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Wojeer Vest 3 e Raal SR1a: bassi “tattili” per la Raal …e non solo per la Raal…


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Inviato

Usare questo giubbotto per i sub bassi come una specie di “integrazione”, di sub per la cuffia più “HiEnd” che esista, la RAAL…. è un po’ come prendere una barca a vela e puntare in alto mare senza alcuna bussola… 

Senza bussola va bene…ma mi serviranno  almeno le stelle per orientarmi un minimo in acque sconosciute e magari perigliose…

E le “stelle”, per me che amo la musica classica, non possono essere che le “solite semplici sensazioni” che ho durante i miei assidui ascolti a teatro dal vivo…

Potrebbe essere più semplice iniziare questo nuovo viaggio di scoperta mettendo in riproduzione un album di Rock, magari proprio Pulse dei Pink Floyd citato da Best56.

Ma… qui…non avrei né bussole né stelle…cioè strumenti per regolare l’intensità dei bassi e della sensazione aptica, cioè la sensazione della musica trasmessa dalle ossa…

Si cadrebbe facilmente nella MyFi… che ..poi sì certo…anche l’HiEnd è in qualche maniera in parte MyFi… ma … ecco… io sto cercando qualcosa di un pelino più “oggettivo” di una sensazione di “piacevolezza”…svincolata però dalla realtà…

Mi scuso per questo lungo pistolotto, questo preambolo un po’ noioso forse, ma certamente indispensabile per spiegare la mia filosofia di ascolto, in base alla quale voi potrete avere la chiave di lettura delle mie impressioni e delle mie opinioni,

No, non perché le opinioni diventino in qualche maniera meno soggettive, ma avere la possibilità di capire da dove parte che le esprime …ecco, è sempre un buon punto di partenza…

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Inviato

Sono pochi giorni che mi è arrivato questo “giubbotto” e in qualche maniera sto ancora cercando di “capire”… cosa è, come funziona, se è proprio l’oggetto che cercavo…

Perché ..ecco… non è che proprio “te lo tirino dietro”… ma la “ditta” vuole oltre 600 euro per questa sua creazione..

E leggendo in rete (no, non avevo mai avuto la possibilità di ascoltarlo o “provarlo” di persona..) avevo l’impressione che l’oggetto in questione servisse più per i “videogiochi”, per aumentare l’effetto realtà, piuttosto che per ascoltare la musica…e in particolare per gente “schizzinosa” come me che ascolta da Raal, Stax, Audeze e…pochi altri marchi di cuffie sofisticate….

Ma la curiosità di provare il suono “aptico”, cioè il suono trasmesso dalle strutture ossee e non dall’orecchio… i bassi da 20 a 250 Hz, in particolare… ecco…ha vinto “qualsiasi prudenza”…

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Inviato

Poi, più sotto, con calma vi spiegherò che sono stati giorni di “prove” frenetiche…

Nel senso che l’oggetto sarebbe “plug ‘n play” cioè basterebbe collegarlo ad un DAC e poi attaccare una cuffia (o usare una cuffia blue tooth..ovviamente ) dall’uscita prevista sul giubbotto…

Ma ovviamente l’idea di un “audiofilo” non è così semplice e banale…perché io volevo ascoltare con questo “integratore” di sub bassi proprio la Raal sr1a!

Per questo motivo mi sono imbarcato in una serie di prove con fili, cavetti, adattatori… ho trasformato la stanza in una specie di retrobottega di elettricista…

Insomma… è un gran lavoro di accoppiamento e di regolazione fine…

L’attrezzo non è per tutti: è scomodo da indossare, va regolato in maniera che sia aderente, e la batteria sul dorso tende a scaldare (fatto positivo in inverno… ma fra poco chissà che caldo!)..

