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Musk. Il potere senza controllo è pericoloso


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Inviato

Il potere è nulla senza controllo riporta il titolo del thread, ora senza entrare nel merito del giudizio personale su Elon Musk, non mi piace e non mi sta simpatico a pelle ma non me lo devo né sposare ne tantomeno diventare suo amico, il giudizio del thread era relativo a ciò in cui avrebbe trasformato Twitter facendolo diventare X, esperienza personale ha scombussolato le carte, da quello che ho capito prima ad ogni utente si presentavano I tweet ed i retweet degli account che seguiva, sostanzialmente non visualizzando altro, in sostanza diventava una sorta di gigantesco whatsapp nel quale il “cerchio” degli utenti che si seguono reciprocamente si allargava sulla volontà di interagire tra loro, nel momento in cui una o di loro decideva di rendere non visibili i suoi tweet ad un altro utente quest’ultimo gradualmente veniva escluso dalla cerchia, quindi da quanto ho capito si finiva per creare singoli microcosmi mediatici nei quali si ritrovavano coloro che la pensavano sostanzialmente allo stesso modo e che, parlandosi addosso, alimentavano le loro argomentazioni a sostegno delle loro convinzioni, indipendentemente dal fatto che fossero giuste o sbagliate, la “rivoluzione” di Musk è consistita nell’aver “rotto” questo meccanismo permettendo a tutti di vedere sostanzialmente tutto, rompendo gli schemi, se questo ha inevitabilmente portato all’emersione di una parte di utenze o idee a volte stigmatizzabili dando maggiore visibilità a contenuti oggettivamente da censurare, teorie antiscientifiche ad esempio, dall’altra ha consentito maggiore visibilità a tutti di tutto, che è poi l’obiettivo di chi vuole informarsi realmente e non soltanto navigare idealmente nella propria “zona di comfort”, ora questo è un bene od un male? Serve una “censura” dei contenuti ritenuti pericolosi, violenti, palesemente inaffidabili? Secondo me si, sempre e comunque e mi sembra che in parte questo comunque già accada, ma questo permette anche di avere ed entrare realmente in contatto anche contenuti che sarebbero altresì impossibili da visualizzare e di cui non verremmo a conoscenza, l’esempio è stato nel passato recente la notizia della distruzione dell’Ospedale di Al Ahli con 500 vittime provocate da un missile israeliano, oggi è ufficiale, viene riconosciuto oramai da tutti ONG comprende, che il disastro non ci fu, l’ospedale era in piedi ed operato, i morti furono una frazione e la causa fu un lancio sbagliato di un razzo dal parcheggio dell’ospedale da parte di Hamas che esplose provocando una cinquantina di vittime tra i profughi palestinesi rifugiatisi nell’ospedale per sfuggire ai bombardamenti israeliani, in sostanza la tesi che da subito risultò prevalente sul social ma che fu pervicacemente negata dai media e dai sostenitori dei palestinesi e di Hamas che accusarono Israele senza sentire ragioni di sorta, oggi accade questo:

 

 

1/ Nuova ricerca @hrw : l'esplosione che ha ucciso e ferito molti civili all'ospedale al-Ahli di Gaza il 17 ottobre è stata causata da un'apparente munizione lanciata da un razzo. I gruppi armati palestinesi usano comunemente tali razzi. È necessaria un'indagine.

2/ Le munizioni hanno colpito il complesso dell'ospedale al-Ahli, tra un parcheggio e un'area paesaggistica dove molti civili si erano radunati per cercare sicurezza dagli attacchi israeliani. Almeno ha ucciso decine di civili.

3/ Abbiamo indagato sull'esplosione esaminando foto e video disponibili al pubblico, analizzando le immagini satellitari, intervistando cinque testimoni dell'incidente e delle sue conseguenze, esaminando le analisi pubblicate da altre organizzazioni e consultando esperti.

4/ Abbiamo valutato a distanza l'esplosione e i danni sul posto, nonché diverse possibili traiettorie degli oggetti visibili nei video ripresi al momento dell'attacco, che mostravano anche i momenti prima e dopo l'esplosione in ospedale.

5/ Non sono disponibili al pubblico immagini di resti di munizioni e Human Rights Watch non ha potuto visitare la scena, impedendo l'identificazione definitiva delle munizioni.

