CarloCa Inviato 10 Novembre 2023 Inviato 10 Novembre 2023 17 ore fa, maurodg65 ha scritto: E tu sei l’altro soggetto che si sta distinguendo per affermazione palesemente razziste ed antisemite Io mi limito ai numeri che nessuno può smentire. Tu fai differenza tra i bambini morti di quale etnia o religione sono. Chi dei due è razzista?
CarloCa Inviato 10 Novembre 2023 Inviato 10 Novembre 2023 8 ore fa, maurodg65 ha scritto: È morto a seguito di una colluttazione con un manifestante Quando un ebreo ti aggredisce devi stare attento che non inciampi e cada se no ti danno addosso i lacchè da mezzo mondo.
Plot Inviato 10 Novembre 2023 Inviato 10 Novembre 2023 Il 12enne giocatore di Gaza ucciso dall’attacco aereo israeliano raggiunge finalmente l’ambizione di 1 milione di abbonati a YouTube “Io sono Awni Eldous, un palestinese di Gaza. Ho 12 anni”, ha detto nel video. “L’obiettivo di questo canale è raggiungere i 100.000 iscritti. E 500.000, poi 1 milione e – Dio vuole – per raggiungere 10 milioni di abbonati con il vostro sostegno e amore. Più di 10.000 persone sono state uccise a Gaza dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas all’inizio di ottobre. Almeno 4.000 di questi erano bambini.
aldofranci Inviato 10 Novembre 2023 Inviato 10 Novembre 2023 Intanto siccome i suprematini imbecilli non pascolano solo su melius, a proposito di accuse di antisemitismo ad cazzum guardate che fa sta minus habens: https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/06/chirico-accusa-ovadia-su-la7-lei-e-antisemita-fa-propaganda-per-hamas-lo-scrittore-le-ride-in-faccia-e-replica-non-perdo-tempo-con-lei/7344863/ . Sta demente aveva l'antisemita incastrato tra molari e mandibola e glielo va a sputacchiare addosso proprio a Moni Ovadia Robe che manco maurodg...forse.
aldofranci Inviato 10 Novembre 2023 Inviato 10 Novembre 2023 https://www.google.com/amp/s/www.micromega.net/antisemitismo-e-critiche-a-israele-una-confusione-pericolosa/amp/ Antisemitismo e critiche a Israele, una confusione pericolosa. . Un gruppo di intellettuali e attivisti ebrei rivendicano il diritto di criticare le politiche israeliane e chiedono l’immediato cessate il fuoco a Gaza. . Siamo scrittori, artisti e attivisti ebrei che desiderano sconfessare la narrazione diffusa secondo cui qualsiasi critica a Israele è intrinsecamente antisemita. Israele e i suoi difensori hanno usato a lungo questa tattica retorica per proteggere Israele dalle responsabilità, per dare una veste morale all’investimento multimiliardario degli Stati Uniti nell’esercito israeliano, per oscurare la realtà mortale dell’occupazione e per negare la sovranità palestinese. Ora, questo insidioso bavaglio alla libertà di parola viene utilizzato per giustificare i continui bombardamenti militari di Israele su Gaza e per mettere a tacere le critiche della comunità internazionale. Condanniamo i recenti attacchi contro i civili israeliani e palestinesi e piangiamo questa straziante perdita di vite umane. Nel nostro dolore, siamo inorriditi nel vedere la lotta all’antisemitismo usata come pretesto per crimini di guerra con dichiarato intento genocida. L’antisemitismo è una parte dolorosa del passato e del presente della nostra comunità. Le nostre famiglie sono sfuggite a guerre, vessazioni, pogrom e campi di concentramento. Abbiamo studiato la lunga storia di persecuzioni e violenze contro gli ebrei e prendiamo sul serio il continuo antisemitismo che mette a rischio la sicurezza degli ebrei in tutto il mondo. Lo scorso ottobre si è celebrato il quinto anniversario del peggior attacco antisemita mai commesso negli Stati Uniti: gli undici fedeli dell’Albero della Vita – Or L’Simcha di Pittsburgh, uccisi da un uomo armato