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Melius Club

Disastro economico Superbonus, altro buco da 35 miliardi


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Inviato
4 minuti fa, appecundria ha scritto:

Se non si comporta bene lo ghigliottiniamo

E qui torna buono il thread sulle lamette ! :classic_biggrin:

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Inviato

@Roberto M Salvini non è andato a Brandizzo perché doveva presenziare alla mostra del cinema. Tu ci credi?

Inviato

Praticamente, questi non hanno mai detto una verità in vita loro, eppure trovano sempre qualcuno che gli crede, come @Roberto M

PS, sullo sfondo il reattore russo a fusione Tokamak. Quindi avremo le centrali a fusione e di tecnologia russa. Interessante. 

 

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Inviato

Ma quale S. B., quanto costa, l'evasione fiscale, quanto è costata la cassa del mezzogiorno, dove si sono ingrassati, gli imprenditori e gli evasori, sono 40 anni che pago per loro, e adesso mi si viene a dire, che il bonus ha generato un debito di tot miliardi, da un bocconiano, che è tutto dire, visto che non si ricorda quello che diceva il suo partito/coalizione, ma che vada in pensione anticipata, che così limitiamo i danni, e che la sua capa continui a fare il globetrotter mondiale a spese degli italiani. 

Inviato

Superbonus, ora gridano alla “mega-truffa”. Ma l’hanno sempre appoggiata

Fino all’autunno 2022 tutti si sono battuti per evitare la scure

.

È il 16 luglio del 2020 quando il Senato approva il decreto Rilancio su cui il governo Conte-2 aveva posto la fiducia: 159 sì e 121 voti contrari. Il decreto contiene il Superbonus al 110% ma anche la cedibilità di tutti gli altri crediti fiscali edilizi: nessuno da FdI, Lega e Forza Italia contestò la misura. Il capogruppo di FdI, Nicola Calandrini si era perfino scagliato contro la farraginosità della procedura per il Superbonus: “Durerà per soli 18 mesi… i tempi rischiano di rendere impraticabile l’ottenimento di questo incentivo”. In totale, sul Superbonus si contano almeno una trentina di modifiche. Anche solo limitandosi alle principali, in nessun momento la norma è stata contestata né ha ricevuto scossoni fondamentali – da parte dei suoi critici odierni – fino all’autunno del 2022.

Aprile 2021.
Il 26 aprile del 2021 Draghi conferma l’utilità del bonus e che “non c’è alcun taglio”. Aggiunge che “la misura è finanziata fino alla fine del 2022” e che è un “provvedimento importante per costruzioni e ambiente”. A ottobre il premier spiega che i bonus edilizi “hanno avuto un ruolo molto positivo per stimolare la ripresa nelle costruzioni”. Lo stesso Beppe Grillo aveva legato il sostegno del M5s al governo alle rassicurazioni – arrivate – sul mantenimento della misura.

Dicembre 2021.
La legge di Bilancio per il 2022 proroga così l’incentivo e inserisce scadenze differenziate. Nel disegno di legge presentato in Parlamento, era stato proposto di limitare il bonus ai proprietari delle villette unifamiliari con un Isee inferiore ai 25 mila euro. Durante l’esame in Senato, il tetto era stato poi cancellato. Tra i favorevoli all’eliminazione del vincolo c’è la Lega: “Niente tetto Isee. L’avevamo promesso” twittò Matteo Salvini il 21 dicembre. A onor del vero, la proposta del Carroccio era di ridurre dal 110 all’80 % il Superbonus, ma sempre senza limiti Isee. Salto in avanti: il 13 febbraio 2022, l’allora ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti critica la scelta del Parlamento di non limitare il Superbonus che darebbe “soldi ai miliardari”. Poco dopo Salvini lo definì “strumento assolutamente efficace”.

Gennaio 2022.
Dopo aver prorogato la misura, passata la partita del Quirinale, il governo decide per una stretta sulla cedibilità dei crediti dei bonus edilizi e si inizia a lottare sui limiti. Circolano bozze, FdI accusa il governo di voler “ammazzare il Superbonus”. A gennaio, arriva il decreto Sostegni, licenziato dal Consiglio dei ministri. Giancarlo Giorgetti, in conferenza stampa, cita Draghi e precisa che “il problema sono i meccanismi di cessione disegnati senza discrimine” e puntualizza: “Non tocchiamo il Superbonus”. Il 26 marzo la Camera dà il via libera. I bonus possono essere ceduti un massimo di tre volte: la prima a tutti i soggetti e le due successive solo a banche, intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario vigilato.

