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Shalom, le suore bresciane dell'orrore


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Inviato

Dopo svariate inchieste dei CC concluse in passato con processi-farsa che hanno visto l'assoluzione di tutti i responsabili, finalmente un'inchiesta documentata e ricca di testimonianze di prima mano scoperchia il pentolone di ciò che a tutti gli effetti sembra un lager nazista comandato da suore. In italia. Oggi. A pochi passi da Milano.

 

Una nuova indagine della magistratura è in corso grazie a questa inchiesta, guardate qualcuno dei video.

Quando lo stato latita nella protezione dei più deboli, nascono le peggio realtà con il solo compito di brutalizzare e nascondere sotto al tappeto esseri umani.

 

https://www.fanpage.it/milano/ispezione-dei-carabinieri-alla-shalom-la-comunita-degli-orrori-dellinchiesta-di-fanpage-it/

 

https://www.fanpage.it/backstair/story/shalom-la-comunita-degli-orrori/

 

Questa giovane ragazza racconta le violenze subite dentro alla comunità dall'età di 11 anni:

 

https://youmedia.fanpage.it/video/aa/ZEf86eSwiY4EIjvG

 

Serena Rentoni aveva 11 anni quando è arrivata alla Shalom, nel 2011, per problemi comportamentali. “Ero ritenuta ingestibile, ero molto agitata. Mia madre, tramite un prete, ha deciso che mi serviva un posto che mi raddrizzasse”. (...) Il clima che si respirava dentro la comunità era di “paura e sottomissione” e la suora era “lodata da tutti come se fosse Dio”. Ma non c’era alternativa, spiega ancora Serena: “Se non facevi come dicevano loro, finiva veramente male”. E cioè, spiega ancora l'ex ospite, si andava in laboratorio a lavorare o si finiva in silenzio: “Sono stata in laboratorio anch’io, a fare le guarnizioni, avevo 11 anni”. 

Serena ricorda le notti passate in punizione, sveglia, ma anche la violenza fisica perpetrata dalla responsabile: “Io mi ricordo di tante volte in cui Rosalina me le dava. Mi sono beccata tante di quelle sberle da lei, ché io non andavo a scuola perché avevo i capillari rotti in faccia”.

 

 

 

 

 

Inviato

Di "comunità" del genere ce n'è più di qualcuna, di fatto sono dei manicomi privati in stile pre-basagliano, delle istituzioni totali quasi carcerarie assolutament eprive di garanzie.

Il non detto e non "dicibile" è che una buona parte dei familiari dei degenti conosce i trattamenti ed esercita quantomeno la "non opposizione" (per non dire espressamente che li approva) 

La politica tipicamente si butta a pesce nel far si che si attivino le opportune coperture. 

  • Melius 2
Inviato

@Martin Certo. Ma siamo sotto la soglia di umanità. Molto sotto.

 

Punizioni corporali, psicologiche, massiccia somministrazione di psicofarmaci senza controllo medico, abusi di ogni tipo, lavoro coatto.

Persino umiliazioni psicofisiche a disabili.

Ribadisco, guardatevi i video girati all'interno e le testimonianze degli "ospiti" che si sono salvati.

 

Roba che se oggi la fanno ad un cane insorge mezzo mondo.

 

Ma se la fai ad una ragazzina difficile di 11 anni, ad un depresso o a un disabile a quanto pare non frega niente a nessuno.

 

  • Melius 1
Inviato

Aggiungo: un settimanale diocesano bresciano, dopo che tutto ciò è venuto alla luce titola così:

 

"Il male è la droga, non chi la combatte"

 

Peccato che: a) i tossicodipendenti siano una piccolissima minoranza degli ospiti di Shalom b) la legge umana e divina non ammette l'uso di violenza per scopi medici, psicologici, riabilitativi, religiosi o educativi.

 

Avvenire invece si lancia in un articolo cerchiobottista in cui da un lato stigmatizza, dall'altro già assolve:

 

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/l-inchiesta-giornalistica-all-interno-della-strutt

 

Quindi qui c'è proprio una tara di fondo: la violenza è insita in queste persone.

