Questo è un messaggio popolare. Guru Inviato 28 Aprile 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 28 Aprile 2021 Non voglio riaprire su onori e nefandezze della Resistenza italiana, intendo piuttosto indurre ad una riflessione. Potrebbe risultar banale, ma leggere queste parole rimane toccante. Un mese prima del 25aprile del ‘45 sette partigiani, quasi tutti sui vent’anni, vengono portati dal carcere di Monza a Pessano per essere fucilati. Il cappellano di Monza, che li confortò, ci ha lasciato un ricordo. Avviandosi al patibolo, uno di quei giovani è preso da una disperata crisi di pianto. Il suo compagno, altrettanto giovane, gli dice “Ma che cosa piangi? Non moriamo mica per niente, moriamo per qualcosa”. Decidere se quel giovane sia morto per niente o per qualcosa tocca anche a noi. Il senso del 25 aprile è tutto qui. #stradediliberazione 8
samana Inviato 28 Aprile 2021 Inviato 28 Aprile 2021 8 minuti fa, Guru ha scritto: Ma che cosa piangi? Non moriamo mica per niente, Pensa un po’ tu a questi invece, morire per niente dev’essere una tremenda disgrazia, una velenosa beffa del destino. A pensarci bene, e’ sempre meglio morire per una buona ragione. Se non altro, e’ piu’ sensato, piu’ furbo. 1
eduardo Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 9 ore fa, samana ha scritto: e’ piu’ sensato, piu’ furbo Concetti in antitesi. Forse non hai capito il senso delle parole del giovane condannato.
nullo Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 1 ora fa, eduardo ha scritto: Forse non hai capito il senso delle parole del giovane condannato. Mi pare piuttosto improbabile. Il martirio è una forma di sublimazione del proprio credo e una forma di testimonianza. Il valore dell'atto, visto da terzi, è naturalmente soggettivo, il valore in termini di propaganda pure. Militari morti in guerra ricevono onori in tal senso, così come fedeli di religione e altro. Mettersi a disquisire sul valore simbolico di tali atti, che per alcuni sono ragione di vita per altri assolutamente il contrario, mi fa venire il mente il professore del film L'attimo fuggente che aveva la pretesa di misurare l'arte in termini assoluti tramite l'area ricavabile da un grafico. 1
daniele_g Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 valore simbolico ? non credo che il ragazzo stesse parlando di un valore simbolico, bensì molto concreto. se sono morti, è perchè sono arrivati fin lì facendo qualcosa, combattendo per qualcosa. il fatto che siano morti in un'esecuzione e non con le armi in pugno non cambia le cose, come la data della loro morte (che ci parla di una dolorosa sfortuna, ma non cambia il discorso). non hanno scelto di morire col fine di testimoniare o sublimare il proprio credo, ma hanno scelto che la morte fosse una possibilità concreta lungo la strada che portava verso il loro obiettivo. il loro obiettivo non era il martirio, ma accettava il martirio, senza desiderarlo. sono cose diverse. 2
Guru Inviato 29 Aprile 2021 Autore Inviato 29 Aprile 2021 Figuriamoci se nullo attraverso un ipocrita panegirico non cerca di sminuire.
nullo Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 10 minuti fa, daniele_g ha scritto: non credo che il ragazzo stesse parlando di un valore simbolico, bensì molto concreto. Leggi meglio. Chiaro che chi viva il martirio lo senta come ragione ultima di vita spesa. Parlo di chi lo usi a posteriori a testimonianza. Il discorso ovviamente può prescindere dal caso specifico o essere perfettamente attinente. Sta tutto nella libertà di pensiero di chi riceve lo stimolo e di chi lo attua.
nullo Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 9 minuti fa, Guru ha scritto: Figuriamoci se Sono situazioni complesse adatte a chi ami pensare alla cose proprio nella loro complessità e da più punti di vista, capisco le tue difficoltà a seguire il ragionamento dalla trincea in cui credi di vivere.