Luglio 2022.
Nei mesi successivi prosegue il balletto dei crediti. A luglio del 2022 il governo deposita un emendamento che prevede che le banche potranno “cedere sempre il credito a soggetti” diversi da “consumatori o utenti” ma nessuna proroga viene concessa. Per tutta l’estate non si trova un accordo, l’opposizione chiede che si trovi una soluzione. Il 14 settembre il dl Aiuti bis si sblocca con la riformulazione dell’emendamento sulla responsabilità in solido di chi acquista i crediti fiscali, che si configura solo se c’è “dolo o colpa grave”. Tutti i partiti difendono la misura.

Dicembre 2022.
Cambio di governo, arriva qui la prima stretta meloniana. Anche per accontentare Forza Italia, il 110% viene però prorogato al 31 dicembre 2022 solo per i condomini a determinate condizioni. Per gli altri scende al 90%. Solo ora iniziano i partiti di destra iniziano a criticare il Superbonus.

Febbraio 2023.
C’è il blocco definitivo alla cessione dei crediti da tutti i bonus edilizi: il decreto legge 11 del 2023 è approvato in Cdm nel giro di sette ore giovedì 16 febbraio. Giorgetti è finalmente senza freni: “Misura necessaria per bloccare gli effetti di una politica scellerata usata in campagna elettorale”. Quella di tutti.

Virginia Della Sala, Il FQ

  • Melius 2
Inviato
14 ore fa, Roberto M ha scritto:

Ecco il discorso, magistrale, del ministro dell’Economia Giorgetti

Giorgetti è il nuovo Maradona (minore) del “paraculismo”

.

In una delle sue molte battute fulminanti, una volta Daniele Luttazzi demolì Letizia Moratti così: “La Moratti non è un ministro. È l’idea che una parrucchiera ha di un ministro”. Frase che viene bene, anzi benissimo, per Giancarlo Giorgetti, evanescente quanto potente ministro leghista graditissimo ai giornaloni ma inesistente in termini di consenso effettivo. Se si candidasse come leader, prenderebbe persino meno voti di Morgan o Povia. O addirittura di Renzi. Eppure, o forse proprio per questo, lo incensano a getto continuo.

Giorgetti è il politico perfetto da stimare se non sai nulla di politica (ma credi di saperne). Vestito sempre bene, i modi puntualmente patinati e finto-garbati. Quasi mai in tivù, quindi poco divisivo. Da bosco e da riviera, senza una linea politica personale, ma unicamente con una inesausta voglia di potere: Giorgetti non solo non combatte l’evanescenza, ma la usa pure come vanto personale e bussola ideologica (sic) interiore. È così spuntato, cerchiobottista e nebuloso che sarebbe perfetto come direttore del Foglio.

Nato nel 1966 a Cazzago Brabbia (Varese), di cui è stato sindaco. Ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo Meloni. Deputato e vicesegretario federale della Lega. Segretario del Consiglio dei ministri nel governo Conte-1, ministro dello Sviluppo economico nell’esecutivo Draghi. Laurea in Economia aziendale alla Bocconi. Cattolico praticante e grande estimatore di Papa Ratzinger (un po’ meno di Papa Bergoglio).

Dal palco sempiternamente fine a se stesso di Cernobbio, Giorgetti è tornato a picconare: “A pensare al Superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica”.

In realtà la questione legata ai bonus edilizi è meramente contabile. L’esecutivo Meloni si è reso conto (persino lui) che gli interventi decisi sei mesi fa per ridurre l’impatto sui conti pubblici non stanno ottenendo alcun effetto. E allora tira in ballo le sempre in voga “truffe”, da cui oltretutto il 110% è stato quasi del tutto immune. Parole a caso e in libertà, che nella (cosiddetta) politica italiana vanno benissimo. E che anzi, per mancanza di avversari ed eccesso di parolai, rendono financo Giorgetti uno statista.

