criMan Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 Interessanti sviluppi del colpo di stato in Niger. L'Ansa riporta di tante manifestazioni per la ricorrenza dell'indipendenza dalla Francia. Indovinate che slogan circolano? Viva la russia, viva puttin! Chissà come mai eh?
Jack Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 Ma ancora date retta a sto qua? 😲😆 Il professor Rinaldi …🤣
Antoniotrevi Inviato 3 Agosto 2023 Autore Inviato 3 Agosto 2023 @Jack Sto qua ha un nome e tu sei un cafone .
dax Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 23 ore fa, criMan ha scritto: Ha usato il condizionale Dalla traduzione non si evince l'uso del conduzionale, anzi. Ma sono delle dichiarazioni ufficiali che, come sempre accade, non riportano le vere intenzioni degli USA. Ma questo lo si sapeva già.☝🏻
dax Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 23 ore fa, maurodg65 ha scritto: aperto il thread Veramente il thread riportava solo il discorso del capitano Ibrahim Traoré (Burkina Faso) alla conferenza di San Pietroburgo, ma, a parer mio, poteva essere pronunciato alle Nazioni Unite che, purtroppo, hanno oramai perso quella autorità e legittimazione a partire dalla Guerra del Golfo. Peccato.
dax Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 23 ore fa, Antoniotrevi ha scritto: Son teneri Non dirlo perché qualcuno può capire male! Gnam gnam!😂😂 1
wow Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 1 ora fa, Antoniotrevi ha scritto: il 50% delle riserve valutarie estere (dollari, yuan, yen, ecc.), incassate tramite le esportazioni di merci dai paesi africani al di fuori della loro comunità economica, vengono detenute dal Tesoro francese. Perciò questi proventi non possono essere usati per costruire ferrovie e strade . Difatti ne sono privi e gli investimenti vanno solo per la estrazione di materie prime che interessano i francesi . Dai link che non tu sogni di leggere (senza considerare che, questo "deposito" viene remunerato con interessi maggiori di quelli di mercato) ............ Veniamo alla questione del deposito di valuta in Francia. Come spiega il Ministero dell’Economia francese, i meccanismi di cooperazione finanziaria tra la Francia e i 14 Paesi che usano il franco Cfa si basano su quattro principi. Uno lo abbiamo visto poco fa, e riguarda il tasso di cambio fisso. Un altro riguarda invece la trasferibilità gratuita per transazioni correnti e movimenti di capitale all’interno di ciascuna unione monetaria e nella zona del franco. Un terzo principio determina invece la cosiddetta piena (o “illimitata”) convertibilità del franco Cfa in euro. La Francia infatti concede ai Paesi che usano il franco Cfa la garanzia che la loro valuta possa essere convertita in ogni momento in euro. Questo meccanismo è utile, per esempio, quando un Paese africano in difficoltà non riesce a pagare le proprie importazioni con la valuta estera richiesta. Con la piena convertibilità, le somme necessarie possono essergli date dal Tesoro francese in euro. Questo “pilastro” della piena convertibilità è legato al sistema del cambio fisso. «La Banca centrale francese tiene da parte delle riserve in valuta estera e interviene sul mercato dei cambi quando il cambio tende a variare», spiega Bruni. «Se la moneta di un Paese tende a svalutarsi, cioè a perdere di prezzo, la Banca centrale la compra usando le riserve in valuta estera, in modo da farla salire di prezzo e tenerla al livello fisso che si vuole perseguire, per dare al mercato certezza del suo valore». Ma a garanzia di queste operazioni e della piena convertibilità – come avviene per tutti i sistemi a cambio fisso – la Francia richiede che una parte delle riserve valutarie estere dei Paesi della zona monetaria del franco Cfa siano depositate in un conto della sua Banca centrale, gestito dal ministero del Tesoro. Questo è considerato il quarto principio che regola la cooperazione finanziaria tra la Francia e i 14 Paesi coinvolti. Nei decenni la percentuale delle riserve in valuta estera da depositare nel Tesoro francese è cambiata diverse volte, ma dal 2005 è scesa dal 65 per cento al 50 per cento per la Banca centrale dell’Africa occidentale (dal 2007 anche per la Banca degli Stati dell’Africa centrale). «Quando si usa una valuta nazionale il cui valore è garantito da una valuta estera, occorre avere delle riserve valutarie, che vanno tenute necessariamente – perché non c’è altra alternativa – nel Paese che emette quella valuta», spiega Terzi. «Quindi ovviamente le riserve in euro che garantiscono il franco Cfa non possono che stare in Francia. E ciò avviene anche per Stati all’interno dell’Europa. La Svizzera ha molte riserve valutarie in euro, per altri motivi. E dove le tiene? Le tiene alla Bundesbank, la Banca centrale tedesca. E dove altro potrebbe tenerle? Alla Banca d’Italia o alla Banca di Francia, ma gli svizzeri scelgono di tenerle nella Banca centrale tedesca. In questo caso, siccome l’accordo è con la Francia, i Paesi africani le tengono presso il Tesoro francese». In sostanza, i Paesi del franco Cfa sono tenuti a conservare una percentuale delle proprie riserve valutarie nel Tesoro francese che gli garantisce la piena convertibilità con l’euro e una linea di credito nel caso in cui le loro riserve si azzerassero. Come spiega in una nota del 2017 la Banca di Francia, questo è lo «strumento chiave» per mantenere la stabilità di tutto il sistema.
