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Melius Club

“Mi manda Giorgetti”: l'ultimo scandalo prima della riforma Nordio


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Inviato

@Martin eh ma fanculo allora! che sicurezza del caiser sbandiera Meta per uozzapp?

ma anche coi messaggi funziona così? tutta sicurezza finta anche lì?

Inviato

@Jack Uozzap è criptato end-to-end, mi riferivo al servizio voce "tradizionale". Rimane da stabilire se l'autorità giudiziaria che ordina l'intercettazione non possa disporre di una qualche chiave anche per la codifica uozapp. 

 

Inviato
8 minuti fa, Martin ha scritto:

mi riferivo al servizio voce "tradizionale"

ma chi lo usa ancora? ma a parte … con questi c’è da aspettarsi di tutto. Lo dovrebbero dichiarare però che le comunicazioni sono ascoltabili, se esiste una chiave utilizzabile possono ascoltarle pure loro… quelli di Meta, che è pure peggio

Vabbeh

Inviato
4 ore fa, Roberto M ha scritto:

Tutte le intercettazioni rilevanti che

Se devo dirla sinceramente  a me leggendo le parole del guardasigilli, quando parla dei costi inutili a carico della comunità , riferendosi a quelli per  le intercettazioni, e di una profonda  revisione delle stesse pare di leggere altro .

 Non mi sembra proprio la linea giusta, ma è il mio pensiero personale ( direi condiviso da un po' di magistrati).

 

 

Inviato
1 ora fa, Martin ha scritto:

Uozzap è criptato end-to-end, mi riferivo al servizio voce "tradizionale". Rimane da stabilire se l'autorità giudiziaria che ordina l'intercettazione non possa disporre di una qualche chiave anche per la codifica uozapp. 

Personalmente lo do per scontato.

Ma figurati se in caso di ripetuti messaggi in cui magari ci scappano parole chiave, come bomba, esplosivo,... , la polizia o gli inquirenti non ti tengono sott'occhio, e magari intercettano.

Mi stupirei del contrario.

Inviato
7 ore fa, andpi65 ha scritto:

P.S.: per farlo emergere le intercettazioni sono uno degli strumenti fondamentali.

Per aiutare le indagini e trovare le prove di reati va benissimo, per farne l’uso che se ne è fatto per decenni direi che sarebbe meglio evitarle, anche perché l’utilizzo chirurgico è mirato delle stesse può direzionare campagne stampa diffamatorie anche nei confronti di chi resti non ne ha commessi.

Inviato

https://www.ilsussidiario.net/news/mieli-scoop-a-orologeria-contro-berlusconi-nel-94-avviso-di-garanzia-arrivo-a-me-da-procura-milano/2551825/
 

Mieli, scoop a orologeria contro Berlusconi nel ’94/ “Avviso di garanzia arrivò a me da Procura Milano”

Pubblicazione: 14.06.2023

BERLUSCONI, IL ’94 E L’AVVISO DI GARANZIA: LO SCOOP (TARDIVO) DI PAOLO MIELI

Dicembre 1994, pochi mesi dopo la clamorosa vittoria alle Elezioni post-Tangentopoli, Silvio Berlusconi riceve un avviso di garanzia mentre si trovava impegnato a Napoli per un vertice del G7. Da lì nulla sarà più come prima, sia per la politica italiana sia per la giustizia e il rapporto “privilegiato” con la figura di Silvio Berlusconi. Ebbene, oggi dopo scomparsa dell’ex Premier, è il giornalista del Corriere della Sera Paolo Mieli a rivelare come andò realmente quello “scoop a orologeria” che diede il via a 30 anni di processi e inchieste contro il leader di Forza Italia.

 

Mieli ha parlato allo Speciale La7 sulla morte di Berlusconi con Enrico Mentana che incalzava sul tema centrale dei processi contro la politica: «Tra 50 anni qualche storico s’interrogherà sul fatto che, tra tantissimi processi, ha subìto una sola condanna», sottolinea prima di tutto Mieli sulle vicende giudiziarie del Cavaliere. Ma è in particolare su quel primo avviso di garanzia (per l’indagine della Guardia di Finanza su un presunto caso di corruzione) pubblicato in anteprima dal “Corriere” nel ’94 che si interroga Paolo Mieli: «Anche io vivevo nella retorica di Mani Pulite. Quella cosa insinuò per la prima volta un dubbio che mi è rimasto, lo dico nel giorno della morte di Berlusconi, di avere fatto una cosa che non è tutta luccicante». Quello scoop clamorosa non fu mai chiarito fino a ieri sera, quando Mieli ha rivelato che la notizia arrivò direttamente a lui ben 8 ore prima che Berlusconi ricevette l’avviso di garanzia dai carabinieri a Napoli. E gli arrivò direttamente dalla Procura di Milano.

