Savgal Inviato 7 Novembre 2023 Inviato 7 Novembre 2023 Negli ultimi tempi il termine "tradizione" è tornato al centro degli interessi e fatto proprio dal merketing politico. Come spesso accade ad un significante privo di referente concreto ed immediato, tanti attribuiscono significati sensibilmente differenti e talvolta contradditori. Si collocano usanze recenti in tempi lontani ed imprecisati, nella c.d. "notte dei tempi", attribuendo a queste l'etichetta di tradizioni. Il tema della tradizione era stato al centro del dibattito culturale tra fine Settecento ed inizio Ottocento nel "Tradizionalismo". Si torna indietro di poco più di due secoli, non nella notte dei tempi, ma dubito fortemente che le istanze del tradizionalisti, che posto poco oltre, possano trovare un consenso tra coloro che oggi si richiamano alla tradizione.
Savgal Inviato 7 Novembre 2023 Autore Inviato 7 Novembre 2023 TRADIZIONALISMO Il termine tradizionalismo indica ogni atteggiamento o teoria che considera la tradizione come la norma alla quale riferirsi o la fonte della legittimità politica. Ma il termine viene di solito usato per indicare un preciso movimento filosofico che si muove nel senso ora descritto: esso si colloca nel periodo che va dal 1790 agli anni Sessanta dell'Ottocento. Questo movimento viene indicato anche come "controrivoluzione" o "pensiero della Restaurazione": sono termini analoghi, ma "controrivoluzionario" fa riferimento in modo più esplicito alla critica della Rivoluzione francese, mentre "pensiero della Restaurazione" si riferisce a una riflessione più ampia. La contrapposizione fra una ragione astratta, propria degli illuministi e dell'empirismo inglese, ma anche del razionalismo cartesiano da un lato, e la storia e la natura dall'altro, è una delle caratteristiche maggiori del tradizionalismo europeo. La vita degli stati, per il tradizionalismo, è determinata sia dalla natura dei popoli che li compongono, sia dalla storia precedente, che ne indirizza lo sviluppo futuro. Natura e storia, insieme, sono appunto la tradizione, quell'insieme di leggi non scritte che regola la vita individuale e collettiva, la morale e la politica, la religione e il diritto. La Rivoluzione francese invece si basa su una definizione di natura umana del tutto astorica, su una considerazione dell'individuo staccato dal suo ambiente naturale e sociale, su rivendicazioni di giustizia del tutto teoriche; era per il tradizionalismo atea e democratica. Del 1796 sono le Considerazioni sulla Francia di Joseph de Maistre (1753-1821): qui viene espressa di nuovo questa contrapposizione fra natura dell'uomo e della società secondo gli illuministi e concezione storica. Questa seconda tiene conto del passato (cioè della tradizione), e si identifica con l'azione di Dio nel mondo: è il tramite che Dio usa per esprimersi nella storia. De Maistre avanza anche la teoria della provvidenza, secondo la quale la Rivoluzione è una punizione per qualche colpa dell'umanità: una volta espiata, la provvidenza, che non sbaglia mai, avrebbe guidato in modo infallibilmente buono la storia verso altri sviluppi, e così via di seguito in modo da raggiungere mete sempre più elevate. Anche Louis de Bonald (1754-1840), in Teoria del potere politico e religioso (1796), condivide questa interpretazione: inoltre, Bonald sviluppa un'interessante teoria del linguaggio, secondo cui il linguaggio è l'espressione di Dio, dato all'uomo per eseguire correttamente il suo compito. Se la Rivoluzione era un accidente storico, una forzatura della ragione, se la forza della storia, la sua persistenza, stava invece nella natura e nella tradizione, era certo che dopo il mutamento i principi dell'ordine si sarebbero ristabiliti: era questa la "restaurazione" del potere precedente o tradizionale. Questi scrittori dichiaravano la Rivoluzione, ogni rivoluzione, inaccettabile per i motivi suddetti, e si auguravano il ritorno sul trono dei sovrani legittimi; da qui deriva l'espressione "legittimismo", che viene usata per caratterizzare questo