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Le notizie da Bar (thread unico)


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Inviato

https://www.ilmessaggero.it/italia/barbecue_bologna_multa_200_euro_anti_smog-7319584.html

 

Barbecue in giardino a Bologna, violati i divieti anti-smog: multa da 200 euro al proprietario di casa

 

Può un semplice barbecue costare 200 euro di multa? Sì, soprattutto se si decide di grigliare all’aperto nei giorni «proibiti». I divieti antismog, attivi a Bologna come in gran parte dell’Emilia-Romagna dall’inizio di ottobre fino alla fine di aprile, non vanno a colpire soltanto i veicoli diesel più inquinanti e le auto a benzina meno moderne ma anche le braciate.

Una decina di giorni fa nelle prima periferia di Bologna, un calabrese non ha resistito al richiamo della brace. Domenica 19 marzo, nella prima periferia della città, un trentenne ha preparato una grigliata a base di costolette e salsicce nel suo giardino.

Alle ore 14 i vigili urbani hanno bussato alla porta del trentenne ed emesso sentenza senza appello: «In giornata festiva dichiarata dalla Regione Emilia-Romagna con misura emergenziale antismog utilizzava il barbecue al fine di grigliare carne». Entro il 19 maggio il giovane potrà pagare la sanzione nella misura ridotta di 200 euro. Oppure potrà opporsi, rivendicando il suo diritto inviolabile al barbecue.

I divieti antismog, attivi a Bologna come in gran parte dell’Emilia-Romagna dall’inizio di ottobre fino alla fine di aprile, non vanno a colpire soltanto i veicoli diesel più inquinanti e le auto a benzina meno moderne. Tra le misure emergenziali in caso di aria irrespirabile, infatti, scatta anche il divieto di «combustioni» all’aperto. E così può capitare di finire multati per una salsiccia grigliata di troppo.

 

bungalow bill
Inviato

L'abbiamo scampata con l'inquinamento che c'è a Milano .

Inviato
5 ore fa, claravox ha scritto:

e se il vaccino “funzionicchia” è colpa dell’inquinamento.

articolo interessante! ovviamente andra' verificato con altri studi. Come lo stesso articolo dice alla fine.

 

L'inquinamento atmosferico riduce la risposta al vaccino Covid-19, studio lo dimostra

 

In passato era già stato evidenziato che gli inquinanti atmosferici influenzano le risposte immunitarie. Ora la prova avviene misurando gli anticorpi nelle persone vaccinate contro il coronavirus prima e dopo il lockdown. 

06 APR - Le persone esposte a livelli più elevati di inquinamento atmosferico prima della pandemia hanno avuto risposte anticorpali inferiori ai vaccini COVID-19, secondo uno studio condotto dal Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), in collaborazione con il Germans Trias i Pujol Research Institute (IGTP). In particolare, l'esposizione a particolato fine (PM2.5), biossido di azoto (NO2) e carbonio bianco (BC) è stata associata a una diminuzione di circa il 10% delle risposte anticorpali IgM e IgG nelle persone senza precedente infezione. I risultati, pubblicati su Environmental Health Perspectives, forniscono ulteriori prove sugli effetti negativi dell'inquinamento atmosferico sul sistema immunitario.

Come è noto l'inquinamento atmosferico è stato collegato a numerose malattie gravi, come il cancro ai polmoni, le patologie cardiovascolari e respiratorie e il diabete. Manolis Kogevinas e il suo team dell'IGTP hanno ora mostrato un'associazione tra l'esposizione pre-pandemia all'inquinamento atmosferico e un rischio più elevato di sviluppare una forma grave di COVID-19, a causa di una minore risposta alle immunizzazioni.
"È stato dimostrato che gli inquinanti atmosferici influenzano le risposte immunitarie", afferma Kogevinas, "quindi in questo studio abbiamo voluto determinare se lo smog influisse anche sulle risposte anticorpali ai vaccini COVID-19". La risposta, in breve, è sì. La verifica è avvenuta analizzando i dati di 927 persone presenti nella coorte GCAT Genomes for Life (di età compresa tra 40 e 65 anni), che hanno risposto a questionari e fornito campioni di sangue nell'estate del 2020 (subito dopo il primo lockdown) e nella primavera del 2021 (dopo l'inizio della vaccinazione contro il COVID-19). Tutti avevano ricevuto una o due dosi dei principali vaccini COVID-19 somministrati in Spagna (prodotti da AstraZeneca, Pfizer o Moderna). Il team di ricerca ha poi misurato gli anticorpi IgM, IgG e IgA contro cinque antigeni virali. L'esposizione a particolato fine (PM2.5), nerofumo (BC), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) è stata stimata per ciascun partecipante in base al suo indirizzo di residenza prima della pandemia. I risultati mostrano che l'esposizione pre-pandemia a PM2.5, NO2 e BC è associata a una riduzione dal 5% al 10% degli anticorpi Spike indotti dal vaccino. La diminuzione degli anticorpi è stata dimostrata sia per le risposte IgM precoci che per le risposte tardive misurate da IgG. I risultati sono apparsi simili per i tre vaccini. "L'inquinamento atmosferico può indurre un'infiammazione cronica, che è stata associata a un effetto negativo sull'efficacia del vaccino", spiega Carlota Dobaño, co-autrice senior dello studio. "I nostri risultati sono coerenti con l'evidenza che gli inquinanti organici persistenti riducono, ad esempio, le risposte ai vaccini nei bambini", aggiunge.


