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Melius Club

Giulia, figlia di tutti noi.


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Inviato
52 minuti fa, gibraltar ha scritto:

Basta con la cultura del "se vuoi, puoi", "tutto è alla tua portata" e altre macroscopiche stupidaggini da marketing aziendale che hanno drogato nel tempo le esistenze di troppe persone. Cominciamo, invece, ad insegnare ai nostri figli che non sempre tutto è alla loro portata, che tutti abbiamo dei limiti che è importantissimo riconoscere e non nascondere. Ciò non significa essere arrendevoli, al contrario significa spingersi a dare il meglio di se stessi ben conoscendo quei limiti ed evitando la frustrazione del risultato non raggiunto a qualunque costo.

Standing ovation

Inviato

@Renato Bovello e io sono d'accordo con @gibraltar e con te. 

Anche la parola d'ordine degli anni duemila "non mollare mai" è stupida e pericolosa, crea mostri che non sanno accettare la sconfitta. 

La vita ti costringe a mollare ogni tanto, devi farlo se non vuoi impazzire. 

E poi impariamo a dire qualche NO ai nostri figli quando sono piccoli, perché da grandi non li sapranno accettare. 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, gibraltar ha scritto:

Dico la mia.

Personalmente ritengo sarebbe ora di abbandonare un certo tipo di cultura che vede nel "vincente", nel "successo" (economico, lavorativo, sessuale, etc.) ed altri disvalori l'unico obiettivo a cui tendere. Perchè con questa concezione della vita, quando alcune menti deboli prendono l'inevitabile "facciata sul muro", non sanno reagire se non in maniera autolesionista o, come in questo caso, violenta. Credo sia importante darsi una calmata e darla ai nostri figli. Insegnare loro che abbiamo tutti, anche noi maschietti, delle debolezze, delle sensibilità, delle paure che non dobbiamo più temere di mostrare, in onore a quei citati disvalori e, diciamocelo (cit.), ad un certo concetto dell'essere "uomo" che tutti, chi più chi meno, ci portiamo dentro. Un vero uomo è quello che è in grado di piangere e di mostrare a tutti la propria sofferenza. Anche quando la donna che ama (o che pensa di amare...) gli dice "no" e lo lascia. Le sconfitte, che nella vita sono tante, vanno accettate come lezione di vita per migliorare, non rifuggite e nascoste per paura d'essere giudicati. Basta con la cultura del "se vuoi, puoi", "tutto è alla tua portata" e altre macroscopiche stupidaggini da marketing aziendale che hanno drogato nel tempo le esistenze di troppe persone. Cominciamo, invece, ad insegnare ai nostri figli che non sempre tutto è alla loro portata, che tutti abbiamo dei limiti che è importantissimo riconoscere e non nascondere. Ciò non significa essere arrendevoli, al contrario significa spingersi a dare il meglio di se stessi ben conoscendo quei limiti ed evitando la frustrazione del risultato non raggiunto a qualunque costo. Siamo, insomma, più umani e meno macchine da produzione di ricchezza (per altri, troppo spesso). Impariamo anche a non difendere e sostenere i nostri figli sempre e comunque, indipendentemente dai fatti e dalle situazioni, come vedo fare sin troppo spesso da genitori che non accettano che la loro discendenza sia men che perfetta (ho una figlia al nido e sento discorsi genitoriali da far rabbrividire: se già a due anni i loro figlioli non hanno mai colpe né difetti, né carenze, come potranno questi padri e madri notare eventuali segnali preoccupanti quando saranno adolescenti?). Cerchiamo, insomma, di trasmettere un po' più di empatia e un po' meno di cinico egoismo.

 

Una calorosa stretta di mano.

Non avrei saputo scrivere di meglio.

Inviato

per fortuna che non siamo sempre noi i peggiori

Inviato
10 minuti fa, audio2 ha scritto:

per fortuna che non siamo sempre noi i peggiori

Qualcuno aveva fatto l'equazione fascismo = femminicidio. 

Diciamo che in Europa c'è qualche paese più fascista del nostro 

Inviato
4 ore fa, gibraltar ha scritto:

Dico la mia.

Personalmente ritengo sarebbe ora di abbandonare un certo tipo di cultura che vede nel "vincente", nel "successo" (economico, lavorativo, sessuale, etc.) ed altri disvalori l'unico obiettivo a cui tendere. Perchè con questa concezione della vita, quando alcune menti deboli prendono l'inevitabile "facciata sul muro", non sanno reagire se non in maniera autolesionista o, come in questo caso, violenta.

