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Il Presidente Mattarella e la libertà di parola a 359°

appecundria

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appecundria

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Nell'altro thread si scambiavano opinioni con l'ottimo @nullo intorno al confine tra libertà di parola per sostenere una tesi e libertà di parola per contestare la medesima tesi. In più si ipotizzava l'esistenza di tesi che non hanno diritto di parola, di qui i 359 gradi. Guarda caso, il nostro non da tutti amatissimo Presidente Mattarella, unica reale autorità morale di questo Paese, ha pronunciato un discorso che mi pare pertinente. Qui l'ANSA.
 

Faccio mio questo commento di Stefano Cappellini: Non tutto è opinione, non tutto è fisiologico scontro di valori e posizioni. Ogni tanto capita che nel dibattito pubblico sia necessario un argine per evitare che torti e ragioni svolazzino come piume dentro una tempesta. Per fortuna, in questi casi, c’è Sergio Mattarella. Per fortuna, in Italia, c’è il presidente della Repubblica, che i padri costituenti pensarono terzo e arbitro anche per evitare che lo scontro tra le parti politiche assumesse le sembianze di un ring impazzito dove vale ogni colpo, in un Paese che aveva già conosciuto gli esiti della ribalderia e della meschinità spacciati per audacia e anticonformismo

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appecundria

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Un altro punto di vista potrebbe essere la competizione tra libertà di espressione e intolleranza argomento del paradosso di Karl Popper: accettare tutte le tesi ad eccezione di quelle di chi, attraverso la discriminazione, minaccia l’essenza della democrazia.
 

Sempre Popper precisa che non è necessario difendersi da qualunque forma di discriminazione poiché è insito nella definizione di tolleranza la concessione della libertà di parola. Anzi, finché è possibile intavolare dialoghi razionali è bene rispettare sempre l’opinione altrui, anche quando considerata dannosa. Proclamare, insomma, il diritto di non tollerare l’intolleranza, nei casi in cui essa rischi di ledere all’esistenza propria della libertà.

Roberto M

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Non mi pare che Mattarella o Cappellini abbiano detto che e’ legittimo impedire con la violenza ad una scrittrice di presentare il suo libro, ne’ che i libri ritenuti disgustosi possano essere bruciati, come hanno fatto i nazisti.


Il confine della libertà di parola oggi e’ delineato dalla legge, solo i fascisti (e, da qualche giorno, pure il PD e i suoi tifosi) si possono arrogare il diritto di limitare o addirittura negare la libertà di espressione, caposaldo sacro di tutte le democrazie occidentali.

 

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Mike27051958

Mike27051958

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8 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Il confine della libertà di parola oggi e’ delineato dalla legge, solo i fascisti (e, da qualche giorno, pure il PD e i suoi tifosi) si possono arrogare il diritto di limitare o addirittura negare la libertà di espressione, caposaldo sacro di tutte le democrazie occidentali.

Da applauso

 

8 minuti fa, Roberto M ha scritto:

da qualche giorno, pure il PD

da qualche giorno?????????????????

Roberto M

Roberto M

Inviato
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17 minuti fa, Mike27051958 ha scritto:

da qualche giorno?????????????????

Purtoppo si, i fatti di Torino hanno rappresentato il superamento di una linea rossa.

Mai, proprio mai, in settanta anni di storia, un partito politico dell’arco costituzionale aveva prima osato teorizzare che impedire con la forza ad uno scrittore di presentare un libro e’ “espressione di legittimo dissenso” e quindi si può, anzi, si deve fare.

E’ l’asticella dell’estremismo che si alza, si vede anche qui nel forum, nessuno prima dal 2007 fino a pochi giorni fa, si sarebbe sognato di aprire thread in cui si revoca in dubbio la libertà di parola e perfino il suffragio universale e il diritto di voto.

La svolta estremista della Schlein ha dato la stura alle peggiori pulsioni totalitarie e antidemocratiche, facendo riemergere lo stalinismo latente delle vedove di Stalin.

 

  • Haha 1
Roberto M

Roberto M

Inviato
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Vedi come siamo, proprio culturalmente, diversi ?

Per me parlare di “autorita’ morale” con riferimento al presidente della Repubblica e’ una pericolosa deriva autoritaria, che richiama il concetto dello “stato etico”, cioè l’esatto opposto dello stato liberale e democratico.

Tutto torna, alla fine.

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