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Melius Club

La riforma della scuola professionale 2023


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Inviato
3 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

da lì che esce o dovrebbe uscire l'esercito di manutentori, frigoristi, ferrovieri eccetera che la mattina mettono in moto il Paese, nel vero senso della parola.

Non solo, nel secondo dopoguerra in una Italia semianalfabeta e in ricostruzione col piano Marshall i geometri e periti tecnici progettavano dighe ed impianti idroelettrici sugli Appennini e in tutto il mondo, impianti ancora funzionanti. È l'eredità della scuola tecnica di don Bosco, specialità tutta italiana. 

  • Melius 2
Inviato

Riprendiamo in parte gli intendimenti di Gentile:  Formazione umanistica corroborata però da una poderosa base di matematica e fisica (idealmente un diplomato dovrebbe passare analisi 1 e 2 e fisica tecnica in scioltezza) e lasciamo all'industria la formazione professionale. Questo contribuirà alla fidelizzazione e stabilità dei rapporti di lavoro e limiterà automaticamente il fenomeno della scimmizzazione consulentistica. 

Classicità "cum grano salis", ossia quella necessaria alla predetta formazione umanistica, lo studente - ovvero l'Essere Umano -  dev'essere un seme che cresce bene, non un prodotto stampato. Crescendo bene saprà da solo dove cercare  riferimenti classici, e lo farà. 

 

Inviato
13 minuti fa, audio2 ha scritto:

guarda che quelli che dici te fanno o l' itis o l' ipsia

qua, e se fosse come ai miei tempi non passerebbero il biennio.

Questo perchè non c'è un sistema formativo adeguato basato sull'apprendistato - o scuola-lavoro come mi pare la si chiami in Italia - . Quindi cani e porci vanno all'Itis, anche solo per fare l'inutile bienno dell'obbligo , svilendo quella che è stata la scuola che ha permesso l'industrializzazione dell'Italia. Chi l'ha fatta nei miei anni si è ritrovato un bel pezzo di carta, poi più. 

captainsensible
Inviato

@Fabio Cottatellucci Fabio, il problema dell'Italia è che è finita la grande industria, o per lo meno si è molto ridotta.

Negli anni '90 è stato sfasciato tutto.

E' la grande industria che progetta e innova, non l'azienda che fa carpenteria meccanica, scambiatori di calore e bulloni, ma ci mettiamo pure torni e fresatrici.

Quella roba li la sanno fare tutti, pure i bengalesi.

Basta con sta storia che la forza dell'Italia è la piccola e media impresa, dagli anni '90 in poi si è visto che fine abbiamo fatto.

 

CS

 

  • Melius 1
Inviato
10 minuti fa, melos62 ha scritto:

Viva il classico


Ma certo, ci mancherebbe.

E’ una scuola che forma molto più di tutte le altre, però bisogna essere portati e bisogna avere piacere a leggere e a studiare.


Purtroppo un grosso errore dei genitori e’ quello si voler trasmettere ai figli le proprie aspirazioni ed i propri desideri, peggio pure se non realizzati.

 

Poi se e’ vera la teoria di @briandinazareth, che e’ tutto predeterminato dai geni, basterebbe fare un esame del sangue a tre anni per decidere il percorso formativo delle persone (come nelle società dispotiche dei film di fantascienza di serie B), di che ti lamenti ?

:classic_biggrin:

  • Haha 2
Inviato
6 minuti fa, Martin ha scritto:

Formazione umanistica corroborata però da una poderosa base di matematica e fisica (idealmente un diplomato dovrebbe passare analisi 1 e 2 e fisica tecnica in scioltezza)

Anche no.

I migliori medici, scienziati, architetti ed ingegneri molto spesso provengono dal Classico, dove la matematica Si ferma alle equazioni di primo grado e la fisica al teorema di Pitagora.