@gibraltar La cultura del "vincente" e del "successo a tutti i costi" è stata imposta dal Capitalismo che vuol  spingere l'uomo sempre al massimo, ben oltre i suoi limiti. Si è così generato un nuovo tipo di guerra, che non è più quella che si combatte con le armi, bensì con le relazioni: la guerra delle aziende che si combattono tra loro per accaparrarsi il cliente, dei lavoratori con i curriculum per il posto di lavoro, del massimo pil e del massimo consumo pro capite che dovrebbe rendere l'uomo sempre felice, ma che invece spesso lo rende infelice quando "perde". E' stato il reaganismo negli anni 80' a generare l'ultimo stadio di questa "nuova umanità", valutata soltanto sulla vittoria e sul profitto a tutti i costi. Recentemente gli studenti di una Università proprio del Veneto hanno protestato contro questo sistema selettivo e cinico che nelle Università viene messo in atto con  prove preselettive fin dall'inizio ciniche nonché molto discutibili. 

Inviato

@veidt restiamo però coi piedi per terra: quello che ha ammazzato la ex manco sa cos’è il capitalismo, il lavoro ecc. Ha sbarellato definitivamente perché lei si sarebbe laureata prima. Almeno stando a quanto raccontano i giornalisti sciacalli 

Inviato

@LeoCleo ma i reali motivi chi li sa, magari questo qua è fuori di registro

e per carità quale capitalismo, lo sfruttamento ecc ecc

storia che ho già raccontato, i miei nonni paterni avevano la 5° elementare in due,

erano di estrazione sub-contadinesca e si sono sempre amati e rispettati finchè la morte non li ha divisi.

mia nonna poi che per gli standard dell' epoca non era per niente male faceva anche ingelosire il nonno.

il punto è che come ha detto qualcuno che non ricordo chi è, ci vuole rispetto da ambo le parti, perchè

poi le ragazze diventeranno madri e magari qualcosa glielo possono insegnare anche loro ai figli.

 

  • Melius 1
  • Moderatori
Inviato

Credo che si corra troppo a conclusioni non corroborate da ipotesi validate , quindi conclusioni del tutto inconsistenti.

Il fenomeno mediatico è,purtroppo, appannaggio di chi fino ad adesso ha recitato la parte dell'allenatore in campo calcistico,del tuttologo tout court.

La Magistratura, e gli inquirenti in generale,mantengono il giusto riserbo .

Ci sarà un processo sul quale si potrà discutere,emergeranno elementi di giudizio.

Inviato

 

Le parole della sorella sono belle e condivisibili, ma un po' troppo incentrate sulla vicenda per essere considerate universali. Non si può far passare sempre e solo il concetto "uomo cattivo / donna buona e vittima". Gli infanticidi sono opera al 99% proprio delle donne (nello specifico mamme). 

Nel mondo anglosassone non sono poche le donne uxoricide, senza contare un altro tipo di violenza, altrettanto devastante, in cui la donna è maestra: quella psicologica.
Ho visto mariti trasformati in veri e propri fantocci, burattini senza più una propria volontà, dalle rispettive mogli.

 

  • Melius 2
Inviato
2 ore fa, LeoCleo ha scritto:

restiamo però coi piedi per terra: quello che ha ammazzato la ex manco sa cos’è il capitalismo, il lavoro ecc. Ha sbarellato definitivamente perché lei si sarebbe laureata prima. Almeno stando a quanto raccontano i giornalisti sciacalli 

@LeoCleo La mia non è un'analisi spicciola né superficiale, perché il Capitalismo diffonde una forma mentis che demonizza il perdente e che poi si permea in ogni contesto sociale. Il Capitalismo non riguarda soltanto l'economia: è un modo di pensare e vivere! A Filippo non è stato insegnato che non bisogna prevalere a tutti i costi sugli altri, a non volere a tutti i costi una donna come se fosse un oggetto e, attenzione, questo insegnamento non deve e non può provenire dalla sola famiglia, ma da tutto il mondo che gli gira intorno, quindi dal luogo di lavoro, dagli amici, dal campetto sportivo che frequenta, etc. etc. ma se da ognuno di questi luoghi proviene sempre lo stesso messaggio, vi è poco da fare. 

Inviato

@veidt Mai pensato che la tua fosse un’analisi spicciola, anzi per me abbraccia un orizzonte troppo ampio: bisognerebbe comparare nello spazio e nel tempo, lontano dal capitalismo o dove esso non è ancora radicato. A vedere il tasso attuale di omicidi nella tabella postata, con ai primi posti due repubbliche ex sovietiche e al terzo una della ex Yugoslavia comunista, non credo che capitalismo=femminicidi possa reggere.

Inviato
9 ore fa, n.enrico ha scritto:

Ho visto mariti

Sono vivi? Se poi non hanno carattere è un problema loro. 

Inviato

E poi esistono  separazione e divorzio per rimediare ad errori e/o sfortuna.

Inviato

Che ci sia molta gente che dà la colpa alla vittima, è "normale".

Ma che un partito politico si faccia paladino di questi turpi malcreati è una cosa da brividi.

extermination
Inviato
1 ora fa, LeoCleo ha scritto:

capitalismo=femminicidi possa reggere

Femminicidi= patologie-disturbi mentali.

  • Melius 1

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