Insomma ..siete avvertiti.. non è affatto semplice usarlo come “strumento” HiFi…

Ma… ma.. vi anticipo le conclusioni: sto ascoltando cose che voi umani….(cit. Blade Runner)

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Inviato

@SimoTocca Simo, dopo il porno hi end, l’ultima frontiera è l’hi end sadomaso? 😜

Inviato

@Zap67 hehehe..😆😆! Vi avevo detto che questo giubbotto “non è per tutti”, no?? 😆😆

A parte le battute… il giubbotto è un pò scomodo… ma solo perché la batteria posteriore sporge e non consente una seduta proprio comoda comoda sulla poltrona…

E poi, certamente, in estate può diventare un oggetto poco confortevole perché la batteria produce un certo calore….

E poi…di certo noi audiofili non siamo abituati ad “indossare” roba da gamers…

Dette queste controindicazioni, per alcuni certamente controindicazioni assolute, ci sono risultati audio che vanno oltre ogni aspettativa, almeno per noi “cuffiofili”..

Fra questi risultati sono rimasto completamente affascinato da qualcosa che non mi aspettavo assolutamente.

Mi spiego meglio: era atteso che le percussioni selvagge della grande orchestra, nella Sagra della Primavera di Stravinsky, avessero con il Woojer un impatto fisico, e questo è accaduto pacificamente e con notevole piacere di ascolto.

Ma quello che mi ha sorpreso è stato invece il “cambiamento” tonale generale, cioè la RAAL ha acquistato “peso” sulle frequenze basse (o almeno questo “recepisce” il cervello) e ha acquistato ancora maggiore tridimensionalità spaziale…con una illusione di “essere proprio là”, in presenza della musica dal vivo è semplicemente stupefacente …e questo con il Requiem di Mozart!

Il coro “esce fuori” in 3 D e con impatto quasi fisico, proprio come dal vivo…

Poi è pur vero che si rischia l’iperrealta”, cioè di andare oltre la realtà sonora della musica dal vivo… ma così coinvolgente che …beh, sì, temo di rischiare “la dipendenza”….

  • Melius 1
Inviato

I trasduttori di pressione fanno recepire una specie di completamento sensoriale.

Tempo fa volli fare un esperimento, banalmente semplice.

Collegai un trasduttore di sub frequenze sul tavolo, ed indossai le cuffie.

Il cervello percepiva le vibrazioni ed elaborava la tridimensionalità di impatto.

Questo progetto è assolutamente silenzioso al contrario.

Bruttino a vedersi, poco pratico ad indossarsi il giubottino... pero' una bella invenzione.

Penserei alla batteria al litio, che se scalda non è un buon segno. Ecco quello è un punto da domandare al post vendita.

Se scalda, la batteria è sottodimensionata, i trasduttori di pressione assorbono molto di più di un mero trasduttore sonico.

Non ci starei sereno ad ascoltare per ore, indossando una litio che scalda... Il litio in questo caso va raffredato...

Inviato
10 ore fa, giuca70 ha scritto:

Penserei alla batteria al litio, che se scalda non è un buon segno

Non è che “scalda” così tanto! È proprio come un cellulare che, durante una lunga conversazione, diventa bello “tiepido”… durante l’inverno non te ne accorgi neppure, ma d’estate il calore in più sulla guancia..ecco te ne accorgi! Quindi no, nessun pericolo ..questo è certo… ma prevedo un po’ di “scomodità in più” con il caldo in arrivo…

Questo giubbotto è un progetto “pilota”, dedicato sopratutto alla realtà virtuale in arrivo e al “gaming”  più che alla musica. Lo si capisce da diversi aspetti del progetto e della realizzazione…

Ma…ma…ecco: ponendo dei “correttivi” audiofili e sopratutto facendo attenzione al segnale che arriva a questo dispositivo (perché funzioni davvero bene sembra voglia un segnale di linea “potente”… che strano, eh?) ecco che si ha una specie di profonda trasformazione dell’ascolto in cuffia: diventa davvero totalmente “immersivo” e insieme “tridimensionale”.

Inviato

Per ascoltare in maniera corretta i sub bassi bisogna regolarne non solo l’intensità, ma anche definirne la simultaneità temporale fra suoni che arrivano all’orecchio e la sensazione aptica, cioè la vibrazione corporea data dal giubbotto.