movimento. In campo sociale, i tradizionalisti usano il concetto di "ordine naturale": secondo un circolo vizioso, è naturale quell'ordine che deriva dalla tradizione, mentre è contro-natura ogni tentativo di stabilire la società su principi diversi. L'ordine naturale, cioè tradizionale, cioè proveniente da Dio (secondo espressioni considerate tutte equivalenti), era quello che divideva la società in ceti differenziati dal basso all'alto, ma contemporaneamente era quella concezione secondo la quale la società era corpo, cioè organismo (contro le concezioni dello Stato- macchina o del corpo sociale, considerato come un insieme di atomi individuali tenuti insieme da un contratto): questa concezione faceva sì che il corpo sociale, differenziato, fosse però ben saldo nel suo insieme. L'ordine naturale, inoltre, si basava sul lavoro agricolo e artigianale (da cui le critiche al lavoro con le macchine), trovava coesione nella religione e si basava sulla sottomissione dei ceti inferiori rispetto ai governanti; infine, non riconosceva all'individuo diritti. Esiste ancora un altro termine che viene utilizzato per indicare il movimento tradizionalista, il Romanticismo politico, di cui è esempio l'opera di Novalis (1772-1801). Ne La cristianità o l'Europa (1799) l'autore tedesco vi esponeva alcune tesi poi accettate dai romantici e dal movimento tradizionalista in generale. Novalis affermava che il modello di Europa al quale si doveva ritornare era il modello medievale, basato sul doppio potere temporale e sacro, nel quale ogni potere era considerato proveniente da Dio; contrapponeva il cattolicesimo al protestantesimo; deprecava il mondo moderno basato sul lavoro, sul denaro e sulla mobilità sociale. La Riforma protestante era considerata un precedente della Rivoluzione francese: il libero esame valorizzava l'individuo, lo rendeva autonomo da ogni gerarchia e da ogni autorità. La contrapposizione fra mondo cattolico e mondo protestante vale per tutti gli autori del tradizionalismo: da Chateaubriand a Lamennais, da Schlegel a Görres.
ferrocsm Inviato 7 Novembre 2023 Inviato 7 Novembre 2023 59 minuti fa, Savgal ha scritto: esso si colloca nel periodo che va dal 1790 agli anni Sessanta dell'Ottocento Si era alla fine del 1600 quando qualcuno su un pezzo di carta scrisse: “L'ignoranza è la madre delle tradizioni.” Era il 2018 quando qualcun altro scrisse su Facebook: "Viva le nostre tradizioni, io non mollo!" Chi aveva ragione @Savgal? O più semplicemente la ragione sta nel mezzo?
briandinazareth Inviato 7 Novembre 2023 Inviato 7 Novembre 2023 alla fine basta scendere nel dettaglio: cosa nella pratica si considera una tradizione? a quando deve risalire per essere considerata tale? quali sono le tradizioni da mantenere e invece quelle da superare?
Savgal Inviato 7 Novembre 2023 Autore Inviato 7 Novembre 2023 Esemplare sul tema in oggetto è una raccolta di saggi dal titolo "L'invenzione della tradizione" a cura di Eric J. Hobsbawm e Terence Ranger. 1
Muddy the Waters Inviato 7 Novembre 2023 Inviato 7 Novembre 2023 Il maschio italiano è tradizionalmente cornuto, da qui nascono comportamenti politico religiosi che hanno attraversato il bel paese dal fascismo ai giorni nostri. 1
Roberto M Inviato 7 Novembre 2023 Inviato 7 Novembre 2023 4 ore fa, Savgal ha scritto: Negli ultimi tempi il termine "tradizione" è tornato al centro degli interessi e fatto proprio dal merketing politico. A proposito di "Marketing politico", opportunamente evidenziato da chi ha aperto il thread, va detto che le "tradizioni" vengono utilizzate da tutte e due le parti contrapposte, chi le difende, chi le nega, chi le osteggia, chi le considera come una specie di retaggio da superare in ottica "progressista". E però è' singolare che chi si batte contro le "tradizioni" del proprio popolo poi difende strenuamente le "tradizioni" di altri popoli, anche quando negano i più elementari diritti civili (come la parità di genere) che sono diventate "tradizionali" nella nostra cultura. E' il solito corto circuito.
