senek65 Inviato 21 Novembre 2023 Inviato 21 Novembre 2023 1 ora fa, Roberto M ha scritto: Perche’ i mercati ragionano con la testa La battuta dell'anno!
UpTo11 Inviato 21 Novembre 2023 Inviato 21 Novembre 2023 1. Teste di mercato: E sappiamo benissimo quale testa... . 2. Psychos: Ha il biano B. Se il dollaro non è possibile passerà dal pesos al pirlos. . 3. Avatar: Si sposa, si sposa, Psychos è la versione ragionevole di @Jack . 4. Moto-sega Salvini: incapace com'è, capace che decapita la prima fila di astanti. Meglio continui a fare quello che da sempre gli riesce meglio, senza la moto.
criMan Inviato 21 Novembre 2023 Inviato 21 Novembre 2023 1 ora fa, Roberto M ha scritto: Del resto @Jack lo aveva scritto in anticipo e in tempi non sospetti proprio qui l’altro ieri che avrebbe comprato bond e azioni argentine. Fesso chi non gli ha dato retta. grande Jack! ahahahh
Jack Inviato 21 Novembre 2023 Inviato 21 Novembre 2023 3 minuti fa, criMan ha scritto: grande Jack! ahahahh Ma non è vero, ma ti pare? 😆😆 1
Savgal Inviato 21 Novembre 2023 Inviato 21 Novembre 2023 Un ettaro al costo di un hamburger, gli stranieri puntano sull'Argentina di Galeazzo Santini L'Argentina viene messa all'asta e il 10% del suo territorio appartiene già agli stranieri. Questo il grido d'allarme lanciato da economisti ed ecologisti e anche dalla chiesa cattolica del grande paese sudamericano. Il più grande proprietario terriero è un gruppo italiano e multinazionale dei fratelli Benetton che hanno preso piede in Patagonia fin dagli anni 90. Oggi il gruppo possiede 900 mila ettari ed è quindi diventato uno dei più grandi allevatori di bestiame e produttori di lana dell'Argentina. I Benetton inoltre si dedicano alla riforestazione della zona con una grande varietà di alberi il cui legno viene utilizzato per la produzione di mobili. Negli ultimi 15 anni un numero sempre crescente di stranieri ha acquistato grandi distese di terra, estromettendo così le famiglie tradizionali dell'oligarchia del paese. Dal 2002, quando la svalutazione del peso (quattro peso per un euro) ha reso favorevole l'acquisto, il processo è diventato sfrenato e senza controllo tanto che nelle province di Santiago del Estero e del Chaco (nel nord del paese) il prezzo di un ettaro equivale a quello di un hamburger. Secondo la Federazione agraria argentina ameno 300 mila chilometri quadrati di territorio sono in mani straniere e se questa cifra appare modesta tenendo conto della superficie del paese (2 milioni 780 mila km quadrati), essa equivale pur sempre alla metà della Francia. Se dispone di mezzi finanziari adeguati lo straniero può acquistare terreni in qualsiasi parte del paese, compresi i parchi nazionali. La Patagonia, dove vivono meno di 5 dei 37 milioni di argentini, possiede la maggior parte delle ricchezze naturali del paese: energia idroelettrica, l'80% di petrolio e gas naturale ed è una delle più grandi riserve di acqua dolce del pianeta. Qui sono accorsi miliardari americani come Douglas Tompkins, Ted Turner, il fondatore della Cnn, Joseph Lewis , uno dei britannici più ricchi, mentre in altre province argentine hanno comperato terreni gli attori Robert Duvall, Richard Gere e Matt Damon. (riproduzione riservata) https://www.milanofinanza.it/news/un-ettaro-al-costo-di-un-hamburger-gli-stranieri-puntano-sull-argentina-1440807?refresh_cens
Jack Inviato 21 Novembre 2023 Inviato 21 Novembre 2023 6 minuti fa, Savgal ha scritto: Oggi il gruppo possiede 900 mila ettari ed è quindi diventato uno dei più grandi allevatori di bestiame e produttori di lana dell'Argentina. I Benetton allevano anche oche e sardine… un bel business… 😋 1 1
Roberto M Inviato 22 Novembre 2023 Autore Inviato 22 Novembre 2023 Arrivano le prime drammatiche testimonianze dall’Argentina. “vogliono mandarci a lavorare e questo non è giusto !” Sotto il video. https://x.com/pigdemont_/status/1726994381612482682?s=61
jedi Inviato 22 Novembre 2023 Inviato 22 Novembre 2023 Ma possibile che questa persona che ha aperto la discussione è cosi' REAZIONARIA e ottusa, ed è come avere le ortiche nelle mutande ,pririginoso Ma vai a vivere per esempio in Ungheria ,dove la libertà' è una parola sconosciuta ,oppure in Russia altra finta democrazia. Non sei conservatore ,ma reazionario e credo anche misogino . Avremo un altro Trump ,versione Argentina ,o come Bolsonaro ,altri delinquenti che sicuramente ammiri. Per me sei come un titolo di un film :Gli Inutili
loureediano Inviato 22 Novembre 2023 Inviato 22 Novembre 2023 Comincio a pensare che I credenti abbiano ragione Non siamo frutto dell'evoluzione Pertanto il Dio che ci ha creato questa volta non vuole intervenire con diluvi universali, ma fa si che i pazzi siano ormai in larghissima maggioranza, tanto da determinare la nostra estinzione. Ottimo disegno, debbo fargli i complimenti.
