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Legge ed ordine, una riflessione sul perchè delle “derive politiche” a destra in Occidente….


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Inviato

…ed una spiegazione al perché in USA si riesca persino ad ipotizzare un’assurdità assoluta come una possibile rielezione di Trump, questa è inoltre anche una spiegazione che in parte riabilita quella parte di America rurale identificata con disprezzo con il termine redneck che forse, almeno in buona parte, non rappresenta altro che persone normali che faticano a comprendere ciò che, oggettivamente, fanno fatica a comprendere anche molti in Europa e non solo in Europa e che, realmente, mettono a rischio le società occidentali molto più dei famigerati limiti del capitalismo che da decenni vengono evocati e che ne annuncerebbero la dipartita ma che, al contrario, è sempre il motore della crescita economica e del benessere sociale, mentre a mettere a rischio le economie occidentali sembrano essere le massicce iniezioni di “socialismo reale” che ne snaturano l’essenza e alimentano una deriva sociale che rischia realmente di provocare disastri:

 

https://www.corriere.it/oriente-occidente-federico-rampini/23_ottobre_30/razzie-impunite-supermercati-grande-disagio-americano-adc0e26c-76f4-11ee-9b27-58862827e9ef.shtml?refresh_ce

 

Le razzie impunite nei supermercati e il grande disagio americano

Federico Rampini

Il commercio e i suoi addetti alla mercé dei ladri: il virus Usa contagia Londra

 

 

L’affinità linguistica e storico-culturale dell’Inghilterra con gli Stati Uniti ne ha sempre fatto un canale di trasmissione delle nuove tendenze americane verso l’Europa. Oggi questo vale anche per l’epidemia di furti nei negozi, largamente tollerati, che stanno diventando una piaga sociale. Il danno ai bilanci della distribuzione grande e piccola è sostanziale. Le ferite – fisiche o psicologiche – inferte agli addetti al commercio sono serie. Il dilagare di questa delinquenza, e la sua quasi totale impunità, alimentano un senso di dissoluzione dell’ordine sociale, che ha conseguenze in molti altri campi. È una delle spiegazioni del paradosso americano: abbiamo un’economia in ottima salute, e un diffuso malcontento tra i cittadini. Lo spettacolo quotidiano di uno sgretolamento della legalità alimenta sensi d’insicurezza che la vigorosa crescita del Pil (+4,9%) non può curare.

L’Inghilterra, sempre permeabile all’esempio americano, rileva un aumento dei furti nei negozi del +25% in un anno secondo le statistiche della polizia. È più elevato nei dati di una catena di supermercati come la Co-op, che parla invece di un balzo del +35%, con alcuni dei suoi punti vendita che ormai subiscono tre rapine al giorno. Un reportage del New York Times dalla Gran Bretagna evoca un clima da Far West, cita addetti ai negozi picchiati e feriti se osano resistere ai furti.

Termini come «rapina» o «razzìa» o «saccheggio» sono più adatti a descrivere quel che accade, anziché «furto» o «taccheggio». Anzitutto perché i ladri agiscono sempre più spesso in bande, alla luce del sole, fanno incetta di prodotti, terrorizzano o aggrediscono il personale e talvolta gli altri clienti se qualcuno di questi osa reagire, infine escono col bottino indisturbati. Commessi e commesse sono in prima linea, per i danni fisici e psicologici; i vigilantes delle ditte private di sicurezza sono ancora più esposti. Anche nel Regno Unito, come avviene da tempo in America, questa forma di criminalità è sempre più organizzata ed è tollerata dalle autorità che dovrebbero reprimerla: magistratura, forze dell’ordine, potere legislativo, amministratori locali.