A questa bisogna si usa una specifica App del prodotto….

Una volta che si accende il giubbotto la App lo identifica come nostro e consente di regolare il volume della cuffia (se si usa l’uscita del giubbotto, ma questo ovviamente non è il mio caso..!), e l’intensità dell’effetto “aptico” .

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Ma ancora più importante è la regolazione del “ritardo” in msec da attribuire alla sensazione aptica (ritardo e non anticipo perché la vibrazione arriva prima del suono…).

A questo proposito ecco perché fino ad ora ho “temporeggiato” e “tentennato” sull’uso di un subwoofer tradizionale in coppia con la RAAL … proprio perché si crea un certo sfasamento fra suono del sub è quello della cuffia….

Qui invece è possibile regolare il ritardo e quindi la simultaneità del suono da cuffia e della sensazione vibratoria..

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Questa possibilità di regolazione fine suggerisce che questo giubbotto non è un divertente giocattolino pensato per i gamers che vogliono una sensazione “forte” dal videogioco, ma anche per la musica e chi l’ascolta….

 

 

Inviato

E questi accorgimenti consentono di entrare davvero in un mondo “nuovo” ed inesplorato… perché la Tridimensionalità della RAAL diventa assolutamente strabiliante in associazione al Woojer Vest…

E no, non sto parlando (ancora) di album dei Pink Floyd, ma …ecco sto ascoltando a “bocca aperta” per “mascella cadente” dalla sorpresa un vecchissimo album RCA, il secondo concerto per violino di Prokofiev….una registrazione degli anni ‘60 rimasterizzata alcuni anni fa dalla Sony..

E come se tutto improvvisamente prendesse “vita sonora” e si ha una impressione di essere immersi in una nuova realtà sonora tridimensionale….

Ancora una volta: non stupiscono tanto i bassi, che ovviamente adesso fanno “vibrare” le ossa, ma sono gli acuti, il violino di Heihfetz, ad essere trasformato: un suono con maggior corpo e maggiore aderenza alla realtà! Eppure…ecco..sul violino il Woojer di certo con arriva! Ma… boh? ..io sento il violino suonare in maniera fantastica ….!

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Inviato

Se questi sono i risultati strepitosi con la musica classica…. Proviamo a vedere cosa succede nel Jazz! Beh..le aspettative sono alte, perché in qualche modo la classica e il jazz si assomiglino sotto diversi aspetti, il primo dei quali è l’uso di “strumenti non amplificati”, almeno nel jazz classico quello di o agli anni ‘60…

L’unica avvertenza che devo tenere bene a mente è quella di non “esagerare” con la manopola del “volume effetti”, sulla App del Woojer….perché la tentazione è quella di cercare un basso che “scuote”, ma sarebbe un errore, perché nella realtà degli ascolti dal vivo, nel jazz, il basso, anche quando “picchia”, si fa “sentire fisicamente”, certo, ma non come “un terremoto”!
Questa è una avvertenza che si dovrebbe sempre tenere presente quando si usa il Vest per un ascolto HiEnd …con la Raal in questo caso…

Inviato

E quindi ecco che allora ascolto adesso questo mitico album di Coltrane….rimasterizzato in formato 24/192….

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La Raal, con l’aiutino del Vest, riesce a dare l’emozione vera di “essere” lá sul posto!! È semplicemente incredibile come il sax di Coltrane si stacchi dagli altri strumenti in una specie di 3D audio…forse anche perché il “tappeto sonoro” di basso e batteria è diventato tattile …!
Eh, ma anche il pianoforte, che occupa la scena al centro e davanti, è diventato “corporeo” e materiale… non vi dico poi l’assolo della batteria proprio del brano che ho postato….

Un risultato così straordinario per chi ama il Jazz…che..ecco… ascoltare la RAAL insieme al Woojer Vest diventa una esperienza unica….

