Questo è un messaggio popolare. UpTo11 Inviato 7 Novembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Novembre 2023 Ieri, nel silenzio pressoché generale, si è svolto il seguito dell'audizione di Salvatore Borsellino e del suo avvocato Fabio Repici in Commissione Antimafia. Un parziale resoconto, che vi consiglio di leggere perché veramente molto interessante, si può trovare qui: https://www.lindipendente.online/2023/11/07/depistaggi-neofascismo-e-servizi-le-verita-del-legale-di-borsellino-su-via-damelio/ Quello stenografico dell'audizione dovrebbe essere reso disponibile a giorni sul sito della Commissione. . Grazie al lavoro certosino di ricostruzione dell'avvocato Repici si disvela l'inconsistenza delle piste alternative, delle de-piste, alle quali guarda caso si sono mostrati aperturisti gli esponenti di maggioranza, presidente della commissione compresa. . L'argomento si ricollega ad un altro thread, questo: https://melius.club/topic/14580-quel-sottile-filo-nero ma ho preferito dedicargli un thread apposito dove chi è interessato può seguire la vicenda. 2 1
UpTo11 Inviato 18 Novembre 2023 Autore Inviato 18 Novembre 2023 https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/16/paolo-borsellino-era-interessato-al-pentito-della-pista-nera-dietro-alla-strage-di-capaci-ando-a-una-riunione-coi-pm-di-caltanissetta/7354526/
Questo è un messaggio popolare. appecundria Inviato 19 Novembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Novembre 2023 Ieri pomeriggio, la Commissione Parlamentare Antimafia ha ospitato la dirompente audizione di Fabio Repici, legale di Salvatore Borsellino (fratello di Paolo Borsellino e fondatore del Movimento delle Agende Rosse), coda di un primo appuntamento andato in scena lo scorso 18 ottobre. Il legale dell’attivista, riallineando le scottanti vicende collegate alla morte del magistrato Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio 1992 in via D’Amelio, ha apertamente contestato le ricostruzioni effettuate nella medesima sede dal legale dei figli del giudice, Fabio Trizzino. Quest’ultimo, nelle scorse settimane, aveva voluto sgombrare il campo dalle riflessioni sulle presunte compartecipazioni esterne a Cosa Nostra di apparati deviati delle istituzioni negli attentati e sull’incidenza che la “Trattativa Stato-mafia”, inaugurata dal Ros dei Carabinieri tra la strage di Capaci e quella di Via D’Amelio, potrebbe aver avuto dietro l’omicidio Borsellino. Secondo Trizzino, infatti, il movente del delitto perpetrato il 19 luglio 1992 sarebbe l’interessamento mostrato da Borsellino verso il rapporto “mafia-appalti”, partorito dallo stesso Ros, poco prima della sua morte. Nel corso dell’audizione, Repici ha provveduto a dimostrare le numerose contraddizioni interne a tale ricostruzione, fornendo preziosi spunti sulle modalità con cui vennero effettuati gli attentati nella cornice del “biennio nero”, sui colpevoli ritardi di cui si sarebbe resa partecipe negli anni la procura di Caltanissetta, deputata a indagare sull’eccidio, e sulle contraddizioni che avrebbero caratterizzato le tesi attraverso cui i Ros hanno pubblicamente difeso la loro azione. Le “ombre” nere e istituzionali Già nel corso della precedente sessione, Repici aveva voluto mettere i puntini sulle i, sostenendo che, per cercare davvero la verità, la strage di via D’Amelio debba essere considerata «in un quadro ampio», sottraendosi a quel «fenomeno di negazionismo-revisionismo» che vorrebbe parcellizzare la lettura dei delitti eccellenti e delle stragi che hanno insanguinato lo Stivale dalla fine degli anni Settanta all’inizio degli anni Novanta negando la presenza di apporti esterni ai mafiosi di Cosa Nostra. L’avvocato Repici ha dunque ripercorso tappe di storia fondamentali per giostrarsi negli angusti meandri dei retroscena delle stragi, facendo ad esempio riferimento al fallito attentato all’Addaura il 21 giugno 1989 ai danni di Giovanni Falcone, il quale per la prima volta parlò di “menti raffinatissime” che sarebbero state capaci di orientare la mafia dall’esterno. E, come testimoniato da alcuni collaboratori o diretti conoscenti del giudice, tra cui il giornalista Saverio Lodato, Falcone avrebbe parlato espressamente della figura di Bruno Contrada, allora numero 2 del Sisde, poi arrestato e condannato in via definitiva a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa (ma successivamente “salvato” dalla Cedu, che annullò gli effetti penali della condanna – non entrando nel merito delle condotte di Contrada, accertate dai giudici – perché, a suo parere, all’epoca il reato di concorso esterno non sarebbe stato adeguatamente codificato). Repici ha poi fatto riferimento a un altro condannato per concorso esterno, Marcello Dell’Utri, braccio destro di Silvio Berlusconi e poi senatore di Forza Italia. Nello specifico, il legale ha ricostruito un tassello ormai accertato della storia recente italiana che riguarda le strategie politiche di Cosa Nostra dopo lo scoppio di Tangentopoli, quando la mafia decise di promuovere la nascita di un nuovo soggetto