Questo e' l'articolo di riferimento

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37017430/

Alcuni articoli che parlano della relazione tra inquinamento e risposta immunitario dell'individuo.

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0091674910011930

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0013935120313657

https://www.mdpi.com/1660-4601/18/8/3962

Quindi tu sei in disaccordo con tutta la miriade di studi che oggi confermano il fatto che l'inquinamento puo' provocare uno stato infiammatorio cronico nell'organismo modificandone la risposta immunitaria e pertanto anche la risposta ai vaccini?

 

Inviato

E  La Repubblica punta sul cambiamento climatico per diffondere nuovo terrore, il Covid non va più di moda…..forse…..

 

 

Inviato

Nessuna risposta , sembrava un post di disinformazione sui vaccini per il covid19.

Sicuramente non era cosi'.

 

Inviato

https://www.dailymail.co.uk/health/article-11946447/Masks-hospitals-no-difference-Covid-infection-rates-study-finds.html

 

 

Le mascherine negli ospedali erano una perdita di tempo? La politica del SSN odiata non ha fatto "nessuna differenza" ai tassi di infezione da Covid, secondo uno studio

Gli esperti del St George's Hospital hanno scoperto che le maschere non hanno fatto "nessuna differenza discernibile"

Il tasso di infezione è rimasto invariato anche quando il mandato è stato rimosso


 

Le maschere non hanno fatto "nessuna differenza evidente" nei tassi di trasmissione del Covid negli ospedali, suggerisce una nuova ricerca.

I tassi di infezione non sono aumentati quando i mandati delle mascherine sono stati rimossi nelle strutture del SSN durante il bel mezzo di un'ondata di Omicron.

Gli esperti di oggi hanno detto che i risultati non significavano che le coperture per il viso sono "senza valore".

Ma hanno chiesto politiche di mascheramento "razionali e proporzionate" negli ospedali durante le future riacutizzazioni di Covid perché i benefici sono "nella migliore delle ipotesi, modesti".

I governi di tutto il mondo - incluso il Regno Unito - hanno reso obbligatorio indossare una copertura per il viso negli spazi pubblici interni.

Questo nonostante una carenza di prove rigorose sulla loro efficacia.

Alcuni ospedali chiedono ancora ai pazienti di coprirsi prima di entrare, anche se non è più legalmente richiesto.

I ricercatori del St George's Hospital nel sud-ovest di Londra hanno analizzato i dati di controllo delle infezioni raccolti di routine per un periodo di 40 settimane tra il 4 dicembre 2021 e il 10 settembre 2022.

Ha segnato il tempo tra la prima settimana in cui Omicron è diventata la variante dominante del Covid e la settimana in cui i test universali di screening PCR Covid sono stati scartati per i pazienti ricoverati.

Durante la prima fase dello studio - dal 4 dicembre 2021 al 1o giugno 2022 - tutto il personale e i visitatori sono stati tenuti a indossare mascherine sia in aree cliniche che non cliniche.

Ha segnato il tempo tra la prima settimana in cui Omicron è diventata la variante dominante del Covid e la settimana in cui i test universali di screening PCR Covid sono stati scartati per i pazienti ricoverati.

Durante la prima fase dello studio - dal 4 dicembre 2021 al 1o giugno 2022 - tutto il personale e i visitatori sono stati tenuti a indossare mascherine sia in aree cliniche che non cliniche.

Entro la seconda fase, il mandato è stato rimosso.

Invece, le decisioni sulla politica delle mascherine sono state affidate ai singoli ospedali.

I reparti ad alto rischio, compresi quelli che curano i malati di cancro e le unità di terapia intensiva, hanno mantenuto l'obbligo della maschera.

I ricercatori hanno scoperto che la rimozione della politica della mascherina nella seconda fase non ha prodotto un "cambiamento statisticamente significativo" nel tasso di infezione da Covid acquisito in ospedale.

Ha segnato il tempo tra la prima settimana in cui Omicron è diventata la variante dominante del Covid e la settimana in cui i test universali di screening PCR Covid sono stati scartati per i pazienti ricoverati.

Durante la prima fase dello studio - dal 4 dicembre 2021 al 1o giugno 2022 - tutto il personale e i visitatori sono stati tenuti a indossare mascherine sia in aree cliniche che non cliniche.