Velvet Inviato 22 Novembre 2023 Inviato 22 Novembre 2023 Javier Milei conferma che la destra mondiale ha un problema col balsamo (e forse anche col sapone?) (Il Foglio) Esiste una questione a destra ormai ineludibile, che è urgente affrontare e prima ancora analizzare con serietà, onde evitare una pericolosa deriva; sto parlando ovviamente della questione tricologica. La vittoria di Javier Milei alle ultime elezioni argentine ha confermato quella che era ormai da tempo un’evidenza sotto gli occhi di tutti, ma altrettanto evidentemente sotto le forbici di nessuno: i leader di destra (populisti, neoliberisti, ultraliberisti, sovranisti, chiamiamoli come ci pare) hanno un problema con le loro chiome. Mi si dirà, “stai a guardare il capello”; il fatto è che è impossibile non vederlo. Milei, detto anche “il Parrucca”, ha un’acconciatura arruffata e un po’ effetto bagnato (ma di sudore) che a tratti sembra quasi sollevata dalla testa, come fosse una nube minacciosa che ne avvolge il capo o un gigantesco riporto che parte però non si capisce bene da dove, forse dai peli delle orecchie o del naso; un po’ Mal dei Primitives, ma dopo aver infilato due dita bagnate dentro una presa elettrica. Non fosse per il colore castano e non arancione catarifrangente, la pettinatura di Milei ricorda moltissimo quella dell’altrettanto “loco” Donald Trump, i cui capelli a nido di passero positivo all’alcol test sono ancora oggi uno dei grandi temi piliferi della contemporaneità. Anche in Italia, il ciuffo bovino (nel senso che sembrava leccato – più che laccato – da una mucca) di Andrea Giambruno è diventato l’emblema della mascolinità tossica, delle molestie sul lavoro, ma anche dell’ipocrisia e della fragilità di Giorgia Meloni; tanto che il suo taglio, all’indomani dello scandalo, ha avuto la stessa portata simbolica di un rimpasto di governo. E prima ancora, come non risalire alla radice del problema, anzi, al bulbo pilifero della questione, cioè ai capelli di Silvio Berlusconi – trapiantati, disegnati – primo scalpo a segnalare che a destra più che la caduta del Muro ha inciso la caduta dei capelli. E pensare che un tempo il problema dei capelli, anzi, dei “capelloni”, era una questione di sinistra. In quei capelli lunghi anche per gli uomini, indomiti e selvaggi, boccolosi se non addirittura a treccine (o rasta!), la destra ci vedeva l’anarchia, l’inaffidabilità, l’immaturità della controparte politica; spesso tacciata anche di scarsa igiene personale. E la risposta reazionaria e conservatrice furono le rigide righe di lato, i capelli a zero, “la boccia”. Comunque “teste a posto”, radicalmente alternative alle “teste calde” o ai “grilli per la testa”. Ma adesso cos’è successo? Ok il post-ideologico e la fine delle grandi narrazioni, ma che c’entra il barbiere? Perché la destra populista ha paura del pettine? Restando in Italia, più della deriva fascista mi preoccupa quella del balsamo; più dell’uso dei manganelli, quello dei bigodini. Urge che la destra mondiale si guardi allo specchio, e inorridita (non può essere altrimenti, di fronte a certi peli in testa) faccia i conti con il proprio parrucchiere. Per agevolare, li ho fatti io: taglio e messa in piega per un uomo viene dai 15 ai 40 euro; un prezzo sostenibilissimo persino con il debito pubblico italiano o con l’iperinflazione e il crollo della moneta argentina. Forza e coraggio, uomini di destra: uno shampoo, qualche bella sforbiciata, una botta di phon, e se non altro sarete presentabili. 2
claudiofera Inviato 22 Novembre 2023 Inviato 22 Novembre 2023 18 ore fa, Savgal ha scritto: In alcuni momenti penso che per alcuni postare qui sia un lavoro, considerando che avviene a tutte le ore del giorno e della notte. magari nel 2024 non si accorgerà che febbraio ne porta 29 ,e per un giorno ce la caveremo.........
criMan Inviato 22 Novembre 2023 Inviato 22 Novembre 2023 6 ore fa, Velvet ha scritto: Andrea Giambruno è diventato l’emblema della mascolinità tossica, delle molestie sul lavoro,i pa Per quanto Giambruno sia quello che sia e siamo d'accordo , mi pare si stia davvero calcando la mano con questo tizio. Capisco che sia "aggratis" per il foglio però... Modello di mascolinità tossica addirittura. Non ha ammazzato nessuno, è solo un coione che si sentiva "protetto". Siamo passati alla fase sparare sulla croce rossa.
audio2 Inviato 23 Novembre 2023 Inviato 23 Novembre 2023 intanto guarda un pò in olanda, sembra il fratello scemo di mr bean; quindi penso, ma quanto schifio deve avere fatto il rutto precedente
Jack Inviato 23 Novembre 2023 Inviato 23 Novembre 2023 Il 22/11/2023 at 01:30, Roberto M ha scritto: Arrivano le prime drammatiche testimonianze dall’Argentina. “vogliono mandarci a lavorare e questo non è giusto !” Sotto il video. https://x.com/pigdemont_/status/1726994381612482682?s=61 Mi ricorda qualcosa 1
UpTo11 Inviato 23 Novembre 2023 Inviato 23 Novembre 2023 Ma Lombroso aveva mica preso in considerazione le capigliature? Chiedo per un amico. . .
Jack Inviato 23 Novembre 2023 Inviato 23 Novembre 2023 bisogna proprio che mandiamo le parrucchiere di Melius in missione a dare una sistemata…😆
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