che sosteneva teorie cospirative che incolpavano gli ebrei dell’arrivo dei migranti centroamericani e che, in tal modo, disumanizzavano entrambi i gruppi. Rifiutiamo l’antisemitismo in tutte le sue forme, anche quando si maschera da critica al sionismo o alle politiche di Israele. Riconosciamo anche che, come ha scritto il giornalista Peter Beinart nel 2019, “l’antisionismo non è intrinsecamente antisemita, e sostenere che lo sia sfrutta la sofferenza ebraica per cancellare l’esperienza palestinese”. Riteniamo che questa tattica retorica sia antitetica ai valori ebraici, che ci insegnano a riparare il mondo, a mettere in discussione l’autorità e a difendere gli oppressi dagli oppressori. È proprio a causa della dolorosa storia dell’antisemitismo e delle lezioni dei testi ebraici che sosteniamo la dignità e la sovranità del popolo palestinese. Rifiutiamo la falsa contrapposizione tra la sicurezza degli ebrei e la libertà dei palestinesi; tra l’identità ebraica e la fine dell’oppressione dei palestinesi. Crediamo infatti che i diritti degli ebrei e dei palestinesi vadano di pari passo. La sicurezza di ciascun popolo dipende da quella dell’altro. Non siamo certo i primi a dirlo e ammiriamo coloro che hanno dato forma a questa linea di pensiero sulla scia di tanta violenza. Comprendiamo da dove nasca la confusione fra l’antisemitismo e la critica a Israele o al sionismo. Per anni, decine di Paesi hanno sostenuto la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance. La maggior parte degli undici esempi di antisemitismo che essa contiene riguardano commenti sullo Stato di Israele, alcuni dei quali possono essere interpretati in modo tale da limitare l’ambito delle critiche accettabili. Inoltre, la Anti-Defamation League classifica l’antisionismo come antisemitismo, nonostante i dubbi di molti dei suoi stessi esperti. Queste definizioni hanno favorito l’intensificarsi delle relazioni del governo israeliano con forze politiche di estrema destra e antisemite, dall’Ungheria alla Polonia agli Stati Uniti e oltre, mettendo in pericolo gli ebrei della diaspora. Per contrastare queste definizioni generiche, un gruppo di studiosi dell’antisemitismo ha pubblicato la Dichiarazione di Gerusalemme nel 2020, offrendo linee guida più specifiche per identificare l’antisemitismo e distinguerlo dalle critiche e dai dibattiti su Israele e il sionismo. Le accuse di antisemitismo alla minima obiezione alla politica israeliana hanno permesso a lungo a Israele di sostenere un regime che gruppi per i diritti umani, studiosi, analisti legali e organizzazioni palestinesi e israeliane hanno definito di apartheid. Queste accuse continuano ad avere un effetto spaventoso sulla nostra politica. Questo ha significato la soppressione politica a Gaza e in Cisgiordania, dove il governo israeliano confonde l’esistenza stessa del popolo palestinese con l’odio per gli ebrei di tutto il mondo. Nella propaganda rivolta internamente ai propri cittadini ed esternamente all’Occidente, il governo israeliano afferma che le rivendicazioni dei palestinesi non riguardano la terra, la mobilità, i diritti o la libertà, ma piuttosto l’antisemitismo. Nelle ultime settimane, i leader israeliani hanno continuato a strumentalizzare la storia del trauma ebraico per disumanizzare i palestinesi. Nel frattempo, gli israeliani vengono arrestati o sospesi dal lavoro per i loro post sui social media in difesa di Gaza e giornalisti israeliani temono conseguenze per aver criticato il loro governo. Definire tutte le critiche a Israele come antisemite, inoltre, schiaccia nell’immaginario popolare tutto il popolo ebraico su Israele. Nelle ultime due settimane negli Usa, abbiamo visto sia democratici che