Vai al contenuto
Melius Club

Wojeer Vest 3 e Raal SR1a: bassi “tattili” per la Raal …e non solo per la Raal…


Messaggi raccomandati

Inviato

@djansia Rispondo solo adesso al tuo post pieno di ironia bonaria in quanto sono stato ad “aggiornarmi”, divertendomi, al Munich HiEnd… tre giorni di full immersion.

Ti ringrazio per darmi la possibilità di sottolineare diversi punti che, a quanto pare, non ero risuscito spiegare bene, e quindi vado in ordine.

Il 18/5/2023 at 23:44, djansia ha scritto:

Cuffie come questa non hanno i bassi, mi sembra ovvio.

Ovvio…che ovviamente (😂🤣) non è assolutamente così! La Raal SR1a ha non solo i bassi più “giusti” che io abbia mai sentito, ma anche “il baricentro sonoro” (spostato in basso) assolutamente e straordinariamente naturale, o meglio reale. Come si diceva con @MCnerone e con @best56, la Raal ha bisogno di essere amplificata in maniera corretta, ma una volta fatto è una cuffia capolavoro!

Proprio nel Thread dedicato alla Raal (…la non cuffia..) aperto da @best56, ho scritto diverse note sull’ascolto “liscio”, prima di aggiungere il Vest3.

A quei miei pochi post recenti ti rimando per una lettura (studio) approfondita, ma in sintesi io (che la cuffia l’ho a casa, insieme a diverse altre fra cui la tua Sony Z1r) affermo esattamente il contrario di quanto tu, con una certa leggerezza, scrivi. La Raal ce li ha i bassi, hai voglia! L’unica cosa ovvia è che, prima di parlarne, magari andrebbe ascoltata un attimino… o no??

Il 18/5/2023 at 23:44, djansia ha scritto:

Indossare un giubbotto, la batteria che scalda e neanche consente di appoggiare la schiena, cavi e cavetti, applicazione, regolazione delay e via dicendo

Ho volutamente segnalato fin da subito, alcuni limiti del giubbotto Vest 3 ma approfitto delle tue affermazioni, completamente sbagliate, per puntualizzare diverse cose.

Quello che scalda in realtà, più che la batteria, è il piccolo amplificatore che fa muovere i sei altoparlanti dei sub bassi. Invero fino ad ora, che è stato un Maggio fresco fresco, non ho avuto nessun fastidio anche dopo 3 o 4 ore di ascolto. Ho solo segnalato che forse da Giugno in poi, con temperature alte, questo potrebbe essere un fastidioso limite. D’altra parte anche ascoltare la cuffia, penso alla Sony Z1r, quando è caldo per me diventa molto poco piacevole e infatti ricorro solo a cuffie “aperte”, come la Raal o la Stax Sigma. Sono circa 3 mesi “roventi” che però ecco… non sono i 12 dell’anno intero! Poi su questo aspetto vi saprò dire meglio in seguito..

Puntualizzo però che io il giubbotto lo indosso e rimango comodamente seduto sulla mia poltrona, super comoda, dedicata all’ascolto… massimo confort da questo punto di vista… cavi e cavetti? Boh? Quali? Solo un cavetto di connessione di cui non mi accorgo neppure, ma potrei utilizzare trasmissione Blue Tooth (magari poi ci provo..).

Insomma…a dire il vero sembra proprio che io non mi sia spiegato bene! Indossare un giubbottino non è questo granché di scomodità o di perdita di tempo.. 30 secondi circa… e poi mi metto bello comodo stravaccato sulla mia solita poltrona! Con la schiena comodamente appoggiata allo schienale come sempre! Ecco.. mi sono spiegato? Spero di sì, adesso!

Il 18/5/2023 at 23:44, djansia ha scritto:

Oltretutto questa "cuffia" non costa così poco e ora pure la scomoda appendice da 600 euro bisogna sobbarcarsi? 

Posto che costa molto di più amplificare questa cuffia a dovere (oddio, anche amplificare una Stax a dovere non è proprio economico… ma neppure una Abyss, no?), mi spiace di non essere riuscito a spiegare bene il motivo per cui ho preso il Vest.

