maurodg65 Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 2 ore fa, wow ha scritto: Ti faccio notare ancora una volta che la Roccella è stata contestata al salone del libro dagli ambientalisti. Antonio la ragione della contestazione erano le opinioni della Ministro sulla famiglia e sul ruolo della donna, chi l’abbia contestata è secondario, ad ogni modo: https://tg24.sky.it/cronaca/2023/05/20/salone-libro-roccella-contestata-protesta Un gruppo di contestatrici ha impedito oggi alla ministra della Famiglia e delle Pari opportunità Eugenia Roccella, di presentare il suo libro, da poco edito da Rubbettino, "Una famiglia radicale". La manifestazione di dissenso è stata organizzata dagli attivisti di Extinction Rebellion, femministe di "Non una di Meno", dove la ministra della Famiglia era stata invitata all'Arena Piemonte per presentare il suo lavoro.
Questo è un messaggio popolare. ferdydurke Inviato 27 Agosto 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 27 Agosto 2023 Purtroppo non vedo nessuna possibilità di integrazione tra occidentali e musulmani, troppo diversa la concezione della vita tra una teocrazia e la nostra società secolarizzata e figlia dell’Illuminismo…è un enorme errore favorire l’arrivo di centinaia di migliaia di immigrati islamici…basta vedere cosa sta succedendo in Svezia. Male fa la sinistra ad insistere sui temi dell’accoglienza indiscriminata, così facendo sta consegnando l’Europa alle destre. Va bene accogliere i rifugiati, ma poi basta 4
maurodg65 Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 @wow questa è una rivista di sinistra storica, la posizione sull’argomento e chiara e corretta, anche in relazione al pensiero delle femministe di casa nostra e del relativismo culturale sull’argomento. https://tg24.sky.it/cronaca/2023/05/20/salone-libro-roccella-contestata-protesta L’hijab day è una sconfitta culturale. La libertà delle donne non passa per il velo. Il relativismo culturale presente nell'Hijab Day porta a difendere il simbolo dell’oppressione della donna. Se non sono riuscite le iraniane con un coraggio straordinario a smascherare il vero significato patriarcale del velo, sarà difficile convincere le femministe di casa nostra che la libertà non è nell’hijab. Celebrare l’International hijab day mentre le donne iraniane – e non solo le donne – mettono a rischio la loro vita per eliminare il chador è una sconfitta culturale e politica di chi, in occidente, sostiene di difendere i diritti delle donne. Paradossalmente in occidente si difende il diritto di portare il velo mentre nei paesi musulmani le donne lottano per il diritto a non portarlo. Il relativismo culturale porta a difendere il simbolo dell’oppressione della donna. L’hijab, infatti, non è una prescrizione del corano, non appartiene alla tradizione, ma è lo strumento per controllare la sessualità della donna. Infatti, secondo i fautori dell’integralismo islamico, il velo deve essere portato dalla prima mestruazione fino a quando la donna è feconda. Se lo può togliere in casa anche in presenza di uomini con i quali, se avesse un rapporto sessuale, sarebbe considerato incesto. La donna deve coprirsi quelle parti del corpo – in alcuni casi completamente, come in Afghanistan con il burqa – che potrebbero indurre in tentazione il maschio, del quale deve preservare l’onore! E se l’onore della famiglia viene infranto è sempre la donna a dover pagare, spesso con la morte. L’hijab è il simbolo della discriminazione e dell’inferiorità della donna – peraltro teorizzato anche da San Paolo nella prima lettera ai corinzi – che deve abbassare gli occhi, non fare rumore, non alzare la voce. Certo questi comportamenti vengono ignorati nella campagna che sponsorizza il giorno internazionale dell’hijab che dovrebbe essere provato anche dalle non musulmane! In questo caso, se a prevalere non dovesse essere l’esotismo di qualche ora, l’esperienza dovrebbe convincere le donne che il velo priva di quella sensazione di libertà rappresentata dal vento tra i capelli. Quella sensazione che aveva portato milioni di iraniane a aderire alla campagna lanciata da Masih Alinejad “My Stealthy Freedom” (la mia libertà clandestina o furtiva) postando sui social una loro foto senza velo, una campagna contro il velo che ha portato all’esplosione di una vera rivoluzione dopo l’uccisione di Mahsa Jina Amini nel settembre dello scorso anno. Una rivendicazione femminista che ha provocato la nascita di un movimento che oggi riassume tutti i problemi sociali ed economici della società iraniana a partire dalla discriminazione delle donne. Una rivolta che unisce classi, generazioni ed etnie diverse e diventa una vera rivoluzione con l’obiettivo di