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rilettura di libri a distanza di molto tempo


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Inviato

Ho iniziato a scrivere questo intervento nella discussione "i libri che trasformano", ma poi ho pensato: forse sarebbe un pò OT, perchè non farne una nuova discussione ?

Alllora... una breve riflessione/domanda:

vi è mai capitato di rileggere un libro che in passato vi aveva colpito molto, e  non averne più lo stesso effetto? 

in verità non sono uso a rileggere, ma l'ho fatto recentemente per "Lila" di Pirsig e non mi ha affatto preso come la prima volta (molti anni fa).

Può darsi che sia un normale effetto dell'età, che ne dite? Oppure mi viene da pensare che magari un libro ci tocca a causa del nostro stato in quel momento , in un altro periodo della nostra vita non è più lo stesso. Probabilmente qualcuno dirà che in alcuni casi è così, ma non per le opere fondamentali , il cui effetto rimane "eterno".

 

Ecco, vi chiedo:

a) se usate rileggere a distanza di tempo

b) se vi è capitato di osservare tale differenza

 

Inviato
1 ora fa, musicarock ha scritto:

se usate rileggere a distanza di tempo

Si

1 ora fa, musicarock ha scritto:

se vi è capitato di osservare tale differenza

Si

 

Aggiungo: mi piacerebbe rileggere alcuni libri, ma evito, consapevole del fatto che non solo sarei colpito allo stesso modo, ma che ne ricaverei una impressione ancora piu’ forte non positiva.

Inviato
10 ore fa, musicarock ha scritto:

a) se usate rileggere a distanza di tempo

b) se vi è capitato di osservare tale differenza

Rileggere, senza l'urgenza di seguire la trama, aiuta a comprendere meglio lo stile e i particolari che magari si sono persi.

Poi ci sono opere che in prima lettura non mi sono piaciute (L'Ulisse di Joyce per esempio)* e che confermano il primo giudizio o lo modificano sostanzialmente.

* non mi piace e basta, me ne son fatto una ragione.

Inviato

Ho molti libri definiti capolavori,che mi hanno deluso profondamente,ho intenzione di dare a loro una seconda possibilità.il libro che mi è piaciuto non lo rileggo.

Inviato

Spesso rileggo i libri che mi hanno colpito di più 

Di solito, li apprezzo ancora di più nelle letture successive

Mi riferisco, per lo più, a testi di saggistica

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Uno dei libri che ho letto tante volte é Silvie di Gérard de Nerval edizione Enaudi traduzione di Umberto Eco…un libro per me speciale che ho sempre amato (ormai fuori cataloga da anni ma se lo trovate compratelo e leggetelo ne rimarrete colpiti)

  • 4 settimane dopo...
Inviato

Il mestiere di vivere di Cesare Pavese, lo si può rileggere e trovarci sempre una pagina su cui soffermarsi.

  • 1 mese dopo...
Inviato
Il 13/11/2023 at 20:15, musicarock ha scritto:

Ecco, vi chiedo:

a) se usate rileggere a distanza di tempo

b) se vi è capitato di osservare tale differenza

Sono sempre stato molto appassionato di saggistica, mentre di narrativa poco. 

A me capita spesso di rileggere alcuni capitoli, o parte di essi del "tal libro", per rinfrescare i particolari che mi hanno colpito, e mi hanno appassionato nella lettura.

Quindi quando desidero rileggere qualcosa la considero un'esigenza di "ripasso" culturale, ed è sempre accompagnata dalla curiosità e dal piacere come la prima lettura.

C'è un libro in particolare che lessi per la prima volta nel 2012, e riletto di recente per intero con rinnovato interesse e piacere, consigliato vivamente a chi come me è interessato al genere giornalistico investigativo, l'autore è Marco Pivato e il titolo è "Il miracolo scippato" (vi copio/incollo il blurb del libro), ciao

 

Agli inizi degli anni sessanta, l'Italia vantava alcuni poli di eccellenza scientifico-tecnologici che il mondo le invidiava in quattro settori strategici: informatico, petrolifero, nucleare, medico. Oggi, in pieno terzo millennio, è il fanalino di coda tra i paesi più sviluppati proprio per scarsità d'innovazione e ricerca. Perché? Un libro-inchiesta ricostruisce la storia di quattro casi emblematici del modello di sviluppo avviato e smantellato in quegli anni a tempo di record, evidenziando il filo rosso che li lega e che spiega perché ciascuna di quelle esperienze è fallita. Il caso Olivetti, il caso Mattei, il caso Ippolito e il caso Marotta, vale a dire nascita e morte della rivoluzione informatica che ha portato alla progettazione del primo pc e dei primi microprocessori del mondo; inizio e fine dell'autonomia energetica del paese, oltre che della competizione col monopolio angloamericano del petrolio; soppressione del Cnen, che ci aveva portato al terzo posto per produzione di energia elettrica di origine nucleare; decapitazione dell'Istituto superiore di sanità, che fece dell'Italia uno dei primi tre produttori di penicillina grazie anche all'invenzione del microscopio elettronico. Quattro incubatrici di un modello di sviluppo economico e sociale basato sulla ricerca scientifica, gettate alle ortiche tra le faide politiche interne e le pressioni e i sabotaggi internazionali in piena guerra fredda.