Il motivo è legato non alla Raal ma proprio all’ascolto in cuffia! È l’ascolto in cuffia che manca dei “bassi tattili”, anche con la Sony che di bassi ne ha tanti (per alcuni troppi..) ma sono tutti bassi che entrano nel canale uditivo e/o fanno vibrare la zona periauricolare (squama del temporale, in congiunzione con il parietale e occipitale, e la piramide dello sfenoide, quindi la base cranica…).
Fu proprio la Sony, negli anni ‘80/‘90. a introdurre sul mercato un cuscino con altoparlante da aggiungere alla sue cuffie, per far sentire non tanto “più bassi”, ma per riprodurre in maniera più naturale, quindi reale,  la strada che fisiologicamente seguono i suoni più bassi, nel corpo umano, bassi che fanno vibrare ossa e muscoli stimolando appositi propriocettori (su questo torneremo in seguito). Insomma, bastava leggere il titolo: parto dalla Raal perché è cuffia specialissima nel creare uno spazio tridimensionale…ma poi, tranquillo, arrivo anche alla Sony! 🤭

Il 18/5/2023 at 23:44, djansia ha scritto:

Magari facci sapere quando ti romperai i testiculi e tornerai semplicemente ad ascoltare in cuffia e soprattutto ad ascoltare soltanto musica.

Ti ringrazio per la tua preoccupazione nei miei riguardi, ma ti ricordo che la musica dal vivo la ascolto di media almeno due o tre volte alla settimana! Anche a Monaco sono stato una sera all’Herkulees Saal ad ascoltare la splendida orchestra della Radio Bavarese (una delle migliori 10 del mondo..). No, non mi faccio mancare niente, e la musica la ascolto…ti ringrazio…e ovviamente sto ascoltando in cuffia…what else? cit. Nespresso..

Il 18/5/2023 at 23:44, djansia ha scritto:

Simone che dirti?

No, davvero non ho parole

Ecco… questa sarà la tua reazione quando davvero avrai occasione di ascoltare la Raal con il Vest: ti mancheranno le parole per la sorpresa! A casa mia sei invitato se vuoi…ma occhio, che poi rischi di tornare a casa e buttare in un cassonetto la solita cuffia… il rischio è concreto…

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

Intanto grazie, ora non posso leggere con la giusta attenzione, lo farò con piacere più tardi.

Inviato
12 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Ho volutamente segnalato fin da subito, alcuni limiti del giubbotto Vest 3 ma approfitto delle tue affermazioni, completamente sbagliate, per puntualizzare diverse cose.

Le mie affermazioni sono piuttosto impressioni.

Le tue sono affermazioni. 

Il 6/5/2023 at 00:42, SimoTocca ha scritto:

mi sono imbarcato in una serie di prove con fili, cavetti, adattatori… ho trasformato la stanza in una specie di retrobottega di elettricista…

Insomma… è un gran lavoro di accoppiamento e di regolazione fine…

L’attrezzo non è per tutti: è scomodo da indossare, va regolato in maniera che sia aderente, e la batteria sul dorso tende a scaldare (fatto positivo in inverno… ma fra poco chissà che caldo!)..

 

Il 6/5/2023 at 15:51, SimoTocca ha scritto:

… il giubbotto è un pò scomodo… ma solo perché la batteria posteriore sporge e non consente una seduta proprio comoda comoda sulla poltrona…

E poi, certamente, in estate può diventare un oggetto poco confortevole perché la batteria produce un certo calore….

Capito? Mie impressioni su tue affermazioni. 

Cerco sempre di mettermi nei panni, l'empatia quasi, di chi come te ha una evidente passione per la musica perché frequenta quella dal vivo e quella registrata, riprodotta diciamo, ma ha anche una altrettanto evidente se non superiore passione per l'oggettistica, apparecchi e via dicendo.

Ascoltare in cuffia full size per me è un ripiego, ascoltare in auricolare o con iem e un ripiegare sul ripiego. Amo l'ascolto in cuffia soprattutto perché soddisfa quella che è una personale "malattia": scavare tra le tracce, scoprire cosa c'è, scovare gli strumenti, gli effetti, il missaggio, l'edificazione in pratica del brano.

È una fisima personale, un disco non si ascolta così. Si mette una cuffia in testa, si preme play e basta perché al resto, l'emozione e via dicendo ci deve pensare il contenuto. 

La fisicità del suono poi è diversa. Un conto è quella trasmessa dallo strumento all'ascoltatore, un altro è quella trasmessa dallo strumento all'esecutore.

Questa fisicità te la possono dare i diffusori, incluso il subwoofer a mio parere, come ascoltare e non un giubbotto attrezzato con una cuffia.

La fisicità come esecutore ce la scordiamo se appunto non siamo anche musicisti.

È un discorso un poco complicato il mio e insisto personale.

