Jack Inviato 6 Settembre 2023 Inviato 6 Settembre 2023 5 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Certo perché si tassano i fatturati e non gli utili la pressione fiscale sul PIL la applichi come ti pare a te? è al 45% del PIl circa, e considera anche la parte sommersa, qua sommerso non c’è nulla sennò che rimborso chiedi? È pure poco il 50% complessivo svegliaaaaaa
maurodg65 Inviato 6 Settembre 2023 Inviato 6 Settembre 2023 5 minuti fa, Jack ha scritto: la pressione fiscale sul PIL la applichi come ti pare a te? La pressione fiscale sul PIL è un medione che non vuol dire che se butti 150 miliardi regalandoli ai cittadini che comperano servizi o prodotti a prezzi “gonfiati” ti ritornino indietro esattamente la percentuale sui soldi spesi su quel preciso bonus. 5 minuti fa, Jack ha scritto: e considera anche la parte sommersa, qua sommerso non c’è nulla sennò che rimborso chiedi? Questo c’entra una mazza. 5 minuti fa, Jack ha scritto: È pure poco il 50% complessivo svegliaaaaaa L’importante è essere convinti e crederci. 😉
maurodg65 Inviato 6 Settembre 2023 Inviato 6 Settembre 2023 9 minuti fa, Jack ha scritto: te vist bamba? primo bottone incassato Gamba cosa? Hanno creato un meccanismo che alla fine mette in condizione i privati di rischiare il collasso finanziario, secondo te cosa c’è di sano in questo? A me sembrano perversioni da truffatori.
UpTo11 Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 Il 6/9/2023 at 13:11, carmus ha scritto: preparatevi al prossimo governo tecnico Non spoilerare! Lasciagli la suspence!!! 1
OLIVER10 Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 Io sono ancora in attesa che qualcuno mi convinca del fatto che se io spendo 100 per comperare un bene che prima avrei comperato con 60, l'affare lo fa quello che mi da 110 a fondo perduto. troppo sintetico ? 1
pino Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 @Paperinik2021 Consuma poco perchè scalda poco l'acqua,va utilizzato un detersivo specifico ( enzimi ) fa lunghe pause dopo i lavaggi,la pompa quando va al massimo consuma un decimo rispetto alla resistenza. Il rovescio della medaglia è il costo del detersivo e la tempistica. Io la faccio andare anche mezza vuota,con programmi ad alta temperatura cosi resta sempre pulita,filtri compresi. Quando esce il tecnico son biglietti da 100.
Membro_0023 Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 4 minuti fa, pino ha scritto: va utilizzato un detersivo specifico Questo, la mia LG non lo dice da nessuna parte
pino Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 @Paperinik2021 Bio ed Eco son simili ma diversi. Io utilizzo i detersivi classici Finish liquido o polvere ( finchè si trova ) 1
carmus Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 Insomma alla fine posso andare in pensione o è meglio se mi faccio il cappotto? Vabbè almeno potrò andare a casa senza traghettare… pagando 3euro al litro per il carburante e rinunciando al mitico arancino dello stretto. Che vita difficile…
audio2 Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 e te pensa che io non so che mi mangio stasera. comunque a casa nostra i piatti continuiamo a lavarli a mano. @pino hai sentito che adesso per i ragazzi della mala metteranno obbligatorio il piatto di verdure grigliate ? i prezzi andranno ancora più su, così poi se le ordini al ristorante in pratica sei rovinato.
pino Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 @audio2 Al ristorante non bisogna nemmeno nominarle,un piatto di verdura grigliata Bio,( di norma la verdura è di sintesi ) cucinata da uno chef ( in genere nel retro cucina c'e personale sottopagato,ed è già tanto se parla Italiano ) ,costa come un menù pranzo,in una delle tante trattorie Italiane a gestione familiare. Questa sera zucchine ripiene ( 1,29 euro al chilo ).
