Jack Inviato 8 ore fa Inviato 8 ore fa 3 ore fa, mozarteum ha scritto: Fatto mille volte questo discorso del popolo e della giustizia. dai tempi di Barabba non funziona. Il popolo a seconda dell’umore prevalente chiederebbe rigore per i colletti bianchi ovvero per i delinquenti comuni a discapito inverso degli uni e degli altri. Bancarotta fraudolenta, falso in bilancio concussione corruzione evasione fiscale non lo vedo er pipol di dx votare per pm che si dedichino a questo, a meno che non prevalga er pipol di sx che al converso chiederebbe solo questo. che bella situazione nell’uno e nell’altro caso invece adesso i magistrati requirenti sono senza sesso come angeli e sono mandati dagli Eloim dopo aver consultato i Raeliani affinché la Giustizia trionfi in ogni angolo dell’universo. Evviva
jedi Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa Ma questa riforma sveltirà la lungaggine dei processi? Parlo ai fans di questo governo ,fatevi la domanda e datevi una risposta. Molto fumo ,niente arrosto
damiano Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa Nella fine analisi che tutti stanno elaborando ed io leggendo con la dovuta attenzione per imparare qualcosa, leggo continui riferimenti all'uomo. Il giudice è un uomo o il neo-magistato sorteggiato che potrebbe infliggere ergastoli ed è tutto giusto naturalmente. Aggiungo il mio pezzo di ragionamento: secondo me la riforma è pensata non tanto riferendosi alla centralità dell'uomo di magistratura quanto al "potere giudiziario". Giudici e pubblici ministeri sono un'unicum che la riforma tenta di scindere applicando l'antico motto del "divide et impera" che descrive la strategia di dividere un popolo o un gruppo avversario per indebolirlo e renderlo più facile da governare Ciao D. 1
Gaetanoalberto Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa 36 minuti fa, Jack ha scritto: lista pre-ordinata dalle segreterie È un sistema frutto di un altro provvidenziale intervento del "popolo" col referendum sulle preferenze.
indifd Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa 46 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: In che senso scusa ? Te lo devo anche spiegare?
indifd Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa 12 minuti fa, damiano ha scritto: Nella fine analisi Sul sorteggio al posto dell'attuale sistema tu cosa preferisci e perché? Se è lecito chiedere
extermination Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa “Questa non è una riforma della giustizia, non tocca nessuno dei nodi cruciali, per stessa ammissione del ministro Nordio. Ha detto che non interverrà sulla lunghezza dei processi, sullo scarso ricorso alle misure alternative, sul sovraffollamento carcerario. Non è una riforma della giustizia”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein in conferenza stampa, dopo l’approvazione in Senato della riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere dei magistrati. “Non è nemmeno la separazione delle carriere che inizia già dopo la riforma Cartabia: venti passaggi su novemila magistrati all’anno. Venti persone che passano da Pm a giudici in un anno. L’obiettivo è un altro: indebolire l’indipendenza della magistratura perché sia più assoggettata al potere di chi governa“, aggiunge Schlein”
Gaetanoalberto Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa 18 minuti fa, indifd ha scritto: Te lo devo anche spiegare? Beh. Sai che rispondere è cortesia... Comunque, anche per perdere meno tempo nell'attesa della Sua venuta, i membri nominati dal parlamento sono avvocati abilitati alla difesa davanti alle alte magistrature e professori universitari di materie giuridiche con una certa anzianità. Perchè non sorteggiare anche loro ? Non vedo alcuna caduta, solo una ingiustificata disuguaglianza. Insomma, a governare la magistratura partiti si, correnti no.
extermination Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa Tra l’altro visto quello che Giorgia pensa e dice della Magistratura… c’è ben poco da aggiungere al contesto.
