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Ariritorna il condono edilizio?


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Inviato
13 minuti fa, andpi65 ha scritto:

nell'ipotesi che ho esposto non ci sono falsi , ma piuttosto la rappresentazione  in planimetria dello stato dei luoghi reali.

Quindi nessun falso.

Quindi ti autodenunci , nel caso che il tecnico comunale verifichi le precedenti pratiche autorizzate.

Inviato

@otaner  Hai esposto molto bene ma per i non addetti ai lavori forse non è chiaro il concetto di sanatoria, accertamento di conformità ora per allora, procedura a regime ordinario.  Che sono altra cosa rispetto al condono, procedura a regime straordinario.

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Inviato
2 ore fa, andpi65 ha scritto:

E come la han risolta, sempre se la hanno risolta?

poiché l'abuso eccede i limiti statiliti dal piano regolatore del 1929 (vigente nel 1951, anno di costruzione) e tutte le modifiche successive, la sanatoria costerebbe da 1 a 3 volte il valore catastale e sarebbe comunque a discrezione della commissione edilizia. La cosa è  improponibile anche perché per fattori di zona il valore commerciale degli appartamenti non arriva al 70% del catastale.

L'accordo tra proprietari e ufficio tecnico è per il momento del tipo "non abbiamo visto niente per 70 anni, non diamo priorità alla cosa... certo non stimolate l'ufficio con ricorsi o cause"

La cosa non è quindi risolta

Di fatto la voce si è diffusa e  i 6 appartamenti sono invendibili, due sono occupati dai proprietari bengalesi, uno serve da dormitorio per i dipendenti di un ristorante e gli altri 3 sono affittati al ribasso. Ci sono grosse ripercussioni anche sul valore della parte regolare, in quanto notoriamente gli alloggi abusivi non attirano la crema della società come inquilini.

Curiosità: Poiché ho una soffitta regolarizzata* al 5° piano, mi trovo a possedere un prodigio amministrativo sospeso nel vuoto (il 4° piano sulla carta non esiste...) :classic_biggrin:
 

* me l'hanno passata come aumento volumetria dell'appartamento. 

Inviato

@Martin

 

Ottimo esempio.


In questi casi una bella sanatoria a prezzo scontato non sarebbe una cosa di buon senso ?

Ci guadagnerebbe lo stato che incasserebbe più soldi che oggi non incassa, comprese le tasse degli affitti in nero per quelli affittati in maniera “sportiva”, i bengalesi che non possono vendere per prendersi un appartamento più decente, lo stato di nuovo sulle tasse per la compravendita di un immobile oggi invendibile e i proprietari, che pagano molto meno potrebbero risolvere la cosa.


A casa mia si chiama situazione win-win.

 

Donde, perché tuonano contro ?

Inviato
32 minuti fa, andpi65 ha scritto:

Di questo si parlava Roberto.. frena il carro

E però sei OT rispetto all’oggetto del thread, che e’ in stile tuono contro la proposta di Salvini.

Si parla dell’opportunità di introdurre sanatorie anche per le situazioni come quelle descritte da Martin, non e’ un thread “tecnico” da geometri, ingegneri, architetti e avvocati.

Forse sarebbe il caso di aprirne uno apposito se no non si capisce niente.

Inviato
54 minuti fa, Martin ha scritto:

me l'hanno passata come aumento volumetria dell'appartamento. 

Direi, spero ,  come superficie accessoria, diversa, per valore catastale da  quelle abitative.

Ma tutto quello che hai raccontato dove sarebbe geolocalizzato?

Inviato
2 ore fa, Roberto M ha scritto:

E però sei OT rispetto all’oggetto del thread, che e’ in stile tuono contro la proposta di Salvini

 

Il titolo del thread è il condono edilizio ventilato , direi che capire come e su quale "fotografia " pregressa  vengono attualmente determinate le irregolarità edilizie, (come si provava a fare  con Renato) è ,o mi è parso, pienamente in thread ,

azzarderei

più utile e , per quanto mi riguarda, interessante di sto continuo, infinito, e sterile  scontro verbale (o meglio epistolare )  tra fazioni ,

che oltre ad essere  sterile avrebbe anche  un pochetto rotto i cabasisi.

 

 

Ovviamente con rispetto , e personalmente, parlando  Roberto.

Inviato
46 minuti fa, andpi65 ha scritto:

Ma tutto quello che hai raccontato dove sarebbe geolocalizzato?

Mestre. La città ha avuto uno sviluppo eccessivamente rapido e sregolato nel dopoguerra. 

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Inviato
2 ore fa, otaner ha scritto:

Quindi ti autodenunci , nel caso che il tecnico comunale verifichi le precedenti pratiche autorizzate.

Esattamente !

E nel caso la domanda era :se lo faccio e l'ufficio tecnico comunale autorizza, poi tutto quello indicato in planimetria passa in cavalleria,

senza revisioni ulteriori una volta autorizzato?

Questo è  di fatto " lo stato legittimo " ? 

Ho capito bene quello che mi dicevi?

