Jarvis Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 Dciamo anche due parole su Filippo. Il papà non si capacita della cosa. Era o non era un bravo ragazzo? Lo era a mio avviso, per quello che significa tale definiziòne. La gelosia ha spinto Otello a conseguenze estreme proprio come è successo a Filippo. Alla fine le cose sono semplici. Dovrà senza dubbia affrontare le conseguenze dei suoi tragici atti. Ipotizzo una ventina di anni di galera ma spero che abbia ancora una possibilità nella vita quando uscirà dal carcere ormai quarantenne. D'altronde non ha senso parlare di rieducazione se la carcerazione è troppo lunga.
Jarvis Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 Mi piace molto questa proposta di una psicologa, Vera Slepoj, di fare leggere le grandi e tragiche storie d'amore letterarie: su «i figli di oggi, soprattutto i maschi. Ai quali si chiede sempre di stare dentro l’azione, lo sport, e non dentro la relazione». Bisogna quindi «ripartire dall’educazione civica, dal rispetto. Scegliere la programmazione. Per esempio proporre i grandi romanzi d’amore , dove l’amore anche tragico è vissuto. Per apprendere che se ami non devi accoppiarti nella “fusionabilità”. I grandi libri d’amore servono a spiegare, analizzare e discutere».
LeoCleo Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 49 minuti fa, Jarvis ha scritto: Mi piace molto questa proposta di una psicologa, Vera Slepoj, di fare leggere le grandi e tragiche storie d'amore letterarie A me pare follia, perché se a 22 anni non comprendi la differenza tra vita e morte non c’è speranza: qualcosa non ha funzionato prima, molto prima.
Questo è un messaggio popolare. Fabio Cottatellucci Inviato 20 Novembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 20 Novembre 2023 2 ore fa, Jarvis ha scritto: Vera Slepoj, di fare leggere le grandi e tragiche storie d'amore letterarie: su «i figli di oggi, soprattutto i maschi. Ai quali si chiede sempre di stare dentro l’azione, lo sport, e non dentro la relazione». Bisogna quindi «ripartire dall’educazione civica, dal rispetto. Scegliere la programmazione. Per esempio proporre i grandi romanzi d’amore , dove l’amore anche tragico è vissuto. Per apprendere che se ami non devi accoppiarti nella “fusionabilità”. I grandi libri d’amore servono a spiegare, analizzare e discutere». Jarvis, riferito - sia chiaro - alla psicologa e non a te: ma ancora dobbiamo leggere queste cose? Ancora con la favoletta dell'educazione nelle scuole? Questo assassino a sangue freddo avrebbe potuto anche aver imparato Romeo e Giulietta e Tristano Isotta a memoria con dotte spiegazioni quando stava alle superiori; l'avrebbe ammazzata nello stesso identico modo. Il problema, come hanno rilevato anche altri amici più sopra, è educare tutti a saper cogliere certi indicatori di comportamento deviante per cui se hai un fidanzato o (da maschio) un amico che inizia a sbarellare, ti puoi muovere subito; a questo deve far fronte una struttura di PS e di assistenza sociale in grado di intervenire, non di minimizzare o di redigere verbali e basta. A questo punto, ovviamente, si tocca la questione soldi & organizzazione et voilà, tutto resta come prima, una bella commemorazione e il giorno dopo tocca a un'altra. 3
Martin Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 19 ore fa, audio2 ha scritto: ma questo qua era normale, nessuno prima aveva capito niente Nessuno tranne ovviamente i criminologi da tastiera ex-post che, ça va sans dire, avevano colto i famosi "segnali" sfuggiti anche allo psicologo che aveva visto il ragazzo... 1
Panurge Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 Di semplice non c'è niente con i figli, io nel mio vedo la poca capacità di fronteggiare le frustrazioni, ma è un tratto diffuso. Più che stare attenti e parlare chiaro, a costo di offendere un po', non so. 1
keres Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 @Martin Per mandare un 22enne dallo psicologo mi sorge il dubbio che i genitori qualche segnale lo avessero colto. 1
wow Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 8 minuti fa, Panurge ha scritto: io nel mio vedo la poca capacità di fronteggiare le frustrazioni, E' un fattore comune a molti ragazzi e ragazze di oggi, lo dico a ragion veduta ...
Martin Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 5 minuti fa, keres ha scritto: Per mandare un 22enne dallo psicologo mi sorge il dubbio che i genitori qualche segnale lo avessero colto. Ne dovremmo concludere che ogni figlio inviato dai genitori allo psicologo debba considerarsi un potenziale assassino ? A parte questo, nel caso in questione il ragazzo si era rivolto al servizio di assistenza psicologica dll'Università, non ce lo avevano mandato i genitori. Il concetto è che nemmeno i professionisti in una situazione di dialogo che immagino debba essere abbastanza intima e personale avevano colto quei famosi segnali che ora "avevano visto tutti".