repubblicani difendere l’identità ebraica sulla base del sostegno a Israele. Una lettera molto vaga firmata da decine di personalità e pubblicata il 23 ottobre ha ripetuto a pappagallo le posizioni del Presidente Biden come sostenitore del popolo ebraico sulla base del suo appoggio a Israele. Di recente la 92NY ha rinviato un evento con l’autore Viet Thanh Nguyen, che aveva firmato una lettera in cui chiedeva la fine degli attacchi di Israele a Gaza, sottolineando la sua identità di “istituzione ebraica”. Come altri hanno osservato, i tentativi di collocare storicamente gli attacchi del 7 ottobre sono visti come un ripudio della sofferenza ebraica piuttosto che come necessari strumenti per comprendere e porre fine a tale violenza. L’idea che tutte le critiche a Israele siano antisemite diffonde l’idea che palestinesi, arabi e musulmani siano intrinsecamente sospetti, agenti dell’antisemitismo finché non dicono esplicitamente il contrario. Dal 7 ottobre, i giornalisti palestinesi hanno dovuto affrontare una repressione senza precedenti. Un cittadino palestinese di Israele è stato licenziato dal suo lavoro in un ospedale israeliano per un post su Facebook del 2022 che citava il primo pilastro dell’Islam. I leader europei hanno vietato le proteste a favore della Palestina e hanno criminalizzato l’esposizione della bandiera palestinese. A Londra, un ospedale ha recentemente tolto dei disegni realizzati da bambini di Gaza dopo che un gruppo pro-Israele ha affermato che facevano sentire i pazienti ebrei “vulnerabili, molestati e vittimizzati”. Persino dei disegni di bambini palestinesi vengono associati a un’allucinazione di violenza. I leader statunitensi alimentano ulteriormente la confusione schiacciando la sicurezza degli ebrei sul finanziamento militare incondizionato e costante di Israele, che non ha alcuna intenzione di fare la pace. Il 13 ottobre, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha diffuso una nota interna in cui si esortavano i funzionari a non utilizzare il linguaggio della “de-escalation/cessate il fuoco”, della “fine della violenza/spargimento di sangue” o del “ripristino della calma”. Il 25 ottobre, Biden ha messo in dubbio il numero di morti palestinesi e lo ha definito il “prezzo” della guerra di Israele. Questa logica crudele continuerà a favorire l’antisemitismo e l’islamofobia. Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale si sta preparando per un aumento previsto dei crimini d’odio contro ebrei e musulmani, che è già iniziato. Per ognuno di noi, l’identità ebraica non è un’arma da brandire nella lotta per il potere di Stato, ma una fonte di saggezza che dice: “Giustizia, giustizia, perseguirai”. Tzedek, tzedek, tirdof. Ci opponiamo allo sfruttamento del nostro dolore e al silenzio dei nostri alleati. Chiediamo un cessate il fuoco a Gaza, una soluzione per il ritorno sicuro degli ostaggi a Gaza e dei prigionieri palestinesi in Israele e la fine dell’occupazione israeliana. Chiediamo inoltre ai governi e alla società civile degli Stati Uniti e dell’Occidente di opporsi alla repressione del sostegno alla Palestina. Ci rifiutiamo di permettere che queste richieste urgenti e necessarie vengano soppresse in nostro nome. Quando diciamo “mai più”, lo diciamo sul serio.* 1
maurodg65 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 6 ore fa, CarloCa ha scritto: Io mi limito ai numeri che nessuno può smentire. 6 ore fa, CarloCa ha scritto: Quando un ebreo ti aggredisce devi stare attento che non inciampi e cada se no ti danno addosso i lacchè da mezzo mondo. Tu e l’altro soggetto che si diletta in queste pagine siete il peggio tra gli odiatori di Israele, oltre ad avere le idee poco chiare su ciò che scrivi.