  • Amministratori
Inviato

la durata non è fondamentale, io avevo scoperto a 15 anni un sistema legale che mi permetteva di essere bocciato senza perdere l'nno, se a qualcuno interessa lo posso illustrare

il punto vero sono i programmi, che devono essere foalizzati sugli obiettivi che si intende raggiungere, il corpo docente (che non si improvvisa), e una chiara visione della domanda che viene dal mndo del lavoro. oggi a mio parere la iperspecializzazione non serve, il mondo cambia rapidamente, servono persone capaci di adattarsi al cambiamento, non è facile come semra in teoria

briandinazareth
Inviato
12 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Poi se e’ vera la teoria di @briandinazareth, che e’ tutto predeterminato dai geni, basterebbe fare un esame del sangue a tre anni per decidere il percorso formativo delle persone

 

ma è mai possibile che non capisci mai nulla di quello che scrivo? ogni volta ipersemplifichi in modo così sciocco che fa intendere immediatamente perché ti fai abbindolare dai peggiori populismi ;) 

Inviato
21 minuti fa, melos62 ha scritto:

Non solo, nel secondo dopoguerra in una Italia semianalfabeta e in ricostruzione col piano Marshall i geometri e periti tecnici progettavano dighe ed impianti idroelettrici sugli Appennini e in tutto il mondo, impianti ancora funzionanti. È l'eredità della scuola tecnica di don Bosco, specialità tutta italiana. 

Nella ditta dove ero dipendente avevamo 4 direttori, due erano di ITIS. Dei dodici dirigenti intermedi 8 - tutti i ruoli tecnici - erano di Itis - setificio di como, itis di varese o lorenzo cobianchi di Verbania. Alcuni poi laureati alcuni no. Mi pare 4 e 4

I 4 non Itis erano svizzeri (finanze, markenting and sales non temono rivali)

Nella direzione dello stabilimento eravamo 6 su 6 con l'itis. Ma meno di 20 anni fa mica nel 1950.

 

Adesso si suppone che uno faccia l'itis per fare il frigorista. 

è pazzesco lo svilimento a cui è stata sottoposta questa scuola. E lo svilimento per trascinamente ha contagiato i licei. 

Questi di cui sopra, io compreso, oggi avremmo dovuto fare il liceo per forza.

 

comunque si faccia come si vuole. Il mio tempo è passato, tanto ricevuto dall'Itis e ringrazio col cuore i miei insegnanti di allora. Compresi quelli, ancora migliori, che ho avuto alle medie.

  • Melius 2
Inviato
20 minuti fa, Roberto M ha scritto:

che e’ tutto predeterminato dai geni, basterebbe fare un esame del sangue a tre anni per decidere il percorso formativo delle persone (come nelle società dispotiche dei film di fantascienza di serie B), di che ti lamenti ?

😀

Il noto problema della sottostima delle attività manuali rispetto a quelle di concetto, ideologia gentiliana poi fatta propria dallo strapotere sindacale e ministeriale che dagli anni 70 l'ha ibridata con l'egalitarismo ideologico rosso. Ne è venuto fuori un sistema scolastico in cui prevale la procedura e il protocollo sulle persone di studenti e docenti. I licei impoveriti, i tecnici falsamente licealizzati, né carne né pesce. Una fabbrica di ignoranti sempre promossi, finché non si entra nella competizione vera.

Io credo che i tecnici debbano avere piena dignità e differenziarsi molto dai licei, che devono essere presenti per mantenere la preziosa biodiversità italiana.il mondo della produzione è cambiato, ma avrà sempre bisogno di uomini interi, solidi e intelligenti. 

  • Melius 1
Inviato
54 minuti fa, melos62 ha scritto:

i geometri e periti tecnici progettavano dighe ed impianti idroelettrici sugli Appennini e in tutto il mondo

Sicuro ? In Italia il discrimine di legge tra geometra/perito era stabilito per le opere in cemento dal  R.D. n. 2229/39 che ne riservava la progettazione ai soli ingegneri ed architetti (!) 

Successivamente per i non laureati sono state specificate competenze progettuali ristrette a "costruzioni civili di modesta entità"  "edifici agricoli o rurali" o "che non necessitano del calcolo differenziale".  (La competenza per le opere in cemento armato è sempre  esclusa. )

 

 

  • Thanks 1
Inviato

@maverick

Per esprimere una valutazione dovrei leggere il provvedimento, non solo gli annunci spesso corrispondono a ben poco rispetto alle disposizioni delle leggi, ma anche le bozze che circolano.

Una cosa va evidenziata, la proposta di cui si discute non riguarda gli istituti tecnici (che sono disciplinati attualmente dal DPR 88/2010, ossia la c.d. "riforma Gelmini"), si parla di "Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale" e non cita in alcun passaggio o abroga il DPR 88/2010. Da come è formulata la bozza e dell'assenza di riferimenti al vigente regolamento degli istituti tecnici, mi pare una diversa denominazione dei percorsi degli istituti professionali, che non tocca affatto gli istituti tecnici. Il percorso è quadriennale, chi segue quel percorso potrà sostenere l'esame di Stato presso un istituto professionale (non tecnico), senza sostenere l'esame preliminare previsto dalla normativa vigente. Per come è formulato pare che si istituisca un nuovo percorso di istruzione professionale parallelo ed in concorrenza con gli attuali istituti professionali, cosa che mi lascia molto perplesso.