Chi reagisce ai furti rischia un processo

Negli Stati Uniti il degrado è in atto ormai da alcuni anni e contribuisce a un’atmosfera nuova: quella che un tempo era una nazione «Law and Order» oggi soprattutto in alcune aree metropolitane assomiglia piuttosto a una giungla. I social media traboccano di video ripresi dalle telecamere di sicurezza di negozi, supermercati e drugstore, sempre con le stesse scene: bande di giovani che fanno irruzioni nei supermercati drusgtore e grandi magazzini, riempiono sacchi di merce, partono con il bottino sbeffeggiando il personale o la clientela. Poche ore dopo questa merce è già in vendita su Ebay o altri siti del commercio online.L’escalation di queste rapine ha molte conseguenze nefaste. Le città più colpite, come San Francisco, hanno visto fallimenti e chiusure di negozi (anche franchising di aziende celebri come Whole Foods, Walgreens, Nordstrom, Target, Starbucks). In quelle metropoli dove è noto che la polizia e la magistratura non intervengono – New York, Washington, Philadelphia, Chicago, Los Angeles – i top manager del commercio impongono al personale di non reagire: visto l’ultra-garantismo vigente, e visto che le gang possono pagarsi ottimi avvocati, se un commesso o un guardiano dovesse far del male a un ladro metterebbe nei guai se stesso e il proprio datore di lavoro. Di conseguenza quello dei vigilantes e dei commessi nella piccola e grande distribuzione è diventato un mestiere ad alto stress, esposto a traumi psicologici, e il settore del commercio subisce carenze di manodopera. Oltre ai danni diretti che subiscono le aziende e i lavoratori del settore, il conto finale lo pagano tutti i consumatori: per compensare le perdite sulla merce rubata, i supermercati ovviamente alzano i prezzi pagati dai clienti onesti. Compresi tanti lavoratori e americani poveri, che così finiscono per essere anche loro vittime dell’illegalità.

Quando gli Stati Uniti erano più sicuri 

Come siamo arrivati a questo disastro? Chi frequenta l’America da una vita, come me, ricorda quei decenni virtuosi che videro un forte calo della criminalità e un miglioramento della sicurezza a tutti i livelli. A New York c’è chi tende a dare il merito a Rudolph Giuliani, che dopo essere stato un efficace procuratore anti-mafia (amico e alleato di Falcone e Borsellino per le indagini internazionali su Cosa Nostra) fu il sindaco-sceriffo della Grande Mela dal 1994 al 2001, promotore di una politica detta «tolleranza zero». In realtà la svolta virtuosa era cominciata molto prima di lui. Dodici anni prima della «tolleranza zero» di Giuliani, era nata la dottrina della «finestra rotta», esposta dagli studiosi James Wilson dell’università di Harvard e George Kelling di Rutgers in un celebre articolo apparso sulla rivista The Atlantic nel 1982. La metafora della finestra rotta era questa: se in un caseggiato popolare una finestra rimane frantumata a lungo, prima o poi tutte le altre finestre saranno rotte. L’incuria attira incuria, il degrado suscita emuli, lo stato di abbandono è una calamita verso comportamenti devianti. Quelle «piccole» illegalità che sono vagabondaggio, accattonaggio aggressivo, urinare in pubblico, insozzare di graffiti, usare i trasporti pubblici senza pagare il biglietto, commettere furtarelli, se vengono tollerate e rimangono impunite fanno metastasi, diffondono la sensazione che lo Stato è assente, incoraggiano a spostare sempre più in là la soglia della trasgressione. Dalla dottrina della finestra rotta a quella della tolleranza zero il passaggio era logico: non bisogna chiudere un occhio sui cosiddetti reati minori perché spesso sono il «tirocinio» attraverso cui i delinquenti si addestrano a commetterne di più gravi. Il passeggero abusivo che scavalca il tornello e viaggia senza pagare biglietto, ha più probabilità di essere lo stesso che commetterà uno scippo sul vagone della metropolitana.

