore "lavora" solo se stà faticando, e di questo ne sono stato testimone ( azienda di parenti) oppure tante ore a non fare niente ( ed anche a questo ne sono stato testimone, molti dirigenti che facevano tante ore a parlare di fuffa, così a fine anno premi per "produttività", ma all'arrivo del figlio del capo , una multinazionale, hanno di colpo ridimensionato gli orari lavorativi "strano"), in molti lavori che ho svolto, se c'era un modo semplice di fare il lavoro, questo doveva diventare complicato, a discapito della produttività, ma per il pavoneggiarsi , dell'ing. di turno, tanto, lui, non faticava. Calcolando , anche, un'altra cosa, personale tirato all'osso, e quando manca qualcheduno, di colpo ci sono problemi visto , che non si investe nei i cari vecchi jolli, sono un costo, poi , però , si và a remengo , perchè chi c'è non sà fare il lavoro di un'altro, ci si riempie la bocca di "professionalità", "esperienza maturata" e p...te varie, ma conviene prendere un 20 enne , magari sottopagato, "perchè non sai fare niente" e affiancarlo (eufemismo) ad uno che conosce il ,lavoro e si pretenderà, che oltre a svolgere il suo lavoro, segua anche l'altro, ma mi raccomando "non perdere il ritmo" questo è il mondo del lavoro, da operaio, l'ufficio è un'altra cosa, anche se non sai fare niente, papà, ti parerà sempre il c..o, (anche questa vissuto sulla mia pelle). 1
Martin Inviato 2 Maggio 2023 Inviato 2 Maggio 2023 Il lavoro con grado di produttività controllato è però di fatto uno strumento di redistribuzione del reddito. Maggior produttività a parità di q.tà di lavoro = Maggiore q.tà di prodotto: Questo prodotto in più, chi se l'accatta ? => maggiore produttività = maggiore disoccupazione Serve un movimento neo-luddista ! 1
appecundria Inviato 4 Maggio 2023 Inviato 4 Maggio 2023 Costo 11 miliardi. Un miliardo dalla benzina e 10 a debito. Benvenuti negli anni '80.
Velvet Inviato 4 Maggio 2023 Inviato 4 Maggio 2023 @appecundria Dei quali 5 hanno capito dove prenderli fra debito e tasse (più o meno), gli altri 6 non si sa.
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