E sottolineo come l’aggiunta del Vest, non so come, riesce a esaltare la qualità audio di una rimasterizzazione fatta a regola d’arte e in formato  HiRes 24/96 o 24/192, piuttosto che una in 24/44… a 44.1 Khz tutto suona un po’ più “povero”, meno spaziale …meno “impattante”… boh??

Inviato

Per confermare questa straordinaria accentuazione dell’effetto spaziale e dell’impatto ritorno un attimo sui miei passi e metto su la recentissima rimasterizzazione in HiRes 24/192 di un famoso album di classica degli anni ‘70, le Overtures di Rossini dirette da Abbado a Londra.

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Basta ascoltare la prima traccia, il Barbiere di Siviglia, per capire…

L’accordo iniziale di pieno orchestrale, che risulta impressionante….e certo, con i bassi “tattili” è gioco facile…

Ma quello che mi “sconvolge” è sentire il pizzicato degli archi proprio come dal vivo, con un brivido di iperrealtá anzi…e sentire come emergono poi i brevi tratti in cui i diversi legni fanno brevi interventi sul tappeto setoso degli archi… l’oboe prima che emerge in tre dimensioni come mai prima d’ora (al minuto 3.40)… poi il flauto che si libra nell’aria…e poi il corno, qualche secondo dopo, a destra, così corposo..così vero…

E poi il crescendo orchestrale rossiniano al minuto 4.30…. Assolutamente impressionante… assolutamente emozionante….quasi commovente….

Se ripenso che ho,ascoltato questo album in CD, negli anni ‘90. per testare la mia prima Stax 007 col suo nuovo ampli valvolare  007t, con il mio Accuphase DP 67, bel lettore di CD… e di come rimasi un po’ deluso del suono ancora un “pò miserino”, con gli archi freddi come il ghiaccio siberiano.. e i bassi un po’ timidi, di poco peso….

A distanza di anni e anni…ricordo tutto molto bene… di come attribuii la prestazione modesta alla pessima registrazione della DG…appena trasferita su CD a 16/44…

E chi se lo sarebbe aspettato oggi, 14 Maggio 2023, ascoltando che quello stesso “disco”, rimasterizzato a 24/192, ascoltato con la Raal sr1a e il Woojer Vest sarebbe diventato addirittura “fantastico” come qualità audio?? FANTASTICO, non uso mai il maiuscolo, ma fatemelo gridare per oggi, che la qualità audio che sto ascoltando adesso è semplicemente fantastica!

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Inviato

Simo, mi fà piacere che tu abbia queste soddisfazioni con l'aggiunta del Vest, ora ti risulterà più facile immaginare il risultato di un ascolto con cuffia + sub, specialmente con cuffie come la SR1a e la MySphere

:classic_wink: 

Inviato

@Nine-r Sto ancora aspettando il sistema SubPac X1 C1 che sembra finalmente essere sulla via della produzione definitiva. Questo Vest per me è stato una specie di “capriccio” che mi sono voluto togliere dopo aver aspettato tanto, inutilmente (ancora, almeno) il SubPac.

Il Vest 3 è certamente pensato più per un videogiocatore che per un audiofilo, questo è evidente.

Purtuttavia, con i numerosi “accorgimenti” che ancora non ho spiegato (lo farò poco sotto), il Vest 3 si sta rivelando uno strumento eccezionale di miglioramento dell’ascolto.

Sono certo che prima o poi proverò anche un subwoofer, ma ci sono due “warning” che fino ad ora mi hanno trattenuto:

1) L’interazione del sub con il mio ambiente, che sui bassi è abbastanza generoso di suo.

2) Il fattore “sincronia di fase” con la cuffia, cioè il tempo di ritardo o di anticipo dei subbassi emessi dal subwoofer e il suono della cuffia. Nel Vest, così come nel SubPac, è appunto prevista una correzione temporale in msecondi… con il subwoofer non lo potrei fare…

 

Inviato

Perché come dicevo sono partito dall’ascolto più difficile, la musica classica, e qui ho avuto (al contrario di quanto si legge in rete) risultati assolutamente strepitosi.