Inviato

@djansia Il tuo modo di ascoltare la musica è cosa buona e giusta, per molti versi condivisibile.

Vedo che hai davvero “studiato” quanto ho scritto, e questo mi fa piacere perché mi ricompensa di tutto lo sforzo di scrittura e divulgazione.

E quindi, certo, fai bene a citarmi ma …ma le mie frasi non devono essere estrapolate dal contesto, se no tutto può essere vero o falso, tutto può diventare il contrario di tutto.

Quando ho detto che all’inzio ho fatto prove con cavi e cavetti, tanto che sembrava, la mia sala, una bottega da elettricista, questo non vuol dire che poi …trovata la configurazione giusta i cavetti si siano ridotti ad un solo semplice cavetto ….

Quando ho detto che la batteria sporge un po’ dietro..l’ho detto quando ho iniziato a fare le prove, prima di trovare un modo più corretto di indossare il giubbotto, regolandone la lunghezza delle due o tre cinghie..

Dopo di che poi l’ascolto in poltrona è diventato comodo come sempre…o quasi.

Le mie parole vogliono e volevano essere un avvertimento, uno warning, a non acquistare l’oggetto “a scatola chiusa”, a simpatia, perché il giubbotto ha le sue peculiarità e appunto  potrebbe non essere adatto a tutti.

Le mie parole però non volevano innescare fantasie ed elucubrazioni fuori dalla realtà.

59 minuti fa, djansia ha scritto:

Questa fisicità te la possono dare i diffusori, incluso il subwoofer a mio parere, come ascoltare e non un giubbotto attrezzato con una cuffia.

Ecco, ancora una volta si torna al punto essenziale: tu esprimi un parere senza conoscere né la cuffia né il giubbotto. Ti pare cosa da poco? Un parere lo si da dopo avere fatto esperienza, se no che parere è?? O no??

Io esperienza l’ho fatta e non solo con la cuffia ma anche con i diffusori, le mie amate Maggies, e so bene cosa intendo per “fisicità.
Parlare per esperienza, magari sbagliando certo, e chi dice di no, è sempre assai diverso che parlare senza sapere di quello di cui si parla, non trovi?

L’alta fedeltà ha sempre avuto un solo scopro: quello di restituire e far ascoltare la musica come è nella realtà dal vivo (sinfonica, jazz) o anche come è stata pensata in studio dall’ingegnere del suono, in entrambi i casi nella maniera più fedele possibile.

Poi ognuno può fare le “proprie declinazioni” di questa definizione… ma l’alta fedeltà vuol dire solo quello che ho scritto sopra! Semplice semplice…

Se la RAAL e il Vest3 mi avvicinano all’evento dal vivo..per me è già una buona cosa…

Poi di sicuro la RAAL me la tengo stretta… mentre magari al posto del Vest 3 potrà arrivare il SubPac che sto aspettando da mesi e mesi, oppure anche un subwoofer esterno.. chissà…

In fondo la nostra comune passione per l’alta fedeltà non è che un hobby è come tutti gli hobby richiede un po’ di tempo e un po’ di denaro per essere soddisfatto..

Pur non costando poco in assoluto, il giubbotto dico ma…anche la cuffia Raal… ecco dopo essere tornato fresco fresco dal Munich HiEnd, dove in ogni saletta solo i diffusori era più facile che costassero più di 100.000 euro che meno.. ecco i 600 euro del giubbotto non sono una spesa così ingente.. a potersela permettere ovviamente..

Tutto qui… continua a seguirmi, che poi fra un po’ spiego meglio come ho fatto il collegamento cuffia giubbotto, cosa ho utilizzato è il confronto fra le diverse soluzioni possibili..😉

 

Inviato
7 ore fa, SimoTocca ha scritto:

L’alta fedeltà ha sempre avuto un solo scopro

Volevo scrivere: L’alta fedeltà ha sempre avuto un solo scopo…

Scopo …non scopro…hehe

Inviato

Io ho preferito "adattare" una poltrona inserendo un woofer nello schienale, a pochissimi cm dal corpo.

Sono anni che vado avanti cosi e oltre a costare meno il suono è più "naturale" perchè riprodotto da woofer e non da "vibratori".

Soprattutto è molto più comodo.

Inviato

@pfsoft Certamente questa è una opzione che avevo preso in considerazione, e ancora non l’ho mica scartata! È che la tua soluzione assomiglia molto al progetto SubPac, progetto che è rimasto  “incagliato”  da due anni … ma che appunto era particolarmente intrigante perché progetto pensato per l’audio, specie per i professionisti del missaggio e della registrazione..