maurodg65 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 Questo è per chi afferma che nelle Università USA non c’è un problema con l’antisemitismo: https://www.cbsnews.com/amp/newyork/news/columbia-university-student-groups-suspended-students-for-justice-in-palestine-jewish-voice-for-peace/ La Columbia University sospende i gruppi di studenti Students for Justice in Palestine e Jewish Voice for Peace per aver presumibilmente violato le politiche scolastiche AGGIORNATO IL: 10 NOVEMBRE 2023 / 23:26 EST NEW YORK -- La Columbia University ha sospeso due gruppi di studenti per il resto del semestre autunnale. La scuola dice che è perché Students for Justice in Palestine e Jewish Voice for Peace hanno ripetutamente violato le politiche scolastiche. I funzionari hanno citato un evento giovedì pomeriggio che coinvolge "retorica minacciosa e intimidazione". Il presidente del comitato speciale per la sicurezza del campus ha rilasciato la seguente dichiarazione: "La Columbia University sta sospendendo Students for Justice in Palestine (SJP) e Jewish Voice for Peace (JVP) come gruppi studenteschi ufficiali fino alla fine del periodo autunnale. Questa decisione è stata presa dopo che i due gruppi hanno ripetutamente violato le politiche dell'Università relative allo svolgimento di eventi del campus, culminando in un evento non autorizzato giovedì pomeriggio che ha proceduto nonostante gli avvertimenti e includeva retorica minacciosa e intimidazione. "La sospensione significa che i due gruppi non saranno idonei a tenere eventi nel campus o a ricevere finanziamenti universitari. La revoca della sospensione sarà subordinata al fatto che i due gruppi dimostrino un impegno per il rispetto delle politiche dell'Università e si impegnino in consultazioni a livello di leadership di gruppo con i funzionari dell'Università. "Come tutti i gruppi di studenti, SJP e JVP sono tenuti a rispettare le politiche e le procedure dell'Università. Ciò garantisce sia la sicurezza della nostra comunità sia che le attività universitarie principali possano essere condotte senza interruzioni. Durante questo periodo particolarmente carico nel nostro campus, siamo fortemente impegnati a dare spazio ai gruppi di studenti per partecipare al dibattito, alla difesa e alla protesta. Ciò si basa sui membri della comunità che rispettano le regole e cooperano con gli amministratori universitari che hanno il dovere di garantire la sicurezza di tutti nella nostra comunità". La CBS New York ha avuto una reazione da alcuni studenti del campus. "Sento che l'università dovrebbe sicuramente essere un luogo a favore della libertà di parola", ha detto la studentessa Tiffany Le. "Sembra che vogliano soffocare una certa folla di voci per me. Non so perché non vorrebbero lavorare insieme ai gruppi di studenti invece di sospenderli", ha detto lo studente Kelsey Harrison. Abbiamo contattato quei due gruppi di studenti. Non abbiamo ancora ricevuto risposta.
maurodg65 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 Un’ovvietà che però è sempre bene ricordare: https://x.com/dariodangelo91/status/1722924046860365906?s=46&t=phklmWQpccGx7cWNtwpYmA 🚨🇮🇱 #Mattarella: "Le azioni militari devono tenere conto delle vittime civili, ma non si può mettere sullo stesso piano la deliberata azione di #Hamas di colpire civili inermi". Così arriva il Presidente, con quella sua tipica capacità di riportare ordine, giustizia, verità. https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/10/gaza-mattarella-salvaguardare-le-vittime-civili-ma-le-azioni-militari-non-possono-essere-paragonate-a-quelle-di-hamas/7349494/amp/ Gaza, Mattarella: “Salvaguardare le vittime civili. Ma le azioni militari non possono essere paragonate a quelle di Hamas”
maurodg65 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 Uno spezzone video di un confronto ad Otto e Mezzo su La7 molto interessante sulla questione palestinese, soprattutto le dichiarazioni dell’ex Ministro israeliano Shlomo Ben-Ami sulla soluzione pacifica proposta da Israele e rifiutata per ben tre volte dai Palestinesi: https://x.com/_brick_block_/status/1723077909009650138?s=46&t=phklmWQpccGx7cWNtwpYmA A #ottoemezzo lo scambio di opinioni tra #Montanari e l'ex ministro israeliano Shlomo Ben-Ami. A parti invertite avremmo un fantastico rettore a Siena ma non credo che esisterebbe ancora lo stato di Israele😅
CarloCa Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 5 ore fa, maurodg65 ha scritto: siete il peggio tra gli odiatori di Israele, La tua ideologia non mi interessa se hai fatti concreti e numeri portali se no la prossima accusa che mi lanci ti denuncio.