 

  • Melius 1
Inviato

San Patrignano, non dimentichiamo nemmeno quello. Di Shalom ne avevano parlato da Formigli.

Inviato

Mi pare che anche un figlio illegittimo di Mussolini fu internato in un luogo del genere...

Inviato
1 minuto fa, 31canzoni ha scritto:

San Patrignano, non dimentichiamo nemmeno quello. Di

Si ma queste care suorine portano un crocifisso sul petto. E non si occupano se non in minima parte di eroinomani. 

extermination
Inviato

Qualche settimana fa su piazza pulita ho visto un reportage di Formigli. La cosa strana che molti genitori dei figli all'interno di questa struttura, pur avendo preso atto delle brutali modalità, rinnovavano il sostegno a suor ..non ricordo il nome responsabile della struttura.

Inviato
6 minuti fa, Velvet ha scritto:

Si ma queste care suorine portano un crocifisso sul petto. E non si occupano se non in minima parte di eroinomani. 

Non era una difesa delle suorine, era solo per ricordare che quei lager legali sono diffusi molto di più di quello che si possa immaginare e ve ne sono anche di laici.

Inviato
47 minuti fa, bluesman74 ha scritto:

Nulla di nuovo, suore e preti, gente da evitare.

Eccoti, come sempre di un erba un fascio. Si prende chi è responsabile di queste cose e lo si mette in galera, si lasciano invece gli altri liberi di continuare a fare del bene. 

Superficialità allo stato puro. 

Inviato
51 minuti fa, extermination ha scritto:

La cosa strana che molti genitori dei figli all'interno di questa struttura, pur avendo preso atto delle brutali modalità, rinnovavano il sostegno a suor .

Guarda, su questo nessuno mette becco. Ci sono situazioni di disagio in cui genitori non riescono a badare a sè stessi figuriamoci a dei figli che vengono purtroppo vissuti come un peso.

Il punto è che non deve essere permesso in alcuno modo che esseri umani vengano trattati peggio di bestie, oltretutto in luoghi che si fregiano di simboli e sovrastrutture che rimandano a tutt'altro concetto di carità e fratellanza.

 

  • Melius 2
Inviato
1 ora fa, Guru ha scritto:

Mi pare che anche un figlio illegittimo di Mussolini fu internato in un luogo del genere...

E basta a parlar male di Mussolini, che bolas.

Inviato

Stavolta sono completamente d’accordo con voi.

Trovo pure incredibile la prima assoluzione, queste vere e proprie sette dovrebbero essere chiuse.
Non e’ una questione di religione, San Patrignano era laica ed era pure peggio, ci sono stati proprio i morti, e’ incredibile che lo stato abdichi a queste “comunità’” lasciate in mano ad esaltati incompetenti e ex tossici.

  • Melius 1
Inviato

Qui si intuisce il perchè questa cosa è rimasta coperta per decenni ed ha passato indenne un paio di processi:

 

La comunità di recupero dei vip

Suor Rosalina nel tempo si è fatta conoscere, intessendo rapporti col potere locale ed ecclesiale. Nei pochi giorni all’anno in cui la comunità si apre all’esterno, i saloni di Shalom sono frequentati da sindaci e consiglieri dei comuni vicini, magistrati, poliziotti fuori servizio, facoltosi imprenditori locali, uomini e donne di fede. Ma Suor Rosalina con la sua attività pluridecennale è riuscita ad andare ben oltre i confini della provincia bresciana, attirando anche personaggi di spicco.

Sono tanti i volti noti che hanno frequentato e frequentano la comunità.  Il commissario tecnico della nazionale di calcio italiana, Roberto Mancini, è stato alla Shalom più volte, l'ultima durante le festività pasquali del 2023. Suor Rosalina sostiene addirittura che nel 2019 avrebbe profetizzato la vittoria degli Europei, perché Mancini sarebbe stato protetto dalla Madonna. Grazie a questo rapporto i ragazzi della comunità hanno avuto la possibilità di disputare una partita contro la nazionale cantanti. Poi ci sono Marco Masini e Francesco Renga, che in più occasioni hanno fatto visita alla suora e alla sua comunità, Giuseppe Povia che ha cantato in diversi concerti organizzati da suor Rosalina, e Luisa Corna, originaria di Palazzolo e sorella di una delle volontarie della comunità, che ha deciso addirittura di sposarsi all’interno di Shalom, lasciando l’organizzazione delle sue nozze proprio a Suor Rosalina.