In mancanza del SubPac (che però rimane già ordinato..e spero bene che prima o poi..) mi sono voluto togliere lo sfizio di provare i bassi trasmessi al corpo senza suoni esterni…

 

acusticamente
Inviato

@SimoTocca  questo subpac certamente incuriosisce.

Ma a grosse linee la situazione tempistiche com’è ?  Hanno dato qualche indicazione sulla produzione o è tutto nel vago più totale ?

Inviato

@acusticamente Guarda … io come acquirente sono stato invitato sulla piattaforma ufficiale SubPac su Discord. E lá sopra la gente è molto molto arrabbIata per questi ritardi…

Perchè tutti noi abbiamo pagato per un oggetto che sembrava in produzione e non abbiamo investito in una start up..! Comunque sia, chi ha chiesto i suoi soldi indietro.. li ha avuti… io non li ho rischieri.. perché nel frattempo il costo del SubPac è raddoppiato… e io spero sempre che…beh, prima o poi mi arrivi!

Il progetto SubPac è un progetto audio, anzi audio professionale, mentre il Vest è più un progetto che nasce per il gaming…

acusticamente
Inviato

@SimoTocca beh, certamente non è una situazione che fa piacere a chi ci ha messo dei soldi, e appunto strana (forse si potrebbe anche dire altro) visto che non è una start up. Peccato perché l’idea è interessante e tu stesso hai confermato l’utilità e validità di questi sistemi.

Inviato

In attesa del SubPac, mi ero appunto incuriosito alla questione del suono, in particolare, dei bassi, trasmessi come vibrazione … e per questo ho appunto acquistato il Vest3.

Mi pare di essere stato chiaro fin dal mio primo post, e ho appunto detto che sono di certo uno dei primi a sperimentare questa tecnologia in associazione ad una cuffia di alto livello qualitativo.

E allora facciamo un passo indietro e devo rispondere alla domanda: l’uso del Vest3 è immediato, a tipo plug ‘n play? 
Lo è, facile e immediato, qualora si usi il Vest come amplificatore anche per cuffie (un ampli non molto potente che non “riesce a pilotare” cuffie di un certo impegno, quali le planari a tipo Susvara o Abyss o alcune dinamiche… ).

Nel mio caso però, che ho acquistato il Vest per ascoltarlo con la RAAL, il plug ‘n play non è ovviamente possibile.

Ma è tuttavia semplicissimo qualora si usi l’ampli Schiit Jot R per pilotare la RAAL. L’ampli Jot ha infatti anche un’uscita posteriore per la linea, e quindi basta connettere il Line Out del Jot all’ingresso Line del Vest3 con un cavetto a Y, che inizi con prese RCA maschio (o XLR come uso io) e termini con un pin jack stereo di 3,5 mm.

2-ABE0296-EF4-F-4-E5-B-8076-F8-F0-FF9-C8

L’ampli Jot R è infatti dotato nel retro di un’uscita Pre, sia RCA che XLR, che è attiva anche quanto l’ampli è usato per pilotare la RAAL…. 
Collegando il cavetto a Y (anche su Amazon si trova, a pochi euro…) bastano pochi secondi per essere in grado di ascoltare sia la RAAL che “ascoltare” il Vest3 in contemporanea.

Insomma… tutto molto semplice e immediato… tanto che torna ad essere un plug ‘n play o quasi..

6-F42-D027-6767-4372-92-EE-391-C221-F725

 

Inviato

E quindi… è proprio con il Jot R che ho iniziato i miei ascolti e ho scritto le mie prime impressioni..

Poi ho voluto provare anche usando l’uscita Rec Out del Pre Audio Research e anche in questo caso.. un nell’ascolto… ovviamente in questo caso si vede il cavetto bianco e quello verde, cavetti Oyade dall’eccellente rapporto qualità/prezzo, che in questa configurazione vanno dall’uscita XLR del Jot R al giubbotto Vest, collegati con una terminazione a Y…

Qualche cavetto in più… che per adesso sono stati lasciati così, “volanti”, per un ascolto della RAAL ancora più coinvolgente… 

AB156207-86-B5-41-B4-B874-FD01-E0-E02284

 

  • 2 settimane dopo...
Inviato

E allora vado a “precisare” quanto segue, con ascolto fatto proprio con la RAAL collegata come sopra al pre AR e al finalone in classe A.

