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Ingegneri o Filosofi ?


Max440

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briandinazareth
3 minuti fa, Max440 ha scritto:

Se un musicista è "ignorante e incapace di qualunque pensiero", semplicemente NON E' un musicista ..

Il tuo è un pensiero nobile ma temo sbagliato.

 

Potrei citarti diversi casi, non necessariamente la sensibilità musicale significa profondità umana o di  pensiero

 

Lasciando perdere l'aura dell'artista.

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3 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

Lasciando perdere l'aura dell'artista.

 Questa non la considero proprio... anzi, potrebbe essere controproducente.

Ma siamo un po' OT: torniamo a chiacchierare sulla forma mentis dell' ingegnere e del filosofo: sono venute fuori cose interessanti, alcune "sbirciando" fra le righe (anche da cosa e come si scrive si capiscono tante cose...)

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briandinazareth
1 minuto fa, Max440 ha scritto:

Ma siamo un po' OT: torniamo a chiacchierare sulla forma mentis dell' ingegnere e del filosofo

 

Forse però non è l'ingegnere il giusto contraltare ma lo scienziato, anche per il fatto che col tempo molte cose compiono la migrazione dalla filosofia alla scienza.

 

Adesso, captainsensible ha scritto:

Ci saranno ottimi musicisti esecutori che però non sono in grado di improvvisare ed imprimere personalità all'esecuzione.

 

Io mi riferisco pure a quelli bravi che sanno esprimere pure personalità ma che non hanno grande profondità di pensiero, ma una grande sensibilità musicale.

 

La musica è una bestia strana.

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Beh ci sono le discipline ponte che riuniscono le magie di entrambi gli schieramenti.. l’Architettura la Madre di tutte le Arti, perché riunisce il dominio della materia pesante e refrattaria alle trasformazioni e quindi stolida per natura, pensiamo alla calce, o alla pietra..

al dominio delle qualità invisibili, armonia di spazio e tempo, della luce e dei rapporti matematici tra pieno e vuoto, e poi quella del linguaggio, delle articolazioni proporzionali eccetera.

non a caso con il rinascimento queste qualità vengono riunite e celebrate insieme, nella stagione forse più alta e irripetibile delle conquiste culturali umane.

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1 ora fa, Max440 ha scritto:

ingegnere incapace di progettare un ponte/circuito/dispositivo"... = NON E' un ingegnere, anche se ha una laurea in tal senso

Ne conosco più di uno. Qualcuno per scelta: dopo la laurea ha fatto un lavoro completamente diverso, di tipo amministrativo o gestionale. Qualcun altro per incapacità totale, gente che esce dall'università senza sapere che aspetto ha un transistor vero o da che parte si tiene in mano un saldatore spento [se è acceso lo capisce appena lo prende dalla parte sbagliata :classic_biggrin:]

Questi ultimi sono meno rari di quel che si pensa: quando detti l'esame di stato, una domanda fu "come è fatto un personal computer". Io iniziai a parlare di CPU, RAM, bus dati... e l'esaminatore: "no, io vorrei sapere cosa vede quando toglie il coperchio". Descrissi l'interno di un PC, alla fine mi disse che a quella domanda rispondevano in pochi, veramente pochi.

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4 ore fa, alexis ha scritto:

Beh ci sono le discipline ponte che riuniscono le magie di entrambi gli schieramenti.. l’Architettura la Madre di tutte le Arti, perché riunisce il dominio della materia pesante e refrattaria alle trasformazioni e quindi stolida per natura, pensiamo alla calce, o alla pietra..

al dominio delle qualità invisibili, armonia di spazio e tempo, della luce e dei rapporti matematici tra pieno e vuoto, e poi quella del linguaggio, delle articolazioni proporzionali eccetera.

non a caso con il rinascimento queste qualità vengono riunite e celebrate insieme, nella stagione forse più alta e irripetibile delle conquiste culturali umane.

Sono un ingegnere edile calcolatore (ora in pensione).

Il complimento che ho apprezzato di più non è stato il congratularsi con le mie soluzioni strutturali, ma il commento di un amico (bravissimo architetto) che un giorno mi ha detto: "Giancarlo, non sembri neanche un ingegnere, ma un architetto!!"

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