Il testo della bozza https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2023/09/DDL-ISTITUTI-E-CONDOTTA.pdf

Inviato

@Martin me lo raccontava un anziano amico progettista dell'enel di quando l'enel progettava e realizzava infrastrutture , non vendeva prodotti finanziari.  Magari i.progetti li firmavano gli ing.

Inviato
14 minuti fa, melos62 ha scritto:

Magari i.progetti li firmavano gli ing.

Questo è senza dubbio possibile. C'erano fior di tecnici diplomati sempre più rari a trovarsi. 

Inviato
6 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

casualmente due vite fa ho insegnato elettrotecnica ed elettronica in diversi itis e li finalmente ho capito perchè al primo anno di università ad ingegneria la moria di chi veniva dall'itis era 8-10 volte superiore da chi vniva dallo scientifico. semplicemente perchè siccome agli itis ll'ultimo anno non c'è matematica i ragazzi smettevano di studiarla al quarto

Sono (anche) perito in informatica, negli anni '80 in quinta matematica c'era eccome! Deduco, da quanto scrivi, non ad elettronica.

6 ore fa, cactus_atomo ha scritto:

integrali e derivate

Derivate in terza ed integrali ad inizio quarta, parlo sempre di Informatica. Matrici in terza, applicazione delle trasformate di Laplace in terza, dimostrazioni in quinta, Fourier in quinta, Nyquist, Bode, luogo delle radici in quinta (in comune con Sistemi), studi di funzione da fine terza fino a quando in quinta si è saputo che alla maturità non ci sarebbe stata matematica. Ed in molti oggettivamente non abbiamo più studiato nulla che non fossero le materie di esame (io ho portato sistemi ed elettronica) preferendo lo studio dell'anatomia femminile :classic_blush:

 

Dal poco che ricordo dei primi esami, Analisi 1&2, Geometria, Algebra, Fisica 1&2 all'università sono state abbastanza una passeggiata, Chimica un po' meno.

Della mia classe il 50% è laureato, uno in architettura che non ci azzecca nulla, il 75% arrivati a posizioni dirigenziali, uno in posizione apicale (non sono io) è il CEO di un'azienda di medie dimensioni, uno si è dato alle professioni sanitarie, nessuno che io sappia è meno che quadro. Ma erano altri tempi, il nostro ITIS era estremamente selettivo e già prima della maturità le aziende ti venivano a cercare per iniziare a lavorare anche mesi prima del diploma.

 

 

Inviato

P.S.: l'art. 26 del D.L. 144/2022 prevede misure per la riforma degli istituti tecnici con l'emanzione di nuovi regolamenti, ma di cui al momento non si ha notizia.

La bozza che circola difatti pone un art. 25 bis al sopra citato D.L. 144/2022.

Inviato
4 ore fa, Jack ha scritto:

Adesso si suppone che uno faccia l'itis per fare il frigorista. 

è pazzesco lo svilimento a cui è stata sottoposta questa scuola. E lo svilimento per trascinamente ha contagiato i licei. 

Questi di cui sopra, io compreso, oggi avremmo dovuto fare il liceo per forza.

 

comunque si faccia come si vuole. Il mio tempo è passato, tanto ricevuto dall'Itis e ringrazio col cuore i miei insegnanti di allora.

Sono d'accordo al 100%, Anche io ringrazio ancora oggi i miei insegnanti dell'ITIS, a partire da quelli più esigenti e severi che tanto chiedevano e tantissimo mi hanno dato.

  • Melius 1
Inviato
6 ore fa, Martin ha scritto:

(idealmente un diplomato dovrebbe passare analisi 1 e 2 e fisica tecnica in scioltezza)

E Estiquaatsi, un ingegnere quindi dovrebbe studiare fisica quantistica?
Analisi 1 e 2 fanno le basi dell'ingegnere, se li metti al livello di diploma puoi eliminare tranquillamente ingegneria.
Analisi 1 ancora ancora è quasi il programma di 5a liceo scientifico. Analisi 2 direi che siamo un bel po' oltre le nozioni delle scuole superiori.


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