La teoria dominante: il criminale come vittima 

Gli anni d’oro sono ormai un lontano ricordo. Sulle due coste degli Stati Uniti, e in qualche zona centrale come Chicago, ha preso il potere nell’amministrazione locale, nell’accademia, nei media, e nella magistratura elettiva, una sinistra molto radicale armata di alcune certezze ideologiche: tra queste il dogma secondo cui i delinquenti sono vittime di una società ingiusta, soprattutto se sono di colore. La depenalizzazione (di diritto o di fatto) di molti reati cosiddetti minori è la conseguenza di questo indottrinamento, ultra-egualitario solo in teoria. Ignora la realtà sul terreno: a rubare sono soprattutto gang giovanili organizzate, tutt’altro che povere; tra le loro vittime ci sono tanti piccoli commercianti che appartengono a minoranze etniche e vengono rovinati; il fallimento di negozi impoverisce i quartieri dove abitano afroamericani e ispanici; inoltre nei giovani appartenenti a queste minoranze etniche si distrugge l’etica della responsabilità, sostituita dalla cultura dell’illegalità come vendetta contro il «sistema», del rancore, della richiesta permanente di risarcimenti. Il delinquente trasformato idealmente in un Robin Hood è una caricatura grottesca, senza aderenza con la realtà, ma con una presa inquietante sui giovani Black e ispanici. Questa perversione ideologica possiamo capirla noi italiani: il culto fanatico della violenza come strumento di giustizia a noi diede le Brigate Rosse; l’idea che «la proprietà è un furto» giustificò derive delinquenziali come le «spese proletarie» dei centri sociali. L’ideologia è molto più forte del principio di realtà. Un esempio è stata, in California, la depenalizzazione di tutti i furti sotto i 900 dollari di valore: un aperto incentivo al crimine, una certezza d’impunità.

Il ruolo di Black Lives Matter

Su questo lassismo dilagante si è poi inserita, durante la pandemia, la tragedia di George Floyd (25 maggio 2020). L’atroce uccisione di quell’afroamericano da parte di un poliziotto bianco razzista a Minneapolis, ha scatenato un movimento come Black Lives Matter con degli eccessi gravi: molte proteste si sono trasformate in assalti allo Stato e saccheggi organizzati; le forze dell’ordine sono state accusate indiscriminatamente di razzismo e delegittimate; diversi sindaci di sinistra hanno tagliato fondi alla polizia con effetti disastrosi come un boom degli omicidi. Interi quartieri sono stati «restituiti» alle gang. Non sfugge il significato di quanto è accaduto l’8 ottobre di fronte al massacro di civili israeliani: i militanti di Black Lives Matter e frange affini si sono subito schierati a favore dei terroristi di Hamas. La violenza come strumento per “riparare ingiustizie” è l’impostura che hanno in comune.

Modello Florida, le ragioni di chi vota a destra, lo sguardo da Oriente 

Si è accentuata la divisione tra due Americhe. Nella California governata dal democratico Gavin Newsom i crimini violenti sono superiori del 13% rispetto al 2019, nella Florida governata dal repubblicano Ron DeSantis sono inferiori del 31%. In proporzione alla popolazione residente, i reati di sangue commessi in California sono quasi il doppio che in Florida. E questo nonostante la normativa sulle armi sia molto più severa in California. Visto da lontano, lo scenario di unarielezione di Donald Trump tra un anno sembra assurdo, pazzesco, inspiegabile. Come può quasi metà degli americani pensare di votare per un uomo che ha attentato alla democrazia, ed è incriminato per una lunga serie di reati? Nella quotidianità di molti americani però la grande politica è meno importante della qualità della vita. L’impressione di vivere in una società dove per alcune minoranze le regole sono diventate un optional, dove l’antirazzismo è un alibi per garantire l’impunità ai criminali, è uno dei fattori che spiegano l’impopolarità di Joe Biden nei sondaggi.Una democrazia che non garantisce più quel bene essenziale che è la sicurezza, spiana la strada a fautori di modelli autoritari. In Europa, se si segue il modello americano come sta facendo il Regno Unito, le stesse cause produrranno gli stessi risultati: un rafforzamento dell’estrema destra (se è questa la parte politica più attenta al tema dell’ordine pubblico). Segnalo che in Germania è appena nato un nuovo partito della sinistra che tenta di recuperare voti “d’ordine”. Cioè quei voti di lavoratori che fino a ieri venivano attirati dall’estrema destra dell’AfD. In un altro mondo, l’Oriente, questi fenomeni sembrano confermare il declino terminale della nostra civiltà. Lo spettacolo delle rapine sistematiche e impunite nei nostri supermercati è un sintomo di anarchia tipico di una decadenza estrema, se guardato dalla Cina o dall’Arabia saudita, dagli Emirati o da Singapore; ma anche da paesi democratici come il Giappone, la Corea del Sud, Taiwan. Questi ultimi ci ricordano una verità che un tempo valeva anche a casa nostra: l’ordine può regnare insieme alla libertà.