maurodg65 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 6 minuti fa, CarloCa ha scritto: La tua ideologia non mi interessa se hai fatti concreti e numeri portali se no la prossima accusa che mi lanci ti denuncio. 12 ore fa, CarloCa ha scritto: Quando un ebreo ti aggredisce devi stare attento che non inciampi e cada se no ti danno addosso i lacchè da mezzo mondo. Quando scrivi minchiate almeno leggiti e magari prova anche un po’ a vergognarti. Ti ricordo che il post qui sopra l’hai scritto commentando la morte di un cittadino americano di origine ebraica, morto a seguito di un diverbio e di una successiva spinta da parte di un manifestante pro Palestina in una manifestazione dalla quale volevano allontanare quella che poi è stata la vittima di origine ebraica. Ed adesso mettiti comodo perché come è accaduto con questa affermazione farò lo stesso con ogni altra tua uscita tesa a denigrare gli ebrei, la salviamo postandola ad imperitura memoria e per eventuali richieste di altri forumer o degli amministratori. 1
ascoltoebasta Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 3 ore fa, maurodg65 ha scritto: A parti invertite avremmo un fantastico rettore a Siena Non riterrei un fantastico rettore una persona che descrive una parte,quella buona (la sua),come disponibile alla pace,e l'altra parte,quella cattiva,riluttante,anzi,uno così è meglio che non faccia il rettore. Per chi conosce i processi,le complicazioni, i punti fermi inaccettabili,i condizionamenti interni e in opposizione al processo di pace di Annapolis,da ambo le parti,sa che solo un fazioso descriverebbe con tale superficialità alcuni eventi del recente passato. Come è d'abitudine basta buttar li la frase :"noi volevam la pace e loro non l'hanno voluta"....ed ecco che i più superficiali reagiscono pensando: "ah vedi che i brutti e cattivi son solo gli altri".
maurodg65 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 1 minuto fa, ascoltoebasta ha scritto: sa che solo un fazioso descriverebbe con tale superficialità alcuni eventi del recente passato. Mah, a leggere la stragrande maggioranza dei forumer pro Palestina o ostili ad Israele che hanno scritto nei diversi thread sembra che tutti siano convinti che sia ebraica la responsabilità unica del mancato avviamento di un percorso di pace, al netto di tutto analizzando solo i tre episodi citati nel video postato “scopriamo” che esista una volontà palestinese molto forte tesa a non far procedere il percorso di pace palesatasi rifiutando, negli ultimi anni, tre soluzioni di accordo possibili. Va da sé che qualsiasi soluzione possibile sia complessa perché dovrà comporre anche le divisioni interne di entrambi gli schieramenti, ma chiudere la porta direi che è sufficiente quantomeno per cambiare il segno della narrazione prevalente sulle responsabilità, se non proprio a ribaltarla, perché il soggetto politicamente più debole dell’area resta sempre Israele che, nei fatti, è circondata da nemici che vedrebbero tutti di buon occhio la sua sparizione definitiva dalla cartina geografica.
audio2 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 le hanno rifiutate perchè facevano schifo, ecco perchè.