Entro la seconda fase, il mandato è stato rimosso.

Invece, le decisioni sulla politica delle mascherine sono state affidate ai singoli ospedali.

I reparti ad alto rischio, compresi quelli che curano i malati di cancro e le unità di terapia intensiva, hanno mantenuto l'obbligo della maschera.

I ricercatori hanno scoperto che la rimozione della politica della mascherina nella seconda fase non ha prodotto un "cambiamento statisticamente significativo" nel tasso di infezione da Covid acquisito in ospedale.

Allo stesso modo, "non hanno osservato un effetto ritardato" nel tasso di infezione da Covid una volta che la politica è stata rimossa.

Questo nonostante la trasmissione del virus sia spuntata all'interno della comunità.

Anche quelli nei reparti ad alto rischio - il gruppo di controllo - che hanno continuato a indossare mascherine, "non hanno trovato alcun cambiamento immediato o ritardato nel tasso di infezione", ha detto lo studio.

Sebbene inizialmente viste come una misura di prevenzione del virus, le maschere sono diventate un simbolo di spicco delle guerre culturali Covid nel Regno Unito.

I funzionari hanno emesso messaggi contrastanti sulla loro efficacia all'inizio della pandemia.

Gli studi non sono riusciti a dimostrare definitivamente che le mascherine hanno impedito il Covid.

A febbraio, una delle meta-analisi più complete delle coperture per il viso fino ad oggi, da parte del Cochrane Institute, ha rivelato che le maschere hanno fatto "poca o nessuna differenza" per l'infezione da Covid o i tassi di mortalità.

Come per qualsiasi studio osservazionale, i ricercatori dietro il nuovo studio del Regno Unito hanno avvertito che c'erano potenziali limitazioni.

Questi includevano non essere in grado di determinare i tassi di infezione del personale e non valutare l'aderenza alla politica di indossare la mascherina.

L'autore principale Dr Ben Patterson ha dichiarato: "Il nostro studio non ha trovato prove che il mascheramento obbligatorio del personale influisca sul tasso di infezione da SARS-CoV-2 ospedaliera con la variante Omicron.

"Ciò non significa che le maschere siano inutili contro Omicron, ma il loro beneficio real-world in isolamento sembra essere, nella migliore delle ipotesi, modesto in un contesto sanitario".

Il collega ricercatore Dr Aodhan Breathnach ha aggiunto: "Molti ospedali hanno mantenuto il mascheramento a costi finanziari e ambientali significativi e nonostante la sostanziale barriera alla comunicazione.

"Speriamo che queste prove empiriche possano aiutare a informare una politica di mascherina razionale e proporzionata nei servizi sanitari".

La ricerca sarà presentata alla fine di questo mese al Congresso europeo di microbiologia clinica e malattie infettive a Copenaghen, in Danimarca.

 

 

 

Inviato

@claravoxE ' un articolo che sara' soggetto a revisione.

Non e' il primo articolo che cerca di demolire l'utilita' delle mascherine. Ovviamente sono studi che poi vengono

rimbalzati dai canali novax per alimentare una narrativa contro le decisioni prese a suo tempo in tema di covid.

 

Un altro studio pubblicato da non molto sullo stesso argomento e' la cosi' detta  revisione della Cochrane, che e' stata usata da molti per dimostrare l'inutilita' delle mascherine. Una meta analisi di ben 78 studi che sentenziava appunto la non rilevante importanza delle mascherine.

Dopo la revisione tra pari si e' capito ci fossero molti errori, la stessa Cochrane si e' scusata per i dati forniti e risultati pubblicati.

          

Questo e' l'originale dell'articolo da revisionare pubblicato dal DailyMail.

https://www.medscape.co.uk/viewarticle/mask-wearing-hospitals-had-little-impact-covid-19-omicron-2023a100076l

 

 

Inviato

Ieri ho visto il video e non mi è sembrato stare bene di testa. Con tutto il rispetto per la figura ma ha ormai quasi 90 anni, parla strano, lento e confuso.

È stato davvero orribile...

Purtroppo non so come funziona la cosa ma il successore sembra sia stato trovato, non può dimettersi o "evaporare" e lasciare?

Al netto delle "tradizioni", usanze e via dicendo quello che ha fatto e detto in questa occasione è stato davvero orribile.

  • Melius 1
Inviato
14 minuti fa, djansia ha scritto:

ma il successore sembra sia stato trovato

Prima che muoia? Difficile

  • Melius 2
Inviato

Ho sentito e spero che non si formi il clamore.

Va benissimo l'appello pubblico del medico che ha accolto il piccolo, perché è esperto e se nelle modalità dell'abbandono vede una speranza fa bene a tentare.

Però basta attori, cantanti e via dicendo a seguire.

Ospite
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