mozarteum Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 Stavo vedendo qualche sketch di Eduardo, ma lo stesso varrebbe per la lettura di una novella di Verga, per un preludio di Chopin o anche solo per una riflessione di Italo Calvino. Assolutamente “insignificanti” sarebbero oggi le madonne del Rinascimento. Io credo che questo giacimento di memoria e di cultura sara’ oggetto in futuro di solo interesse archeologico. Cose di gran fascino ma per enclavi felici di uomini affascinati piu’ da questo che dalla prorompente modernita’. Majora tecnologica premunt. Tecnologia, scoperte scientifiche, relativismo, positivismo micro e macro, nuovi valori, svuotano di interesse emotivo prima ancora che intellettuale queste cose. Roba in un certo senso superata nel momento in culus si ritenga che l’uomo contemporaneo navighi per orizzonti nuovi e inediti. Questo e’ sempre accaduto, si ribattera’ in modo ragionevole, ma non al punto da generare una frattura babelica col passato, staremo a vedere.
senek65 Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 Per me è solo questione di dilagante ignoranza. ( nel senso di non conoscenza) Innanzi a certe manifestazioni dell'animo e della mente umana solo l'idiota può non comprendere: non dico tutto ma almeno subirne, anche vagamene, il fascino.
briandinazareth Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 2 ore fa, mozarteum ha scritto: Stavo vedendo qualche sketch di Eduardo, ma lo stesso varrebbe per la lettura di una novella di Verga, per un preludio di Chopin o anche solo per una riflessione di Italo Calvino. Assolutamente “insignificanti” sarebbero oggi le madonne del Rinascimento. my 2 cents: c'è arte che resiste meglio al tempo, non per qualità ma per universalità o, al contrario, aderenza al suo presente. ad esempio, chopin o bach resistono meglio di molta operistica, non tutta naturalmente, che narra mondi non più esistenti e poco interessanti per l'esperienza moderna, basti pensare alla figura femminile che oggi può sembrare spesso ridicola. una polittico di masaccio, per quanto meraviglioso sia, può essere goduto pienamente solo sforzandosi di entrare nella mentalità del tempo e conoscendone i simbolismi, gli obiettivi ecc. susanna e i vecchioni di guido reni è comunque più vicino a noi. sto mischiando appositamente pere, mele e periodi diversi, penso che il concetto sia trasversale alle epoche. insomma edoardo è più legato al suo tempo della mitologia greca, ancora archetipo nonostante la distanza. per quanto riguarda la filosofia e la concezione generale dell'uomo il discorso è ancora diverso, magari aggiungo dopo. tutto questo è amplificato dall'enorme accelerazione della cultura, della scienza, della produzione artistica e letteraria, tutto tipico della modernità.
31canzoni Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 2 ore fa, mozarteum ha scritto: Io credo che questo giacimento di memoria e di cultura sara’ oggetto in futuro di solo interesse archeologico. Spero di no. Voglio anche credere di no. I miei bisnonni che erano contadini, il più avanti era fattore in una enorme azienda agricola degli anni 30, sapevano leggere e scrivere con qualche difficoltà ma sapevano tutto Verdi a memoria perché al tempo era cultura popolare, vera cultura popolare, mentre non avevano mai potuto ad esempio ascoltare Chopin o ammirare la cappella Sistina o la Cappella degli Scrovegni. Oggi l'opera lirica ha perso il suo carattere "popolare" ed è divenuta arte per persone appassionate e acculturate. Io stesso ricordo che quando bambino (piccolo 5 o 6 anni, prima non mi ricordo) mi portavano a vedere l'opera in Arena, il pubblico era in gran parte diverso da adesso, era "popolo" cantavano le arie, facevano rumore, commentavano (stiamo parlando dei primi anni settanta) e si era già al tramonto di questa "festa di popolo" che era l'opera. Secondo me, oggi siamo tutti un po' succubi di una realtà "rappresentata" soprattutto per il tramite dei social dove per esigenze di bottega si raccontano gruppi sociali per stereotipi; scalfendo l'immagine e parlando con ragazzi giovani (anche meno di 20 anni) che li percepiresti come dediti ai maneskin e allo spritz (ovviamente ci sono anche questi) rimani stupito che magari hanno l'abbonamento o vanno con le tariffe agevolate ad ascoltare i concerti alla stagione del filarmonico, vanno alle mostre, sono informati su tantissime cose che io alla loro età magari non sapevo (vuoi per ignoranza o per mancanza di occasioni). Accanto a questi segnali "postivi" trovo invece preoccupante la trasformazione dell'arte in occasione di consumo, di spettacolarizzazione, penso ad esempio a grandi eventi fieristici, aziendali, commerciali in cui sempre più spesso per dare visibilità, tono, lustro si esibiscono opere d'arte prestate dai più disparati musei che vengono messe lì come butta dentro. In questo sì, c'è imbarbarimento e cultura degradata a giostra ed esibizione. Si potrebbe dire che il consumismo della cultura porta alla banalità della bellezza (per carità di patria non cito se non in chiusura e di sfuggita l'ibrido ferragniano della Venere di Botticelli).