 

  • Thanks 1
Inviato

San Francisco e la Proposition 47 della California, norma voluta nel 2014 dal Partito Democratico, qui c’è una “spiegazione” forse un po’ semplicistica ma efficace in una decina di minuti di video:

 

 

Inviato

Rampini un cretino pure rimbecillito

  • Melius 2
Inviato
58 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

2014

Ricordo le parole di un amico albanese, all’epoca sbarcato in Italia da poco, che mi chiedeva come fosse possibile in Italia che un ladro, o un pazzo, potessero fare quello che volessero senza che nessuno glielo impedisse, oggi è pure peggio.

siamo arrivati ben prima degli americani…

l'albanese in questione, partendo dal nulla e lavorando molto sodo, facendosi volere bene e creando una buona rete sociale attorno a lui, si è pagato appartamento qua da noi, fatto qualche buon investimento in Albania, messo su una bella famiglia e se la passa orgogliosamente bene, continuando a farsi un discreto cūlus per quanto riguarda il lavoro.

come lui, tanti altri.

si…può…fare…

 

  • Melius 1
Inviato

Bellissimo! Voglio ri-tornare a San Francisco, ho bisogno del telefonino nuovo.

Inviato

però prima devi rubare il biglietto dell' aereo, altrimenti non so se ci guadagni

briandinazareth
Inviato

una serie di luoghi comuni senza alcun senso per arrivare a dire le solite cose che dice rampini da un po' di tempo. 

la teoria della finestra rotta è stata smontata totalmente, sulla base de dati, proprio negli usa. 

in tutto questo discorso rampini dimentica molte cose, addirittura dice che è colpa dell'antirazzismo e tutto l'armamentario stile porro

 

dimentica la diffusione degli oppiacei di sintesi che ha compito fasce elevatissime di popolazione (come accadde con il crack).

 

dimentica che ci sono sacche di povertà gigantesche, anche fra le persone che lavorano.

dimentica che i dati reali sulla criminalità non hanno alcun impatto reale sulle elezioni.

 

e molte altre cose... non sempre si invecchia bene...

  • Melius 2
Inviato
9 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

una serie di luoghi comuni senza alcun senso per arrivare a dire le solite cose che dice rampini da un po' di tempo. 

Indica dei dati di fatto, magari possono non piacere ma lo sono.

9 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

in tutto questo discorso rampini dimentica molte cose, addirittura dice che è colpa dell'antirazzismo e tutto l'armamentario stile porro

dimentica la diffusione degli oppiacei di sintesi che ha compito fasce elevatissime di popolazione (come accadde con il crack).

dimentica che ci sono sacche di povertà gigantesche, anche fra le persone che lavorano.

È tutto questo in che modo giustifica la criminalità di base di cui si parla? In che modo giustifica un atteggiamento in linea con quello della proposition 47 che di fatto “declassa” moltissimi reati a reati minori assimilandoli ad infrazioni stradali e che invece permettono di delinquere, a basso livello, svaligiando negozi o auto, borseggiando o scippando, avendo di fatto garantita una sorta di “impunità”? 

Inviato
14 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

dimentica che i dati reali sulla criminalità non hanno alcun impatto reale sulle elezioni.

e molte altre cose... non sempre si invecchia bene...

Un post per non dire nulla, come ormai sei solito fare, ma denigrando l’autore, che oramai è diventato il modus operandi di molti su Melius, non si controbatte a delle argomentazioni nel merito ma si tende a squalificare l’autore delle stesse, mi

ricorda qualcosa…

briandinazareth
Inviato
17 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

proposition 47

 

dovresti andare a vedere cosa comporta realmente, non fidarti dei filmati che trovi sui video più idioti del web. 

naturalmente non rende legale rubare nulla.