porre fine al regime teocratico degli ayatollah. Una rivoluzione che se avrà il successo che auspichiamo avrà effetti su tutti i paesi musulmani interessati dalla reislamizzazione iniziata proprio con la vittoria di Khomeini in Iran nel 1979. La solidarietà con le donne iraniane in occidente, tuttavia, non sembra aver scalfito la convinzione che la “libertà” stia nel portare il velo, una scelta molto più facile da sostenere per chi non è obbligata a portarlo. Il velo accompagnato dalla “modest fashion”, che ha alimentato il business della moda negli ultimi anni, che di modesto ha solo il nome. Il velo, infatti, è stato sdoganato in occidente non solo dalle campagne pubblicitarie come quella del Consiglio europeo dallo slogan “La libertà è nell’hijab”, fortunatamente bloccata dalla Francia, ma anche sulle passerelle di moda. Ormai l’hijab è entrato nelle “capsule collection” di tutti i maggiori stilisti a cominciare dalla “Ramadan collection” di Dkny e l’”Abaya line” di Dolce e Gabbana. Un giro di affari di parecchi miliardi forse persino più difficile da intaccare dell’International hijab day. Tuttavia, se non sono riuscite le iraniane con un coraggio straordinario, motivate dal fatto che se non riescono ad abbattere la repubblica islamica non potranno mai affermare i loro diritti, sarà difficile convincere le femministe di casa nostra che la libertà non è nell’hijab. Ma sono sempre di più la ragazze in Italia che non accettano l’imposizione del velo da parte dei genitori immigrati da paesi musulmani, queste ragazze devono essere protette e devono poter scegliere il loro futuro, dobbiamo garantire loro una scelta di libertà.
maurodg65 Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 5 minuti fa, ferdydurke ha scritto: Purtroppo non vedo nessuna possibilità di integrazione tra occidentali e musulmani, troppo diversa la concezione della vita tra una teocrazia e la nostra società secolarizzata e figlia dell’Illuminismo… La convivenza è possibile se e quando faremo noi per primi quei passi che potranno aiutare le donne mussulmane ad emanciparsi e trovare quella parità di diritti su cui noi oggi stiamo costruendo un “castello di minchiate” esasperando concetti e relazioni tra i due sessi con politiche di comportamento che sfiorano l’assurdo, pretendendo nel contempo di farci convivere realtà sociali che, nell’ottica della storia sociale occidentale, sono da medioevo.
fabbe Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 Nel nostro piccolo, le donne percepiscono un stipendio inferiore agli uomini a parità di incarico. Sono in numero inferiore nei cda, spesso non vengono assunte perché possono rimanere incinte ecc.ecc.... Prima di sputare sentenze su altre culture, paesi estremisti a parte, sistemiamo le cose a casa nostra.
ferdydurke Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 1 ora fa, maurodg65 ha scritto: La convivenza è possibile se e quando faremo noi per primi quei passi che potranno aiutare le donne mussulmane ad emanciparsi e trovare quella parità di diritti su cui noi oggi stiamo costruendo un “castello di minchiate” esasperando concetti e relazioni tra i due sessi con politiche di comportamento che sfiorano l’assurdo, pretendendo nel contempo di farci convivere realtà sociali che, nell’ottica della storia sociale occidentale, sono da medioevo. Guarda penso che sia proprio la religione islamica che sia incompatibile con la nostra civiltà, noi abbiamo avuto un percorso storico travagliato che ci ha portato ad una visione completamente diversa rispetto a loro, un percorso di civiltà a volte tortuoso ma che ha comunque prodotto una società democratica e pluralista, abbiamo avuto Voltaire, Montesquieu, Tocqueville, etc.., e loro purtroppo sono rimasti legati ad una concezione del mondo primitiva, confessionale, misogina, familistica…la cultura islamica è finita con Averroè e con pochi altri, dopo nessun contributo molto significativo…
ferdydurke Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 38 minuti fa, fabbe ha scritto: Nel nostro piccolo, le donne percepiscono un stipendio inferiore agli uomini a parità di incarico. Sono in numero inferiore nei cda, spesso non vengono assunte perché possono rimanere incinte ecc.ecc.... Prima di sputare sentenze su altre culture, paesi estremisti a parte, sistemiamo le cose a casa nostra. Invece nei paesi arabi le donne sono pagate come gli uomini, siedono nei cda e sono libere di fare ciò che vogliono…mi sa che gli occhi foderati di prosciutto… 1
fabbe Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 @ferdydurke sono d'accordo con te eppure ci sono circa 2 miliardi di mussulmani nel mondo, il 25% dell'intera popolazione mondiale!! Tutti cretini?