6/ Ma il suono che precede l'esplosione, la palla di fuoco che l'accompagna, la dimensione del cratere risultante, il tipo di schizzi adiacenti e il tipo e il modello di frammentazione visibile attorno al cratere sono tutti coerenti con l'impatto di un razzo.

7/ Le prove a disposizione di Human Rights Watch rendono altamente improbabile la possibilità di una grande bomba sganciata dall’aria, come quelle che Israele ha ampiamente utilizzato a Gaza.

8/ Le autorità di Gaza sembrano essere in possesso di resti che aiuterebbero a determinare in modo definitivo la munizione esplosa all'ospedale di al-Ahli.
9/ Una foto scattata la sera dell'esplosione mostra i dipendenti del Dipartimento di ordigni esplosivi, un'unità specializzata della polizia di Gaza, che lavorano sul cratere.
10/ Un testimone che si trovava all'ospedale la sera dell'esplosione ha detto a Human Rights Watch che i dipendenti del "Ministero degli Interni hanno preso tutte le schegge che si trovavano sul posto".

11/ Un funzionario di Hamas ha detto che i resti “saranno presto mostrati al mondo”. A più di un mese di distanza ciò non è avvenuto.
12/ Ghazi Hamad, un alto leader di Hamas e viceministro dell'autorità governativa di Gaza guidata da Hamas, ha detto ai media il 22 ottobre che “il missile si è dissolto come sale nell'acqua… È vaporizzato. Non è rimasto nulla”.

13/ Parti sostanziali di munizioni tipicamente sopravvivono a una detonazione, anche se parti di munizioni sono progettate per rompersi e possono essere rese irriconoscibili dal danno termico.
14/ Abbiamo scritto al Ministero degli Interni di Gaza, il 10 novembre, chiedendo informazioni. Il 25 novembre ha risposto Bassam Naim, capo del dipartimento delle relazioni politiche ed estere di Hamas.

15/ Naim ha affermato che l'indagine del ministero sull'attacco è stata rallentata dalle ostilità in corso, ma che "le prove iniziali che abbiamo indicano definitivamente la responsabilità di Israele".

16/ Ma Naim non ha risposto a diverse domande specifiche, comprese quelle sui resti di munizioni e sulle operazioni militari dei gruppi armati palestinesi la sera dell'esplosione.
17/ Il fallimento decennale delle autorità israeliane e palestinesi nell’indagare in modo credibile e imparziale le presunte violazioni del diritto internazionale umanitario sottolinea la necessità di un’indagine indipendente sull’incidente, ad esempio da parte della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite.

18/ Le autorità di Gaza e Israele dovrebbero fornire pubblicamente tutte le informazioni in loro possesso riguardo all'incidente, in particolare le prove riguardanti i resti di munizioni.
19/ L'esplosione all'ospedale al-Ahli è stato uno dei 187 attacchi all'assistenza sanitaria che l'OMS ha registrato a Gaza dal 7 ottobre. L'OMS afferma che la maggior parte degli ospedali di Gaza non funziona più a causa delle ostilità.

20/ Le forze israeliane hanno effettuato ripetuti attacchi, apparentemente illegali, contro gli ospedali.

Le leggi di guerra garantiscono protezioni speciali alle strutture mediche.

21/ Maggiori informazioni su questo, compresi i dettagli della nostra analisi: hrw.org/news/2023/11/2… FINE

 

 


 

Inviato

Ovviamente l’accesso ad un numero maggiore di informazione da filtrare e da valutare richiede un lavoro ulteriore e può portare a sbagliarsi, ma questo accadeva anche quando l’informazione erano i giornali tradizionali, quelli cartacei per intenderci, quando la narrazione prevalente era che per farsi un’idea reale dei fatti bisognava leggere e filtrare da più fonti, confrontare i fatti ed i commenti per farsi una idea propria, idea che non era il vangelo ma quantomeno rappresentava una posizione ragionata e ragionevole con la quale porsi di fronte agli eventi.

Poi ovviamente ci sono quelli che piegano le evidenze alle proprie convinzioni ed all’ideologia e che non prendono atto della realtà neppure di fronte alle evidenze, neppure se gliela sbattono in faccia, la cosa è ovviamente ancor più grave se si ha maggiore visibilità mediatica o politica, un esempio lampante:

 

 

Inviato

lo dicevo anche io che i bambini palestinesi si autobombardano per fomentare l' antisemitismo mondiale.

Inviato
6 minuti fa, audio2 ha scritto:

lo dicevo anche io che i bambini palestinesi si autobombardano per fomentare l' antisemitismo mondiale.