Nel frattempo il super ministro (?) parla ora di “manovra prudente”, con buona pace delle promesse smargiasse di Meloni (e derivati) in campagna elettorale. Se esistesse un campionato del mondo di Donabbondismo, Giorgetti se la giocherebbe sino in fondo con lo scapigliato Carlo Conti e certi maestrini di ovvietà mascherati da opinionisti. La sua capacità di dire tutto e nulla, soprattutto nulla, non teme rivali. Oppositore eterno di Salvini, non si sporge mai fino in fondo e – quando si tratta di affondare il colpo – si nasconde sempre. Lodatore di Conte da ministro di Conte, più draghiano di Draghi quando c’era Draghi. Oggi più meloniano di Meloni, soprattutto quando si tratta di distruggere le cose fatte da Conte (e da Giorgetti) e da Draghi (e da Giorgetti). Compreso il Superbonus, che adesso Giorgetti smantella ma che la stessa Lega esaltava fino a due mesi fa (quando peraltro l’aveva rimessa alle villette). Coerente come Casini, anzi meno. Restano poi leggendarie altre sue due perle, come l’aver puntato tutto su Di Maio per affossare i 5 Stelle (gran mossa!) e l’indimenticabile fesseria sulla sanità territoriale ormai superata (la disse un anno prima del Covid).

Più che un politico, Giorgetti è un Maradona minore del paraculismo. Un Picasso senz’arte né voti del viaggiar sempre a favor di vento e stampa. In un paese normale, varrebbe meno di un 45 giri di Jerry Calà. Da noi invece passa quasi per De Gasperi, e tutto sommato è giusto così. Daje Gianca’!

Andrea Scanzi, Il FQ

  • Melius 1
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Inviato

“ho comperato 10 bilocali in ottima posizione. Ho speso 2 milioni. Oddio Oddio cosa darò da mangiare ai miei figli ora?! 😭

 

“…amministratore… ssshhhht…. non faccia sapere che li ho già affittati e ci prendo 150’000€ netti… sennò quei debosciati mi chiedono più paghetta e pure la macchina, elettrica perfino…”… “amministratore, dica solo quanto ho speso eh… mi raccomando…” 😎

 

governi… se li conosci li eviti

Inviato
19 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Nato nel 1966 a Cazzago

Allora non è colpa sua.

  • Haha 1
Inviato
20 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Giorgetti è il politico perfetto da stimare se non sai nulla di politica (ma credi di saperne). Vestito sempre bene, i modi puntualmente patinati e finto-garbati. Quasi mai in tivù, quindi poco divisivo. Da bosco e da riviera, senza una linea politica personale, ma unicamente con una inesausta voglia di potere: Giorgetti non solo non combatte l’evanescenza, ma la usa pure come vanto personale e bussola ideologica (sic) interiore. È così spuntato, cerchiobottista e nebuloso che sarebbe perfetto come direttore del Foglio.

per dire tutto questo non bastava l'aggettivo "bocconiano" ? :classic_dry:

Inviato
2 minuti fa, Martin ha scritto:

per dire tutto questo non bastava l'aggettivo "bocconiano" ? :classic_dry:

Verissimo, ma avrà dovuto rispettare un certo numero di battute :classic_laugh:. Infatti si adatta benissimo anche al suo ex-collega di giornale, Feltri, ovviamente non quello rinco. Almeno non ancora. :classic_biggrin:

Inviato
14 ore fa, senek65 ha scritto:

Se sto governo farà cacare sarà colpa mia.

Farà?

  • Haha 1
Inviato

porca troia che mi tocca dar ragione ad un *****biiiiiip come Scanzi… il dispiacere mi porterà alla follia 😭😭😭

Inviato
2 ore fa, Martin ha scritto:

Giorgetti

...appproposito, ieri sera, zappinando da Porro c'era uno di 5 stelle mi pare il quale diceva testualmente che è un mentitore seriale, che quando era stao approvato il 110% era d'accordo....

Inviato
12 minuti fa, bost ha scritto:

quando era stao approvato il 110% era d'accordo


Bisogna credere che ci sia un buco da 100 miliardi nel bilancio del quale non sapeva nulla Giorgetti quando era nel governo Draghi, non sapeva nulla Draghi, e del quale non si è accorto tutto l'attuale governo in dieci mesi. Siamo pur sempre il paese che ha fatto arricchire Wanna Marchi...

Inviato

Qualcosa comincia a venire a galla. Giorgetti: "Se per aiutare l'Ucraina dovessimo ridurre le pensioni agli italiani diventa un po' più difficile da spiegare" (Fonte: Rainews). Qua serve un esegeta coi controfiocchi perché in italiano significa che il fantomatico buco superbonus in realtà è per l'Ucraina.

Inviato
11 minuti fa, Martin ha scritto:

buso xe buso, el casso no ga oci. 

😆 la mia veneto-citazione preferita

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