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Tristi storie di stupri


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4 ore fa, Panurge ha scritto:

Quando avevo 20 anni,  e qualcosa meno, io era pieno di eroinomani, erano più le macchine con i vetri rotti causa scimmia sulla spalla che quelle sane, altro che coltura dello sballo, e a parte i club di astemi, le piombe alle feste di classe erano abbastanza normali, lasciamo perdere poi i coetanei del paesello valdostano, al confronto i miei figli sono dei monaci tibetani.

Ma 'ndo stavi, nel Bronx ? Io mai visto niente del genere, eventuale razzumaglia dedita a droghe e/o sbornie veniva tenuta accuratamente lontana da tutti i gruppi che frequentavo. Nessuno dei miei amici aveva la minima voglia di averci a che fare. 

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ma allora provincia o grandi città del nord industriale era diverso

facendola breve, io nei fine settimana cioè il sabato ho potuto cominciare

a tornare a casa verso mezzanotte solo da maggiorenne.

e le pare dei vecchiacci e attento di qua e attento di la e guarda che siamo stati giovani anche noi

e sappiamo che combinate ( e io mi chiedevo ma che pēnis possiamo combinare che

siamo a piedi, non abbiamo una lira in tasca  e non ci fila nessuno )

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4 minuti fa, appecundria ha scritto:

Negli anni '80 e '90 a Roma non giravano alcool e droghe tra i giovani? 

Forse ti stanno dicendo che negli anni ‘80 e ‘90 per trovarsi in mezzo a gruppi di giovani che si ubriacavano e si drogavano dovevi girare in compagnie specifiche, in altre invece quei comportamenti non erano accettati e chi li avesse messi in pratica si autoescludeva dal

gruppo ed in effetti non hanno tutti i torti perché una volta era così, oggi è diverso e lo è da qualche anno.

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9 minuti fa, lufranz ha scritto:

nel Bronx

No ottimi licei, quelli che si sono presi una ciucca ogni tanto e simili, hanno avuto mediamente ottime riuscite, non è che si tirassero come dei cenci abitualmente, per ottime intendo davvero ottime. Parecchi va detto partivano già abbastanza dall'alto. Per l'eroina per quelli con qualche anno più di noi è stata una discreta ecatombe, gli hai cento lire erano tanti. 

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7 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Tu ci assicuri che qualsiasi ragazza è al sicuro girando mezza nuda


Fabio, scusa, non ho capito cosa c'entra l'elementare e istintiva prudenza quotidiana con la tematica in topic.

La prudenza è una cosa scontata, chi più chi meno l'abbiamo (inversamente proporzionale all'età), ma lo stupro è un reato grave e lo stupratore trova sempre la strada per perpetrarlo aggirando qualsiasi prudenza della vittima. Rendiamoci conto che vengono stuprate anche donne non più giovani, perfettamente sobrie e completamente vestite.

Sì la prudenza, non bere, non fumare, chiudi il gas, attraversa sulle strisce... ma se il criminale ha puntato la vittima ci vuole solo un'arma, un elemento di dissuasione o comunque una alta capacità di autodifesa personale.

Sarebbe meglio raccomandare alle ragazze di praticare kickboxing, per me, poi la verità non la sa nessuno.

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3 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Forse ti stanno dicendo che negli anni ‘80 e ‘90 per trovarsi in mezzo a gruppi di giovani che si ubriacavano e si drogavano dovevi girare in compagnie specifiche


Mauro, invece ho capito, per questo ho parlato di comitiva di seminaristi. Ti posso garantire che in quegli anni a Roma la coca scorreva a fiumi e costava la metà di Napoli. L'alcool non ne parliamo proprio. Esperienze dirette e multiple.

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Io lo sapevo che la strnzt del contesto culturale veniva fuori, prima o poi. 

E allora replico come ho già fatto altre volte facendo riferimento a un bellissimo film in cui Al Pacino interpreta il demonio in persona, incarnato nella figura di un avvocato. 

Quando il protagonista (ma era poi veramente Reeves il protagonista ?) gli contesta le varie nefandezze che si sviluppano nel corso del film, il diavolo replica che in realtà lui non fa assolutamente nulla: crea solo le "condizioni al contorno" per il peccato. Ma poi è l'uomo che - dotato di libero arbitrio - decide di comportarsi in un modo piuttosto che in un altro.

In altre parole: non siamo macchinette programmate che allo stimolo X reagiscono con la risposta Y in modo deterministico. Abbiamo un cervello e una coscienza, e questi hanno la funzione di filtrare e gestire gli stimoli esterni.

E' evidente che non tutti coloro che vivono nel "contesto culturale" (la solita scusa per spalmare la responsabilità su centomila e nessuno) escono di casa e stuprano, ed è altrettanto evidente che anche chi vive in contesti culturali "puliti" può commettere il delitto. Perciò chi decide di farlo ne deve essere considerato pienamente responsabile ed essere punito di conseguenza. Altro che cianciare di "contesto culturale".

 

 

 

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8 minuti fa, otaner ha scritto:

Ma dove vivevate?