Veramente il fatto che sia stato provato che sia stata Hamas a sparare il razzo, poi esploso prima del lancio, dal piazzale di un piazzale gremito di profughi civili, tra cui donne e bambini, dovrebbe farti riflettere perché i primi bersagli colpito da Israele sono proprio i punti da cui i missili vengono lanciati, come è ovvio che sia in una guerra, va da sé che se lanci un attacco da un posto teoricamente protetto dalle leggi di guerra e pieno di civili i tuoi veri obiettivi sono altri, nella migliore delle ipotesi vuoi usare quei civili come scudi umani, nella peggiore speri che la risposta militare di Israele provochi danni materiali all’Ospedale e vittime civili in modo da poter sfruttare mediaticamente la carneficina, in sostanza il carnefice diventi tu, il carnefice diventa Hamas.

Inviato

@appecundria

Mi diventi sempre più criptico.

Non si capisce che c'entra Musk con le mongolfiere o con il potere senza controllo.

extermination
Inviato

 

Lasciano tracce impercettibili
Le traiettorie delle mongolfiere
E l'uomo che sorveglia il cielo
Non scioglie la matassa del volo
E non distingue più l'inizio
Di quando sono partite
Sopra gli ormeggi e la zavorra, sono partite
Tolti gli ormeggi e la zavorra, sono partite

A guardarle sono quasi immobili
Lune piene contro il cielo chiaro
E l'uomo che le sorveglia
Adesso non é più sicuro
Se veramente sono mai partite
Oppure sono sempre state lì
Senza legami, colorate e immobili, così
Senza legami, colorate e immobili, così

Anche noi, anche noi
Con gli occhi controvento al cielo
Abbiamo cercato e perso
Le tracce del loro volo
Dentro le nuvole del pomeriggio
Nei pomeriggi delle città
Ma chissà dove è incominciato tutto
Chissà

E chissà dove è incominciato tutto
Chissà

Anche noi, anche noi
Con le mani puntate al cielo
Abbiamo cercato e perso
Le tracce del loro volo
Anche noi, anche noi
Nelle nuvole del pomeriggio
Nei pomeriggi delle città
Ma chissà dove è incominciato tutto
Chissà

Lasciano tracce impercettibili
Le traiettorie delle mongolfiere
E l'uomo che sorveglia il cielo
Non scioglie la matassa del volo
E non distingue più l'inizio
Di quando sono partite
Sopra gli ormeggi e la zavorra, sono partite
Tolti gli ormeggi e la zavorra, sono partite

 

  • Thanks 1
Inviato

E dopo il ricordo di Gianmaria Testa?

 

 

 

Inviato
Il 18/11/2023 at 06:22, maurodg65 ha scritto:

P.S. In oltre dieci anni su Twitter non ho postato un solo tweet.

E ci credo. Stai 22 ore al giorno su queste pagine  ...dove lo trovi il tempo? . :classic_laugh:

Inviato
4 ore fa, ernesto62 ha scritto:

E ci credo. Stai 22 ore al giorno su queste pagine  ...dove lo trovi il tempo? . :classic_laugh:

Guarda ci si rilegge, sono curioso di leggere qualcosa di costruttivo nel merito dell’argomento del thread.

Inviato

@maurodg65 ma dai non te la prendere. Stavo solo scherzando . Un po' di ironia . Non c'è motivo di litigare ancora.  

Inviato

Il potere dei nuovi media senza controllo è questo, questo potere serve a manipolare la verità, a plasmare il consenso sui temi caldi sfruttando delle fake news, manipolando gli eventi ed usando la propaganda senza remore di sorta.

 

https://www.linkiesta.it/2023/11/propaganda-disinformazione-russa-russia-ucraina-hamas/

 

 

La macchina della disinformazione russa adesso lavora anche per Hamas - Linkiesta.it

Maurizio Stefanini

 

21628915-small.jpg?w=1280&ssl=1

AP/Lapresse


Quando iniziò la guerra in Ucraina, fu presto evidente che sui social molti utenti già attivi sul fronte No Vax erano diventati pro Putin. Adesso, un fenomeno simile vede i pro Putin schierarsi con Hamas. In più, con un uso sempre più massiccio dell’intelligenza artificiale per creare contenuti fake. Lo scorso giugno erano già state le autorità francesi a rilevare la presenza di repliche perfette dei siti di grandi testate, immagini «deep fake» generate dall’intelligenza artificiale e profili fasulli in particolare su X per diffondere notizie false sulla guerra in Ucraina.