pino Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 @carmus Va in pensione appena puoi,trasferisciti sulla costa,aria buona ,pesce fresco,e tranquillità 1
Questo è un messaggio popolare. P.Bateman Inviato 7 Settembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Settembre 2023 Il 6/9/2023 at 13:11, carmus ha scritto: io ho il timore che questi non abbiano solo il problema di non poter mantenere le promesse elettorali, ma che non siano in grado di mantenere proprio il paese Però sono ottimi nel farsi mantenere. 2 3
Jack Inviato 7 Settembre 2023 Inviato 7 Settembre 2023 7 ore fa, audio2 ha scritto: comunque a casa nostra i piatti continuiamo a lavarli a mano. ma sono di legno o di pietra? 😄
Amministratori cactus_atomo Inviato 8 Settembre 2023 Amministratori Inviato 8 Settembre 2023 disastro per disastro,disastro al quadrato. se il superbonus è stato un errore, anxi una tragedi, he senso ha rinnovarlo e prorogarlo? il superbonus partiva dall'ass8nto che i lavori dovessero essere terminati entro una data definitiva, logica vorrebbe che se i lavori non sono stat completati per tempol il benefixio del superbonus decade. ci dvrebbe essere un capitoato tra codominied imrese che prevea eventuali penali e a carico di chi in cas di sforamnto dei tempi oltre i limiti fissati dalla legge, ma vedo che si va avanti a proroghe, prorogando anche i provvedmenti considerati sbagliati,
maurodg65 Inviato 12 Settembre 2023 Inviato 12 Settembre 2023 https://www.corriere.it/economia/superbonus-sgravi-fiscali-casa/ Superbonus e bonus facciate, ci vorrà un secolo e mezzo per recuperare la spesa fatta a debito di Federico Fubini Due conversazioni si stanno accavallando in Italia, senza che mai l’una getti un po’ di luce sull’altra. Parlo dei bonus immobiliari e dei suoi impatti surreali sul debito pubblico, per almeno 120 miliardi di euro; e del negoziato sulla riforma delle regole di bilancio europee, con l’Italia nel ruolo tradizionale del soggetto che si sente in qualche modo tradito (nel caso specifico, il governo accusa di slealtà verso la patria il commissario europeo Paolo Gentiloni). Non solo le due questioni sono legate, anche se non lo ammettiamo a noi stessi; soprattutto, vederle insieme riserva qualche lezione da meditare sul sistema politico italiano. Cercherò di spiegare perché. Come tutto è iniziato Per capire come nasce il colossale buco di bilancio dei bonus-casa bisogna fare un passo indietro di oltre tre anni, ai momenti più duri della pandemia. Il 6 maggio del 2020 l’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, dei 5 Stelle, annuncia la misura in un’intervista al Sole 24 Ore. L’articolo spiega che “da settimane Fraccaro lavora in silenzio alla norma che può far ripartire gli investimenti privati” e che “il sottosegretario a Palazzo Chigi ha messo a punto un testo”. Sono le norme sul Superbonus e al Sismabonus al 110% di credito d’imposta e il bonus facciate al 90%. “Vogliamo mettere i pannelli solari nelle case di tutti gli italiani – dice l’esponente dei 5 Stelle –. Puntiamo a un beneficio generale per la collettività”. Nell’intervista si annuncia una misura che stravolgerà la finanza pubblica per anni, senza presentare un solo numero né spiegare come e dove nasca quell’idea. Tutto sembra facile come bere un bicchier d’acqua. Lo “studio” dell’Ance Il giorno dopo si inizia a capirci qualcosa di più. Il 7 maggio 2020 arriva nelle redazioni dei giornali uno “studio” dell’Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) secondo il quale le norme di Fraccaro sarebbero “un bazooka da sei miliardi di euro”, capace di creare crescita economica per tre volte tanto: un calcolo che si sarebbe rivelato errato per difetto di almeno venti volte per quanto riguarda la spesa e in eccesso di almeno nove volte per quanto riguarda il moltiplicatore della crescita. Ma di questo parlerò più in dettaglio più sotto; ora mi interessa la genesi della misura. Testimoni diretti del governo dell’epoca mi dicono che Fraccaro abbia spinto moltissimo in quella fase, ma il fatto che l’Ance avesse già pronto uno “studio” a suo favore il giorno dopo l’annuncio suggerisce che l’Associazione dei costruttori abbia lanciato una legittima, quanto sistematica, azione di lobby su Palazzo Chigi per ottenere i bonus-casa. Dopotutto non sarebbe spettato a Fraccaro proporli, ma al ministero dell’Economia o a quello dello Sviluppo. Perché lo fece proprio lui? Misura appoggiata da tutti i partiti Certo è che in breve tempo l’intera classe politica fu conquistata. Non solo la maggioranza di centrosinistra di allora (inclusa Italia Viva di Matteo Renzi), ma tutto il centrodestra finì per appoggiare il nuovo sistema di crediti d’imposta. Lo spiega mirabilmente Pagella Politica. Nel 2021 l’attuale vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani chiese “la proroga del Superbonus 110% a tutto il 2023, esteso a tutti gli edifici e alle persone giuridiche (cioè, alle imprese, ndr)”. Sempre nel 2021 l’altro vicepremier, Matteo Salvini, si oppose ai tentativi dell’allora ministro dell’Economia Daniele Franco di limitare almeno una parte degli incentivi alle famiglie a basso reddito. Il leader della Lega