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Melius Club

Se guadagnate € 1300 al mese è colpa vostra


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Espressione del compiacimento narcisistico che pervade la società e tracima dappertutto .

In sintesi.

1) gli inferiori guadagnano anche meno di 1300 euro al mese,

2) io guadagno ben oltre 1300 euro al mese.    3) io sono quindi superiore.

 

 

 

 

extermination
2 ore fa, mozarteum ha scritto:

Certo e’ una dimensione quella

della soddisfazione economica che non si raggiunge in posizioni di lavoro dipendente, salvo posizioni apicali.

Applicando il tuo "metro" si desume con ragionevole certezza che la quasi totalità dei dipendenti ha fallito; altresì la quasi totalità dei professionisti... visto i redditi che dichiarano!!

Membro_0022
59 minuti fa, Savgal ha scritto:

1) gli inferiori guadagnano anche meno di 1300 euro al mese,

2) io guadagno ben oltre 1300 euro al mese.    3) io sono quindi superiore.

E' ammissibile sentirsi superiori al bischero che paga per vedere dei piedi sudati  ? :classic_laugh:

Quando si è giovani entusiasti e spericolati occorre essere ambiziosi, non accontentarsi, non sedersi, battere il ferro, dimostrare ciò di cui si è capaci.

Però, migliorare la propria condizione (cito Jack) cosa significa?

Migliorare quella economica senza dubbio, però lo sbattimento frenetico che, allo scopo, si mette in piedi spesso diventa fine a se stesso perché non migliora la propria qualità di vita, anzi diventa una specie di dipendenza tossica e/o una forma di esibizionismo narcisistico.

Le ricchezza senza tempo e mente liberi non vale nulla (lasciamo perdere il discorso salute). 

La vecchia deve trottare quindi senza diventare schiavi o workaholist e solo perché ad un certo punto (quotidianamente, ogni tot mesi, ad una certa età) dovrebbe fermarsi e consentire di vivere. 

Mi sono ammalato (e forse ne sono uscito) anche per stress da lavoro.

Ho rivisto alcune cosette della mia vita, sono tranquillo, la sera vado a letto e dormo, la mattina mi sveglio più o meno senza pensieri, ho tempo libero, non ho necessità di esibire nulla e pertanto posso permettermi il superfluo e qualcosa di più.

Impagabile. 

 

Un'altro assunto sul quale secondo me c'è da discutere è l'idea che ognuno possa essere artefice del proprio destino.

Diceva una mia amica, se volere è potere, volare è potare.

Non sempre è così. Il fatto che molti si siano fatti da soli ed abbiano raggiunto ottime posizioni (tanto di cappello) non presuppone che, per arrivare, basti volerlo. Le variabili in gioco sono tantissime e conta tanto il fattore C che esiste e spesso lotta contro di noi. 

  • Melius 2
Membro_0022
26 minuti fa, wow ha scritto:

lo sbattimento frenetico che, allo scopo, si mette in piedi spesso diventa fine a se stesso perché non migliora la propria qualità di vita, anzi diventa una specie di dipendenza tossica

Anni fa qualcuno (ricordassi chi...) mi raccontò un aneddoto.

Aveva un'amica giapponese, venne a trovarlo in Italia e rimase sbalordita da come la gente viveva e dalla enorme (dal suo punto di vista) quantità di tempo libero che aveva.

Poi disse che il problema principale della sua vita non era guadagnare di più, col lavoro che faceva di denaro ne aveva in abbondanza: il problema era la mancanza di tempo per spenderlo.

La cosa mi sembrò molto triste: essere ricchi e non poter godere del proprio denaro è quasi peggio che essere poveri.

 

Non ho avuto l'amica giapponese, ma ho fatto consulenze in una azienda a conduzione familiare sebbene di discrete dimensioni. I padroni, strapieni di soldi, vivevano praticamente in azienda, festivi compresi, a pranzo e a cena parlavano di lavoro, vestivano alla Facit, si concedevano una settimana di ferie in posti che non frequenterei neanche pagato, figlio tossico e figlia con disturbi dell'alimentazione. Tirchi da fare paura. 

Membro_0022
5 minuti fa, wow ha scritto:

I padroni, strapieni di soldi, vivevano praticamente in azienda, festivi compresi, a pranzo e a cena parlavano di lavoro, vestivano alla Facit, si concedevano una settimana di ferie in posti che non frequenterei neanche pagato, figlio tossico e figlia con disturbi dell'alimentazione.

Sto meglio io coi due soldi che ho a confronto di questi qui, molto meglio.

Almeno la giapponese aveva l'attenuante della cultura e dell'ambiente che l'avevano "modellata" così e comunque di fronte ad un modello diverso si era resa conto della sua situazione. I tuoi imprenditori la prigione se l'erano costruita da soli, e non se ne accorgevano neanche.

Al Sud la vita costa meno,ma costa,gli stipendi in generale son bassi.

Ringraziamo i sindacati,per la fervida contrattazione degli ultimi 25 anni.

Ormai tra TFR,assistenza sanitaria supplementare,previdenza integrativa si sono trasformati in assicurativi per conto di Unipol.

Tra qualche anno vi sarà un altro '68.


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