Membro_0023 Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 Io ne so proprio pochino, francamente. Però questo post del famoso "Avvocato dell'Atomo" farebbe pensare. Voi cosa ne dite? Il brillante piano italiano per imitare la Germania. Lo scorso weekend, il forte vento e il sole hanno pompato al massimo la generazione rinnovabile in Germania, portando - tanto per cambiare - i prezzi in negativo. Questo significa che sono stati pagati i consumatori industriali per attaccare carichi alla rete (alla faccia dell’efficienza e della diminuzione dei consumi) e inoltre sono stati pagati i paesi confinanti per prendersi parte dell’eccesso energetico tedesco. In Francia, prevedendo la situazione, hanno spento un paio di reattori per qualche giorno e hanno incamerato energia dai vicini, venendo pagati per farlo. In totale, come vediamo dalla tabella, la Germania ha esportato un saldo netto di 121 GWh pagando 19 milioni di euro, con un picco massimo di -500 €/MWh e una media giornaliera di -53 €/MWh. Per il momento questo tipo di situazione tende a verificarsi solo nelle domeniche estive, ma dà un chiaro segnale del fatto che in Germania le rinnovabili si stanno già cannibalizzando tra di loro: quando sole e vento abbondano, gli impianti producono più di quanto serve alla rete. I produttori però vogliono giustamente essere tutti retribuiti, perché nessuno investirebbe in nuovi impianti se non avesse la certezza di guadagnare quando il vento e il sole ci sono (già quando non ci sono il guadagno è zero), e quindi le soluzioni possibili sono solo due: 1. pagare i consumatori per smaltire l’eccesso; 2. pagare i produttori per non produrre. Questa è una delle tante cause che fanno salire le bollette dei paesi ad alta penetrazione di energia rinnovabile: oltre a pagare l’energia al produttore in base al costo (e i costi di produzione dell’energia rinnovabile sono indubbiamente bassi), devono pagare i consumatori nel momento di eccesso di offerta e i fornitori di seconda istanza nei momenti di offerta insufficiente. Questi ultimi a loro volta possono essere paesi esteri (import) o centrali di backup: nel primo caso bisogna ovviamente considerare che i prezzi dell’energia saranno particolarmente alti (la domanda sarà concorrenziale con quella del paese produttore); nel secondo caso bisogna aggiungere al costo dell’energia il costo del capacity market (la tariffa fissa che viene riconosciuta ai produttori flessibili per essere disponibili per fare backup quando serve, altrimenti nessuno costruirebbe una centrale a gas o idroelettrica per farla lavorare metà delle ore dell’anno). La parte interessante arriva adesso: due settimane fa il think-tank ECCO-Climate ha presentato un piano per avere l’Italia alimentata al 100% da fonti rinnovabili entro il 2035 (solo per quanto riguarda la domanda elettrica). Cosa prevede questo piano? Oltre alla costruzione di gazillioni di pannelli solari, turbine eoliche e batterie, prevede di passare dagli attuali 30-35 TWh annui di import elettrico a 40 TWh, a fronte di un carico di rete che passerebbe dagli attuali 330 TWh/anno a 360 TWh/anno. A leggere così i numeri, non sembra tanto, ma il diavolo è nei dettagli: i 40 TWh infatti sono il saldo NETTO. In realtà noi oggi importiamo 30-35 TWh più o meno distribuiti equamente nel corso dell’anno, mentre secondo il piano di ECCO-Climate dovremmo arrivare ad importare 60 TWh d’inverno, e ad esportare 20 TWh d’estate. Considerando che la domanda di elettricità in Italia è più o meno uguale d’inverno e d’estate (i consumi più alti si hanno a giugno e luglio, ma la chiusura delle fabbriche ad agosto compensa) e prendendo per buona una domanda di 360 TWh/anno nel 2035, l’Italia nei mesi invernali dovrebbe importare il 33% del suo fabbisogno (indovinate un po’ da chi?). A quanto corrisponde? Considerando che un reattore nucleare produce 8-10 TWh/anno, quindi 4-5 TWh in un semestre, praticamente i nostri vicini di casa dovrebbero essere così gentili da costruire 12-15 reattori nucleari solo per produrre l’energia da vendere a noi d’inverno, per poi tenerli spenti d’estate. Ma non basta: siccome l’estate ha il brutto vizio di arrivare in Italia e in Francia nello stesso periodo dell’anno (e pure in Svizzera e in Slovenia, ‘sta sbronza!), perché