Gaspyd Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 Ora ci stanno dicendo tutto di Giulia , l'intelligenza sopra la media, gli anni difficili, la malattia della madre, la perdita e lo stesso di Filippo la famiglia "quadrata" la pallavolo Chi erano chi non erano. Stanno sviscerando fino all'osso queste due povere famiglie Ma adesso basta no????? 😡 Che li lascino al loro dolore che dovrebbe essere intimo e personale e non di tutti !!! 1
claudiofera Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 @Gaspyd ti dò mille volte ragione,purtroppo si tratta di un corto-circuito,tanto che gli stessi familiari "sono in tv" con le interviste registrate ,oppure partecipando proprio in diretta... 1
Gaspyd Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 @claudiofera pazzesco 😳 è diventata una tragica telenovela
claudiofera Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 Una tragedia,buttata in mezzo tra i programmi di cucina e quelli delle cariatidi danzanti... 1
Renato Bovello Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 2 ore fa, claudiofera ha scritto: Una tragedia,buttata in mezzo tra i programmi di cucina e quelli delle cariatidi danzanti... Hai purtroppo ragione. In questo momento ,la vicenda fa audience. La soluzione del problema passa in secondo piano o meglio, forse ,nemmeno interessa. Fino al prossimo omicidio
Savgal Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 Un aspetto particolare è che gli assassini in questi casi vengono regolarmente presi e condannati, commettono un reato in cui non vi sono quasi mai dubbi su chi sia l'assassino. Il timore della pena è quindi inutile, il percorso da seguire è la prevenzione. La ragazza ha la stessa età di mia figlia. 1
Fabio Cottatellucci Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 12 minuti fa, Savgal ha scritto: gli assassini in questi casi vengono regolarmente presi e condannati, commettono un reato in cui non vi sono quasi mai dubbi su chi sia l'assassino. Il timore della pena è quindi inutile Da incorniciare. Però aumentare la pena per il reato di femminicidio (così come lo stesso fatto di averlo istituito) dà la sensazione che chi governa ci stia dando dentro per combattere il fenomeno.
Questo è un messaggio popolare. gibraltar Inviato 20 Novembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 20 Novembre 2023 Dico la mia. Personalmente ritengo sarebbe ora di abbandonare un certo tipo di cultura che vede nel "vincente", nel "successo" (economico, lavorativo, sessuale, etc.) ed altri disvalori l'unico obiettivo a cui tendere. Perchè con questa concezione della vita, quando alcune menti deboli prendono l'inevitabile "facciata sul muro", non sanno reagire se non in maniera autolesionista o, come in questo caso, violenta. Credo sia importante darsi una calmata e darla ai nostri figli. Insegnare loro che abbiamo tutti, anche noi maschietti, delle debolezze, delle sensibilità, delle paure che non dobbiamo più temere di mostrare, in onore a quei citati disvalori e, diciamocelo (cit.), ad un certo concetto dell'essere "uomo" che tutti, chi più chi meno, ci portiamo dentro. Un vero uomo è quello che è in grado di piangere e di mostrare a tutti la propria sofferenza. Anche quando la donna che ama (o che pensa di amare...) gli dice "no" e lo lascia. Le sconfitte, che nella vita sono tante, vanno accettate come lezione di vita per migliorare, non rifuggite e nascoste per paura d'essere giudicati. Basta con la cultura del "se vuoi, puoi", "tutto è alla tua portata" e altre macroscopiche stupidaggini da marketing aziendale che hanno drogato nel tempo le esistenze di troppe persone. Cominciamo, invece, ad insegnare ai nostri figli che non sempre tutto è alla loro portata, che tutti abbiamo dei limiti che è importantissimo riconoscere e non nascondere. Ciò non significa essere arrendevoli, al contrario significa spingersi a dare il meglio di se stessi ben conoscendo quei limiti ed evitando la frustrazione del risultato non raggiunto a qualunque costo. Siamo, insomma, più umani e meno macchine da produzione di ricchezza (per altri, troppo spesso). Impariamo anche a non difendere e sostenere i nostri figli sempre e comunque, indipendentemente dai fatti e dalle situazioni, come vedo fare sin troppo spesso da genitori che non accettano che la loro discendenza sia men che perfetta (ho una figlia al nido e sento discorsi genitoriali da far rabbrividire: se già a due anni i loro figlioli non hanno mai colpe né difetti, né carenze, come potranno questi padri e madri notare eventuali segnali preoccupanti quando saranno adolescenti?). Cerchiamo, insomma, di trasmettere un po' più di empatia e un po' meno di cinico egoismo. 8
Renato Bovello Inviato 20 Novembre 2023 Inviato 20 Novembre 2023 @gibraltar Sono talmente d'accordo con te che nemmeno val la pena replicare o aggiungere altro. Premesso questo ,tuttavia, ritengo che sia fondamentale anche imparare a gestire l'insuccesso, la sconfitta,il non farcela perche' inevitabilmente la vita ti riserva anche questo. Non e' abolendo i voti a scuola o sposando politiche buoniste che si cresce .La caduta fa parte del cammino 1
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