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Melius Club

L'andamento dell'Economia nazionale


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briandinazareth
Inviato
Adesso, Paperinik2021 ha scritto:

Infatti. Catso ne sa l'ISTAT di economia? 

 

basta citare solo alcuni dati e non altri... 

non pensare che la gente sia così totalmente ingenua da non capire la natura di un thread ;) 

Membro_0023
Inviato
1 minuto fa, briandinazareth ha scritto:

basta citare solo alcuni dati e non altri... 

"Escili" tu, gli altri, invece di criticare. Sii costruttivo

Inviato
17 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

vabbè, tanto non è un thread per parlare veramente di economia ma per un po' di propaganda politica surrettizia ;) 

 

Questo 3ad e’ sui dati ISTAT e sul miglioramento registrato dall’Italia su tutti gli indicatori economici, non c’è bisogno di inquinarlo con la tua propaganda politica da attivista del PD della garbatella, peraltro pure vietata dal regolamento.

 

Inviato
17 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Sei il primo che sento lamentarsi per il turismo, per il quale leggo previsioni da record ovunque.

le presenze giugno 2023 sono in calo ovunque rispetto al 2022 che probabilmente è stato un anno ‘’eccezionale’’…a oggi le previsioni  di  +6 % per la stagione 2023 rispetto a quella 2022 parrebbero ottimistiche, poi ripeto vedremo…

il dato veramente negativo dalle prime risultanze parrebbe essere il calo della spesa pro capite nell’indotto ‘’turistico’’

briandinazareth
Inviato
13 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Questo 3ad e’ sui dati ISTAT e sul miglioramento registrato dall’Italia su tutti gli indicatori economici

 

e sarà natale tutti i giorni :classic_biggrin:

 

13 minuti fa, Roberto M ha scritto:

non c’è bisogno di inquinarlo con la tua propaganda politica da attivista del PD della garbatella, peraltro pure vietata dal regolamento.

 

mi sa che stai facendo tutto da solo, spero almeno che ti paghino per tutta questa foga e impegno  ;) 

Membro_0023
Inviato

Ho dimenticato il fatto che la Piazza Affari è ai massimi dal 2008; scusatemi, ero distratto

Inviato

Speriamo tiri  servizi e turismo perché l'industria inizia a rallentare. 

  • Melius 1
Membro_0023
Inviato
3 minuti fa, senek65 ha scritto:

Speriamo tiri  servizi e turismo

A proposito: vi siete accorti che nel centro di Milano e di Roma non si riesce più a camminare, da tanti turisti che ci sono? 

Un'esagerazione. Di Venezia sappiamo già da tempo

Inviato
9 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Ho dimenticato il fatto che la Piazza Affari è ai massimi dal 2008; scusatemi, ero distratto

con le prospettive dell’economia reale c’entra poco o niente, anzi c’è una certa correlazione tra massimi azionari e inizio di crisi economiche 

  • Melius 1
Membro_0023
Inviato
5 minuti fa, max ha scritto:

Per il calo degli ordinativi industria

Beh, cosa ci si poteva aspettare quando la BCE continua ad alzare i tassi, proprio con l'intento di raffreddare l'economia?

Il problema è europeo, non nazionale. I miracoli non si possono fare, bisognerà ritrovare l'equilibrio perduto

Inviato

La borsa è spesso  in controtendenza rispetto ai dati industriali, agli speculatori piace la tempesta, poi sul lungo periodo le realtà solide industrialmente ripagano a dire il vero, ma è un'altro discorso. 

Inviato
1 ora fa, briandinazareth ha scritto:

non solo, pare che le fontane stiano producendo ambrosia

e le madonne non piangono più.

Membro_0023
Inviato
3 minuti fa, meliddo ha scritto:

e le madonne non piangono più.

Per forza, hanno letto anche loro la Gazzetta di Paperopoli

Inviato

Tra decimali e inflazione tempi duri per chi fa previsioni economiche

La reale dimensione del boom turistico e i ritardi nell’attuazione del Pnrr fanno sorgere il sospetto che all’orizzonte si profilino nubi dense sulle reali possibilità della nostra economia di chiudere bene la fase post- pandemica

Mariano Bella - Direttore Ufficio Studi Confcommercio

2 luglio, 2023 • 18:22

Per l’Italia, da nove trimestri a questa parte, le valutazioni previsionali sull’economia sono state costantemente sbagliate per difetto. La sottovalutazione del ruolo del turismo e dei servizi connessi è alla base del suddetto errore sistematico. In altre parole, gli strumenti tecnici che servono per la formulazione di scenari prospettici non incorporano adeguatamente la spinta che il settore ha dato di recente all’economia italiana. Bisognerà tenerne conto.