Chiedo anche a @fumaccia

Inviato
2 ore fa, andpi65 ha scritto:

Ripeto la domanda: se in presenza di questo l'autorizzazione edilizia viene concessa va ha dare legittimità anche a tutto quanto in planimetria, non oggetto di precedente autorizzazione, e senza possibilità di revisione?

Perché questo è il punto che non mi sfagiola , ma non è il mio campo e sarei curioso di approfondire.

 

20 minuti fa, andpi65 ha scritto:

La domanda era :se lo faccio e l'ufficio tecnico comunale autorizza  tutto passa in cavalleria, e pure senza revisioni ulteriori una volta autorizzato, questo è  di fatto " lo stato legittimo " ? 

Ho capito bene quello che mi dicevi?

 

Non ritengo che la richiesta sia o.t., anzi.

Se nel progetto che viene presentato oggi viene inserito anche un qualcosa che non era precedentemente stato autorizzato e viene comunque approvato (spesso succede) questo però non lo fa diventare legittimo. Nel senso che, se venisse fatta una verifica delle autorizzazioni susseguitesi, si scoprirebbe che nel progetto odierno è stato inserito, come stato di fatto legittimo, un manufatto, muro, finestra, quant'altro, che prima non era stato autorizzato e anche il progettista iandrebbe nei pasticci avendo dichiarato (disegnato) il falso.

Quindi ci sta che il progetto attuale "passi" perché non sono state fatte verifiche, ma ciò non lo fa diventare ufficiale (intendo che non tutto il rappresentato è stato precedentemente autorizzato).

Dirò che nella mia esperienza mi è capitato abbastanza spesso che lo stato di fatto attuale non solo non fosse conforme all'ultimo progetto presentato in comune, ma anche alla planimetria catastale che era quindi differente sia dallo stato di fatto che dal precedente stato di progetto.

Ciò capitava poiché, fino a una decina di anni fa, quando presentavi un progetto in comune non vi era l'obbligo di aggiornare anche la planimetria catastale e spesso i committenti non lo facevano per risparmiare  i costi della pratica catastale; oggi invece l'aggiornamento catastale è obbligatorio in caso di presentazione in comune di modifiche planimetriche dell'immobile.

Spero di averti risposto e che sia chiaro.

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Inviato

La conformità urbanistica è nulla in confronto alla conformità ai piani di assetto idrogeologico. Metà case in Italia andrebbero o abbattute o spostate altrove. A questo si deve dedicare la pianificazione territoriale nei prossimi trent'anni, non alla pompeiana...

Inviato

@giaga sei stato chiarissimo, grazie.
Ne deduco  che sto " stato di legittimità" dell'ultima autorizzazione lavori da parte dell' ufficio tecnico comunale  anche erronea non è  il verbo ( che è quello che non mi sfagiolava, pur da profano) ma lascia il tempo che trova, fino a prova contraria .

 

(A questo punto mi verrebbe da dire: ma perché chiedere una planimetria ,che pago,  se poi , di fatto, manco la guardi ?)

 

Quindi , a parte le singole autorizzazioni edilizie, "una banca dati" che le riporti tutte di fatto non esiste, o mi sbaglio,?

Inviato
32 minuti fa, gbale ha scritto:

Metà case in Italia andrebbero o abbattute o spostate altrove. A questo si deve dedicare la pianificazione territoriale nei prossimi trent'anni, non alla pompeiana...

Non dico che tu non abbia ragione, ma "messa a terra" la vedo problematica la cosa....

Inviato
8 ore fa, andpi65 ha scritto:

Quindi , a parte le singole autorizzazioni edilizie, "una banca dati" che le riporti tutte di fatto non esiste, o mi sbaglio,?

Diciamo che, ora come ora, una sorta di banca dati digitale esiste ma relativa solo a circa l'ultimo decennio nel senso che negli ultimi anni non si presenta più all'ufficio tecnico la pratica cartacea, ma solo i file digitali dei disegni e documenti vari; inoltre avevano cominciato a fare una digitalizzazione del cartaceo, ma parziale e limitata anche perché i disegni erano spesso dei "lenzuoloni" enormi ben oltre l'A0 (cm 119x84) e quindi la scannerizzazione risultava lenta complessa e costosa.

Quindi, di fatto, per sapere l'iter di una pratica nel tempo si deve fare richiesta di accesso agli atti, indicando quanto meno anno di presentazione del progetto originale, committenza, impresa costruttrice ecc (quanti più dati possibili) per permettere al dipendente incaricato di scendere in archivio e cercare, manualmente, nei faldoni cartacei dei vari anni quello relativo alla pratica richiesta; passano mesi e a volte non si trova nulla).

Si potrebbe avere la fortuna (ma non è così frequente) che il committente possieda la copia del progetto protocollata e timbrata dal comune che viene sempre rilasciata all'atto della presentazione (sperando che sia effettivamente l'ultima e che non siano state presentate successive varianti in corso d'opera magari non in possesso del committente).

Un po meglio la verifica della situazione catastale poiché, stante le planimetrie ridotte di dimensioni massime A3, la digitalizzazione è stata più estesa e si può consultare on line abbastanza agevolmente.