Sempre in Francia, il 2 novembre da Le Monde era arrivata la notizia che un account Telegram legato a campagne di disinformazione era stato il primo a condividere una foto delle stelle di Davide dipinte sui muri di Parigi tracciate da due cittadini moldavi pagati da uno straniero che non conoscevano e che si è poi rivelato essere russo. E France Press osservò che «la campagna di disinformazione russa ha iniziato una nuova fase il 25 ottobre, quando i bot russi hanno inondato i social media come X (precedentemente noto come Twitter) con articoli falsi sulla guerra in corso tra Israele e Hamas che screditano l’Ucraina».

Il 6 novembre fu il New York Times ha spiegare che secondo le informazioni di funzionari e ricercatori «il volume della disinformazione e della propaganda online sta raggiungendo livelli senza precedenti, in gran parte a causa delle reti di bot e di account falsi». «In un solo giorno dall’inizio del conflitto, circa un account su quattro su Facebook, Instagram, TikTok e X che pubblicava post sul conflitto sembrava essere falso». «Nelle ventiquattro ore successive all’esplosione all’ospedale arabo Al-Ahli, più di un account su tre pubblicato su X era [falso]». L’11 novembre ad un Forum per la Pace a Parigi era stato il vice-presidente di Microsoft Brad Smith a accusare la Russia di stare diffondendo«disinformazione» sulla guerra tra Israele e Hamas. Un’altra ricerca ha appurato che era un gruppo di sessantasette account X a diffondere disinformazione coordinata sulla guerra tra Israele e Hamas.

Adesso è stata Haaretz mettere assieme le varie cose, rilevando come l’offensiva di bot russi a favore di Hamas stia appunto diffondendo in modo massiccio contenuti fake fabbricati con l’intelligenza artificiale. Un esempio citato è una replica esatta di Fox News in cui si vedevano congressisti statunitensi dirottare sull’Ucraina aiuti previsti per Israele. Un altro è un sito identico al portale israeliano Walla secondo cui l’assalto all’aereo proveniente da Tel Aviv nell’aeroporto in Daghestan sarebbe stato un’operazione dell’intelligence ucraina. Un terzo era un finto articolo dello Spiegel che attribuiva al conflitto tra Israele e Hamas l’aumento dei prezzi dell’energia in Germania.

È l’evoluzione segnalata al convegno «Disinformation across the EU-Ukraine Media Landscape», tenutosi a Madrid il 20 e 21 novembre. In particolare, in un panel dedicato alla disinformazione da parte di Russia e Iran e nella relazione «The design and deployment of hybrid threats», a cura di David Arroyo: ricercatore esperto in Cybersicurezza presso la Universidad Carlos III di Madrid. Corrispondente a un paper pubblicato autonomamente, l’intervento rileva come nei primi tre giorni della crisi «funzionari e media iraniani hanno diffuso numerose notizie false che supportano i propri interessi, principalmente diffondendo narrazioni antisemite». Alcune immagini presentate come militanti di Hamas che catturavano generali dell’esercito israeliano, ad esempio, si riferivano in realtà a commandos azeri che avevano arrestato funzionari armeni del Nagorno Karabakh un paio di settimane prima.

Contenuti fake a parte, secondo il paper dopo gli attacchi di Hamas a Israele del 7 ottobre il Cremlino avrebbe lanciato una vera e propria campagna per spiegare che la colpa era dell’Occidente, responsabile in particolare di aver trascurato i conflitti in Medio Oriente per stare ad appoggiare l’Ucraina. Veniva dunque previsto che a questo punto l’Ucraina sarebbe stata inevitabilmente abbandonata. Lo stesso Medvedev ha fatto discorsi di questo tipo, mentre nelle tv russe si paragonava Israele all’Ucraina per concludere che «non dovrebbe esserci un briciolo di pietà o simpatia per gli israeliani». D’altra parte, il sostegno della Russia ad Hamas è arrivato anche a livello diplomatico, con la delegazione del gruppo terroristico che ha visitato Mosca il 26 ottobre e successivamente ha rilasciato una propria dichiarazione elogiando gli sforzi del presidente russo Putin e del Ministero degli Esteri per porre fine a quelli che definisce «i crimini di Israele sostenuti dall’Occidente».