Intanto, dopo l’ondata di revisioni al rialzo che ha seguito la pubblicazione delle stime preliminari del Pil per il primo quarto dell’anno in corso - molto migliori delle attese - si è generata un po’ di confusione sull’interpretazione del quadro macroeconomico. La visione che dell’Italia hanno i principali previsori nazionali e internazionali non è mutata. Ed è complessivamente poco lusinghiera. Il fatto che il pre- consuntivo del Pil italiano per il 2023 sia stato rivisto mediamente di due- tre decimi al rialzo, da 0,8- 0,9% a 1,1- 1,2%, incorpora semplicemente la maggiore crescita “realizzata” nel primo trimestre, che fino a ieri era oggetto di previsione e oggi è storia ( visto che c’è, appunto, la stima ufficiale dell’Istat). Ma ugualmente, per conseguire i nuovi risultati, il profilo trimestrale resta stentato e fatto di variazioni congiunturali tra lo 0,1% e lo 0,2% per trimestre. Niente di che essere soddisfatti. Anzi, questo possibile futuro prossimo disegna ciò che tutti - politici, istituzioni, imprenditori e cittadini - vorremmo non accadesse: tornare ai tassi dello zero- virgola- niente del ventennio pre- pandemia.

Di più. C’è il rischio che si debba fare marcia indietro, con una diffusa ondata di revisioni, questa volta al ribasso. Perché le criticità che investono alcune grandi economie europee, le difficoltà nel riportare l’inflazione su valori più prossimi agli obiettivi di politica monetaria, diversi segni di rallentamento nella spesa per consumi, qualche dubbio sulla dimensione del boom turistico e i soliti ritardi nell’attuazione del Pnrr fanno sorgere il sospetto che all’orizzonte si profilino nubi dense sulle reali possibilità della nostra economia di chiudere bene la fase post- pandemica.

Per quanto riguarda il Pnrr, il ministro Fitto, comprensibilmente, è un po’ infastidito quando legge di “ritardi”. Il problema è che i ritardi ai quali i previsori fanno riferimento non costituiscono un giudizio sull’operato del governo quanto una valutazione della distanza tra le risorse che si pensava sarebbero state investite e ciò che effettivamente è stato speso. Si può trattare quindi di un semplice errore dei previsori ma, comunque, esso richiede una revisione al ribasso a causa dell’effetto moltiplicativo degli investimenti ( non realizzati).

Sul versante della produzione industriale registriamo quattro variazioni negative consecutive mese su mese, tra le quali quella relativa ad aprile appare davvero grave. È in parte un riflesso del rallentamento mondiale. Certo, ci siamo rallegrati di avere superato, in termini di crescita, i cugini tedeschi - ma anche francesi e americani - ma non va trascurata l’interconnessione delle economie e il peso che ha la Germania per le nostre esportazioni ( 12,4%). E, a proposito di scambi commerciali, oggi va molto di moda discettare di de- globalizzazione, reshoring e friendshoring: ricordo che se abbiamo delocalizzato produzioni importanti non è accaduto per simpatia verso popoli diversi e distanti. È stato fatto perché conveniva: se si torna indietro su questo fronte è bene acquisire la consapevolezza che dovremo sostenere costi maggiori e quindi prezzi al consumo più elevati.

Esprimo qualche esitazione anche sul boom del turismo sul territorio italiano. Certamente si conferma, come dicevo in apertura, settore dall’impatto sottovalutato. Tuttavia, il pieno recupero rispetto ai livelli pre- pandemici è un risultato ancora da conseguire. Concordo con la titolare del dicastero del Turismo riguardo alla suggestione che probabilmente il 2023 segnerà il record di sempre in termini di presenze e di spesa. Ma sottolineo il “probabilmente”: perché, dopo la revisione che l’Istat ha apportato alle prime stime diffuse da Eurostat, emerge che nel periodo gennaio- aprile 2023 le presenze turistiche in Italia sono ancora del 2,1% sotto i livelli registrati nell’anno precedente la pandemia (- 1,3% gli stranieri, - 3% gli italiani).

E non può essere un caso che a maggio gli indicatori sul sentiment di famiglie e imprese mostrino qualche cedimento: l’aumento dei tassi d’interesse non giova, nel breve termine, né ai consumi né agli investimenti e l’inflazione rientra a ritmi meno intensi delle attese.

Tiene il mercato del lavoro, almeno per adesso. Sulle dinamiche occupazionali ne sapremo di più alla fine di giugno.

Non ci resta che sperare di arrivare alla nota di aggiornamento al Def di fine estate in condizioni macroeconomiche non deteriorate, in modo da trovare le risorse per confermare nel 2024 gli sgravi contributivi che stanno sostenendo il reddito disponibile dei lavoratori dipendenti, la cui capacità di spesa giova a tutto il sistema. Una prospettiva, ad oggi, ancora molto incerta.

 

 

 

Inviato
40 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Questo 3ad e’ sui dati ISTAT e sul miglioramento registrato dall’Italia su tutti gli indicatori economici, non c’è bisogno di inquinarlo con la tua propaganda politica da attivista del PD della garbatella, peraltro pure vietata dal regolamento.

Siamo in un'economia globalizzata, le azioni di un singolo governo marginale (leggi Italia) hanno scarsa influenza sugli sviluppi totali.

Poi mi pare di aver letto che le politiche economiche ci mettano tra gli 8 e i 12 mesi per avere effetti concreti.

Ergo

Inviato

@Paperinik2021 io pazienterei ancora un po' prima di stappare, quel che succede oggi è il risultato di fatti e decisioni non esattamente recenti, e anche di una notevole dose di pragmatismo della Premier che segue binari ben posati secondo me. Se sono rose fioriranno più avanti.

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