 

E qui aggiungiamo orrore all'orrore:

 

I bambini all'interno

Dentro Shalom, oltre alle persone con problemi di dipendenze, a quelle affette da patologie psichiatriche e da disturbi alimentari, c’è anche il gruppo delle mamme con i loro bambini, costretti, tutti, a sottostare alle stesse regole. “Se tu crei un problema, anche se sei mamma, vieni mandata in punizione e subisci la punizione”. A parlare è una ex ospite della comunità, scappata dal compagno violento e arrivata in comunità con una bambina e incinta di qualche mese. “Sono stata in punizione più volte: una volta, incinta di 4 mesi, solo perché avevo chiesto di essere dimessa dalla comunità, convinta che quel posto non fosse quello giusto in cui far crescere le mie bambine. Mi hanno isolata alla legnaia, in punizione stretta, dovevo lavorare in piedi alle guarnizioni. Quando venivo messa in punizione, la mia bambina, che aveva pochi anni, era affidata a un’altra mamma ospite della comunità. Mia figlia non mi ha visto per quattro mesi, è stata allontanata da me e potevo vederla solo di notte, mentre dormiva”. “Quando dovevo partorire, – racconta – sono stata costretta a partorire in un ospedale scelto da loro. Qui avevo una sentinella, una vecchia della comunità, che è stata in camera con me giorno e notte per controllare quello che facevo e soprattutto quello che dicevo al personale dell’ospedale. Volevano persino che il braccio destro della suora, un uomo, entrasse in sala parto con me”. La donna riesce, però, a chiamare le sorelle con uno stratagemma e ad evitarlo, ma una volta tornata in comunità per lei non ci sarà nessuna festa: “Ho chiesto ancora le dimissioni dopo il parto e sono stata umiliata. La suora ha detto davanti a tutti che la mia bambina era nata in astinenza da uno psicofarmaco”.

 

I bambini dentro Shalom vivono un’infanzia a metà: vanno a scuola e poi tornano in comunità, la loro vita si esaurisce qui. Non possono dedicarsi a nessun tipo di sport, nessuna festa di compleanno degli amichetti. Dentro Shalom incontriamo una donna arrivata con la sua bambina dieci anni fa. Oggi quella bambina ha 12 anni e vive come vivono le altre donne della comunità. È lei stessa a parlarci delle difficoltà che le aspetterà fuori una volta che la suora deciderà che potranno lasciare Shalom: “Quando usciremo da qui, dovrò affrontare anche questo problema con lei, che non conosce la realtà esterna. 

 

 

 

continua su: https://www.fanpage.it/attualita/shalom-la-comunita-degli-orrori-qui-ci-curano-con-violenze-psicofarmaci-e-preghiere/
 

Inviato
10 minuti fa, Velvet ha scritto:

Guarda, su questo nessuno mette becco. Ci sono situazioni di disagio in cui genitori non riescono a badare a sè stessi figuriamoci a dei figli che vengono purtroppo vissuti come un peso.

Il punto è che non deve essere permesso in alcuno modo che esseri umani vengano trattati peggio di bestie, oltretutto in luoghi che si fregiano di simboli e sovrastrutture che rimandano a tutt'altro concetto di carità e fratellanza.

Esatto.

Pare di essere tornati agli anni 50, quando c’erano i manicomi ed erano usati come discariche umane.

  • Melius 1
Inviato
4 minuti fa, Roberto M ha scritto:

e’ incredibile che lo stato abdichi a queste “comunità’” lasciate in mano ad esaltati incompetenti e ex tossici.

Questa è l'origine del male, come scrivevo nel primo post.

Uno stato totalmente assente lascia aperte praterie a persone che possono essere benintenzionate ma anche malintenzionate o peggio ancora esaltate ed invasate come sembrano queste suore.


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