fabbe Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 @ferdydurke tranne per i paesi estremisti e nei paesi dove l'essere umano vale zero... vivi e lascia vivere, sono culture diverse...
ferdydurke Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 @fabbe certo non hanno avuto nessun Hegel, Kant, Bach, Mozart, Newton, Galileo, Madame Curie, Fermi, Volta, Dante, Boccaccio, Shakespeare, Pasteur, Sarte, etc, etc…l'ultimo contributo forse sono stati i numeri arabi 1
fabbe Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 @ferdydurke ma che c'entra tutto questo con la democrazia e il rispetto nei confronti delle donne
fabbe Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 Faccio un esempio di vera democrazia e del pieno rispetto delle donne. Tengo un cugino ingegnere che abita in un sobborgo di Stoccolma in Svezia. Sposato con una ragazza Peruviana, anche lei ingegnere. Lei si mette alla ricerca di lavoro dopo il dottorato, passa il primo colloquio e viene convocata al secondo. I discorsi diventano sempre più concreti ed in un certo momento lei dice... voglio essere trasparente con voi... sono in cinta ! Risposta; che problema c'è, per noi sei la persona giusta, goditi la tua gravidanza, ci si vede fra una anno, il posto è tuo! Ora dico; sarebbe andata così da noi???
campaz Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 2 ore fa, ferdydurke ha scritto: Purtroppo non vedo nessuna possibilità di integrazione tra occidentali e musulmani, troppo diversa la concezione della vita tra una teocrazia e la nostra società secolarizzata e figlia dell’Illuminismo… e allora preparati al peggio: se la demografia, come la matematica, non è un’opinione, tempo qualche decennio e saremo sopraffatti. L’integrazione non è nell’interesse di chi arriva (e ne arriveranno sempre di più, nel prossimo futuro l’Africa sarà l’unico continente la cui popolazione crescerà mentre i bambini europei saranno sempre di meno) ma di chi è già qui. Una certa idea di società occidentale è destinata ad esaurirsi per… mancanza di occidentali (intesi come bianchi). Siamo noi quelli che stanno scomparendo… 1
ferdydurke Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 4 minuti fa, fabbe ha scritto: Ora dico; sarebbe andata così da noi??? Nell'azienda dove lavoravo si, abbiamo avuto un paio di casi come quello
fabbe Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 @ferdydurke bene, sono una rarità. Mia moglie ha perso il lavoro quando era rimasta incinta. Lavorava come insegnante presso una scuola privata.
wow Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 4 ore fa, maurodg65 ha scritto: l’abbia contestata è secondario, ad ogni modo: Come "è secondario"? Fermo restando che anche il padre si sarebbe meravigliato di questa conversione a U sulla via del Parlamento...
Paolo 62 Inviato 27 Agosto 2023 Inviato 27 Agosto 2023 1 ora fa, campaz ha scritto: e allora preparati al peggio: se la demografia, come la matematica, non è un’opinione, tempo qualche decennio e saremo sopraffatti. Quel giorno sarò già morto ma spero che gli occidentali prendano gli unici provvedimenti efficaci per evitare un'islamizzazione forzata: limitare l'immigrazione e soprattutto la cittadinanza, che dà il diritto di voto, anzi negarla proprio se necessario, poi si spera che l'islam si modernizzi com'è stato per il cristianesimo.
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