l’Italia possa esportare 20 TWh di energia rinnovabile si suppone che nessuno attorno a noi installi pannelli solari, o, in alternativa, che noi paghiamo i loro produttori per stare fermi e prendere l’energia da noi. In via del tutto ipotetica, una cosa del genere sarebbe fattibile? A costi altissimi, sì. Ma perché questo avvenga, i fautori di un simile piano, se fossero seri a riguardo, dovrebbero essere a Parigi a supplicare Macron di costruire nuovi reattori nucleari il più in fretta possibile, e poi subito dopo a Bruxelles, a implorare la commissione europea di esentare la Francia da qualunque obiettivo di installazione di energie rinnovabili, così che possa fare da ricettore dell’eccesso energetico dei paesi confinanti d’estate, modulando i suoi reattori (i cui costi di manutenzione extra sarebbero a carico nostro, ovviamente). La realtà è ovviamente che questo piano non è serio né si propone di esserlo: è solo l’ennesima pagliacciata proposta dagli odiatori seriali del nucleare per frenare lo sviluppo di questa tecnologia con distrazioni varie ed eventuali. E infatti non solo tra le associazioni che hanno stilato il report c’è il WWF (quelli che nella valutazione delle performance ambientali dei vari paesi assegnavano al nucleare le stesse emissioni del gas “perché il nucleare non ci piace”), ma l’intero progetto è stato finanziato dalla Heinrich Böll Stiftung, la fondazione tedesca legata ai Grünen recentemente finita sotto la lente dell’Ecole de Guerre Economique francese in quanto strumento di soft power tedesco utilizzato per destabilizzare l’opinione pubblica europea contro il nucleare (https://www.epge.fr/via-ses-fondations-politiques.../). Qual è quindi il destino della transizione energetica italiana? Lo stesso di quella tedesca: continuare a bruciare combustibili fossili ogniqualvolta sole e vento non sono benigni, e pagare sempre di più i consumatori e i paesi esteri per aiutarci a smaltire la potenza in eccesso prodotta nelle giornate ventose estive. Altro che “piano Mattei”, è il “piano Tafazzi”. -Luca PS: costi di interconnessione non pervenuti, ovviamente.
audio2 Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 la morale del pf è che non importa se nucleare, solare, eolico, idrocarburi o scorregge di mucca, tocca sempre pagare.
appecundria Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 29 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto: Voi cosa ne dite? L'avvocato dice una cosa vera e ben risaputa. C'è un disallineamento tecnologico tra la sorgente rinnovabile di energia ed il resto del mondo (rete di trasporto e distribuzione, consumatori), questo è causato da un secolo di storia della produzione energetica abbastanza indipendente da fattori esterni. Per l'avvocato la soluzione è l'atomo, ovviamente, ma non è l'unica. Infatti le due "frontiere tecnologiche" del settore rinnovabili sono lo stoccaggio e la "smartizzazione" di rete e consumi. Lo stoccaggio già si fa, principalmente alimentando invasi idrici, non è sufficiente. Presto si userà l'energia in eccesso per produrre idrogeno da convertire in energia alla bisogna. Secondo il PNRR, l'Italia dovrà assorbire tutto il surplus da rinnovabili e essere il produttore e distributore principale di energia derivata dall'idrogeno da immettere nella rete europea. Un'attività importante, profittevole e ecologica. C'è appostata una bella carriolata di miliardi ma noi pensiamo che i soldi PNRR non servano e ci dedichiamo alla Santanchè...
appecundria Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 43 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto: questo piano non è serio né si propone di esserlo: è solo l’ennesima pagliacciata proposta dagli odiatori seriali del nucleare per frenare lo sviluppo di questa tecnologia quando scrive queste cose perde tutti i punti accumulati parlando in chiave tecnica, l'avvocato dell'atomo... fusse che fusse @Roberto M
appecundria Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 47 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto: assegnavano al nucleare le stesse emissioni del gas “perché il nucleare non ci piace”), cassata, il nucleare non può essere considerata una fonte di energia sostenibile, se l'avvocato vuole glie lo spiego io (ma lui lo sa meglio di me).