pino Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/11/11/ospedale-al-shifa-senza-corrente-web-acqua-farmaci_6d613675-80ce-4330-92e5-70de10387e65.html
maurodg65 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 L’offerta di pace del 2008 di Olmert rifiutata dai palestinesi: https://www.jewishvirtuallibrary.org/ehud-olmert-s-peace-offer Dalla fine del 2006 alla fine del 2008, il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha tenuto 36 sessioni di negoziazione con il presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas nel tentativo di raggiungere un accordo di pace. Ulteriori colloqui si sono tenuti contemporaneamente tra il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni e il negoziatore palestinese Ahmed Qurei. Olmert ha presentato un piano globale per la pace il 16 settembre 2008. Gli elementi principali della proposta di Olmert erano i seguenti: -Israele cederebbe quasi il 94% della Cisgiordania per la creazione di uno stato palestinese. -Israele manterrebbe circa il 6,4% della Cisgiordania. “Tutte le terre che prima del 1967 erano zone cuscinetto tra le due popolazioni sarebbero state divise a metà. In cambio ci sarebbe stato uno scambio di terra (ai palestinesi) da Israele come esisteva prima del 1967”. Secondo Condoleezza Rice, "Olmert ha dato ad Abbas motivo di credere che fosse disposto a ridurre quel numero al 5,8%". -Gli insediamenti scarsamente popolati sarebbero stati evacuati, ma Gush Etzion, Ma'ale Adumim e Ariel sarebbero stati annessi da Israele. In cambio, Israele si è offerto di rinunciare all'area intorno ad Afula-Tirat Tzvi, alla regione di Lachish, a un'area vicino ad Har Adar e alle aree nel deserto della Giudea e intorno a Gaza pari al 5,8% del territorio israeliano. -Mantenere la contiguità dello stato palestinese e creare un passaggio sicuro tra la Cisgiordania e Gaza. "Sarebbe stato un tunnel completamente controllato dai palestinesi ma non sotto la sovranità palestinese, altrimenti avrebbe tagliato lo stato di Israele in due". -I quartieri ebraici di Gerusalemme sarebbero sotto la sovranità ebraica, i quartieri arabi sarebbero sotto la sovranità palestinese, quindi potrebbe essere la capitale di uno stato palestinese. -Nessuno avrebbe sovranità nel bacino sacro di Gerusalemme contenente siti santi per ebrei, musulmani e cristiani, tra cui il Monte degli Ulivi, la Città di David e parte del quartiere arabo di Silwan. Quest'area "sarebbe amministrata congiuntamente da cinque nazioni, Arabia Saudita, Giordania, Stato palestinese, Israele e Stati Uniti". -Nessun “diritto di ritorno” per i rifugiati palestinesi. Israele accetterebbe su base umanitaria di accettare 1.000 rifugiati ogni anno per cinque anni "sulla base del fatto che questa sarebbe la fine del conflitto e la fine delle rivendicazioni". Si farebbe anche uno sforzo per istituire un fondo internazionale per "compensare i palestinesi per la loro sofferenza". L'accordo includerebbe anche il riconoscimento delle sofferenze degli ebrei dei paesi arabi che furono costretti a lasciare le loro case dopo il 1948. -La Palestina avrebbe una forte forza di polizia, "tutto il necessario per le forze dell'ordine". Non avrebbe esercito o aeronautica. -Il confine palestinese con la Giordania sarebbe pattugliato da forze internazionali, forse della NATO. I palestinesi non permetterebbero a nessun esercito straniero di entrare in Palestina e al suo governo non sarebbe permesso di stipulare alcun accordo militare con un paese che non riconosce Israele. -Israele manterrebbe il diritto di difendersi oltre i confini di uno stato palestinese e di inseguire i terroristi oltre il confine. -Israele avrebbe il diritto di accedere allo spazio aereo sopra la Palestina e le forze di difesa israeliane avrebbero il diritto di un uso sproporzionato dello spettro delle telecomunicazioni. "La mia idea era che, prima di presentarlo ai nostri popoli, saremmo prima andati al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e avremmo ottenuto un voto unanime per il sostegno", ha detto Olmert a Bernard Avishai. “Allora chiederemmo all'Assemblea Generale di sostenerci, e potete immaginare che se entrambi lo chiedessimo, solo l'Iran o la Siria potrebbero dire di no. Poi andremmo a una sessione congiunta del Congresso, poi al Parlamento europeo, poi a una grande cerimonia sul prato della Casa Bianca con 25.000 persone, con tutti i leader della