In provincia ovviamente, ma era così mai fumato una canna, mai tirato coca, mai drogato, primo bicchiere di vino bevuto a 18 anni ad una cena con amici, prima ero astemio, più d’uno in realtà senza conseguenze di sorta, non mi sono mai ubriacato seppur abbia bevuto anche tanto mangiando ma non riesco a superare il limite che mi porta a perdere lucidità o conoscenza. 
Sara noioso ma è così, fumare sigarette già era estremo ed io, con un padre che si fumava tre pacchetti di Diana al giorno, manco ci pensavo perché già lui appestava la casa con il puzzo delle sigarette. 

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4 minuti fa, appecundria ha scritto:

Sarebbe meglio raccomandare alle ragazze di praticare kickboxing

Mia figlia due anni fa ha fatto un corso di difesa personale, di sua iniziativa. E nella borsa porta sempre lo spray al peperoncino.

Per fortuna, finora non ha mai dovuto servirsi di nessuna delle due cose.

 

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2 minuti fa, appecundria ha scritto:

Mauro, invece ho capito, per questo ho parlato di comitiva di seminaristi. Ti posso garantire che in quegli anni a Roma la coca scorreva a fiumi e costava la metà di Napoli. L'alcool non ne parliamo proprio. Esperienze dirette e multiple.

Bruno che ci fossero alcol e droga e che girassero tra i giovani lo sappiamo tutti, ma che ci fossero differenti comitive di ragazzi che si formavano anche se non soprattutto sulla base di usi e comportamenti comuni è un fatto, forse nelle grandi città era diverso ma in provincia ed al Nord era così.

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negli anni 80 a vicenza le disco serali quelle da adulti aprivano alle 20.30, si entrava in pista alle 21.00

al massimo ed entro le 24.00 giù la musica su le luci e si cominciava a sbaraccare.

poi questa me la ricorderò finchè scampo: già maggiorenne prendo un cocktail al bar della disco, pago e me lo bevo. però buono. dopo un pò torno li e ne ordino un altro, e il barman mi fa, ok però è l' ultimo perchè gente alterata qua non ne vogliamo. oggi quando la racconto non mi credono.

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Salve, passate bene le ferie?...

Leggere queste otto pagine mi ha fatto venire in mente una vecchia freddura: "Il cavaliere chiede alla dama del momento se vuole bere qualcosa e lei risponde di no, ringraziandolo e precisando che poi il bere le darebbe problemi alle gambe... lui chiede in che senso e lei -le apro...-".

In base a quel che leggo vorrei ricordare che stupri ecc. non sono appannaggio di certi ambienti (degradati e probabilmente nell'immediato irrecuperabili): a memoria e senza troppo sforzo ricordo il caso del figlio di un comico fondatore di un noto partito, il caso dell'indiano figlio di un altro eminente uomo politico ed il caso di quel manager che a Milano faceva ubriacare e drogare le vittime per violentarle nel suo attico vista duomo.

E ce ne sarebbero di commenti da fare ma mi limito (per ora) a notare che come al solito la tendenza da parte di molti è quella di straparlare dei carnefici e poco delle vittime.

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Fabio Cottatellucci
15 minuti fa, maurodg65 ha scritto:
23 minuti fa, appecundria ha scritto:

Negli anni '80 e '90 a Roma non giravano alcool e droghe tra i giovani? 

Forse ti stanno dicendo che negli anni ‘80 e ‘90 per trovarsi in mezzo a gruppi di giovani che si ubriacavano e si drogavano dovevi girare in compagnie specifiche, in altre invece quei comportamenti non erano accettati e chi li avesse messi in pratica si autoescludeva dal

gruppo ed in effetti non hanno tutti i torti perché una volta era così, oggi è diverso e lo è da qualche anno

Esatto.

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8 minuti fa, audio2 ha scritto:

ok però è l' ultimo perchè gente alterata qua non ne vogliamo. oggi quando la racconto non mi credono.

Al tempo, se ricordo bene, con la polizia non si scherzava e se nel locale si verificavano disordini ti facevano chiudere ed i proprietari perdevano bei soldi, oggi pensano ai guadagni del bar, al tempo agli incassi frutto degli ingressi.

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Fabio Cottatellucci
49 minuti fa, appecundria ha scritto:

La prudenza è una cosa scontata, chi più chi meno l'abbiamo (inversamente proporzionale all'età), ma lo stupro è un reato grave e lo stupratore trova sempre la strada per perpetrarlo aggirando qualsiasi prudenza della vittima.

Appe, stavo appunto rispondendo a chi continua a dire che raccomandare prudenza è giustificare gli stupratori.
Per cui:

  1. raccomandare prudenza sta in una parte del problema e serve a diminuire le casistiche senza sragionare di patriarcati vari;
  2. processare gli stupratori senza che doverosamente l'abito o lo stato di ebbrezza della vittima siano dedotti come attenuante, sta in un'altra.


Quando invece navighi nella rilevazione di come stava combinata la vittima per dire nel caso specifico che se la poteva risparmiare, stai con un piede di qua dalla riga e con uno dillà, dove si vellica la panza dell'elettorato più sordido.



Io meglio di così non lo so più spiegare.



 

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