Antoniotrevi Inviato 3 Agosto 2023 Autore Inviato 3 Agosto 2023 @wow Sono riserve che potrebbero essere usate per investimenti su rotaie e strade . Avere una moneta forte come l’euro in una economia fragile e controproducente. Non puoi svalutarla per rendere più appetibili le tue merce all’estero . Senza considerare che nel patto del franco CFA sei obbligato a favorire imprese francesi . Per cui sei costretto a favorire la politica coloniale francesi . Le materie prime in Europa e gli investimenti non sulle infrastrutture inportanti ma solo sull’estrazione di materie prime . Per cui povero eri e povero rimani . Difatti con questa politica francese sono fra gli stati piu poveri al mondo . Ribellarsi alla Francia e a questo sporco patto é una benedizione . E se questo avviene grazie all’appoggio dei russi tanto meglio . Significa che si puo fare . Vedere un Africa piu prospera e ricca . Rispetto alla miseria in cui l’ha condotta la Francia .
Antoniotrevi Inviato 3 Agosto 2023 Autore Inviato 3 Agosto 2023 Un albero se é buono o meno si vede dai frutti . E i frutti di questa politica coloniale son cattivi . Di conseguenza vanno cambiati .
Martin Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 1 minuto fa, Antoniotrevi ha scritto: Sono riserve che potrebbero essere usate per investimenti su rotaie e strade . Avere una moneta forte come l’euro in una economia fragile e controproducente. Un ipotetico realizzatore di quelle strade comunque se le farebbe pagare a seconda del controvalore in una divisa spendibile, quindi il problema continuerebbe a sussistere aggravato dal rischio cambio. Qualora le realizzassero interamente in proprio, potrebbero comunque attribuire valore arbitrario a progettazione, manodopera e materiali, e il valore di cambio del CFA non costituirebbe alcun problema. 1
Antoniotrevi Inviato 3 Agosto 2023 Autore Inviato 3 Agosto 2023 @Martin potrebbero farle i Cinesi le strade e loro dare come contropartita per esempio materie prime come l’uranio .
Martin Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 Adesso, Antoniotrevi ha scritto: loro dare come contropartita per esempio materie prime come l’uranio . Domanda retorica: Secondo te i cinesi ne vorrebbero x tonnellate per chilometro oppure l'equivalente in uranio di x euro (o dollari) per chilometro alle quotazioni correnti ?
Antoniotrevi Inviato 3 Agosto 2023 Autore Inviato 3 Agosto 2023 @Martin secondo me i Cinesi chiederebberomeno soldi di un anzienda francese . Ma a questo quesito nessun africano dentro il Franco CFA puo rispondere . In quanto non é possibile .
maurodg65 Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 8 minuti fa, Antoniotrevi ha scritto: potrebbero farle i Cinesi le strade e loro dare come contropartita per esempio materie prime come l’uranio . Con l’Uranio che estraggono e vendono ai prezzi di mercato ci farebbero giusto una stradina o poco più. Poi spiegami il senso di tutto sto can can sul Franco CFA per poi far pagare ad un paese straniero un bene acquistato con il baratto, sei un fenomeno.
wow Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 So che è difficile capire determinati concetti quando, fino a qualche anno fa, si pensava che si potesse fare economia a debito, dumping monetario e stampare moneta con il ciclostile. In realtà, come il prof forse non ti ha spiegato, la moneta di un qualsiasi Stato africano ha valore quasi nullo al di fuori dei confini nazionali. Le importazioni di questi di questi paesi vengono pagate in valute forti, non certo in pizze di fango del Camerun che nessuno vorrebbe. Analogamente, moneta debole significa inflazione e ridotto potere di acquisto, che sono i veri fattori di impoverimento di una nazione, mentre una moneta forte, la convertibilità con l'euro al riparo dalle inevitabili fluttuazioni, permettono di programmare e facilitare gli investimenti. Vedi crisi dello Zimbabwe di qualche anno fa che batteva una propria moneta. Non dimenticare inoltre che queste nazioni importano anche una gran quantità di beni di prima necessità. Prova a pagarli in pizze di fango. Cmq, resta il fatto che chi vuole uscire da questa comunità monetaria può farlo in qualsiasi momento, si riprende le proprie riserve e stampa moneta propria. 1
Antoniotrevi Inviato 3 Agosto 2023 Autore Inviato 3 Agosto 2023 Ci vorrebbe una rivoluzione africana contro l’ancien régime colonialista francese .
Panurge Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 I cinesi si stanno già prendendo quello che vogliono, terra da coltivare in primis, hanno un potenziale problema di insufficienza alimentare a casa loro.
wow Inviato 3 Agosto 2023 Inviato 3 Agosto 2023 @Antoniotrevi leggi questo articolo, lo ritengo molto interessante ed obiettivo https://pagellapolitica.it/articoli/dieci-domande-e-risposte-per-capire-il-franco-cfa
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