LUIGI64 Inviato 7 Novembre 2023 Inviato 7 Novembre 2023 Il concetto di tradizione che ritengo particolarmente interessante, è quello che può essere definito anche come philosophia perennis
Savgal Inviato 7 Novembre 2023 Autore Inviato 7 Novembre 2023 @Roberto M La parità dei diritti non è affatto "tradizione". L'articolo 544 del codice penale, recitava: "Per i delitti preveduti dal capo primo e dall'articolo 530, il matrimonio, che l'autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l'esecuzione e gli effetti penali" L'articolo 544 del codice penale, sarà abrogata con la L. 442/1981. Lo stupro diverrà reato solo nel 1996. Al pari il Codice Penale Rocco, all'art. 587 recitava: "Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella." In termini storici sono eventi contemporanei che di tradizionale non hanno nulla. Come osserva Hobsbawm: "Le «tradizioni» che ci appaiono, o si pretendono, antiche hanno spesso un'origine piuttosto recente, e talvolta sono inventate di sana pianta. ... Per «tradizione inventata» si intende un insieme di pratiche, in genere regolate da norme apertamente o tacitamente accettate, e dotate di una natura rituale o simbolica, che si propongono di inculcare determinati valori e norme di comportamento ripetitive nelle quali è automaticamente implicita la continuità col passato. Di fatto, laddove è possibile, tentano in genere di affermare la propria continuità con un passato storico opportunamente selezionato." 2
Savgal Inviato 7 Novembre 2023 Autore Inviato 7 Novembre 2023 Sempre Hobsbawm ne "L'invenzione della tradizione": Il nazionalismo, o le nazioni, degli israeliani e dei palestinesi non possono non essere una novità, indipendentemente dalla continuità storica degli ebrei o dei musulmani mediorientali, dato che in quella regione il concetto stesso di uno stato territoriale del tipo oggi prevalente era a malapena pensabile ancora cento anni fa, e non fu una prospettiva praticabile prima della fine della Prima Guerra mondiale. Il libro fu pubblicato nel 1987. 2
Muddy the Waters Inviato 7 Novembre 2023 Inviato 7 Novembre 2023 Il maschio italiano è tradizionalmente cornuto, da qui nascono comportamenti politico religiosi che hanno attraversato il bel paese dal fascismo ai giorni nostri.
Panurge Inviato 7 Novembre 2023 Inviato 7 Novembre 2023 @Savgal Hobsbawm qui non se lo filano, fidati.
Savgal Inviato 8 Novembre 2023 Autore Inviato 8 Novembre 2023 9 ore fa, Panurge ha scritto: @Savgal Hobsbawm qui non se lo filano, fidati. Quindi non si va oltre la citazione di post sui social e degli articoli di libero e la verità.
briandinazareth Inviato 8 Novembre 2023 Inviato 8 Novembre 2023 9 ore fa, Panurge ha scritto: Hobsbawm qui non se lo filano, fidati. Giustamente! Cosa sono queste mollezze da donnicciole?
luckyjopc Inviato 8 Novembre 2023 Inviato 8 Novembre 2023 Tradizione è una serie di idee che allo stato sono sponsorizzate dalla destra. Ma il ritorno ai valori del passato specie se imposto dall’alto è ingannevole e l’evoluzione della società processo inevitabile
Savgal Inviato 8 Novembre 2023 Autore Inviato 8 Novembre 2023 Una curiosità sempre sulla c.d. tradizione. Tocqueville scrive: "Si trovano, invece, nel medioevo solo pochissime tracce di un sentimento che era stato la vita delle società antiche: il patriottismo. La parola stessa "patriottismo" non è molto antica nella nostra lingua". Nella nota a pié pagina l'autore scrive: La stessa parola patria si trova negli autori francesi solo a partire dal secolo XVI.
Savgal Inviato 8 Novembre 2023 Autore Inviato 8 Novembre 2023 @briandinazareth “Per la maggior parte dei ricchi, il principale piacere della ricchezza consiste nello sfoggiarla.” Una volta ho riportato questa citazione ed immediatamente è stata attribuita ad un "comunista", mentre è stata scritta dal padre del liberismo. 1
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