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Il Disco In Vinile Come Forma Di Investimento


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Inviato

Pare che il vinile sia tornato di moda. Non parlo della plastica in sé ma dei dischi musicali.
Non so se vi è giunta, al riguardo, qualche notizia.
Per la verità i dischi a microsolco non sono mai scomparsi, tuttavia da molti anni vivono una nuova giovinezza ed un rilancio di mercato. 
Quasi ogni musicista, noto o meno noto, pubblica i propri lavori anche su vinile. Le nuove produzioni si sprecano e, per quanto riguarda i dischi del passato, prolifera un dilagante mercato delle ristampe, più o meno audiophile, più o meno curate.
Gli appassionati sanno bene che le prime stampe dei titoli di maggior richiamo, se in buone condizioni, possono valere parecchi soldi. Il vinile d'epoca è da parecchi anni oggetto da collezione, a volte piuttosto quotato.
Può, oggi come oggi, una collezione di dischi in vinile, tra prime stampe, ristampe d'epoca, ristampe attuali e nuove produzioni, costituire un piccolo investimento finanziario, in prospettiva di una rivalutazione o, nel peggiore dei casi,  del mantenimento del suo valore economico, in un prossimo futuro?
Personalmente non potrei affermarlo con certezza, tuttavia mi vengono da fare alcune considerazioni, circa l’elemento che più di tutti concorre a trasformare un certo oggetto in un pezzo da collezione, ovvero la sua rarità.
Direi di mettere subito da parte gli aspetti di durabilità, comodità d’uso, trasportabilità e perfezione sonica.
La tecnologia digitale ha raggiunto un grado di sviluppo e maturità tale, che se fosse per i suoi innumerevoli vantaggi, avrebbe già decretato la scomparsa del vinile da almeno due decenni.
Se non ce l’ha fatta fino ad ora, con tutto ciò che offre, non ce la farà mai più. Pertanto è inutile concentrarsi su detto aspetto. E’ chiaro che il vinile non soppravviverà per la sua comodità, robustezza, perfezione sonica, trasportabilità ed economicità. 
D’altro canto io non credo alla teoria che scomparsi gli anziani appassionati di dischi in vinile, il mercato si sgonfierà. Secondo me vi sarà (è già in atto) un avvicendamento con altre generazioni di appassionati.
Esaminiamo dunque la questione rarità. E’ fuor di dubbio che le prime stampe e le ristampe d’epoca (in buone condizioni) non sono replicabili, pertanto il loro valore collezionistico difficilmente diminuirà. Molto difficilmente. 
Passiamo quindi alle ristampe contemporanee. Vorrei prendere in considerazione le uniche ristampe che mi pare possano ambire alla rivalutazione tipica dell’oggetto da collezione, ossia le ristampe AAA. I nastri da cui vengono ricavate non sono eterni, essendo sottoposti ad un lento ed irreversibile deterioramento meccanico. Da cui ne consegue che la ristampa AAA di trent’anni fa suonerà, giocoforza, un poco meglio della ristampa AAA di oggi (ricavata dal medesimo nastro), che a sua volta suonerà un poco meglio della ristampa che si ricaverà fra dieci anni (ammesso che il nastro regga altri dieci anni. L'incidente è sempre dietro l'angolo). Pertanto alla ristampa AAA potrebbe venire attribuito dagli appassionati, a seconda del momento di produzione, un premio proporzionale in termini di valore collezionistico.
Veniamo al disco di attuale produzione. Come ben sappiano la gran parte dei nuovi lavori è ricavata da file digitale; ciò significa che il disco prodotto oggi sarà identico, quanto a caratteristiche sonore, alla ristampa dell'anno 2050. Tuttavia quest’ultima non sarà la prima stampa. Pertanto, ipotizzando che il mercato sia incline a premiare il dato cronologico, per il solo fatto di essere stata prodotta prima delle altre, la prima stampa digitale potrebbe in futuro essere apprezzata più delle successive.
Voi che ne pensate?
Alberto.
 

Inviato

La mia impressione è che si concretizzerà il detto che chi ha il pane non ha i denti e che ha i denti non ha il pane.

 

Che tradotto in vinilese suona più o meno così: chi ha i master analogici deperibili ottiene ristampe sempre più degradate e chi ha i master digitali eterni non li usa per ristampare.

 

E' vero che oggi le nuove uscite in vinile sono a master digitale, ma di solito esaurite le prime uscite non ne vengono ristampate altre, quindi le poche sul mercato di solito vedono le loro quotazioni crescere.