Il paper costruisce una vera e propria tabella sulle attività parallele di alcuni tra questi peculiari «influencer» a favore della Russia e dell’Iran. «Scott Ritter. Critiche la controffensiva ucraina. Diffusione di narrazioni che sottolineano la forza militare dell’Iran». «Alan MacLeod. Critiche ai media occidentali. Narrazioni antisemite». «Pepe Escobar. Diffusione di narrazioni anti-Nato. Sostegno ai leader iraniani». «Alfredo Jalife-Rahme. Sostegno al concetto di “multipolarità” sottolineato dalla Russia. Sostegno alle politiche del regime iraniano». «Iñaki Gil de San Vicente. Narrazioni antiucraine. Narrazioni anti-israeliane». «Ben Norton Narrazioni antiucraine. Narrazioni antiamericane». E ricorda anche che «è importante tenere conto di come i canali di disinformazione iraniani siano particolarmente consigliati nei social network russi, come HispanTV in Spagnolo e VKontakte».

Insomma, «la propaganda dell’Iran e della Russia sulle questioni medio-orientali, e quindi sulla questione della guerra contro Hamas è simile, e non solo è simile ma utilizza anche gli stessi influencers» è una sintesi delle conclusioni del convegno di Madrid che ci viene fatta da Massimiliano Di Pasquale: esperto di Ucraina e ricercatore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici che era presente con una relazione su «Disinformation and Active Mesures: pro Kremlin Strategic Narratives in Italy on the War in Ukraine».

 

Inviato
1 ora fa, maurodg65 ha scritto:

potere dei nuovi media senza controllo è questo

Parli di controlli degli errori ortografici?

😅

L'articolo intitolato 'Rischio tregua' de Il Riformista l'hai letto? Un errore dietro l'altro.. Peccato perché era un articolo con delle idee interessanti, già ben preannunciate dal titolo.. 😅

Inviato

Domando

Se non ci fosse stato Hitler e gli Ebrei non fossero mai stati perseguitati, cosa pensereste di una Naziona nata come sappiamo.

Dal tentativo di sterminio degli Ebrei di Germania ed Italia sono passati ottanta anni.

Che volete che conti per molti che manco lo sanno.

Vedono solo una nazione e un popolo che ha occupato un territorio e ne ha fatto una nazione,

Caso vuole che quel territorio lo rivendicano secondo quanto scritto nella Bibbia.

Pensate se la Bibbia diceva che la Terra Promessa fosse stata in un territorio europeo.

Sarebbe nata così facilmente con la forza e il denaro una nuova nazione?

Come ma i Curdi tutto ciò non lo hanno?

Forse perché non hanno importanti persone sia nell'economia che in politica ed informazione.

Per me occupano quel yerritorio illegalmente

Non venitemi a dire che è stato riconosciuto da ONU e comunità internazionale, perché da quelle parti non la pensano così centinaia di milioni di persone, ed ora pure tantissimi occidentali che pensano che non si rimedia ad un torto con un altro torto

Inviato

il punto è che l' onu riconosce anche la palestina, ma questa parte viene sempre disattesa.

Inviato
5 ore fa, tigre ha scritto:

'Rischio tregua'

Cosa c’è di sbagliato in quel titolo ?
E’ chiaro che se Israele dovesse cedere alle pressioni internazionali e quindi rinunciare ad eradicare Hamas commetterebbe un errore di portata epocale provocando altre catastrofi e altre migliaia di morti.

Lo stesso errore che ha fatto l’Europa e tutto l’occidente (compresa la nostra politicanza, di destra) quando ha permesso a Putin di occupare senza nessuna conseguenza la Crimea nel 2014.

 

Deve essere chiaro, Hamas non può più controllare ne’ Gaza ne’ la Cisgiordania, e non dovrà più essere consentito a questi criminali di armarsi di nuovo, di spendere per loro i soldi degli aiuti e di insegnare il terrorismo ai bambini, con la connivenza della UNRWA.

 

Poi dopo, una volta che i leader e i terroristi si saranno arresi,  ci potrà essere una fase di transizione, anche sulla base della proposta di Al Sisi (palestinesi smilitarizzati, e sicurezza affidata ad una forza multinazionale con USA, NATO, Israele e Paesi Arabi dentro) per arrivare ai “due popoli, due stati”, dopo una grande pacificazione che non può che passare dall’eliminazione di Hamas-Isis e dei terroristi delle altre fazioni, FLP compresa.

 

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