dichiarò la misura “assolutamente efficace” dicendo che bisognava “rinnovarla, aumentando la possibilità della cessione del credito”. Quanto a Fratelli d’Italia, unica forza di opposizione nel 2021, appoggiò a più riprese questa specifica norma lanciata dal governo di Giuseppe Conte e tenuta in vita da quello di Mario Draghi. La deputata di FdI Monica Ciaburro ne chiese l’estensione “fino al 2025”; il deputato Fabio Rampelli criticò il fatto che Draghi e il suo ministro Franco cercassero di porvi degli argini. Il problema dei crediti fiscali incagliati In sostanza, il Superbonus ha catturato l’intero sistema politico italiano. Forse sarebbe più corretto dire che l’Associazione nazionale costruttori edili lo ha conquistato alla propria causa. Come abbia fatto, forse un giorno lo spiegheranno i protagonisti di questa vicenda. Eppure non era difficile capire che sarebbe stata una catastrofe: personalmente l’ho scritto varie volte dal 2021 (qui e qui), mentre il problema dei crediti fiscali incagliati era evidente almeno dall’inizio di quest’anno; ma prima dei giornalisti, me incluso, era stato l’Ufficio parlamentare di bilancio a dare l’allarme. E’ stato tutto inutile, fino a quando non è stato troppo tardi. L’azione delle lobby Qui la vicenda interseca quella del Patto di stabilità, perché un’aberrazione del genere sarebbe stata inconcepibile se il Patto di stabilità non fosse stato sospeso a causa della pandemia e poi della crisi energetica innescata dalla guerra. Una lezione è dunque che in assenza di regole fatte rispettare da poteri indipendenti – in questo caso, Bruxelles – il sistema politico italiano non tende solo a prendere decisioni pericolose; soprattutto, risulta vulnerabile ai portatori d’interessi particolari – in questo caso, i costruttori – che trovano molto più facile intervenire sui governanti e catturarli con le loro proposte. Senza regole europee l’azione di lobby di minoranze organizzate, a danno di maggioranze ignare e distratte, diventa più efficace. Del resto i costruttori edili non sono i soli a esercitare questo potere di persuasione e a volte i gruppi d’interesse sono così efficaci da piegare le stesse regole europee. Da un decennio 26 mila concessionari delle spiagge e altri luoghi pubblici tengono in scacco un governo dopo l’altro. Per i taxi, dice tutto la difficoltà a trovarne uno, che perdura nelle città turistiche. E gli agricoltori restano l’unica categoria autorizzata a non emettere scontrino fiscale – in sostanza, autorizzata a evadere – in caso di presunte “vendite dirette” che in molti casi arrivano a migliaia di euro di fatturato al giorno. I conti Ma il superbonus resta l’esempio più straordinario. Nel febbraio del 2022 l’Associazione nazionale costruttori finanzia uno studio dell’importante centro studi Nomisma che magnifica l’impatto della misura. Il rapporto sostiene che la transizione energetica in Italia sarebbe impossibile senza superbonus e genera un “valore economico pari al 7,5% del prodotto interno lordo”. Lo studio atterra sui tavoli dell’intera classe politica e di centinaia di giornalisti e contribuisce ad alimentare il consenso, o almeno a sbarrare la strada al dissenso delle cassandre. Ma afferma il vero? Vediamo. L’Ufficio parlamentare di bilancio, istituzione indipendente italiana creata dal Patto di stabilità europeo, ha fatto i conti. In un’audizione alla Camera del 16 marzo scorso dimostra come, nel migliore dei casi, i bonus-casa hanno portato al massimo un euro di Pil in più ogni tre euro di debito in più che hanno scaricato sulle spalle delle prossime generazioni; o forse anche meno di un euro di Pil: esattamente l’opposto di quanto prevedeva l’Ance nel maggio 2020, quando sosteneva che ogni euro di sgravi avrebbe prodotto tre euro di Pil. Un pessimo affare per (quasi) tutti Quanto all’efficacia ambientale, non è difficile fare i calcoli. A differenza di quanto prevedeva Fraccaro nel 2020, quando annunciava pannelli sui tetti di “tutti gli italiani”, alla fine del mese scorso il Superbonus sembra aver raggiunto il 3,5% degli edifici italiani: appena 425 mila dei 12,1 milioni di edifici censiti dall’Istat. Poiché il credito d’imposta si giustifica solo con il miglioramento di almeno due classi energetiche, pari un calo medio dei consumi del 30%, si può stimare che il risparmio della bolletta energetica generato da una spesa di 86 miliardi di euro sia di circa mezzo miliardo all’anno: il consumo di energia delle famiglie quest’anno varrà infatti circa 50 miliardi. Di questo passo rientreremmo dunque nei costi tra un po’ più di un secolo e mezzo (se solo le tecnologie adottate potessero durare fino ad allora). La stessa Nomisma, nel suo studio, parla di un risparmio medio in bolletta di 500 euro all’anno: circa mezzo miliardo per il Paese, se si considera che molti edifici sono multifamiliari. Un pessimo affare per tutti, meno che per pochi. Poi però, ovvio, è sempre tutta colpa del Patto di stabilità brutto, sporco e cattivo. 1
Roberto M Inviato 12 Settembre 2023 Autore Inviato 12 Settembre 2023 150 anni per rientrare da questo sperpero del secolo. Un incubo proprio.
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