politico, “Sicilia Libera”, una forza di stampo meridionalista che Cosa Nostra, scevra dei suoi referenti politici tradizionali caduti sotto i colpi degli arresti e delle indagini del pool di Antonio Di Pietro, voleva utilizzare come “trampolino” per «passare tra gli equilibri della prima repubblica a quelli della seconda repubblica» attraverso la costituzione di una fedele rappresentanza in parlamento. Tale progetto politico sarebbe stato poi messo da parte dai vertici della mafia, che grazie ai pregressi rapporti con Dell’Utri avrebbero infine deciso di dare pieno appoggio a Forza Italia, che poi vinse le elezioni del ’94. Repici ha evidenziato come gli «artefici» del progetto politico “Sicilia Libera”, poi naufragato, furono «Matteo Messina Denaro, Giuseppe Graviano e Leoluca Bagarella». Proprio questi tre elementi formarono il commando omicida che nel settembre 1992 avrebbero dovuto mettere al tappeto l’allora questore Calogero Germanà, che si salvò miracolosamente dall’attentato. Lo stesso Germanà che, insieme a Borsellino, si era occupato di uno dei maggiori esponenti della massoneria in Italia: quel Luigi Savona che un importante infiltrato, Luigi Ilardo, aveva indicato come il personaggio che «aveva curato l’ingresso della massoneria in Cosa Nostra» e il soggetto che aveva avviato l’indirizzo di Cosa Nostra verso una strategia stragista in contatto con esponenti di apparati istituzionali e esponenti del mondo massonico». Tutti elementi «confermati dai successivi accertamenti giudiziari». Un’altra figura rilevante nella narrazione di Repici è poi quella di Pietro Rampulla, l’esperto artificiere di Cosa Nostra, esponente della mafia messinese direttamente collegato ai Santapaola di Catania, «che si occupò di imbottire di esplosivo il canale sotto la autostrada a Capaci» in vista dell’attentato in cui, il 23 maggio 1992, venne ucciso Giovanni Falcone. E Pietro Rampulla non fu solo un mafioso, ma anche un militante di Ordine Nuovo, organizzazione dell’estrema destra extraparlamentare protagonista della “Strategia della tensione” negli anni Settanta. 2 1
UpTo11 Inviato 15 Ottobre 2024 Autore Inviato 15 Ottobre 2024 Il 19/11/2023 at 07:48, appecundria ha scritto: Secondo Trizzino, infatti, il movente del delitto perpetrato il 19 luglio 1992 sarebbe l’interessamento mostrato da Borsellino verso il rapporto “mafia-appalti” . Passata sotto ai radar in questi giorni, sempre sulla pista “mafia-appalti”: . L'antecedente: . https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/03/la-procura-di-caltanissetta-indaga-lex-pm-natoli-per-favoreggiamento-e-calunnia-insabbio-lindagine-sui-buscemi/7609940/ . Parte l'assolo di un quotidiano angelucciano e contemporaneamente il coro della dx, modus operandi ricorrente: . https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/11/scarpinato-natoli-intercettazioni/7727068/ . Pecchato che: . https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/14/il-colpo-di-scena-nellindagine-su-natoli-trovate-decine-di-ordini-di-smagnetizzazione-delle-intercettazioni-era-un-modulo-prestampato/7730322/ . A voler pensar male, sembrerebbe tutto organizzato per poter intercettare Scarpinato senza passare dall'autorizzazione del parlamento con l'obiettivo di toglierselo dai piedi in commissione antimafia. A voler pensare male....
UpTo11 Inviato 15 Ottobre 2024 Autore Inviato 15 Ottobre 2024 Ma guarda un po' che coincidenza... . https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/15/caso-scarpinato-colosimo-propone-legge-su-incompatibilita-dei-commissari-conte-fdi-combatte-la-mafia-o-campioni-dellantimafia/7731884/ . "Modificare la legge che disciplina l’istituzione della commissione Antimafia e prevedere l’esclusione dei parlamentari in presunto conflitto d’interessi. È questa la proposta avanzata da Chiara Colosimo durante l’ufficio di presidenza di Palazzo San Macuto. La riunione era stata convocata per discutere della vicenda che riguarda Roberto Scarpinato [...] è in quella sede che la presidente dell’Antimafia ha avanzato un’ipotesi di modifica, che contiene un’apposita disciplina per i casi di incompatibilità dei singoli commissari in relazione a specifiche indagini dell’organo parlamentare. In pratica si dispone l’astensione della partecipazione ai lavori dei componenti di San Macuto, quando dovesse emergere un profilo d’incompatibilità. Prevista anche l’astensione dalla consultazione di documentazione che riguarda gli atti di specifiche inchieste." . A pensar male...
Roberto M Inviato 16 Ottobre 2024 Inviato 16 Ottobre 2024 13 ore fa, UpTo11 ha scritto: tutto organizzato per poter intercettare Scarpinato E’ pazzesco, i 5 stelle hanno sempre detto “intercettateci tutti”, ed ora cercano di insabbiare questa intercettazione perché riguarderebbe un loro senatore.
Roberto M Inviato 16 Ottobre 2024 Inviato 16 Ottobre 2024 “Intercettateci tutti” ahahahahaha che pagliacci.
claudiofera Inviato 16 Ottobre 2024 Inviato 16 Ottobre 2024 Controllare se nei magazzini è avanzato un drone per Scarpinato.
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