Il limite di questo giubbotto ə che si deve un po’ regolare, come intensità del suono aptico,  a seconda dell’album che si ascolta..o almeno si deve verificare la regolazione impostata volta volta.

Rispetto alla grande orchestra,, infatti, e al contrario di quanto mi aspettassi, con l’organo a canne, quello di una cattedrale. Ho dovuto aumentare l’intensità del suono vibratorio per ottenere l’effetto sperato…

Con il giusto livello di regolazione, però, si ottiene un ascolto di una realtà sonora impressionante…

L’organo di Masaki Suzuki si estende nello spazio, proprio come se adesso mi trovassi nella cattedrale di Nôtre Dame a Parigi, dove sono starò spesso ad ascoltare quel magnifico organo (non danneggiato dall’incendio!) suonato da Oliver Latry, un organista straordinario che ho avuto il piacere di conoscere anche personalmente.

Una sensazione di suono reale davvero notevole…

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Inviato

L’ascolto delle vibrazioni profonde del pedale d’organo mi ha fatto venire voglia di ascoltare il famoso poema sinfonico di Richard Strauss, Also Sprach Zarathustra, la musica diventata famosa perché nella colonna sonora del film 2001 Odissea nello Spazio ( a proposito, Stanley Kubrick e  A. C. Clarke sono stati profetici in largo anticipo: a noi nel 2001 non è successo niente, ma a breve può darsi che l’IA qualche problemino inizi a porcelo..).

La musica è semplicemente spettacolare e “gigantesca” … e in genere la cuffia non riesce a rendere bene il senso di impatto fisico che dal vivo si prova …

Ho scelto, per la bisogna, non la migliore registrazione audiofila (e ce ne sono diverse) ma quella tanto bella come esecuzione di Karajan, quanto tecnicamente brutta come spesso accade per le registrazioni della DG anni ‘70.

La registrazione è povera di bassi è troppo Rocca di acuti, in particolare i pieni dei violìni che a volte suonano davvero troppo forte, innaturali, e “perforanti in timpano”.

Con la RAAL e il Vest succede quasi il miracolo: questa registrazione, pur rimanendo problematica e non riuscitissima, diventa suggestiva è addirittura bella da ascoltare!

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Inviato

Altrettanto spettacolare e “jawdropping” è l’ascolto del jazz fusion di Miles Davis…

Sì, è chiaro che con la classica e il jazz, anche così avanzato e già intriso di elettronica come questo Miles in the Sky, il Vest lascia a bocca aperta per il risultato di..proiettarmi dentro la sala di ascolto!

No, non sento “pugni nello stomaco” o tremare i pavimenti, ma ascolto un basso fisico di impatto straordinario, e non dico straordinario solo per l’ascolto in cuffia ma…proprio in generale!, ma anche un basso che non sembra mai “debordare”…

Anche qui: alla fin fine sembra che della presenza del Vest si avvantaggino più gli acuti e i medi che i bassi! Nel senso che colpisce molto il nuovo “equilibrio” sonoro, dove il miglioramento più evidente, all’inizio, è proprio sulla gamma acuta, molto più dolce e naturale e rifinita, è quella media, più presente e più trasparente. Boh?? Che dire?? Strano, eh? Eppure a me sembra sia proprio così..

 

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Inviato

Non ho parole.

Veramente.

Cuffie come questa non hanno i bassi, mi sembra ovvio.

Indossare un giubbotto, la batteria che scalda e neanche consente di appoggiare la schiena, cavi e cavetti, applicazione, regolazione delay e via dicendo per superare una "ovvia" mancanza dovuta al progetto?

Ve l'avevo anche chiesto se con questa raal si perdevano per strada i bassi, mi avete risposto che li aveva e regolando le "alette" si mitigava la dispersione.

Oltretutto questa "cuffia" non costa così poco e ora pure la scomoda appendice da 600 euro bisogna sobbarcarsi? 

Simone che dirti?

No, davvero non ho parole.

Magari facci sapere quando ti romperai i testiculi e tornerai semplicemente ad ascoltare in cuffia e soprattutto ad ascoltare soltanto musica.

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