indifd Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa 1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto: Ma tu preferiresti parlamentari estratti a sorte ? Mi fai far il professore che spiega sapendo bene quanto sia antipatica alla maggioranza questa figura/situazione (sei scorretto ) Allora proviamo a fare una sintesi su come è composto l'attuale CSM organo di controllo della Magistratura italiana: a) a maggioranza da magistrati eletti al loro interno = vedi correnti e conseguenze note spero se non a tutti almeno a molti b) una minoranza di rappresentanti di chi? El pueblo , come i costituenti hanno deciso di selezionare questa minoranza del pueblo? Elementare in quota tra gli eletti del pueblo nel parlamento, con quale altre criterio? Elementare in proporzione a come il pueblo si è espresso/votato Se mi rispondi perché allora la differenza tra i meccanismi di selezione tra gli eletti dal pueblo e i magistrati entrati con concorso nell'ordine, getto la spugna e mi torno a dedicare alla valvole, ovvero differenza tra indipendenza (sacra o almeno utile ai più), imparzialità (auspicata ma difficile da garantire) e politicizzazione della magistratura
indifd Inviato 7 ore fa Inviato 7 ore fa Ovvero volete la magistratura politicizzata ? Perché il sorteggio dovrebbe aumentare la politicizzazione della magistratura rispetto all'attuale sistema con elezioni, correnti ecc,?
damiano Inviato 6 ore fa Inviato 6 ore fa 39 minuti fa, indifd ha scritto: Sul sorteggio al posto dell'attuale sistema tu cosa preferisci e perché? Se è lecito chiedere Certo che è lecito chiedere, dovresti però specificare a quale CSM fai riferimento. Quello dei giudici, quello dei pm o all'Alta Corte disciplinare che sottrae al CSM (as-is) il potere disciplinare? Divide et impera. Ciao D.
iBan69 Inviato 6 ore fa Inviato 6 ore fa 2 ore fa, LeoCleo ha scritto: Però sai che il popolo sovrano, a seconda di come vota, può essere intelligente oppure analfabeta-popolusta-ignorante-fascista-putiniano-novax-antieuropeista-decerebrato-ecc. Ti sei descritto perfettamente, bravo!
gibraltar Inviato 5 ore fa Inviato 5 ore fa 4 ore fa, LeoCleo ha scritto: Da sempre dico che lo Stato e ogni sua emanazione sono miei nemici. In amicizia: ma andate cordialmente a cagare!
Jack Inviato 5 ore fa Inviato 5 ore fa 1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto: È un sistema frutto di un altro provvidenziale intervento del "popolo" col referendum sulle preferenze. per forza... usavano le combinazioni di preferenze per far "firmare" le schede e capire chi aveva votato secondo disposizioni e compravendita. E ci sarà un motivo se li sfanculiamo a larga maggioranza. Larghissima ormai Purtroppo con la politicanza non si fa danno ed è facile farlo ... con la magistratura molto ma molto meno facile
Jack Inviato 5 ore fa Inviato 5 ore fa 2 ore fa, damiano ha scritto: un gruppo avversario per indebolirlo e renderlo più facile da governare ah ecco la magistratura è un gruppo avversario... lo sappiamo... lo sappiamo... da mo' che lo sappiamo
Savgal Inviato 5 ore fa Inviato 5 ore fa La giustizia civile italiana resta la più lenta d’Europa, ma c’è qualche miglioramento di Matilde Casamonti 28 novembre 2020 Secondo l’ultimo rapporto della Commissione europea per l'efficacia della giustizia (CEPEJ), nel biennio 2017-18 il numero dei procedimenti civili pendenti si è ridotto e la durata media è scesa. Tuttavia, la giustizia civile italiana resta tra le più lente d’Europa: siamo ancora gli ultimi in terzo grado di giudizio e siamo diventati penultimi sia in primo sia in secondo grado, rispettivamente davanti a Malta e Grecia. * * * La lentezza della giustizia, in particolare in ambito civile, è uno dei principali problemi strutturali dell’Italia. L’inefficienza del nostro sistema giudiziario scoraggia gli investimenti, aumenta il costo del credito e riduce il tasso di occupazione e di partecipazione al mercato del lavoro.