 

MIELI: “I PM DI MILANO NON MI HANNO POI MAI INTERROGATO SU QUELL’AVVISO DI GARANZIA DI BERLUSCONI…”

Se Mieli fosse poi stato interrogato dai giudici che indagano su Berlusconi avrebbe dovuto chiarire quel tema dell’avviso di garanzia arrivatogli “di sfroso” ma il giornalista non venne mai sentito in merito: anticipando alle due del pomeriggio l’orario in cui gli arrivò la notizia in quel dicembre 1994, Mieli di fatto esclude qualunque altra pista possibile, a partire da quella sempre sostenuta dalla Procura che indicava invece in Berlusconi o nel suo entourage la “fonte” del “Corriere della Sera”. Alle ore 14 gli unici fino a quel momento che potevano sapere di quell’indagine erano il procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli e i suoi collaboratori. «interrogato su quella fuga di notizie? Mai, i magistrati che indagavano non ritennero mai di chiamarmi e di chiedermi alcunché. È veramente strano», spiega Mieli nello Speciale La7 in vista dei funerali di Stato che si celebreranno oggi in Duomo alle ore 15.

 

«Non volevano interrogarmi perché sapevano già chi mi aveva dato la notizia? Detto in modo molto brutale è così. Non volevano sentire la mia versione. I miei avvocati mi hanno spiegato che potevo rifiutarmi di rispondere, io invece avrei risposto molto volentieri perché ci fu una cosa che mi diede molto fastidio, misero in giro la voce che a darci la notizia fosse stato Berlusconi perché in quell’atto mancava una cosa», racconta ancora Mieli a Enrico Mentana. «Questo mi fece andare su tutte le furie – aggiunge – perché io sapevo come era andata, non lo dirò qui fino in fondo ma solo che avevo saputo di quell’atto e conosciuto i suoi termini alle due di pomeriggio. Quindi l’unico posto da cui poteva essermi arrivato era il palazzo di giustizia di Milano». Quella mancata indagine sul perché ben 8 ore prima qualcuno dal Palazzo di Giustizia milanese avesse avvertito il “Corriere” «mi ha sempre insospettito, non mi chiamarono i giudici di Brescia, e nessuno di quelli del pool Mani pulite, con cui avevamo rapporti, mi avvicinò per chiedermi di capire come era andata, per sapere se era stato un loro collega, visto che se veniva dal palazzo di giustizia qualcuno doveva essere stato». Mieli i nomi non li fa neanche oggi e dice di non essersi sentito utilizzato, eppure – conclude – «c’è un conto che non torna, qualcosa che non andava. E prima o poi lo scoprirò». Se alle parole di Mieli ci aggiungiamo quelle del rivale storico di Silvio Berlusconi, ovvero Massimo D’Alema, si può ben intuire come il rapporto tra giustizia ed indagini sull’ex Premier non furono quantomeno “limpidissimi”: «Berlusconi ha avuto ragione su alcuni magistrati e ha avuto probabilmente ragione nel ritenersi perseguitato da alcuni giudici».

 

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Inviato

Quanto sopra riportato fa pensare e riflettere anche sul fatto che le “famigerate” fughe di notizie dalle procure possono avere specifici protagonisti ed una regia, soprattutto per quanto riguarda le intercettazioni di cui spesso vengono pubblicati, come ha ricordato Roberto, stralci irrilevanti sul piano penale ed utili soltanto al gioco politico o ad attaccare mediatamente terze persone, non coinvolte nell’inchiesta, e che non commettono neppure alcun reato.

  • Melius 2
Inviato
10 ore fa, Jack ha scritto:

come cacchio è? come riescono a registrarle se sono criptate?

C'è un sistema inventato per catturare Francesco Sandokan da una giovane società napoletana. Costò loro una grave rappresaglia da parte dei clan.

Inviato
10 ore fa, Martin ha scritto:

si occupano di eseguire queste estrazioni

No, una volta che il dato è entrato in WA è inviolabile e indecodificabile. La captazione avviene prima, al livello 1.  Vale pure per Skype.

  • Thanks 1
Inviato

@Roberto M

E invece Libero  e La verità oltre essere di Estrema destra sono talmente di basso profilo com i suoi titoli oltre che essere falsi sono talmente pacchiani degni dei miglior giornali scandalistici.

La tua obiettività e paragonabile alla moneta da tre centesimi ,ossia nulla.

 

Inviato
9 ore fa, Jack ha scritto:

Lo dovrebbero dichiarare però che le comunicazioni sono ascoltabili

Jack, i dati trasmessi via WA o Skype sono inviolabili pure per la CIA.

Inviato
3 ore fa, maurodg65 ha scritto:

spiega Mieli

nelle dichiarazioni di Mieli ci sono tutti gli alibi che Berlusconi può vantare per non avere, alla fine, combinato nulla di liberale durante i suoi raffazzonati governi di coalizione.

Lui un vanesio, gli alleati degli opportunisti, toga rossa sempre sul collo… 25 anni buttati dal paese che infatti ancora si dibatte in un sistema di socialismo reale camuffato.

Augh

Inviato
1 minuto fa, appecundria ha scritto:

Jack, i dati trasmessi via WA o Skype sono inviolabili pure per la CIA.

meno male, ma da quanto sopra non si comprende bene, io chiedo perché non è il mio campo e mi fido poco dei telegrafari e telefonari. Io so che se dico a mia moglie scarpe rosse il giorno dopo mi ritrovo il corriere che mi butta dentro il cancello un pacco con le scarpe rosse… ultimamente pure se lo penso e basta 😡 😮

Inviato
8 ore fa, maverick ha scritto:

Ma figurati se in caso di ripetuti messaggi in cui magari ci scappano parole chiave, come bomba,

Queste sono le intercettazioni a strascico. Può farle solo Echelon.

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