 

 

 

 

 

M Pivato.jpg

  • Thanks 1
  • 3 settimane dopo...
Inviato

Nassim Taleb : Un buon libro migliora alla seconda lettura. Un bel libro alla terza. Qualsiasi libro che non valga la pena rileggere non vale la pena leggere.

 

Karl Popper : “Tutto ciò che vale la pena leggere non vale solo la pena leggerlo due volte, ma vale la pena leggerlo ancora e ancora.

Inviato
Il 23/2/2024 at 10:54, nebraska ha scritto:

Qualsiasi libro che non valga la pena rileggere non vale la pena leggere.

Eh, credo tu abbia ragione 🙂

Inviato

Non voglio rileggere un libro,  anche se tentato,  perché penso di togliere del tempo alla lettura di un libro nuovo. 

Spesso,  però,  mi rendo conto che avrei speso molto meglio il mio tempo rileggendo un vecchio ma bellissimo libro. :classic_wink:

Ad esempio vorrei tanto rileggere delitto e castigo oppure il maestro e margherita, 2 dei libri più belli che abbia mai letto in vita mia: temo soltanto di non trarre il piacere della prima volta...

  • Melius 1
  • 2 mesi dopo...
Armando Sanna
Inviato
Il 24/02/2024 at 19:36, raf_04 ha scritto:

Non voglio rileggere un libro,  anche se tentato,  perché penso di togliere del tempo alla lettura di un libro nuovo. 

Sono profondamente d’accordo con te .

Inoltre penso che la rilettura di un libro a diversi anni di distanza sia come andare a rivedere un luogo dove il tuo ricordo è particolarmente felice, spesso la memoria modifica e dona un aspetto incantato e suggestivo, cosa che la seconda volta potrebbe non accadere e quindi rovinare il ricordo.

  • Melius 1
Inviato

Ho riletto  Delitto e Castigo (mi è tornato in mente leggendo la citazione di  @raf_04 ) a distanza di decenni, visto che la prima lettura fu in età adolescenziale.

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Il libro è lo stesso ma nel frattempo sono io ad esser cambiato, e molto, nulla di strano quindi se  la prima volta lo trovai avvincente, mentre la seconda ne ho colto meglio gli aspetti moralistici - ed io non amo gli scritti moralistici, tanto per chiarire.

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Riflettendoci su ho messo meglio a fuoco il mio percorso di maturazione di lettore - o almeno quello che spero esser tale. A cambiarci non è l' età ma le esperienze e, quindi, nel caso della lettura, a cambiarci sono le letture stesse.

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Questa maturazione si è a mio avviso concentrata in un arco di anni relativamente breve, anni in cui ho ripreso a leggere - molto più di quanto non faccia ora - spaziando tra i classici di diverse epoche e diverse letterature nazionali, acquisendo non solo esperienza ma anche qualche nozione di base in più, essendo io formato in ambito tecnico piuttosto che umanistico.

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Concordo comunque sul punto della qualità del libro, la seconda lettura equivale ad un approfondimento, e ci sono opere che vale la pena di approfondire ed altre che invece non reggono alla rilettura.

E' un po' come lo zoom che possiamo fare su una immagine. A seconda della qualità e della complessità dell' immagine, dallo zoom potranno emergere nuovi particolari pregevoli o soltanto i suoi difetti.

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Un libro che dovrei rileggere è (ma ancora non l' ho fatto) è Viaggio al termine della notte che lessi la prima volta dopo aver sentito Baricco affermare che invidiava coloro che non l'avevano ancora letto, e potevano così assaporarlo per la prima volta, mentre a me fece una impressione abbastanza negativa, con un protagonista un po' troppo anti-eroe (*).

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(*) off-topic:  tanto da farmi pensare alla voglia, da parte dell' autore, di rompere con la letteratura precedente, cosa che per essere apprezzata richiede uno sforzo di immedesimarsi nell' epoca in cui il libro è stato scritto perché, letta dopo cento anni, nessuna opera è "di rottura" essendo noi ormai abituati a tutto ciò che è stato scritto dopo.

 

  • 7 mesi dopo...
Inviato

Io l'anno scorso ho riletto "Il conte di Montecristo" e "I tre moschettieri". Belli ed ho goduto un'altra volta.-:classic_biggrin:

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Dunque, dove eravamo rimasti.

Appena lo trovo, causa due traslochi, rileggerò "Lettere a Francesca": l'angosciosa corrispondenza di Enzo Tortora dal cacere. Sette mesi. Orrore giudiziario, politico, giornalistico, sociale, mediatico.  

  • 1 mese dopo...
Inviato

bellssimo rileggere...si apprezzano particolari e dettagli che alla prima letttura erano sfuggiti...si va più in profondità per cosi dire...

  • Melius 2
  • 4 settimane dopo...
Inviato

Non ho mai riletto nulla finora, ma due libri mi piacerebbe rileggere, quando mi deciderò: "Anna Karenina" di Tolstoj (voglio riprovare quelle emozioni e ritrovare quella scrittura magnifica) e "Viaggio al termine della notte" di Céline (in un periodo di pessimismo come quello attuale, mi pare molto azzeccato).

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