Membro_0023 Inviato 7 Luglio 2023 Autore Inviato 7 Luglio 2023 7 minuti fa, appecundria ha scritto: noi pensiamo che i soldi PNRR non servano e ci dedichiamo alla Santanchè... Pure tu potevi risparmiarti questa 1
wow Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 Una delle soluzioni sarebbe quella di sfruttare le capacità di accumulo delle auto elettriche che, all'interno di una smart grid, acquisterebbero il ruolo di elemento stabilizzatore della rete prevenendone sovraccarichi e interruzioni... Ci sono le start up e le università dietro questa cosa che si chiama V2G (vehicle to grid)
andpi65 Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 17 minuti fa, wow ha scritto: Una delle soluzioni sarebbe quella di sfruttare le capacità di accumulo delle auto elettriche Cioè sfruttare le batterie auto per accumulo, ma se poi l'auto la usi? Mi spieghi meglio?
wow Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 Un'auto elettrica resta ferma mediamente 20 ore probabilmente attaccata alla rete per accumulare energia. Ogni auto potrebbe rendere disponibili una decina di kwh. L'idea è quella di collegare un sostanzioso numero di auto elettriche facenti parte di una smart grid e fare in modo che non solo queste auto accumulino energia durante i picchi di produzione ma la possano erogare (ovviamente quando sono ferme) alla rete, quindi agli utenti privati e pubblici, per coprire i minimi di produzione. 1
Roberto M Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 Le fonti rinnovabili diverse dal nucleare (solare ed eolico) sono una disgrazia totale, poco efficienti, per nulla “rinnovabili” (consumano metalli rari, territorio, inquinano) si reggono solo con le sovvenzioni statali, cioe’ i miliardi che ci si buttano. Una fonte energetica per produrre energia elettrica non stoccabile con mezzi di produzione che a seconda delle condizioni (vento o sole) possono produrre da 0 al surplus del fabbisogno, a costi altissimi e con un consumo incredibile di risorse, che ci rende pure dipendenti mani e piedi dalla Cina per le materie prime e’ una gretinata terrificante che purtroppo stiamo subendo tutti, non so perché sono totali imbecilli o perché qualcuno li paga con i trolley stracolmi di dollari.
Roberto M Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 7 minuti fa, wow ha scritto: L'idea è quella di collegare un sostanzioso numero di auto elettriche facenti parte di una smart grid e fare in modo che non solo queste auto accumulino energia durante i picchi di produzione ma la possano erogare (ovviamente quando sono ferme) alla rete, quindi agli utenti privati e pubblici, per coprire i minimi di produzione Ma chi l’ha pensata questa sbronzata galattica ? Cioe’ uno si carica la macchina elettrica per poterci viaggiare e poi se la scarica per farsi succhiare l’energia e quindi la scarica quando c’è brutto tempo che ce ne e’ poca ? E se deve usare la macchina magari per andare in ospedale che fa ? Aspetta che esce di nuovo il sole ? Ma come si fa, che trogloditi ! 1
maurodg65 Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 44 minuti fa, appecundria ha scritto: cassata, il nucleare non può essere considerata una fonte di energia sostenibile, se l'avvocato vuole glie lo spiego io (ma lui lo sa meglio di me). Lui si ma io non lo so, lo spiegheresti a me che sono curioso? Ovviamente, già che ci sei, mi spiegheresti anche se è ragionevole pensare che si possa riuscire a produrre con le sole fonti di energia rinnovabile la quantità di TeraWatt sufficienti ad elettrificare tutto in Italia? Da ciò che lo è già a ciò che dovrebbe diventarlo? Quindi tutti i consumi domestici, quelli industriali e quelli relativi all’elettrificazione dell’automotive nel suo complesso?
Martin Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 L'importazione di elettricità è una fonte di approvvigionamento esattamente come lo sono le materie prime energetiche dalle quali dipendiamo, e lo sarebbe pure il combustibile nucleare.
appecundria Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 21 minuti fa, Roberto M ha scritto: Ma chi l’ha pensata questa sbronzata galattica ? Elon Musk e non si riferisce alle auto attuali.
andpi65 Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 35 minuti fa, Roberto M ha scritto: Ma chi l’ha pensata questa sbronzata galattica ? Non sarebbe poi così tanto sbronzata se consideri , per esempio che di giorno in estate tra climatizzatori e ventilatori c'è un picco di consumo e proprio quando la produzione da fotovoltaico ( che non tutti hanno) è massima. Credo sarebbe possibile impostare il sistema per garantire comunque autonomia all'auto in caso di necessità, ed immettere in rete l'eccedenza. Però è anche vero che comunque in quei periodi estivi l'eccesso del fotovoltaico non consumato viene comunque immesso in rete.
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