Con il Vest, la RAAL è riuscita a “teletrasportarmi” nella sala dove Claudio Abbado ha registrato la sua ultima versione della nona sinfonia di Schubert, la Grande. 
Mai ascoltata così “vera”, con le sue imperfezioni legate alla sala dove l’orchestra Mozart suonava a Bologna, con i bassi molto presenti e “un po’ lunghi”…

L’ascolto così vero e realistico mi ha consentito, forse per la prima volta, di apprezzare questa straordinaria ultima registrazione di Abbado come mai in passato (e come mai, forse, per la maggior parte dei critici musicali che non ha ascoltato questo album nelle condizioni ideali!).

Una bellezza sconvolgente è stato poter apprezzare, finalmente, il dialogo serrato fra l’oboe di Lucas Macias Navarro e il clarinetto di Alessandro Carbonare, il corno di Alessio Allegrini e il flauto di Jacques Zoon, tutti in primo piano, tutti con una chiarezza individuale impressionante.

Una vera e propria emozione, profonda… da lasciare senza ulteriori parole..

image.jpeg.fe9842c7ecff4d3f643a64d5e3715876.jpeg

 

  • 4 mesi dopo...
Inviato

Dopo la pausa estiva…perché indossare il “giubbotto bassi” e cuffia, con i 40 gradi all’ombra dell’estate appena trascorsa… ecco a casa mia che, per scelta, non ho aria condizionata..sarebbe stata una specie di follia…

Ecco dicevo, dopo la pausa estiva, stamane metto nuovamente mani all’impianto con le RAAL e con questo giubbotto Vest per i subbassi.

E inzio ad ascoltare, giusto per “scaldare l’atmosfera”, la quinta di Beethoven diretta da Karajan nel 1976/77, nella nuova rimasterizzazione HiRes della DG a 24/192.

Una quinta di Beethoven elettrizzante, rapinosa per la velocità di esecuzione e la dinamica, a mio avviso, insieme a quella mitica di Kleiber jr. a Vienna, la più bella mai registrata.

E in questa nuova veste digitale, poi, la qualità audio è stupefacente… se vi capita ascoltatela e ditemi anche la vostra..

B4-D99865-166-C-48-E3-9117-D3-CA5620-E89

 

  • Melius 1
Inviato

Ecco… dicevo, cosa succede ad ascoltare questo album con la RAAL e il Vest?

Succede che come mai prima in vita mia sono stato “proiettato” nella sala pentagonale della Philharmonie di Berlino… 

Fate attenzione: questo secondo ciclo Karajan lo volle registrare anche perché proprio allora stava nascendo la Quadrifonia e Karajan si era appassionato a questa nuova tecnologia. È proprio pensando alla quadrifonia, Karajan aveva registrato tenendo conto dell’ambiente e dei riverberi, in modo da far sentire “immersi nel suono” gli ascoltatori.

Poi, per limitazioni tecniche (degli impianti domestici dico, la quadrifonia non prese mai davvero il via..) quelle registrazioni uscirono in stereo convenzionale.

Ne esiste adesso anche una versione in Dolby Atmos, ma in cuffia non mi è sembrata niente di che (ascoltata con le Campfire Andromeda iem).

Ma… ascolto il file “normale”, cioè stereo, in HiRes da Qobuz con questo impianto RAAL + Vest, ecco che accade una specie di magia: si ascolta anche tutta la sala, non solo l’orchestra di Berlino.

Come sia possibile questo, a dire il vero,  non saprei spiegare… però ecco il mio corpo, non solo le mie orecchie, si ritrova immerso nella sala a pentagono dei Berliner…

Ascolto bellissimo che mi ripaga delle ore passate a “capire” come settore il mio impianto per far “suonare bene” insieme sia il giubbotto Vest che la RAAL…

È qualcosa di magico. Ho ancora il vinile originale degli anni’70, che suonava bene sul girapadelle, lo ricordo. Il CAD invece suonava “harsh”, ruvido e sgradevole sugli acuti, con orchestra “striminzita” nello spazio, sia in cuffia che con le Magneplanar.

Stamani la magia non è solo “spaziale”: riguarda anche, forse sopratutto, il “tono”, il baricentro orchestrale. L’eccesso di acuti e la povertà dei bassi profondi del CD ascoltato allora stamani sono un pallido,ricordo. L’orchestra suona adesso con tutta la sua autorevolezza, con il baricentro vero spostato molto più in basso, proprio come dal vivo.