daniele_g Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 6 minuti fa, nullo ha scritto: Leggi meglio. ho riletto, e continuo a pensare che nè il ragazzo nè Bersani parlassero di un valore simbolico. 6 minuti fa, nullo ha scritto: Chiaro che chi viva il martirio lo senta come ragione ultima di vita spesa. forse non sono stato chiaro, ma prova a leggere meglio anche tu: ripeto che il martirio non è in quel caso la ragione ultima. la ragione ultima era la libertà dai nazifascisti, molto concretamente e poco simbolicamente. quei ragazzi desideravano tornare a casa liberi in un Paese libero, non morire. il martirio come lo intendi tu vale per molti religiosi, ad esempio, o per chi compie, per altri motivi, gesti simbolici di grande impatto come darsi fuoco per una causa politica. allora la propria morte è in sè strumento e testimonianza (e magari ha poi effetto, quindi non è poi "per niente", ma non divaghiamo). ma se vogliamo andar giù piatti, per quei ragazzi lo strumento era al massimo la morte, per mano loro, dei nazifascisti...
nullo Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 40 minuti fa, daniele_g ha scritto: che il martirio non è in quel caso la ragione ultima Mi spiace non riuscire a comunicare meglio. Il fine non è chiaramente il martirio, il fine è altro. Il martirio testimonia il valore delle cose in cui si crede. Se un riesce ad essere felice per aver vissuto in maniera compiuta anche di fronte a tale sacrificio, mi pare piuttosto chiaro che si dia valore assoluto a ciò in cui si creda. @bombolink Vale anche per te.
Guru Inviato 29 Aprile 2021 Autore Inviato 29 Aprile 2021 nullo il tuo comportamento in questo thread mette veramente tristezza.
nullo Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 2 minuti fa, Guru ha scritto: nullo il tuo comportamento in questo thread mette veramente tristezza Sentimento reciproco.
samana Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 @eduardo Le ho capite anche fin troppo bene. La mia e’ solo una riflessione personale ed intima. Triste e cinica. Del resto, le due cose viaggiano spesso a braccetto.
eduardo Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 5 minuti fa, samana ha scritto: Triste e cinica. Del resto, le due cose viaggiano spesso a braccetto. Tristezza e cinismo ? Mi sa che in questo forum non e' che non ci si intenda solo sulle parole; non ci si intende proprio sui valori. 8 minuti fa, samana ha scritto: Le ho capite anche fin troppo bene. La mia e’ solo una riflessione personale ed intima.
Guru Inviato 29 Aprile 2021 Autore Inviato 29 Aprile 2021 2 ore fa, nullo ha scritto: Sentimento reciproco. Cosa ci sarebbe di viscido nel mio comportamento in questa discussione?
nullo Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 1 minuto fa, Guru ha scritto: Cosa ci sarebbe di viscido nel mio comportamento in questa discussione? A parte che hai parlato di tristezza e non di viscidume, mi mette tristezza la tua sprezzante intolleranza, la tua mancanza di rispetto, il tuo bambinesco modo di etichettare e la tua ristretta visione che ti rende incapace di dialogare, accettare e comprendere, il che, bada bene, non significa condividere. 2
keres Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 3 ore fa, bombolink ha scritto: Quei ragazzi entrarono in guerra contro i nazifascisti e facendolo erano consapevoli che poteva finire male ma non erano certo dei martiri perché il loro sacrificio ha contribuito alla sconfitta del male assoluto, sconfitta di cui hanno goduto i benefici i nostri nonni, padri, noi stessi ed i nostri figli. Questo è il senso del 25 aprile, un omaggio ad un evento frutto del sacrificio di molti che fecero la scelta giusta, anche morendo. Tutto giusto, però posso dire una cattiveria... Se oggi fossero vivi sarebbero un tantino delusi.
samana Inviato 29 Aprile 2021 Inviato 29 Aprile 2021 52 minuti fa, eduardo ha scritto: Tristezza e cinismo ? Mi sa che in questo forum non e' che non ci si intenda solo sulle parole; non ci si intende proprio sui valori. Tristezza e cinismo non sono valori, ma stati d’animo, sentimenti radicati. I valori non sono un fenomeno assoluto, cio’ che per te e’ un valore imprescindibile, per me potrebbe essere una mera illusione, una stupidaggine. E viceversa. Sono discorsi, questi, che non sono direttamente collegati con l’argomento del thread, dunque direi di non andare oltre. P.S. Potremmo benissimo avere gli stessi valori.
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