 

Un esempio è Tha Supreme, col suo album 23 6451: il vinile con copertina lenticolare è un pezzo da collezione il cui valore crescerà ulteriormente nel tempo.

All'epoca era reperibile su Amazon a prezzo standard.

 

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Inviato
47 minuti fa, micfan71 ha scritto:

Un esempio è Tha Supreme, col suo album 23 6451

Anche te però! 

Così rischi di confondere. 

Magari si cerca il vinile di J. Coltrane! 

Pensi che si sappia di chi stai parlando? 

  • Haha 1
Inviato

sarebbe forma di investimento se un giorno tu trovassi chi te li compra...di questo passo la vedo dura soprattutto in caso di bisogno

ripiegherei su oro e diamanti

  • Melius 1
  • Haha 1
Inviato

@garmax1 in effetti l'esempio è un pò cattivo, ma del resto i dischi in vinile di oggi che si cercheranno domani sono questi, non le ristampe di cui in massima parte si tratta qui

 

è un mondo estraneo anche a me, l'ho conosciuto in minimissima parte grazie ad un'osservazione di mio figlio, all'epoca 17enne

  • Amministratori
Inviato

gli oggetti da collezione hanno un mercato che è scincolato dalla usabilità (pensate ai vini da collezione che nessuno beve o ai francobolli da collezione che neppure possono essere usati per affrancare le lettere ed a volte valgono assai di più usati che nuovi), ma dalla esistenza di collezionisti. per un periodo mi sono occupato di filatelia, bene un francobollo raro ma non rarissimo di area inglese vale in genere assai di più di uno rarissimo degli antichi stati italiani, stante il ben diverso numero di persone interessate (fanno eccezione un paio di pezzi considerati classici internazionali, per esempio ilo 3 lire di toscana usato o l'80 cent del governo provvisrio di parma di cui su lettera si conoscono solo 3 esemplari). 

il collezionista di viinili non compra per ascoltare ma per collezionare il prezzo raro, quindi preferirà una stampa d'epoca alla apparenza in buone ottime condizioni ad una ristampa recente (indipendentemente dalla qualità), tanto non ascolterà comunque il raro disco da collezione per non rovinarlo o farlo deprezzare. mi viene in mente che sarebbe ipotizzabile la messa in commercio di dischi aaa supoercurati dichiarati da master originali ma con incisi brani ricavati da mpo, voglio vedere chi compra un vinile da 300 euro e poi lo ascolta dimezzand0one subito il valore:classic_biggrin:

i vinili poi sono troppo ingombranti per essere un vero bene rifugio, meglio i diamanti che si possono mettere in tasca e trasportare ovunque

Discopersempre2
Inviato
2 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Voi che ne pensate?

Dammi retta....Carpe Diem e..... accattati la mia copia "difettata" di Ryan Paris a 2000.00; vedrai che un giorno, quando la rivenderai, dirai fra te e te: "ma guarda il buon Discopersempre che bella incul...m' ha dato:classic_angry:....."; ma tranquillo, che io ti vorrò sempre bene:classic_ninja:.

Discopersempre2
Inviato
49 minuti fa, micfan71 ha scritto:

conosciuto in minimissima parte grazie ad un'osservazione di mio figlio

Un "grandeeee" al figliolo:classic_cool:.

Un Discopersempre che non sà a chi andrà, un giorno, tutto il "suo ben di Dio"....specie i dischi:classic_unsure:.

 

  • Thanks 1
Inviato
1 ora fa, micfan71 ha scritto:

E' vero che oggi le nuove uscite in vinile sono a master digitale, ma di solito esaurite le prime uscite non ne vengono ristampate altre, quindi le poche sul mercato di solito vedono le loro quotazioni crescere.

.

D'accordo, ma anche se venissero ristampate, non sarebbero più le prime uscite, le prime stampe.

Quindi il tuo Tha Supreme potrebbe comunque conservare un valore collezionistico, magari inferiore a prima che comparisse la ristampa, purtuttavia sempre superiore a questa.

.

44 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

gli oggetti da collezione hanno un mercato che è scincolato dalla usabilità (pensate ai vini da collezione che nessuno beve o ai francobolli da collezione che neppure possono essere usati per affrancare le lettere ed a volte valgono assai di più usati che nuovi), ma dalla esistenza di collezionisti.

.

Se non ammettiamo che in futuro esisteranno collezionisti di dischi in vinile, amanti della musica o dell'oggetto in sé non ha importanza, è chiaro che il discorso neppure inizia. 

.

44 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

i vinili poi sono troppo ingombranti per essere un vero bene rifugio

.