Un ascolto che tutti i cuffiofili dovrebbero fare per “rendersi” conto di quanto una cuffia possa dare un suono reale sia come tono, sia come “peso”, sia come effetto spaziale anche con album stereofonici pensati per essere riprodotti da due diffusori…

Inviato

Cambio  genere musicale … e passo ad ascoltare l’iconico album dei Pink Floyd appena rimasterizzato per il 50esimo anniversario in HiRes 24/192.

Fin dal battito cardiaco che apre la prima traccia, in crescendo, è evidente come la fisicità, l’impatto fisico adesso sia così importante da cambiare anche la modalità in cui “in genere” ho ascoltato questa traccia fino ad ora..

Ascolto diverso sia dalle cuffie che dai diffusori..Sì perché la RAAL essendo una cuffia aperta  e speciale per lo spazio, offre sensazione di “essere lá” in mezzo, circondati dall’ambiente ..  ma offre anche note chiare e cristalline come solo un altoparlante a nastro ben progettato è in grado di riprodurre… e quindi l’effetto dai passi affrettati e poi di corsa, che da sinistra passano a destra sono impressionanti per “realtà”….

Ma adiuvate dal Vest ecco che l’impatto fisico del basso, della batteria e di tutte “le diavolerie elettroniche di sottofondo” riprodotte con un synth, così come il ticchettare degli orologi è proprio …”fisico”… fino a che la sveglia non mi ha fatto sobbalzare sulla poltrona! 
Ascolto splendido anche delle voci… ma che lo dico a fare? Se questo combo riusciva a riprodurre alla perfezione le voci del basso, del tenore, della contralto e del soprano nell’a nona di Beethoven, perfette e naturali.. ecco che le voci dei Pink Floyd suonano bellissime, senza un filo di sibilante…senza mai essere né troppo in primo piano né troppo arretrate ..come invece capita da ascoltare spesso …anche da impianti audio milionari..

Ma è l’impatto d’insieme che stupisce nella celebre Money, dove poi però si ascolta a destra un assolo di tromba che viene fuori così vera e naturale che …aò sembra Miles Davis! …roba che mica ci avevo fatto caso fino ad ora.

Batteria che fa vibrare tutto i corpo, così come il basso… ..Money ..is a crime..!

Cosi come il sax ..sempre sulla destra in Us and Them sembra vero… ma anche nello spazio dico!  Il sax è a destra e le voci più in aventi a centro-destra… una illusione davvero credibile.. 

DDC9-BBE2-C841-4267-9688-D96-C1967-D214.

 

Inviato

Ritorno “un attimo” sulla musica classica, perché ci sono composizioni che in pratica è impossibile ascoltare nel proprio salotto con le stesse emozioni che si hanno dal vivo… impossibile con qualunque impianto si abbia, anche con diffusori letteralmente milionari come i più grandi Magico e Wilson… ci si avvicina magari, ma non si ha la stessa impressione..

Sono composizioni per orchestra enorme e coro altrettanto grande e magari con con cantanti solisti..

Fra queste composizioni, che non ho mai ascoltato “come dal vivo” ci metto il Requiem di Verdi, la nona di Beethoven e diverse sinfonie di Mahler.

Con qualsiasi cuffia provata (e ho provato dalla Abyss 1266 alla HiFiMan ShangriLa) la scala dinamica è troppo grande per poter avere la stessa sensazione che si ha dal vivo, quando da un assolo di flauto si passa, per esempio, all’esplosione di un orchestra da 150 elementi è un coro di cento voci.

Visto il risultato strepitoso con la nona di Beethoven sopra riportato, ieri sera ho voluto fare la “prova del nove” con la seconda sinfonia di Mahler, una sinfonia con organico orchestrale e di coro davvero enorme.

Ho ascoltato questa sinfonia di recente dal vivo, in una delle migliori sale del mondo, la nuova sala Zubin Mehta dell’Opera di Firenze, sinfonia diretta appunto da Zubin Mehta (forse la più bella registrazione fra le decine e decine sul mercato, proprio la sua degli anni ‘60 a Vienna).

E mentre ascoltavo a teatro pensavo, fra me e me, che davvero è impossibile riprodurre a casa propria simili passaggi sonori, che vanno dal pianissimo al fortissimo, sempre con un suono “pulito” e reale, in cui si riesce a distinguere ogni singolo strumento anche nei pieni orchestrali e corali..

E da qui.. ecco.. l’idea di mettere alla prova questo combo…usando l’album in HiRes appena uscito e registrato live a Londra… una bellissima registrazione sotto ogni punto di vista..

1-EF431-E4-9-D72-4-C00-8-CB0-3-D9489-EC8

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...