dago Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 2 ore fa, mozarteum ha scritto: si ritenga che l’uomo contemporaneo navighi per orizzonti nuovi e inediti L'umanità ha sempre navigato verso orizzonti nuovi e inediti... si chiama progresso ed è una costante da Adama ed Evo (ma si, adeguiamoci) in poi.
briandinazareth Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 24 minuti fa, 31canzoni ha scritto: trovo invece preoccupante la trasformazione dell'arte in occasione di consumo, di spettacolarizzazione, penso ad esempio a grandi eventi fieristici, aziendali, commerciali in cui sempre più spesso per dare visibilità, tono, lustro si esibiscono opere d'arte prestate dai più disparati musei che vengono messe lì come butta dentro È vero, anche se la fruibilità dell'arte è molto facilitata, complici arche i viaggi più semplici e pure i fenomeni delle megamostre itineranti. Sotto un certo punto di vista si perde un po' della sacralità dell'arte, però tantissimi che ne erano quasi esclusi, oggi possono goderne. Difficile fare un bilancio risolutivo secondo me.
Jack Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 33 minuti fa, dago ha scritto: Adama ed Evo (ma si, adeguiamoci) 🤣🤣
briandinazareth Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 46 minuti fa, dago ha scritto: L'umanità ha sempre navigato verso orizzonti nuovi e inediti... si chiama progresso ed è una costante da Adama ed Evo (ma si, adeguiamoci) in poi. Forse la differenza è che per molti millenni la concezione dell'uomo e di conseguenza dell'arte, letteratura ecc non è cambiata come in poco più di cento anni. Tante Diverse culture, religioni e immaginari sono passati, ma senza che cambiassero alcuni postulati, che sono intuitivi e quasi totalmente a priori. La grande novità della modernità è l'incredibile accelerazione della conoscenza, che ha distrutto decine di migliaia di anni di credenze intuitive, mostrando che la realtà è completamente controintuitiva. Per quanto ci sia una diffusa ignoranza sulla cosa, non può essere cancellata e fa invecchiare tutto rapidamente. Che la realtà profondamente controintuituva della natura sia ignorata non deriva dal mancato accesso alle informazioni, ma dalla fatica del pensiero lento necessario. Poi un po' mitizziamo il passato, dove pochissimi avevano accesso ad arte e cultura e pure loro seguivano le mode del momento, che forse erano solo più lente a cambiare.
dago Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 27 minuti fa, briandinazareth ha scritto: Poi un po' mitizziamo il passato, dove pochissimi avevano accesso ad arte e cultura e pure loro seguivano le mode del momento, che forse erano solo più lente a cambiare. vero!
Savgal Inviato 11 Luglio 2023 Inviato 11 Luglio 2023 Non si deve dimenticare che l'arte era fruita dai colti, dai borghesi, ed in buona parte continua ad esserlo. I miei si erano fermati alle scuole elementari, leggevano e scrivevano con fatica. Musei e musica classica erano per loro quasi inconcepibili. I miei figli visitano i musei, ma ho dovuto forzarli non poco quando erano bambini a seguirmi nelle visite. 1
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