Ah be' certo, rispetto ai diamanti e metalli preziosi non c'è gara. Eppure esistono tanti oggetti da collezione, estremamente ingombranti (auto d'epoca, opere d'arte, mobili antichi, tappeti, ecc.) che possono costituire ottimi beni rifugio ed in alcuni casi occasioni di proficui investimenti finanziari.

.

58 minuti fa, OLIVER10 ha scritto:

sarebbe forma di investimento se un giorno tu trovassi chi te li compra...di questo passo la vedo dura soprattutto in caso di bisogno

.

Più che giusto. Concordo. Ma la sola cosa smobilizzabile in fretta e senza dover svendere, in caso di urgente bisogno, sono i metalli preziosi non lavorati.

Tutto il resto richiede un certo tempo. Persino i diamanti.

Alberto.

Inviato
23 minuti fa, Discopersempre2 ha scritto:

grandeeee" al figliolo

Non ci credo che conosci Tha Sup 😝

Discopersempre2
Inviato
8 minuti fa, garmax1 ha scritto:

Tha Sup

Come no:classic_angry:....chiamasi Tha sup quella cosa....quella cosa....aspe'......ce l' ho sulla punta della lingua....mannaggia mi sfugge....ah, ecco:classic_ohmy:.....no, non lo sò:classic_tongue:.

  • Haha 1
Inviato
8 minuti fa, Discopersempre2 ha scritto:

no, non lo sò:classic_tongue:.

L'hai voluto tu! 😂😂

Il suo primo successo, ma ancora attuale 

Inviato

Io ho molte edizioni della Classic Records tra cui la discografia completa dei Led Zeppelin, molti Analouge Production e molto  MFSL di molti autori tra cui TDSM dei Pink Floyd sia in versione normale che in cofanetto UHRQ.

Oltre ad una marea di vinili Rock - Progressive e di musica classica di quando avevo 16, 17 anni, molto comprati import inglesi già all’epoca.

Alcuni si sono rivalutati in maniera assurda rispetto a quanto li avevo pagati (da 28 euro fino a 1700 ad esempio i Classic Records dei Led Zeppelin) altri molto meno, ad esempio quelli di musica classica (che a livello audiofilo sono pazzeschi) compresi i cofanetti a 45 giri si sono rivalutati pochissimo. Ad esempio Witches Brew si trova a solo 50 sterline.

 

  • Amministratori
Inviato

@OTREBLA io presumo che i collezionisti di vinie ci saranno anche in futuro, resta da vedere se fra 30 anni veranno cercati i betles o diana krall, difficile capire cosa verrà collezionati nel futur e dove andrà l'interesse di quelli interessati a spendere cifre alte per un album, ma resto dell'idea che un collezionista prima o poi (se è un vero collezionista) si rivlgerà in pprimis ai dischi originali del passato e solo in seconda istnza alle rristampe che siano aaa o in edizione limitata. o i vinili li ascolto, quindi i miei perdono inesorbilemnte valore nel corso del tempo, ma io non sono un collezionista di dischi. un collezionista vero si specializza per tipo di musica per autore per esecutore per etichetta per periodo storico.

ci sono opere d'arte contemporanea che non vorrei neppure regalate e che alle aste oggi vengono valutate più di una statua del bernini, ma tra 20 anni? 

a mio parere, volssi collezionare vinili, (una collezione ha un criterio altrimenti diventauna accumulazione) mi dedicherei ai iìdischi della cosidetta età dell'orto andando a cercarmi con pazienza le prime stampe, sono pezzi sempre più rari e destinati a salire nel tempo a differenza delle ristame attuali che possono sempre esser replicate

Inviato

uno dei requisiti più importanti per un asset su cui investire è essere liquido… vi sembra liquido un vinile?  …

Inviato
18 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Voi che ne pensate?

Che investire in gratta e vinci è più redditizio

Inviato
11 ore fa, Jack ha scritto:

uno dei requisiti più importanti per un asset su cui investire è essere liquido… vi sembra liquido un vinile?  …

Il termine e’ atipico, più che investimento sono acquisti di “beni rifugio”  o “beni di consumo durevole ad alto tasso di rivalutazione”.

Come i Rolex.

Il mio Submariner Kermit nuovo che mi ha regalato la moglie circa 15 anni fa pagato 5500 euro ora ne vale 20.

Nel frattempo ogni tanto lo metti pure per vedere l’ora.

PS: Ogni tanto sono tentato di mettere i Classic Records e gli MFSL più pregiati su Ebay, ma vedo che il prezzo lievita sempre.

 


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