regione dove l'avremmo siglata”. Olmert ha mostrato ad Abbas una mappa che considerava un'offerta finale, non una base per i negoziati futuri. Ha detto ad Abbas: “'Questa è l'offerta. Firmalo e possiamo ottenere immediatamente il sostegno dell'America, dell'Europa, di tutto il mondo.' Gli ho detto che non avrebbe mai più ottenuto nulla di simile da un leader israeliano per 50 anni. Gli ho detto: "Vuoi continuare a galleggiare per sempre - come un astronauta nello spazio - o vuoi uno stato?"" Stati Uniti Il segretario di Stato Condoleezza Rice ha definito l'offerta di Olmert "incredibile" e ha avvertito che "Yitzhak Rabin era stato ucciso per aver offerto molto meno". Abbas ha respinto l'accordo. Ehud Olmert ha scritto più tardi in un editoriale del Washington Post: "Fino ad oggi, non riesco a capire perché la leadership palestinese non abbia accettato la proposta di vasta portata e senza precedenti che ho offerto loro... Varrebbe la pena esplorare le ragioni per cui i palestinesi hanno respinto la mia offerta e hanno preferito, invece, trascinare i piedi, evitando decisioni reali". . Fonti: Ehud Olmert, “Smettila di concentrarti sugli insediamenti per raggiungere la pace in Medio Oriente”, Washington Post, (17 luglio 2009); Greg Sheridan, “Ehud Olmert sogna ancora la pace”, The Australian, (28 novembre 2009); Bernard Avishai, “Un piano per la pace che potrebbe ancora essere”, New York Times Magazine, (7 febbraio 2011); Condoleezza Rice, “Condoleezza Rice Memoir: Peace-Process Anguish”, Newsweek, (23 ottobre 2011); Avi Isacharoff, “Rivelato: l'offerta di pace di Olmert del 2008 ai palestinesi”, Jerusalem Post, (24 maggio 2013); "Abbas dice di aver respinto l'offerta di pace di Olmert nel 2008 su una mappa invisibile", i24NEWS, (19 novembre 2015); Benny Begin, "Perché Abbas rifiuta l'accordo di Trump (e qualsiasi altro accordo con Israele)", Haaretz, (6 marzo 2020).
audio2 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 8 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Israele cederebbe quasi il 94% della Cisgiordania per la creazione di uno stato palestinese ne manca più del 6 %, con le colonie restanti sparse dentro 13 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Israele manterrebbe circa il 6,4% della Cisgiordania appunto 13 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Gush Etzion, Ma'ale Adumim e Ariel sarebbero stati annessi da Israele 14 minuti fa, maurodg65 ha scritto: e alle aree nel deserto della Giudea e intorno a Gaza pari al 5,8% del territorio israeliano. bello scambio eh 15 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Nessun “diritto di ritorno” per i rifugiati palestinesi. Israele accetterebbe su base umanitaria di accettare 1.000 rifugiati ogni anno per cinque anni "sulla base del fatto che questa sarebbe la fine del conflitto e la fine delle rivendicazioni". Si farebbe anche uno sforzo per istituire un fondo internazionale per "compensare i palestinesi per la loro sofferenza". L'accordo includerebbe anche il riconoscimento delle sofferenze degli ebrei dei paesi arabi che furono costretti a lasciare le loro case dopo il 1948. qua siamo al delirio più totale 15 minuti fa, maurodg65 ha scritto: La Palestina avrebbe una forte forza di polizia, "tutto il necessario per le forze dell'ordine". Non avrebbe esercito o aeronautica. offerta generosa verso uno stato che dovrebbe essere sovrano 16 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Israele manterrebbe il diritto di difendersi oltre i confini di uno stato palestinese e di inseguire i terroristi oltre il confine. in pratica il far west 16 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Israele avrebbe il diritto di accedere allo spazio aereo sopra la Palestina e le forze di difesa israeliane avrebbero il diritto di un uso sproporzionato dello spettro delle telecomunicazioni. vedi sopra, minkia che altruismo 17 minuti fa, maurodg65 ha scritto: o vuoi uno stato? quale stato, senza esercito e controllato da altri 18 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Abbas ha respinto l'accordo e ha fatto bene, la dignità non ha prezzo 1
maurodg65 Inviato 11 Novembre 2023 Inviato 11 Novembre 2023 6 minuti fa, audio2 ha scritto: e ha fatto bene, la dignità non ha prezzo Bene. Adesso vedremo come finirà dopo l’attacco di Hamas ad Israele, ma la dignità è salva dici tu.
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