[1] Il rapporto 2020 Doing Business della Banca Mondiale colloca l’Italia al 122esimo posto su 190 per la categoria Tempo e costi delle controversie (Enforcing contracts). Nel 2018 eravamo al 111esimo posto, nel 2017 al 108 e 2016 al 106. Tuttavia, questi dati si riferiscono a un tipo specifico di procedimento giudiziario e al solo Tribunale di Roma.[2] Conviene allora guardare i più completi dati sui procedimenti contenziosi pubblicati dal CEPEJ, che li ha recentemente aggiornati al 2018.[3] La performance della giustizia civile italiana nel biennio 2017-2018: l’ultimo rapporto CEPEJ Due sono i principali indicatori tratti dal rapporto su cui vale la pena di soffermarsi: (1) il tasso di smaltimento dei procedimenti e (2) il tempo necessario per portare a compimento i procedimenti. (1) Il tasso di smaltimento dei procedimenti Il tasso di smaltimento misura il rapporto tra i procedimenti definiti e quelli iscritti in un anno (moltiplicato per 100) e quindi dà informazioni sulla capacità degli uffici o sistemi giuridici di gestire il proprio carico di lavoro.[4] Secondo l’ultimo rapporto CEPEJ, nel 2018, il tasso di smaltimento complessivo del sistema giudiziario civile è stato superiore al 100 per cento. Il sistema nel complesso è quindi riuscito a portare a conclusione un numero di cause civili superiore a quelle in ingresso, riducendo l’arretrato accumulato negli anni precedenti. I procedimenti pendenti sono infatti calati di circa l’8 per cento dal 2016. Il loro numero rimane però tra i più elevati d’Europa. Solo la Bosnia-Erzegovina ha un numero di procedimenti pendenti più elevato (Fig.1). I dati disaggregati per tipologia d’ufficio, mostrano che l’arretrato è diminuito sia in primo sia in secondo grado di giudizio (rispettivamente del 7 e 11 per cento), mentre resta in crescita presso la Corte di Cassazione. Nonostante l’aumentato del ritmo di lavoro, in questo caso, non si è riusciti a far fronte al forte aumento numero dei ricorsi.[5] Questo trend non è nuovo, già in precedenza il calo dei pendenti è stato rallentato dall’aumento dell’arretrato in Cassazione. (2) Il tempo necessario per portare a compimento i procedimenti Per stimare il tempo necessario per portare a termine i procedimenti si calcola il rapporto tra i procedimenti pendenti e quelli definiti alla fine anno e si moltiplica per 365 (i giorni di un anno). Questo indice, chiamato disposition time, misura il tempo medio prevedibile di definizione dei procedimenti pendenti e, sotto certe ipotesi, è una buona stima della durata media dei processi.[6] Secondo i dati CEPEJ del Consiglio d’Europa, nel 2018, la giustizia italiana è stata la più lenta d’Europa. Il disposition time per i processi che giungono al terzo grado di giurisdizione (Corte di Cassazione), di solito i processi più importanti, si è ridotto nel 2018 da 2.950 a 2.656 giorni (meno 294 giorni). Questo andamento complessivo deriva da un miglioramento del secondo e terzo grado di giudizio (rispettivamente di 130 e 176 giorni), mentre il disposition time del primo grado è aumentato, anche se solo marginalmente (13 giorni) (Fig. 2). I valori della Corte d’Appello e quelli della Cassazione sono comunque al di fuori del parametro “Pinto”, cioè oltrepassano quella che la legge indica come la ragionevole durata del processo, al di là della quale le parti hanno diritto a chiedere un risarcimento allo Stato.[7] Una durata di 2.656 giorni (527 giorni per il primo grado, 863 giorni per il secondo grado e 1.266 giorni per il terzo grado) equivale a sette anni e tre mesi circa. Si tratta comunque di un miglioramento rispetto al 2016 quando la durata media era stimabile nei mitici “otto anni” cui i commentatori fanno spesso riferimento. Ciononostante, nel 2018 i processi che giungono al terzo grado di giudizio durano circa la metà (1.223 giorni) in Francia e (1.240 giorni) in Spagna, mentre circa un terzo (840 giorni) in Germania (Fig. 3).