Inviato
3 ore fa, maurodg65 ha scritto:

un’assurdità assoluta come una possibile rielezione di Trump,

Ma come?

Fino a ieri era il faro assoluto, il genio politico ed imprenditoriale, il castigamatti che ha fatto "America Great again" e oggi lo scaricate così?

Ingrati. 

  • Haha 1
Inviato
1 minuto fa, briandinazareth ha scritto:

dovresti andare a vedere cosa comporta realmente, non fidarti dei filmati che trovi sui video più idioti del web. 

naturalmente non rende legale rubare nulla.

L’ho fatto ed infatti l’ho scritto,

basterebbe leggere i post, ma rende un reato da galera una infrazione da sanzione, se ti va male da qualche notte in un carcere dello sceriffo, senza tribunale e senza carcere vero, ora se una simile norma in astratto potrebbe andare benissimo per giudicare un ragazzino che ruba un giocattolo o un anziano indigente che ruba del cibo, se istituzionalizzata provoca ciò che sta accadendo in USA e che ha descritto Rampini, con tutto quello che poi gli va dietro, questo accade quando si finisce a guardare la società e soprattutto la realtà con il paraocchi dell’ideologia. 

Inviato
3 ore fa, maurodg65 ha scritto:

forse un po’ semplicistica

 

:classic_biggrin::classic_laugh:

Ragazzi, senza offesa,  ma davvero vi informate attraverso questa roba?

Poi si dice che sono i ragazzi quelli rincoglioniti su TikTok... 

  • Haha 2
briandinazareth
Inviato
2 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

ma rende un reato da galera una infrazione da sanzione

 

e non è neppure così, ma costa così tanto informarsi sulle cose prima di sparacchiare a casaccio o pubblicare filmati che sembrerebbero idioti anche ad un bambino? 

ne va dell'igiene della discussione.

Inviato
2 minuti fa, Velvet ha scritto:

Ma come?

Fino a ieri era il faro assoluto, il genio politico ed imprenditoriale, il castigamatti che ha fatto "America Great again" e oggi lo scaricate così?

Ingrati. 

Di chi? Mio no di sicuro, se hai buona memoria ricorderai come scrissi al tempo di lui, ma di sicuro lo spaccato di società americana descritto da Rampini rende più chiara una scelta che a me, ma anche alle persone che vivono in Europa credo, il perché di una scelta che sembra assurda ed astrusa, ci piaccia o meno la microcriminalità viene percepita quotidianamente dai cittadini a tutte le latitudini e se la situazione in USA è a quei livelli direi che si spiegano molte cose ed ai “Redneck”, almeno a buona parte di loro, tocca chiedere scusa.

Inviato
9 minuti fa, Velvet ha scritto:

:classic_biggrin::classic_laugh:

Ragazzi, senza offesa,  ma davvero vi informate attraverso questa roba?

No infatti, ma io ho visto prima quel

video e poi mi sono informato perché mi sembravano assurdità, ho cercato cosa fosse la Proposition 47 ed oltre a confermare in parte quanto visto, la depenalizzazione di cui parla nel video non è assimilabile a quello che intendiamo noi, ho trovato l’articolo di Rampini, i video online di quelle “rapine” girano in rete ma sinceramente non gli avevo mai dato peso, ma se cerchi trovarsi conferme anche di esse.

Inviato
7 minuti fa, Velvet ha scritto:

Ragazzi, senza offesa,  ma davvero vi informate attraverso questa roba?

Poi si dice che sono i ragazzi quelli rincoglioniti su TikTok... 

Sarà per sentirsi gggiovani.

Inviato
4 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

e non è neppure così,

Invece è proprio così, da stamattina sto leggendo sull’argomento, sinceramente non conoscevo l’esistenza di quella norma e non credevo potesse essere vera, è onestamente un po’ diversa da come viene presentata nel video ma la sostanza è quella, come anche il limite dei $ 950,00 è una sorta di semi impunità, una riduzione della “classe” del reato…

 


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