  • Thanks 1
  • Amministratori
Inviato

il governo sim presenta con-doni per tutti gli italiani o quasi, fisco, edilizia ecc ecc. oggi la normativa edilizia non è piùm rigida come una volta, è possibile sanare (che è diverso dal condonare) molte piccole infrazioni senza particolari problemi. Ma il punto vero sono le aspettative, se si continua a oensare che prima o poi un condon arriva, gli abusi si moltiplicheranno nella speranza che un domani rientrino in quelli condonabili

l'idea di fare cassa con i condoni è folle, si pensa di mettere una pezza con una emntrata strordinara ad un buco odinario di bilancio, questo pone le premesse per condoni ripetuti (non necessariamente nello stesso settore). ma la cosa non funzionerà neppure sul piano pratico, ossia della cassa subito, gli abusi piccoli compiuti in case che non si ha intenzione di vendere non vedranno richiesta di sanatoria, i piccoli proprietari hanno come mantra che a morire e pagare c'è sempre tempo, al condon aderiranno solo quelli che l'immobile lo devono alienare

Inviato

Inutile andarci attorno, chiamale come vuoi, ma con sanatorie e condoni vari si fa (un po di) cassa ma si conferma ulteriormente alla massa della popolazione che seguire le regole ufficiali è un optional e che puoi fare quello che vuoi  che tanto poi con un oblazione sistemi tutto. Letto diversamente, purtroppo, fa apparire fessi quelli che invece fanno tutto con regolari permessi e seguendo la normativa.

Teniamo conto poi che i lavori fatti in assenza di permesso e che ora sono i"piccoli" abusi, magari modifiche interne che non comportano aumenti di volume-superfici o modifiche dei prospetti esterni, potevano essere fatti in modo regolare senza costi elevati, spesso erano semplici manutenzioni che comportavano solo la notifica in comune. Ma vuoi mettere farlo senza andare (e pagare) dal Geometra, Ingegnere, Architetto e poi realizzarlo tu il sabato e la domenica con l'aiuto di tuo cuggino? 

Nel vituperato 110% vi era se non altro l'obbligo di verifica preventiva della conformità urbanistica e catastale dello stato di fatto con la necessità di regolarizzare il tutto prima di procedere con la pratica del 110%.

Ecco questo obbligo andrebbe esteso a tutte le pratiche di interventi su costruzioni esistenti per evitare di avere poi la quasi necessità di condoni e sanatorie.

Per le quali io obbligherei non solo a fare la regolare richiesta in comune tramite un professionista abilitato (attuando e spendendo quanto si è voluto risparmiare allora), ma poi comminando una sanzione che raddoppi la spesa conseguente; questo per correttezza nei confronti di chi ha sempre agito secondo le regole e per "punire" i trasgressori. E, chiaramente, in presenza di opere abusive e non sanabili perché difformi dalle regole del PGT, obbligo di demolizione e ripristino dello stato antecedente.

briandinazareth
Inviato
14 minuti fa, giaga ha scritto:

ma con sanatorie e condoni vari si fa (un po di) cassa ma si conferma ulteriormente alla massa della popolazione che seguire le regole ufficiali è un optional e che puoi fare quello che vuoi  che tanto poi con un oblazione sistemi tutto. Letto diversamente, purtroppo, fa apparire fessi quelli che invece fanno tutto con regolari permessi e seguendo la normativa.

 

è la norma, con questi in particolare...

chi paga le tasse, chi fa le cose in regola e chi è semplicemente mediamente onesto rimane perennemente fregato.

Inviato
20 ore fa, Martin ha scritto:

Un condono serio, da società onesta quindi impossibile in italia, sarebbe quello per le  opere con difformità ma regolarmente accatastate sulle quali shtato ed enti locali hanno fiscalmente lucrato per decenni.  Saranno suffcienti, non so, trent'anni per accorgersi della difformità ? Vogliamo fare cinquanta ?  (sono due generazioni) poi basta, c.zzo. L'opera è sanata di fatto, altrimenti me la sanzioni di brutto prima e/o me la fai demolire.

E sia chiaro che sono estremamente favorevole a tirar giù gli abusi con la dinamite, in diretta in prime-time per dare la massima evidenza educativa, ma questo non può avvenire a decenni da - è bene ribadirlo - un regolare accatastamento. 

grassetto e cornice.

Ho scoperto recentemente che in Italia si è potuto accatastare regolarmente, pagandoci regolari tasse sopra, e facendo regolari successioni finanche edifici con abusi anche importanti.

Mi han spiegato che « il catasto conta per il fisco, l’ufficio tecnico per il rispetto del regolamento edilizio e chi due enti non si parlano e non comunicano »

Letteralmente. 

Non sapevo se ridere a crepapelle o piangere a fontana. Fatto sta che mi è toccato sanare una magagna del 1936 (probabilmente) ed una del 1974 su case diverse ed ovviamente fatte per causa delle allora autorità comunali che autorizzavano sulla parola di sindaco, nei paesi. Non è stato economicamente gravissimo, qualche migliaiata di euro, ma certamente parecchio irrritante finché non si è trovata la formula legale su cui basare le sanatorie.

NOVANTA e SESSANTA anni fa. 

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