[8] In Europa, solo la Grecia ha una durata dei processi più elevata che in Italia per il primo grado di giudizio (610 giorni) e solo Malta per il secondo grado (1.120 giorni). Nessun paese, invece, è più lento dell’Italia in terzo grado di giudizio (Fig. 4). Cosa sappiamo per il 2019? Il Ministero della Giustizia fornisce i dati sui procedimenti contenziosi e non contenziosi rimasti pendenti al primo semestre del 2020. Secondo questi, nel 2019 il sistema civile ha mantenuto un elevata la capacità di smaltimento e il calo dell’arretrato ha continuato sul sentiero decrescente iniziato già nel 2009. I procedimenti pendenti sono infatti diminuiti del 4 per cento rispetto all’anno precedente, anche se con l’arrivo della pandemia e i conseguenti rallentamenti della giustizia il loro numero è inevitabilmente aumentato. Nel primo semestre del 2020, le pendenze hanno già raggiunto il livello del 2019.[9] Anche l’arretrato patologico, cioè quello che ha superato i parametri della legge Pinto, ha oltrepassato i livelli del 2019 in tutti i gradi di giudizio (Fig.4). Riguardo la durata dei processi, per il 2019 non sono disponibili confronti internazionali. Tuttavia, il Ministero della Giustizia fornisce dati sui flussi dei procedimenti contenziosi e non contenziosi in quell’anno per i primi due gradi di giudizio. Secondo questi, il disposition time dei processi civili è diminuito nei Tribunali da 390 giorni a 379 (meno 11 giorni) e nelle Corti d’Appello da 679 giorni a 627 (meno 52 giorni).[10] Si tratterebbe di un ulteriore calo di 2 mesi, assumendo che non ci sia stato un peggioramento nella durata in Cassazione. Un aggiornamento dell’analisi territoriale sulla performance degli uffici giudiziari Esistono rilevanti differenze nella performance degli uffici giudiziari nelle diverse regioni d’Italia, come già notato in passato.[11] Nel 2019 si conferma che il tasso di smaltimento nel primo grado di giudizio è leggermente superiore al 100 per cento ovunque (105 per cento al Sud, 102 per cento al Nord e 103 per cento al Centro). La durata medie è però molto diversa (al Sud è stata di 518 giorni, al Centro di 370 giorni e al Nord di 305 giorni). Il Tribunale più rapido resta quello di Aosta (160 giorni), seguito da quello di Savona (174) e di Gorizia (175) (Tav. 1). Il Tribunale di Patti è in ultima posizione nel 2019, con 938 giorni, a causa di un aumento della durata media dei procedimenti di 214 giorni dal 2017. In terzultima e in penultima posizione ci sono il Tribunale di Vibo Valentia (912 giorni) e Vallo della Lucania (749 giorni), anche se la durata media dei loro procedimenti si è ridotta rispettivamente di 117 e 35 giorni dal 2017. A livello d’Appello, si conferma la minor durata dei procedimenti al Nord. Le prime quattro posizioni della classifica sono infatti occupate dalla Corti d’Appello di Trento (254 giorni), Torino (261), Trieste (321) e Milano (326) (Tav. 1). Al quinto posto invece troviamo la Corte d’Appello di Perugia con un aumento di 101 giorni rispetto al 2017, anno in cui si trovava in prima posizione. Tra le ultime cinque posizioni troviamo principalmente Corti del Sud (Taranto, Caltanissetta, Palermo, Napoli) e la Corte d’Appello di Roma, la cui durata media dei procedimenti è peggiorata di 146 giorni dal 2017. Le differenze nei tassi di smaltimento sono più marcate che in prima istanza: al Nord le Corti d’Appello hanno un tasso di smaltimento del 136 per cento, più elevato rispetto alle Corti al Sud (124) e nel Centro (112). In prima posizione troviamo infatti la Corte d’Appello di Venezia che raggiunge un tasso di smaltimento del 161 per cento. All’ultima posizione troviamo invece Perugia, che ha più che dimezzato il proprio rendimento dal 2017 ed è diventata l’unica Corte ad avere un tasso di smaltimento sotto la soglia del 100 per cento.
iBan69 Inviato 5 ore fa Inviato 5 ore fa 1 ora fa, indifd ha scritto: Ovvero volete la magistratura politicizzata ? Perché il sorteggio dovrebbe aumentare la politicizzazione della magistratura rispetto all'attuale sistema con elezioni, correnti ecc,? Qui te lo spiega, se sei in grado di comprenderlo … altrimenti rimangono sempre le valvoline. 😄 https://www.questionegiustizia.it/articolo/come-eleggere-il-csm-analisi-e-proposte-il-sorteggio-e-un-rimedio-peggiore-del-male_26-06-2019.php
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